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Autore: Mrs_Depp    22/06/2011    3 recensioni
Alice è pazza, vede le cose prima che accadano e non sa spiegarsene il motivo.
Sarà dietro alle sbarre di un manicomio che incontrerà chi sarà in grado di capirla e le farà conoscere l'amore.
Prima di Edward e Bella, prima della saga di Twilight la vampira più misteriosa di casa Cullen riscopre il suo oscuro passato
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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SWEET MADNESS

L’altra mia famiglia
 

"Oh Bella, è grazie a te e alle tue preziose informazioni se oggi conosco finalmente il mio passato, la mia vita umana, e posso collegarla alle mie esperienze d vampira."
Quelle parole mi lasciarono basita. Davvero Alice aveva ricostruito la sua intera vita solo con le poche informazioni che ero riuscita, tra dolore e paura, ad apprendere da James? Allora ero ancora debole e umana e il mio Edward non era ancora mio marito...che brutti ricordi!
La mia sorella preferita stava seduta di fronte a me sul tappeto di casa Cullen mentre il resto della nostra famiglia era occupata con i soliti passatempi serali: Esme canticchiava un motivetto mentre tratteggiava lo schizzo di un appartamento; Carlisle, come al solito, leggeva un grosso volume; Emmet tentava invano di battere mio marito a scacchi; Jasper strimpellava con una chitarra (da poco aveva sviluppato una passione improvvisa per la musica); infine Rose pettinava dolcemente i riccioli di un angelo dai capelli ramati. L' angelo mi sorrise amichevole: mia figlia Renesmee, che ormai aveva l'aspetto di una quattordicenne pur avendo solo nove anni, adorava farsi spazzolare i capelli.
Alice sorrideva felice al pensiero di conoscere finalmente anche il passato oltre al futuro e io mi chiesi se non fosse riuscita a raggiungere quell'onniscienza virtuale che Aro, il nostro antico nemico, desiderava da sempre.
Lei aveva passato molti mesi in giro per Boston, la sua vecchia città, a cercare informazioni sulla sua famiglia e quella sera era in vena di sciogliersi nel suo nuovo, succoso racconto autobiografico.
Non la delusi e le chiesi di raccontarmi la sua storia, ma lei improvvisamente smise di sorridere e assunse un' espressione oscura e minacciosa:"Ti avverto Bella, questa non è una storia divertente nonostante abbia un lieto fine". Io risposi sarcastica:"Ti prego Alice! Smetti di fare la melodrammatica e inizia!"
La sua espressione si aprì in un sorrisetto malizioso e una luce le brillò negli occhi mentre prendeva fiato e iniziava a raccontare:"All'inizio erano solo informazioni sparse, ma finalmente, dopo averle assemblate, sono affiorati molti ricordi autentici e ho potuto collegare i fatti alle emozioni, tanto da poterti fornire il vero e proprio 'Romanzo di Alice'.
 
Nacqui in una famiglia agiata dell'inizio del 20° secolo, precisamente nel 1925. Mio padre era un uomo di larghe vedute e, dalla baracca che aveva ereditato da quel fannullone di mio nonno, era riuscito a far nascere una fiorente industria tessile. Si chiamava Jeremy Brandon e io assomigliavo molto più a lui che a mia madre sia per carattere (eravamo entrambi timidi e silenziosi) che per abitudini (solevamo passeggiare in giardino o leggere nel piccolo gazebo sul retro).
Mia madre, Georgiana Brandon, era l'esatto opposto: arrampicatrice sociale, bella, frequentatrice attiva della società e delle feste mondane, dotata di una lingua tagliente e spesso responsabile di malelingue.
Avevo anche una sorella, che assomigliava a mia madre tanto quanto io ero simile a mio padre. Cynthia era paragonabile a Rosalie da umana, sia per bellezza che per carattere: era innamorata della ricchezza e passava di festa in festa lanciando occhiate eloquenti agli uomini in sala o dispensando sorrisini maliziosi a destra e a manca. Nessuno poteva dirle cosa doveva fare, nemmeno mia madre, che, nonostante ciò, continuava ad essere orgogliosa della sua volubile primogenita, che tanto le assomigliava.
Al contrario mia madre non riusciva a capire come una creatura tanto timida e insicura qual'ero io potesse essere uscita dal suo ventre. Da umana ero piuttosto insignificante e silenziosa, nessuno mi notava al fianco della mia splendida sorella, ma io non cercavo la notorietà o un buon marito, trovavo la felicità semplicemente nel guardare una farfalla, una foglia o la pioggia; avevo un'anima di bambina che si risvegliava soltanto quando le si affiancava uno spirito affine, quello spirito era mio padre, che era così simile a me da capirmi con un solo sguardo.
Da quando ero nata ero sempre vissuta nel mio mondo e mia madre, con quella sua aria insoddisfatta che aveva tutte le volte che mi guardava, mi chiamava ‘Alice in Wonderland’ ; ma fin qui nulla di strano, in fondo ero solo una bimba chiusa e timida.
Le prime stranezze nel mio comportamento cominciarono a manifestarsi all’incirca quando avevo sedici anni, infatti, quando ero sola nella mia stanza o sotto il ciliegio in giardino, delle strane immagini mi affollavano la mente, come dei sogni ad occhi aperti improvvisi e inaspettati, veloci, fulminei ma soprattutto incomprensibili, vedevo i volti dei miei familiari, della servitù, ma anche di estranei visti alle feste, tutti mescolati in un formidabile intreccio di colori.
La cosa strana e allarmante era che poco tempo dopo che avevo avuto queste ‘visioni’ rivedevo qualcosa di simile nella realtà quotidiana, come un de-ja-vù.  Quando ne parlai a Cynthia il suo unico commento fu ‘Torna nella realtà sorellina, soprattutto comincia ad andare a caccia di un marito!’
Ebbi queste esperienze molte volte, ma sempre indistinte e poco chiare, finché non compii diciotto anni.
 
 
 
Ehi ciao lettori e lettrici! Sono Alice, qui nota come LaTerzaA (nome assurdo ma è una lunga storia) e questa è la prima fanfiction che pubblico su questo meraviglioso sito, anche se è già da un po’ che lo seguo, quindi vi prego siate clementi nel giudicare questo pastrocchio! Si tratta del primo capitolo della mia personale versione del passato di Alice, il mio personaggio femminile preferito della Saga, nonché mia omonima (che onore), spero vi piaccia e….che altro dire? Leggete e commentete commentate commentate!!
P.s. non ti ho dimenticata socia! Un ringraziamento e un bacio alla mia amica di mail nonché sostenitrice, compagna di fan fiction e di pazzie telematiche Arianna ( nel sito Kagome_ sul cui profilo potete trovare una storia, scritta da me lei e un’altra ragazza, che si intitola “Basta uno sguardo per tornare a vivere”)
Ringrazio inoltre il blog di Comingsoon dedicato alla Saga di Twilight che per primo ha pubblicato la mia opera e mi ha dato il coraggio di postarla anche qui dove il pubblico è molto più severo!
  

  
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