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Autore: Mana Sputachu    22/06/2011    3 recensioni
I used to live alone before i knew you, i've seen your flag on the marble arch,
but love is not a victory march, it's a cold and it's a broken hallelujah. (Jeff Buckley)

[50 drabble per 50 parole, XiaoJin]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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50 drabble per 50 parole.

1.Provare
Provare a cambiare. Provare ad aprirsi, ad essere meno cupo. Ad essere meno triste. Provare a vivere: questo Jin voleva farlo davvero.
 
2.Rubino
Per l’imbarazzo si era morsa le labbra con tale foga da farle diventare color rubino. E in quel momento Jin non desiderò altro che quelle labbra sulle sue.
 
3.Zaffiro
Il tetto della scuola era il loro rifugio. Lontano dalla confusione, lontano da tutti, li avvicinava un po’ di più a quel cielo blu zaffiro e li illudeva d’ essere liberi.
 
4.Credere
Credeva in tante cose Xiao. Credeva nella giustizia, nella bellezza della vita, nella gioia del vivere ogni attimo come se fosse l’ultimo. Quello spirito libero era l’unica cosa al mondo che ancora teneva Jin aggrappato alla vita, alla sua realtà fatta di orrore e distruzione dove lui non era altro che uno spettatore inerme, pedina di un gioco più grande di lui.
 
5.Stato d'animo
Tutti a scuola erano convinti che Jin Kazama fosse incapace di provare sentimenti. Eppure Xiao aveva imparato presto a notare quei lievi cambi di voce, quei movimenti impercettibili sul volto affascinante del ragazzo che indicavano il suo stato d’animo. Così come lui capiva al volo quando il sorriso di Xiao era finto e forzato, sollevandole il mento e chiedendole con voce roca e preoccupata “Cosa c’è che non va?”.
 
6.Caffè
Ogni mattina si alzava con quell’odore di caffè che dalla cucina riusciva ad invadere tutti i piani della casa, svegliandola dolcemente dal suo torpore. E quando scendeva per la colazione, lo trovava lì con la sua tazza di caffè ad aspettarla.
 
7.Ribellarsi
Ribellarsi a lui era l’unica cosa sensata che potesse fare. L’ultima, prima di porre fine alla sua vita, un ultimo pensiero rivolto a lei.
 
8.Avere paura
Da quando si erano conosciuti, non avevano più paura di rimanere soli.
 
9.Famiglia
Famiglia era un concetto ormai estraneo ad entrambi, ma che alle volte si ripresentava con la crudeltà di qualcosa che hai perso e non riavrai più.
 
10.Sorella
L’aveva sempre considerata una sorella minore. Almeno finchè non si ritrovò ad guardarla crescere ogni giorno sotto i suoi occhi, notando ogni minimo cambiamento, ogni nuovo accenno di curve su quel corpo ancora in boccio.
La osservava, continuando a ripetersi che nessuno penserebbe mai alla propria sorella in quel modo…
 
11.Fratello
Lei aveva già smesso di considerarlo un fratello, perché il sentimento che le cresceva dentro era qualcosa che andava ben oltre l’amore fraterno.
 
12.Legame
Il loro legame era qualcosa di incredibilmente indefinito e indefinibile, difficile da gestire, sfumato nei contorni, eppure meraviglioso.
 
13.Fragilità
Le fragilità di entrambi erano cullate e amate dall’altro come fossero qualcosa di prezioso.
 
14.Gesti
Jin non era il tipo di ragazzo che si perdeva dietro parole e frasi fatte, nemmeno con Xiao. Preferiva piuttosto dimostrarle con un gesto quello che provava: una manciata delle sue caramelle preferite lasciate sulla sua scrivania, un bacio dato all’improvviso, un’incursione nella sua camera a notte fonda per dimostrarle a gesti quello che a parole non sapeva ancora dirle.
 
15.Suoni
Attraverso le cuffie e la musica nelle sue orecchie, i suoni dell’aeroporto arrivavano ovattati e indecifrabili. In attesa del volo che l’avrebbe portato lontano dal Giappone, si accoccolò sulla poltroncina, chiedendosi se sarebbe mai riuscito a tornare – da lei.
 
16.Armonia
Erano uguali e diversi allo stesso tempo, lontani anni luce eppure così vicini. Insieme, erano un’armonia dissonante che danzava e cantava ad un ritmo che solo loro conoscevano.
 
17.Amanti
Prima conviventi. Poi amici, quasi fratello e sorella. Infine, amanti. Innamorati.
Ancora oggi Jin ripensava all’evoluzione del loro rapporto, così naturale e spontanea da stupirlo ogni volta come fosse la prima.
 
18.Rilassatezza
Nulla al mondo lo rilassava di più che addormentarsi stretto a lei, il volto nascosto nell’incavo della sua spalla, le sue mani che gli carezzavano i capelli. In quei momenti una sensazione di pace e rilassatezza lo permeava, facendogli dimenticare l’orrore che lo circondava, facendogli credere che tutto prima o poi si sarebbe risolto.
 
19.Presentimento
Il presentimento che qualcosa fosse appena accaduto – qualcosa di brutto, a Jin – la colpì inaspettatamente e con una forza incredibile. Non sapeva esprimerlo a parole; semplicemente, qualcosa dentro di lei si era appena spezzato.
 
20.Lacrime
Avrebbe voluto renderla felice. Avrebbe voluto essere lui la causa di quei sorrisi meravigliosi che Xiao dispensava al mondo insieme alla sua allegria contagiosa. Avrebbe voluto tante cose, men che meno farla soffrire. Ma le lacrime che le rigavano il bel viso erano la prova inconfutabile del suo essere un fallimento su tutta la linea.
 
21.Gocce
Pelle calda, gocce di sudore lungo i loro corpi, bocche che si incontravano e si trovavano, sussurri, gemiti. Due corpi, due cuori, una sola unione. L’amore non ha bisogno di nient’altro.
 
22.Pioggia
Quel bacio fu la cosa più inaspettata. Le labbra di Jin erano morbide contro le sue, stranamente impacciate. Sorrise imbarazzato per poi tornare a baciarla, sotto quella pioggia primaverile che prometteva arcobaleni.
 
23.Tempesta
La tempesta che impazzava fuori era nulla in confronto a quella che la sconvolgeva dentro in quell’istante.
 
24.Doppelganger
Si dice che al mondo ognuno di noi abbia un sosia, un doppio. Il suo doppelganger era fin troppo vicino, radicato nei meandri del suo essere, intento a distruggere ogni singola parte di lui per il raggiungimento dei suoi scopi.
 
25.Combattere
“Combatti. Lotta. Vivi. Non permettere a nessuno di mettersi tra te e i tuoi sogni. Va a prenderteli e scrivi la tua vita.”
Quelle parole che Jin le rivolse anni fa erano ancora lì, nel suo cuore e nella sua testa, ad accompagnarla nella suo cammino.
 
26.Se stessi
Avevano finto per anni, indossando una maschera che impedisse al mondo di vedere dentro di loro, dimenticando cosa volesse dire essere se stessi.
Quelle maschere di vetro, però, cominciarono a scheggiarsi nell’istante in cui si incontrarono per la prima volta.
 
27.Pregare
Non aveva mai pregato in vita sua, ma le circostanze l’avevano spinta a farlo. E pregò intensamente che sotto le macerie dell’ Hon-maru non ci fosse anche lui.
 
28.Esaudire
La sua preghiera venne esaudita, ma non nel modo che sperava.
 
29.Desiderio
Crescendo era maturata, meno frivola e con i piedi ben saldi per terra. Eppure c’erano ancora momenti in cui sperava che una stella cadente ascoltasse i suoi desideri.
 
30.Cielo stellato
Fu la loro prima infrazione al regolamento, durante il festival estivo. Si defilarono dalla folla e dalle bancarelle improvvisate nel cortile della scuola, dirigendosi alla piscina. Si tuffarono senza neanche perdere tempo a togliersi le divise, pieni di adrenalina per l’aver trasgredito. Rimasero in acqua per un tempo indefinito, galleggiando vicini, le dita che si sfioravano, e il cielo stellato sopra di loro.
 
31.Segreto
L’aveva vista all’eliporto. Quando scese dall’elicottero la notò subito tra la folla. Diversa, più matura, ma sempre lei, la sua piccola panda. Rimanere impassibile e fingere indifferenza non fu difficile – perché era qualcun altro a muovere il suo corpo come fosse un burattino. Tuttavia non fu indolore. Al contrario, non poterle parlare, non poter condividere con lei il segreto che si portava dentro – non doveva saperlo, se non voleva metterla in pericolo – era una cosa che lo distruggeva poco a poco. E di questo l’altra parte di se ne gioiva.
 
32.Sogno
Xiaoyu aveva tanti sogni nel cassetto. Era la tipica ragazza che sognava ad occhi aperti, piena di speranze per il suo futuro. Jin spesso cercava di riportarla coi piedi per terra, dicendole che i sogni si realizzano soltanto se si lotta per farli avverare. Eppure invidiava quella capacità di credere ancora nei propri sogni, perché lui non ne aveva più.
 
33.Rose
Osservavano la piccola lapide da diversi minuti. Jin vi aveva deposto delle rose bianche, dopo di che era rimasto in silenzio. Xiao non aveva osato fiatare, ripensando al suo stupore quando lui le aveva chiesto di accompagnarlo al cimitero, per l’anniversario della scomparsa della madre.
Adesso era lì accanto a lui, in silenzio, la mano stretta nella sua nel tentativo di fargli sentire la sua vicinanza, mentre lo sentiva singhiozzare accanto a se.
 
34.Orchidee
Osservando il mazzo di fiori davanti a se, Xiao non riuscì a trattenere una risata. Probabilmente Jin non era molto ferrato nel linguaggio dei fiori: non si spiegava altrimenti la scelta di un mazzo di orchidee. O forse stava volutamente sottolineando la sua totale dedizione verso di lei. Ridacchiò scegliendo di dare per buona quest’ultima opzione, conscia del fatto che l’ignoranza di Jin in fatto di fiori fosse assai più probabile.
 
35.Bianco e nero
Aveva sempre creduto che tutto, al mondo, fosse solo bianco o nero. Netto, distinto, senza sfumature. Con gli anni, capì che le mezzetinte esistevano anche nella realtà, che le persone non erano mai solo buone o cattive, e che il grigio era più presente attorno a lei – dentro di lei – di quanto credesse.
 
36.Fotografie
Tutto ciò che le era rimasto erano i ricordi di lui – di loro – a cui si aggrappava con disperazione, e una manciata di fotografie sbiadite, consumate dalle lacrime.
 
37.Misantropia
Era certo di non aver più bisogno di nessuno, che la sua misantropia fosse giustificata, e che rimanere solo fosse realmente la cosa migliore – per lui e per gli altri.
Ma quello scricciolo cinese, che era entrato nella sua vita come un tornado, era riuscito a far crollare tutte le sue certezze.
 
38.Indifferenza
Quelli che credevano si trattasse di indifferenza, si sbagliavano.
Quello di Jin Kazama era un guscio, una protezione che si era costruito negli anni per non dover soffrire più.
Ma anche la più resistente delle protezioni ha la sua falla, e quella di Jin era concentrata in 157 cm d’altezza e due codini.
 
39.Passato
Nessuno di loro voleva mai pensare al proprio passato, così cupo e disseminato di eventi tragici; eppure per entrambi era impossibile riuscire a lasciarselo totalmente alle spalle, perché il passato ti insegue sempre.
 
40.Presente
Il presente era persino più incerto del loro futuro, del futuro di tutti. In quel momento, l’unica cosa che Xiao sperava era che Jin rinsavisse, perché quello non era più il ragazzo che conosceva.
 
41.Futuro
Era sempre stata solare e ottimista, ma in quel momento pensare al futuro era qualcosa che la spaventava più di ogni altra cosa al mondo.
 
42.Opinione
“Se posso dirti la mia” disse Hwoarang, sorseggiando la sua birra “dovresti dirglielo.”
“Dirle cosa?” rispose Jin incuriosito, sollevando un sopracciglio.
“Che ti piace. Ed è inutile fingere, perché anche i sassi hanno capito che stravedi per Xiaoyu. Se vuoi fingere col resto del mondo fa pure, ma il sottoscritto non lo freghi!” disse con un velo di soddisfazione per essere riuscito, almeno una volta, a lasciare Kazama senza parole.
E in effetti Jin non rispose, impegnato com’era ad arrossire e riflettere seriamente sulle parole -stranamente sagge- del coreano.
 
43.Divergenza
All’inizio il loro rapporto era un continuo battibecco sugli argomenti più disparati. La ragione principale era, ovviamente, la profonda differenza tra i loro caratteri: allegria e pensiero positivo versus razionalità e riservatezza. Eppure proprio quelle divergenze sarebbero diventate il collante di quel legame così particolare e speciale.
 
44.Miele
Ogni volta che facevano l’amore, Jin passava un lasso indefinito di tempo a baciare Xiaoyu lungo tutto il corpo. Quella pelle morbida che sapeva di miele era una calamita per le sue labbra.
 
45.Pietà
Si era sempre rifiutato di stringere legami d’amicizia, perché odiava che gli altri studenti gli si avvicinassero per puro interesse – perché era il nipote di Heihachi Mishima, lui. Ma soprattutto, odiava la pietà che leggeva nei loro occhi –perché era rimasto orfano, lui. Jin non aveva bisogno di loro, e pensava questo anche quando conobbe Xiaoyu. Ma nei suoi occhi non lesse mai una volta pietà o compassione. Solo affetto, sconfinato e incondizionato. E lui amava quegli occhi.
 
46.Burlesque
“Davvero ti piace quel genere di donna?” disse Xiao, osservando le foto di uno spettacolo burlesque su una rivista.
“Beh, trovo che quella pin up sia davvero bella.”  rispose Jin, osservandole distrattamente. Xiao lo fulminò con uno sguardo, per poi tornare a studiare le foto. In effetti era davvero bellissima, e non la stupiva che Jin apprezzasse quel tipo di donna, così alta e formosa…Si lasciò sfuggire un sospirò, certa che nessuno, men che meno Jin, l’avrebbe mai guardata in quel modo. Jin dal canto suo l’aveva osservata per tutto il tempo, ridendo fra sé e sé.  “Se devo essere sincero però, io preferisco le ragazze minute…” disse calcando particolarmente quell’ultima parola, e non gli sfuggì quel lampo di gioia che per una frazione di secondo attraversò lo sguardo della cinesina.
 
47.Cantare
Spesso Xiao si accostava alla porta della camera di Jin solo per sentirlo cantare. Era una cosa che lui faceva senza rendersene conto, con le cuffie che lo isolavano dal mondo per un po’. Erano canzoni che non conosceva, generi a lei ignoti almeno finchè non aveva conosciuto Jin. E anche Hwoarang –loro che di rock e metal ne sapevano, loro che erano più simili di quanto non avrebbero mai ammesso.
Rimaneva minuti interi ad ascoltare quella voce roca che le entrava dentro e la faceva rabbrividire, che cantava di amori finiti sotto la pioggia di Novembre, di uomini delle stelle e rapsodie bohemienne.
 
48.Sassofono
A quell’ora tarda il pub era ancora pieno di gente intontita dall’alcol, il che ne faceva il luogo ideale per chi voleva passare inosservato.
Le note di un sassofono riempivano il locale, dando un’atmosfera surreale alla serata. Seduta a un tavolo Xiao dondolava la testa al ritmo lento della musica. Quando una figura prese posto davanti a lei, sollevò lo sguardo e sorrise.
“Sei tornato sul serio…” sussurrò. L’altro scostò un pò il cappuccio, quel tanto che bastava per intravedere i ciuffi ribelli ricadergli sul viso e un sorriso che conosceva fin troppo bene. “Te l’avevo promesso, no?”
 
49.Chiaro di luna
I gironi d’eliminazione delle finali erano iniziati da poco.
Xiao era andata ad assistere al match di Jin, in un’arena all’aperto. L’aveva visto combattere, osservando ogni sua mossa. L’aveva visto vincere – su questo, non aveva avuto dubbi.
L’aveva visto voltarsi verso di lei, stanco, i capelli incollati al viso dal sudore. Le aveva sorriso – quel sorriso dolce che rivolgeva solo a lei – e in una buffa imitazione della ragazza le aveva fatto il segno della vittoria con una mano. Xiao aveva riso e aveva battuto le mani.
Jin le rivolse un ultimo sorriso prima di scendere dal ring e andare verso il prossimo stage, verso la finale.
In una sera illuminata dal chiaro di luna, in cui tutto sembrava andare per il meglio, nessuno dei due sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui si sarebbero visti.
 
50.Tempesta di sabbia
Lo ritrovarono settimane dopo la fine del sesto Torneo. Una tempesta di sabbia aveva fatto sì che il corpo tornasse in superficie. Sembrava impossibile, eppure quel tatuaggio sulla spalla sinistra non mentiva.
 
 
 
 
 
L’insonnia mi porta a postare.
In realtà sono diverse notti che sto sveglia fino a quest’ora per ultimare le mie tavole, ma dato che stasera ormai Tarcisio (il mio neurone) aveva perso la concentrazione per strada, ho deciso di ultimare queste drabble che avevo in cantiere da un po’…almeno adesso lavorerò senza la tentazione di metterci mano e completarle XD.
Premessa: l’idea mi è venuta dopo essere capitata su una community lj (1frase). Solo che ero troppo pigra per iscrivermi, claimare il pairing, aspettare si liberasse, ecc…così ho chiesto aiuto a sayaka_kamijo, che da anni mi sopporta XD, e le ho chiesto di stilarmi un elenco di parole da usare come prompt. La signorina si è evidentemente divertita, dato che me ne ha scritte 100 tonde tonde XD Le prime 50 le trovate qui. XiaoJin ovviamente, perché il mio povero neurone tarlato non va oltre. Abbracciano idealmente 3 capitoli del gioco (da Tekken 3 a Tekken 6), più qualche what if?pre T3 e post T6. A differenza della community però non mi sono limitata ad una sola frase, un po’ per incapacità mia, un po’ per non trovarmi a copiare qualcosa che esiste. Così è nato questo misto di frasi, drabble e flashfics. Insomma, spero che nessuno urli al plagio ecco ç__ç *si nasconde*
Ah, piccola precisazione sul prompt 34, Orchidee, che potrebbe risultare un po’ criptico. Nel linguaggio dei fiori, l’orchidea simboleggia la sensualità e la totale devozione verso qualcuno, confessare di avere i sensi in subbuglio…nonché un “grazie per esserti concessa!” XD XD
PS: Se vi piacciono i prompt potete tranquillamente chiedere a me o a sayaka e vi saranno dati *-*
 
Manasama
   
 
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