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Autore: telesette    25/06/2011    3 recensioni
Secondo me il momento che intercorre tra la morte di David ( ucciso da Leopold ) e il discorso di Dominico ( pentito ) può essere un'ottima occasione per approfondire un momento significativo della love-story tra Jessica e Angelo...
Spero che il risultato sia venuto bene!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Troppe cose erano successe quel giorno, troppe e terribili. Angelo e gli altri non riuscivano ancora a credere di essere stati costretti ad alzare le mani contro la loro amica Jessica, anche se bisognava pur dire che in quel momento era posseduta dal malvagio spirito di Rhapthorne. Vedendola poi distesa sul letto della locanda, completamente priva di sensi, senza poter fare assolutamente nulla per lei se non aspettare, tutti temettero il peggio. Angelo si era messo leggermente in disparte, con la schiena contro la parete, mentre Re Trode aspettava di vedere qualche segno di ripresa sul volto pallido della fanciulla. A vederla così, sembrava che fosse persa in chissà quale sogno ( forse un ricordo, qualcosa legato al suo passato ); le ore trascorsero terribilmente lente, prima che le palpebre di Jessica cominciassero a muoversi leggermente.
Da principio la giovane maga dai capelli rossi sembrava non ricordarsi nulla dell'accaduto ciononostante, appena menzionato lo scettro, subito le tornò alla mente tutto quanto era successo. Nessuno dei presenti avrebbe mai pensato che la gioia di essersi ritrovati sarebbe stata offuscata da altri avvenimenti tragici, come la morte del povero David per opera di quel dannato cagnaccio di Leopold. Troppe cose erano successe quel giorno...
Fermi in silenzio, accanto al corpo senza vita del giovane servitore di Dominico, EROE e gli altri non seppero davvero che cosa pensare. Angelo notò tristemente l'espressione sul volto di Jessica e capì immediatamente che la ragazza si sentiva terribilmente responsabile.

- Probabilmente - pensò il templare. - Teme di non aver fatto tutto il possibile per scongiurare questo evento, oppure si sta rimproverando di essere caduta così facilmente preda di quello scettro infernale...

Quale che fosse il motivo, era chiaro che Jessica si sentiva assai più colpevole di chiunque altro. In quel momento Angelo avrebbe voluto poterla confortare, dirle quanto era felice che stesse bene e che fosse tornata insieme a loro... ma sapeva anche che non sarebbe servito a farla sentire meglio! Quello fu senza dubbio il momento più difficile: la felicità di essere di nuovo insieme e il profondo rammarico per non essere riusciti a impedire la morte di un ragazzo innocente, vittima di un destino che non meritava. Perfino quell'insopportabile presuntuoso di Dominico, una volta compresa la gravità del suo errore, stava scontando col proprio dolore il fìo delle sue colpe.

***

Quella notte Jessica non riuscì assolutamente a prendere sonno. L'immagine di David, il volto di lui nel momento in cui Leopold affondava lo scettro nel suo petto, era come una freccia profondamente conficcata nel cuore. Nel suo incubo, Jessica vedeva il corpo di David crollare a terra come al rallentatore e, nel momento in cui la morte sopraggiungeva, il volto di lui assumeva le sembianze di un altra persona a lei molto cara...

- Alistair - gridò, svegliandosi di soprassalto.

La fronte imperlata di sudore, Jessica impiegò alcuni istanti per rendersi conto che si era trattato solamente di un incubo. Ancora profondamente sconvolta, decise di uscire per prendere una boccata d'aria fresca. La locanda era deserta a quell'ora cosicché, avvolta strettamente nella coperta per proteggersi dal freddo, uscì fuori all'aperto per contemplare il mare che si estendeva a perdita d'occhio. Tuttavia la semplice vista delle onde nell'oscurità della notte non era certo sufficiente a placare quello che si stava agitando nel suo animo. Ancora una volta aveva fallito, ancora una volta un innocente era caduto vittima di un potere malvagio e lei non aveva fatto niente per impedirlo... La morte di David le pesava tremendamente sulla coscienza, quasi quanto il dolore per la scomparsa di suo fratello Alistair.

- Come stai, Jessica - domandò una voce alle sue spalle. - Non riesci a dormire ?

Sorpresa al suono di quella voce, Jessica si voltò di scatto.

- Angelo - esclamò stupita.

Il templare la osservò tristemente. Nessuno ebbe la forza di dire niente in quel momento tuttavia, essendo sinceramente preoccupato, Angelo si avvicinò a lei scegliendo le parole più adatte alla circostanza.

- Stai pensando a ciò che è successo, vero ?

Jessica annuì.

- Non hai nulla da rimproverarti, eri vittima di un sortilegio, non hai colpa di tutto questo...
- No, Angelo - rispose lei. - Se fossi stata più forte, se fossi riuscita a resistere al potere di Rhapthorne, David non sarebbe mai... E' tutta colpa mia, solo colpa mia!

Angelo stentò quasi a riconoscerla, era la prima volta che la vedeva piangere. Certo Jessica era indubbiamente una ragazza forte e coraggiosa, con un carattere ribelle e ostinato, ma non poteva certo nascondere tutta la sua sofferenza in eterno. Fin da quando era bambina, Alistair era tutto il suo mondo: il suo fratello, la sua guida e il suo più caro amico... Quando morì, per Jessica fu come se qualcosa nel suo cuore si fosse spezzato per sempre. Insieme a EROE e ai suoi compagni, si era messa in viaggio per trovare Dhoulmagus e vendicarsi ma, proprio quando la loro odissea sembrava ormai giunta al termine, ecco comparire una nuova ombra ad oscurare tutto col suo velo diabolico. Dhoulmagus era solo un'infima pedina nelle mani di Rhapthorne, come lo era stata lei seppure per poco, la vera minaccia era ancora in circolazione e David era morto. Come poteva convincersi di non essere responsabile della sua morte, se non aveva neppure "provato" ad evitarla ? La tristezza e il dolore la fecero crollare in ginocchio, ora più che mai sentiva il bisogno di piangere.

- Jessica...

La maga sentì due mani cingerle dolcemente le spalle. Alzando la testa, Jessica incontrò lo sguardo di Angelo chino su di lei, non il volto del solito damerino insopportabile ma due occhi carichi di tristezza. Anche Angelo, dopo la morte dell'Abate Francisco, aveva perso la persona più cara della sua vita; per questo si sentiva molto più vicino al dolore di Jessica di chiunque altro. Nonostante il suo modo di fare irritante, il suo comportarsi da cicisbeo con tutte le ragazze che incontrava, anche lui era capace di provare dei sentimenti sinceri e profondi per qualcuno... e Jessica era veramente importante per lui, anche se lei non se ne rendeva conto. Angelo continuò a fissarla per alcuni istanti interminabili, facendola arrossire vistosamente, prima di stringersi a lei e abbracciarla.

- A... Angelo, ma cosa...
- Temevo di perderti - sussurrò il templare. - Quando ho visto che eri sparita, quando ci siamo accorti che non c'eri più, ho passato giorno e notte a pregare che non ti fosse accaduto niente di male... Riesci a immaginare ciò che ho provato, quando abbiamo dovuto affrontarti ?!? Ero terrorizzato, temevo che non ti saresti mai più svegliata, ma quando finalmente hai riaperto gli occhi ho ringraziato la Dea per aver esaudito le mie preghiere!

Jessica rimase sbalordita, confusa... In un'altra occasione probabilmente avrebbe stampato uno schiaffo sulla guancia di quel damerino impudente, che si permetteva di metterle le mani addosso così, ma stavolta era diverso. Si stupì enormemente di come l'abbraccio di Angelo non le desse fastidio, quanto le sue solite inopportune e lascive carezze da playboy da strapazzo, e anzi del piacevole calore che le stava infondendo col suo gesto.

- Jessica, io non mi aspetto che tu accetti i miei sentimenti ma... Devi credermi: tu sei importante per me, non ti sto prendendo in giro! Se ti dovesse succedere qualcosa, io...

Tacque. Jessica lesse la sincerità nei suoi occhi, per questo si trattenne dal colpirlo e anzi arrossì imbarazzata. Non senza una certa esitazione ( cosa alquanto insolita per un tipo come lui, con un'esperienza leggendaria in fatto di donne ), Angelo separò la distanza che li separava sfiorandole leggermente le labbra con un bacio. Non era un semplice bacio, era importante: per Angelo doveva essere il primo vero e autentico bacio, un bacio da donare a colei che amava, il bacio di una fanciulla che aveva un posto speciale nel suo cuore...

- Ti amo, Jessica!

Per la prima volta, Angelo pronunciò quelle parole sul serio. Non poteva mentire questa volta, non voleva rischiare di perderla per sempre, Jessica era tutto per lui. La maga rispose al bacio con passione, ben sapendo che era una sensazione autentica: l'amore di Angelo era la prova che al mondo esisteva ancora qualcuno su cui lei poteva contare; non era più sola e, qualunque cosa fosse successa in seguito, lui le sarebbe rimasto accanto... per sempre!

The End

   
 
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