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Autore: _Fedra_    25/06/2011    3 recensioni
Lui era il mare e il mare era dentro di lui. Vivo e potente, come quella pioggia che scendeva lentamente dal cielo e accarezzava la terra con il suo tocco gelato, rafforzandola, nutrendola. E il mare, alla fine, l’aveva voluto per sempre con sé. Uniti per l’eternità, come aveva sempre sognato. Nulla, nemmeno lo sguardo carico d’amore di una giovane donna, erano stati in grado di trattenerlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo. E grigio. Fuori dalla finestra, i neri tronchi degli alberi immergevano le loro chiome spoglie nella nebbia che risaliva dalle colline, abbracciandoli nella sua stretta leggera, discreta, che li avvolgeva lenta ma inesorabile, senza far rumore. La brina ricopriva i prati in punta dei piedi, sorprendendoli nel sonno. Tutto taceva.

Lei premette ancora di più il naso sul vetro gelido, desiderando quasi svanire in quel paesaggio grigio spruzzato di pioggia. In quel momento, l’unica cosa che voleva essere era spuma e vento, per ricadere dolcemente sui campi addormentati, accarezzare i tetti delle fattorie calde e asciutte, risvegliando il tenue profumo dell’erba e della nuda terra al suo passaggio.

Qualunque cosa pur di non restare lì, mentre tutto nella sua enorme casa di campagna rimaneva immobile e silenzioso, come congelato in se stesso dal giorno in cui quella lettera era giunta alla sua porta. Il pianoforte non suonava più, la penna aveva cessato di accarezzare la carta, smettendo di alimentarla di nuove illusioni.

Peter non c’era più.

E lei non poteva neanche dare a vedere tutto il vortice di dolore che la sua scomparsa aveva suscitato in lei, non davanti ai suoi, che a quindici anni la vedevano già tra le braccia di un altro uomo, un ricco proprietario terriero, uno che le avrebbe garantito una vita diversa, tranquilla, sicura, perfetta.

Peter era diverso. Peter era la tempesta, l’energia indomabile del mare. Ed era stato il mare a chiamarlo e lui aveva fatto la sua scelta, anche se in qualche modo sapeva che non ci sarebbe stato ritorno. Anche lui poteva vivere da benestante, nella sua tenuta non molto lontana da quella dei Blakeney, nel cuore della verde campagna inglese. No, Peter amava le sfide e non sarebbe di certo restato a guardare i suoi giorni passare seduto sul divano del salotto a fumare la pipa mentre contemplava i suoi trofei di caccia. Lui amava il pericolo, l’incertezza, voleva diventare un eroe al servizio di quella patria che tanto amava. Ed era per questo che aveva accettato senza indugio quando gli avevano proposto di salire a bordo della Surprise come allievo insieme a William, il cugino di lei.

Quando aveva saputo della sua partenza, la ragazza aveva provato come un brivido funesto lungo la schiena, come se sin da quel momento avesse saputo che non l’avrebbe rivisto mai più. E solo in quel momento si rese conto che la sua profonda amicizia verso quel ragazzo taciturno ma estremamente cordiale che frequentava di tanto in tanto la loro casa al seguito del cugino andava oltre, c’era qualcos’altro.

Era stato quando Peter era venuto per quel ricevimento di congedo indetto per lui e William, la notte prima dell’imbarco. Si era in piena estate e quella sera il cielo era un unico infinito manto di stelle. Entrambi si erano ritrovati a contemplarlo insieme dalla finestra, come amavano fare sin da quando erano bambini. Amavano provare quell’irresistibile brivido di emozione ogni qual volta si ritrovavano a un passo dall’infinito. Quella sera, però, c’era una strana punta di imbarazzo fra i due, come se quel loro improvviso appartarsi celasse in realtà qualcosa di ben più profondo che non riuscivano a esprimere, qualcosa che in qualche modo era sbagliato, eppure inevitabile. Qualcosa che si era manifestato in quella frazione di secondo, quando entrambi si erano voltati l’uno verso l’altra, fissandosi negli occhi per un lunghissimo istante. Le iridi scure di lei erano cadute in quelle celesti di lui, sul suo sorriso cortese senza essere ostentato, in quella rigidità forzata nella quale si era spesso trovato imprigionato dai suoi simili. E poi era accaduto. Lui l’aveva baciata, dolcemente, quel tanto che può bastare per un saluto.

“Tornerò” le aveva detto prima di sparire nel buio. “Tornerò…”.

Ma non sarebbe mai tornato. Peter Calamy sarebbe morto quello stesso anno, ucciso durante un arrembaggio contro una nave francese, un veliero che la Surprise stava inseguendo da settimane. William era ritornato pochi giorni dopo la lettera che aveva fatto inviare alla cugina perché sapesse della morte del loro caro amico. Solo lui sapeva del loro segreto, quel segreto che, se solo le cose fossero andate diversamente, avrebbe potuto venire alla luce senza timore. Ma ora era finito tutto.

Lui era il mare e il mare era dentro di lui. Vivo e potente, come quella pioggia che scendeva lentamente dal cielo e accarezzava la terra con il suo tocco gelato, rafforzandola, nutrendola. E il mare, alla fine, l’aveva voluto per sempre con sé. Uniti per l’eternità, come aveva sempre sognato. Nulla, nemmeno lo sguardo carico d’amore di una giovane donna, erano stati in grado di trattenerlo.

“Siete pronta, cugina?” domandò William, riscuotendo la donna dai suoi pensieri.
Lei alzò le spalle. “Sì” rispose convinta, fissando l’orizzonte che si tingeva dell’oro del tramonto.
Il capitano Blackeny le sorrise dolcemente mentre il veliero prendeva il largo, puntando alle isole Galapagos, dove avrebbero fatto rifornimento di merci.
“Siete sicura di voler intraprendere ancora un viaggio così lungo?” chiese rivolto alla cugina, ma lei si limitò a rispondergli con una risata e un’alzata di spalle, riprendendo a scrivere su quell’instabile pila di fogli che il vento continuava a spargerle attorno, quasi si divertisse a prendersi gioco di lei.
Sono libera, Will. Cosa posso desiderare di più?” chiese lei sorridendo.
Il ragazzo ridacchiò, dirigendosi a prua. Lei rimase sola, immergendosi nello splendore dell’’orizzonte, rabbrividendo di gioia nel ritrovarsi ancora una volta a un passo dall’infinito.
“Sono con te, Peter” sussurrò mentre la Surprisefaceva vela lentamente oltre l’orizzonte.
 
 
 
 
 
 

 
   
 
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