L’acqua
calda cade forte dal getto potente della doccia.
Le gocce
scivolano sulla mia pelle. Scivolano sul collo,
lungo la schiena.
Ogni goccia
è un tocco, una carezza che sa di nostalgia.
Sei lontana
solo da tre giorni e già mi manchi. Ti voglio qui, vicino a
me. Ti prego, torna
presto.
Ho voglia di
sentire la tua pelle sotto le mie mani, i tuoi capelli morbidi tra le
mie dita.
Voglio
sprofondare tra le tue braccia, in uno dei tuoi abbracci forti.
Una goccia
cade sulle mie labbra rosse, rosse come le rose sul nostro balcone.
Il tuo
profumo e la tua felicità quando sei intenta a curare quei
dolci boccioli sono
incomparabili.
Perché
sei
così felice in quei momenti, Ruth? E’ per il tuo
sconsiderato amore per il
giardinaggio o perché le coltivi per me?
Mi manchi,
ma poule, mi manchi tanto …
***
Il treno
cigola forte al suo arrivo in stazione.
Non ce la
facevo più. Cinque giorni sono troppi. Troppo tempo lontana
da te, lontana
tutti quei chilometri. Non ce l’avrei fatta, non avrei retto.
Ho lavorato
come un’idiota in questi tre giorni per coprire il lavoro di
cinque.
Sono
stanchissima e voglio solo tornare a casa, voglio solo vederti.
Pat, ma
puce, mi mancavi troppo. Adesso potrò rivederti.
Voglio
vedere i tuoi occhi chiari, puri come il diamante.
Voglio
vedere i tuoi ricci neri in mio possesso.
Io dipendo
da te, dalle mani e dai piedi. Li voglio mangiare.1
***
Sono chiusa, imprigionata dal box della doccia e dalla scatola nera dei miei pensieri.
Non sento le chiavi di casa girare nella toppa, non sento la porta del bagno aprirsi.
Ma sento i vestiti adagiarsi morbidi sul pavimento immacolato, intravedo dietro il vetro smerigliato la tua sagoma. Sorrido.
Ti sento aprire lo sportello. Ti sento sussurrare: “Sei bellissima.”
La mia risata sciocca e cristallina riempie la stanza.
“Smettila di drogarti, Ruth. Lo sai, la legge non lo permette.”
“E tu smettila di pensare al Codice, avvocato!”
Entri anche tu sotto il getto della doccia.
Ora le gocce scendono anche lungo i tuoi capelli dorati, lungo il tuo collo elegante, lungo la tua schiena sinuosa.
Le tue braccia forti si chiudono dolcemente attorno alla mia vita, un bacio lieve si posa sulla mia spalla.
“Come mai sei tornata così presto?”
“Sono troppo incompetenti per me. Ma se non mi vuoi, il mio amante –uomo- sarà ben lieto di accogliermi.”
“Attenta, signorina, potresti farmi ingelosire!”
Scoppiamo a ridere. Adesso è la tua risata candida che si mescola alla mia a risuonare nel box.
“Mi sei mancata.”
“Anche tu.”
Mi volto di scatto e ti bacio piano.
Ti amo, Ruth, come il primo giorno che ti ho vista.
***
La doccia, con i suoi vetri appannati dal vapore, la casa piena di fiori, la città. Tutte insieme non sono altro che scatole crudeli che racchiudono un amore così grande e spontaneo.
Un amore sbagliato, perverso e forse anche impossibile.
Ma è pur sempre amore.
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1dalla canzone
“Batteri- Dipendo da
te” dei Tre Allegri Ragazzi Morti
Terza classificata al concorso [Mini Original 1] Lo Yuri e … la Scatola, indetto da Eylis.