Quando Zelgadis sentì bussare violentemente alla porta della sua stanza in piena notte, si svegliò di soprassalto. Subito sguainò la spada che teneva accanto a sé a portata di mano e sgranò gli occhi come se, da un momento all'altro, temesse di veder comparire un demone infuriato.

- Che... Che sta succedendo ?!?
- Zelgadis, per favore aprimi, sono io!

Una volta riconosciuta la voce dietro la porta, Zelgadis cambiò improvvisamente espressione. Per un attimo una gocciolina scese lungo la sua fronte dopodiché si alzò in piedi con fare infuriato.

- Amelia, si può sapere che ti salta in mente di venire a svegliarmi a quest'or... ?

Una volta aperto l'uscio si ritrovò davanti la faccia di Amelia, in preda alle lacrime e visibilmente sconvolta. All'inizio sembrava quasi volesse mangiarla viva ma, vedendola così spaventata e tremante, pensò che doveva esserle successo qualcosa di grave.

- Per l'amor del cielo, Amelia, che ti sta succedendo ?

- Oh, Zelgadis-San... E' terribile, vieni presto!

Senza perdere tempo Zelgadis raccolse il fodero e, ancora in pigiama, seguì Amelia di corsa nel corridoio per avere spiegazioni.

- Amelia, vuoi finalmente spiegarmi ?
- In camera di Lina... è orribile... Poco dopo che siamo andati a dormire, ho cominciato a sentire versi disumani provenire dalla sua stanza!
- Dici sul serio ?
- Te lo giuro, è qualcosa di... di... abominevole! Nessun essere umano riuscirebbe a produrre un suono del genere!
- Ma io non sento nient...
- RRROOOAAAGGGHHHRRROOOAAARRROOONNNFFF !!!

Davanti a quel suono raccapricciante, perfino Zelgadis rabbrividì d'istinto. Mai prima d'ora aveva sentito versi del genere, nemmeno tra le chimere create nel Laboratorio di Rezo, tanto che gli si raggelò il sangue al pensiero di ciò che avrebbero trovato nella camera della maga dai capelli rossi. Amelia si nascose dietro le spalle di Zelgadis, tremando come una foglia.

- Ha... Hai sentito anche tu, non è vero ?

Zelgadis annuì senza dire una parola, gli occhi sbarrati dal terrore, ma non poteva farsi vedere timoroso davanti ad Amelia... ne andava del suo orgoglio! Inghiottendo a fatica, strinse forte la spada con ambo le mani e si accinse a sfondare la porta della stanza di Lina, sperando che non fosse ormai troppo tardi.

- Tieni duro, Lina! Arrivano i rinforz...

Entrambi non erano preparati a ciò che videro: distesa sul letto con la bocca spalancata e le braccia ciondoloni, Lina stavarussando beatamente; sia Amelia che Zelgadis rimasero scioccati nell'apprendere che i suoni strazianti, tali da allarmare l'intera locanda, era proprio lei a produrli dormendo.

- Non posso crederci - mormorò appena Zelgadis, lasciando cadere a terra la spada.

Non appena l'arma cadde a terra, con un debole tonfo metallico, Lina si svegliò mettendosi a sedere sul letto e strofinandosi gli occhi. Non appena riconobbe i due amici nella stanza, la sua espressione assonnata si tramutò in una feroce smorfia di rabbia.

- Si può sapere voi due che ci fate in camera di una signora nel cuore della notte ?
- Ecco... Veramente, noi - provò a balbettare Amelia, sempre nascosta dietro le spalle di Zelgadis.

La reazione di Lina fu molto prevedibile. Rossa di collera in viso, cominciò a fremere nel vano tentativo di contenersi e alla fine esplose.

- Palla di Fuoco !!!

La chimera e la principessa evitarono il micidiale proiettile per un soffio ma, quando Lina cominciò a scagliargli dietro una serie di dardi infuocati, dovettero darsela a gambe.

- Amelia - gemette Zelgadis, correndo come un disperato. - La prossima volta che pensi che un mostro spaventoso possa fare del male a Lina... preoccupati per il mostro!

FINE