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Autore: LadyMischance    01/07/2011    1 recensioni
I pochi esseri umani ancora vivi si nascondevano per bene facilitando così il lavoro dei cacciatori.
I pochi vampiri rimasti erano costretti a vagare tutta la notte per procurarsi del sangue spesso vecchio e per niente invitante come quello dei ghoul, i pochi vampiri rimasti erano costretti a scappare e a nascondersi come topi per sfuggire ai cacciatori, questi ultimi, consapevoli dell' indebolimento costante dei vampiri, vivevano per uccidere i pochi vampiri superstiti e per trasformare i pochi umani in altri cacciatori.
I pochi resti della città erano macerie sporche di sangue. Nell' aria si alzava un puzzolente miasma di sangue e paura che oscurava la luce del sole.
Un punto a favore dei poveri vampiri? Si, le notti erano lunghe.
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alucard, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.PROLOGO. MORTE E RISVEGLIO TRA SPORCIZIA E ARGENTO.

Doveva fuggire, doveva correre più veloce o l' avrebbe presa. Saltava da un tetto all' altro cercando di guardarsi alle spalle meno volte possibile. Le era alle calcagna, non le sarebbe servito a niente continuare a fuggire, doveva assolutamente trovare un' altra soluzione.
Lo trovava assurdo, era inconcepibile che una come lei si trovasse in quella situazione. Debole, braccata e disarmata. Non le sembrava possibile, non poteva essere possibile. Come poteva essere finita in una situazione simile? Una come lei, braccata da un semplice e stupido essere umano. Le veniva quasi da ridere, era ridicolo, era semplicemente ridicolo che si fosse cacciata in quel guaio, la faceva ridere il fatto di trovarsi in una situazione quasi mortale.
Dopo alcuni minuti dovette fermarsi, non poteva continuare a fuggire, no, più semplicemente non poteva continuare a vivere in quel modo; il sangue dei ghoul faceva davvero schifo, e un po' perché si rifiutava di berlo e un po' perché non la nutriva abbastanza si era ridotta a una straccio, sangue fresco era difficile da trovare, continuando così avrebbe rischiato di farsi uccidere, ma come le era venuto in mente di uscire disarmata?
Si voltò e vide la figura nera avanzare velocemente nella sua direzione saltando da un tetto all' altro, non si sarebbe tirata indietro ma non sarebbe neanche riuscita a combatterlo in quelle condizioni.
Un colpo di pistola la ferì appena sotto lo zigomo e subito un rivolo di sangue iniziò a scorrere lungo il viso e giù per il collo. Lo studiò ancora qualche istante poi si voltò e saltando giù dal tetto in cui si trovava si infilò nella finestra del palazzo accanto rompendo i vetri ormai sporchi, si acquattò a fianco della finestra sporca appoggiandosi al muro sporco.
Quel mondo era diventato sporco.
I pochi esseri umani ancora vivi si nascondevano per bene facilitando così il lavoro dei cacciatori.
I pochi vampiri rimasti erano costretti a vagare tutta la notte per procurarsi del sangue spesso vecchio e per niente invitante come quello dei ghoul, i pochi vampiri rimasti erano costretti a scappare e a nascondersi come topi per sfuggire ai cacciatori, questi ultimi, consapevoli dell' indebolimento costante dei vampiri, vivevano per uccidere i pochi vampiri superstiti e per trasformare i pochi umani in altri cacciatori.
I pochi resti della città erano macerie sporche di sangue. Nell' aria si alzava un puzzolente miasma di sangue e paura che oscurava la luce del sole.
Un punto a favore dei poveri vampiri? Si, le notti erano lunghe.
Un altro colpo di pistola, la mancò, il cacciatore si stava avvicinando.
“Sento l' odore del tuo sangue, vampira!” rise continuando ad avvicinarsi. “Non puoi nasconderti, non da me!” un brivido le percorse le membra, capì in quel momento che forse non poteva fare nulla, capì che forse quel lurido posto sarebbe stata la sua sporca tomba.
Che merda. Ricominciò a correre verso il basso, scendeva scale e buttava giù porte. Più scendeva più scendeva verso l' inferno, i muri diventarono sempre più sporchi di sangue, le macchie coprivano anche il pavimento rendendolo scivoloso, nonostante la sporcizia e il sangue quel posto aveva un certo fascino, probabilmente in passato era stato un qualche edificio importante.
Arrivò nel seminterrato, i passi dietro di lei si avvicinavano sempre di più. Provò ad aprire la porta che era chiusa a chiave, era troppo debole, forse anche più debole di un essere umano. Osservò meglio ciò che aveva dinnanzi, un grande marchio, probabilmente un sigillo con un pentacolo al centro
Quindi sarebbe morta li, in quel palazzo sporco ma elegante? Sentì una risata alle sue spalle, si voltò e vide il cacciatore avvolto da un mantello scuro, il viso era coperto dal cappuccio, impugnava due pistole.
“Per quanto ancora intendi scappare?” le puntò addosso una pistola mirando alla testa.
“Guarda che io non stavo scappando” tentò di fingere con un sorrisetto. Sentì un colpo di pistola sfiorarle la testa.
“Il tuo sangue puzza di paura!” Il sorriso le morì sulle labbra come se fosse stato colpito dal proiettile. Doveva tentare il tutto per tutto.
Alzò la mano destra fino all' altezza spalla che corrispondeva a quella della serratura. “Hai una mira di merda” Sorrise di nuovo “D'altronde cosa ci può aspettare da uno stupido cacciatore?” Lui sparò di nuovo e questa volta il colpo andò a segno come previsto, le bucò la mano da parte a parte e distrusse la serratura che si trovava dietro di essa. Il dolore era lancinante ma il risultato ottenuto era buono. La porta cigolò e la ragazza gemette premendo contro il petto la mano ferita, fece un passo indietro e si infilò nell' oscurità della cantina, scese una piccola rampa di scale per poi trovarsi dentro uno spazio abbastanza ampio e completamente buio, sperava che quello fosse un punto a suo favore, perché lei ci vedeva benissimo, ma non sapeva se il cacciatore ci vedesse altrettanto bene.
“Quando ti prenderò ti caverò gli occhi e li venderò” scoppiò in una breve risata poi iniziò a scendere le scale, lentamente.
La ragazza si guardò attorno con attenzione cercando un posto in cui nascondersi e mentre lo cercava si dava della stupida perché continuava a scappare e a nascondersi. Attorno a lei c' erano solo casse più o meno lunghe e basse, ne individuò una che sembrava fare al caso suo, ma come vi si avvicinò il cacciatore sparò e il proiettile le si piantò tra le scapole, cadde a terra ansimando. Forse era il momento.
Il cacciatore continuò ad avvicinarsi inesorabilmente puntandole la pisola alla testa. Quando le appoggiò la mano sulla spalla destra lei non si mosse, la girò a pancia in su; gli occhi erano chiusi, il colorito pallido normale per un non-morto e i capelli violacei scompigliati sotto la schiena. Appoggiò una pistola a terra e con la mano libera estrasse dal taschino un coltello dalla lama d' argento, in quell' attimo di distrazione sentì un dolore lancinante al collo, dopo pochissimi istanti realizzò in che situazione si era trovato. La vampira lo aveva morso. Reagì d'istinto e sparò con la seconda pistola che teneva in mano, la colpì al braccio ed entrambi indietreggiarono barcollando. Il sangue era schizzato sulle casse e sui muri. Dal foro del proiettile sgorgava sangue scuro, così come dal morso che il cacciatore aveva sul collo. Quest' ultimo osservò il sangue che usciva dalla ferita della ragazza poi spostò lo sguardo sulla pistola che aveva lasciato per terra, doveva raggiungerla e spararle con quella il più in fretta possibile. Scattò in avanti e lo stesso fece la vampira, lei fu più veloce e anticipandolo mise il piede sulla pistola. Il cacciatore si fermò di colpo.
“Che aspetti? Vieni a prendermi gli occhi” disse con un sorriso sporco di sangue, raccolse la pistola e la puntò addosso all' uomo, lui continuando ad arretrare finì con le spalle al muro. La vampira sparò e il proiettile si piantò a pochi centimetri dalla sua testa del cacciatore tremante.
“Non preoccuparti, non ti sparerò.” Tentò di rassicurarlo con un sorriso “Berrò il tuo sangue”

Si pulì dal sangue che le rimaneva sulle labbra.
Finalmente del sangue decente.
Si guardò intorno, i muri e le casse erano sporche di sangue. Osservò il buco nel muro causato dal proiettile e la sostanza argentea che e colava fuori, in un moto di rabbia sferrò un calcio al corpo esanime del cacciatore che giaceva dissanguato ai suoi piedi. “Stronzo” lo prese per la camicia e se lo mise in spalla come se fosse un sacco di patate, aveva deciso di non prosciugarlo in quel momento, lo aveva anche lasciato vivo, lo avrebbe tenuto per sicurezza perchè ormai il sangue degli esseri umani era difficile da trovare, ne avrebbe bevuto il sangue quando ne avrebbe avuto bisogno, in quel modo sapeva benissimo di procurarsi l' odio di quell' uomo, ma non gliene importava minimamente. Portava ancora il pistola nella mano destra quando sentì alle sue spalle un cigolio. Uno dei coperchi delle casse si stava aprendo e ne uscì una figura scura.

Note: Finalmente riesco a pubblicarlo, spero che qualcuno recensisca. :) per adesso non si sa ancora molto, (ovvio siamo appena all' inizio). si, Alucard verrà fuori... nel prossimo capitolo.

  
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