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Autore: KillianDestroy    25/06/2011    4 recensioni
Ho provato a capire il perchè dell'insonnia Jareddiana. Ho provato ad entrare nella mente di Jared Leto, nel momento in cui si sta per addormentare, per poter comprendere il mortivo del suo mancato sonno.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shannon si alzò dal suo letto: aveva sentito un rumore sospetto e voleva andare a controllare. Uscì nel corridoio, illuminato dalla lieve luce della luna che filtrava dalle finestre aperte. Vide la porta della camera del fratello e decise di entrarvi. Il letto era sfatto, ma Jared sedeva sul divanetto vicino alla finestra, ad osservare il cielo stellato imbracciando la sua amata chitarra.

“Perché non dormi?”

Il minore si voltò, e con aria stanca lo guardò, a lungo, per poi dar voce ai suoi pensieri.

“Ogni volta che sono sdraiato e cerco di addormentarmi, non ci riesco. Ho troppi pensieri, troppe preoccupazioni … Ho paura Shan, paura che da un giorno all’altro debba decidere, scegliere solo una della mie passioni. Non voglio abbandonare la musica, è l’unico modo in cui riesco ad esprimermi; quando sento le corde della mia chitarra creare suoni che, uno dopo l’altro, compongono frammenti della mia vita, oppure quando sento la voce attraversarmi la gola per raccontare qualcosa di veramente importante per me, solo allora mi sento vivo . La recitazione mi permette di non essere me, almeno per qualche attimo; riesco a non pensare come Jared, posso essere chi voglio, ed avere delle certezze. Adoro il poter creare video che abbiano un significato. La pittura … beh, magari non sarò un grandissimo pittore, però mi serve, è un altro modo di poter dire al mondo che esisto, nella mia vera e più semplice essenza. Riesci a capirmi, Shan? Io non posso abbandonare niente di quello che faccio. Tutto è a sé … e invece, sento ancora persone che pensano di sapere tutto di me, che pensano che io possa essere capace di essere solo o un attore, o un musicista o un pittore. Perché per loro non posso essere tutte e tre le cose, e anche un essere umano? Pensano che sia un alieno, o un qualcosa di divino, ma non lo sono. Sono solamente una persona, ho molta forza di volontà e forse è per questo motivo che ce l’ho fatta ad arrivare dove sono.”

Shannon sorrise, e nella sua memoria apparvero immagini vecchie, quasi sbiadite, ma non totalmente cancellate. Jared che osservava per la prima volta una chitarra, che la prendeva in mano e che la suonava, inventandosi gli accordi più assurdi. Aveva sei o sette anni, e quando aveva alzato gli occhi per posarli su quelli del fratello, vi si poteva leggere tutta la sua innocenza e la sua voglia di vivere e di scoprire il mondo. Ma il batterista si incupì improvvisamente: quel bambino dagli occhi color del cielo aveva scoperto troppo presto il dolore e la sensazione di vuoto. Voleva sapere del padre. I suoi compagni di classe lo prendevano in giro, gli dicevano che suo padre lo aveva abbandonato perché non lo voleva. Tornato a casa era corso in camera sua a piangere; il fratello aveva detto alla madre di rimanere lì, e andò lui a parlargli. Fu una lunga chiacchierata, ma serviva, ad entrambi.

“Jared, vieni qui. Sdraiati a letto, e non preoccuparti. Tu non sei costretto ad abbandonare nulla di ciò che ami, tu sei come sei e va bene così. Non devi dare ascolto a nessuno, devi vivere la vita come preferisci, sempre che diventi pericolosa per te o per chi ti sta accanto. Ma dato che tu non stai facendo nulla di illegale o immorale, non vedo perché dovresti smettere. Ora dormi, Jay.”

Il ragazzo appoggiò con delicatezza la chitarra sul divano, la osservò a lungo prima di alzarsi e di stendersi sul morbido materasso. Lentamente sentì tutte le sue preoccupazioni andar via, e far posto al dolce canto di Morfeo. 






Mi vergogno abbastanza a farmi sentire solo ora, però .... Okay, magari non c'è un però preciso. Per chi segue la mia FF 'Help me if you can', mi scuso di tutto cuore. Lo so, avevo promesso di pubblicare mercoledì scorso, ma mercoledì il capitolo non era completo. Mi ci sono voluti due giorni di contemplazione più tre episodi di N.C.I.S. per farmi scrivere solamente poche righe. Traduzione: non so quando pubblicherò. Intanto, per farmi perdonare, ho pubblicato questa one-shot che, non so perchè, all'inizio mi è parsa graziosa, ma devo dire che ora, rileggendola, una vocina nella mia testa mi dice di non pubblicarla, che farò solo del male a me e a chi legge ...
Sperando che non abbia ragione, vi saluto. Spero vivamente che l'ispirazione mi ritorni (
franciii so perfettamente che mi vuoi uccidere, e dato che abitiamo anche vicino spero che tu non trovi mai casa mia).
Baci

Manu

  
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