Disclaimer:
Personaggi tratti dal film, copyright dei legittimi proprietari, io non
ci guadagno niente.
Note: •
Allora, una delle prime fic scritte dopo un blocco estenuante che dura
dall’anno scorso, roba che nemmeno ci speravo più
di scrivere ancora qualcosa – e nonostante questo le sto
facendo marcire tutte nel mio pc da settimane –, poi
Rocknrolla è arrivato e mi ha un po’ sbloccata.
Che sia benedetto Rocknrolla – che è un film che
tutti dovrebbero vedere perché è
l’amore ♥ - e tutto il suo cast amore –
soprattutto Tom Hardy. Comunque niente, ho
cercato il più possibile di avere uno stile sciolto
e… immediato, però boh, non so se ci sono
riuscita bene. XD • Titolo da
Murdermile dei The Kills. Un po’ ad cazzum come sempre. XD
Got Your Mind Down To Its Last Little
Wire
Mumbles
Era solo
questione di tempo prima che One Two ci cascasse del tutto, poche
storie.
La verità
è che, nonostante la totale comprensione dimostrata davanti
alla sua disperazione e confusione in quell’ormai lontano
pomeriggio seduti ad un bar poco distante dallo Speeler, Mumbles non ci
ha mai creduto alla cazzata del ‘abbiamo solo ballato’. Dai, chi se la sarebbe
bevuta con One Two che si comportava come se avesse ammazzato una
persona ogni volta che Bob gli stava intorno, mentre
quest’ultimo gli lanciava quei sorrisi cretini e complici
– come alla festa a casa di Stella ad esempio? Lui no di
certo.
Del resto, non crede
nemmeno sia andato in buca quella sera stessa, perché alla
fine si parla sempre di farsi un altro uomo e un minimo di tempo per
elaborare la situazione ci vuole. Mumbles ci ha pensato, qualche volta,
e ci si è fatto anche una risata sopra perché,
probabilmente, ha fatto tutto Bob. Qualsiasi cosa ci sia stata
è partita da Bob, e One Two gliel’ha lasciata fare
perché, pur credendo di no, lo voleva disperatamente anche
lui. Quindi, dicevamo,
immagina ci sia voluto un po’ a One Two per convincersi, per
superare tutte le barriere e, perché no, i pregiudizi e Dio
solo sa che altro si porta dietro. Il nocciolo della questione,
però, è che ha sempre voluto troppo bene a Bob
per negargli alcunché, e forse è stata proprio
questa la ragione che in principio gli ha permesso di accontentare il
ragazzo nel suo ultimo giorno da uomo libero, credendo genuinamente che
sarebbe nata e morta lì, solo che, puntualmente, non
è successo. Non che Mumbles
andrebbe mai a chiedergli che diavolo abbiano combinato quella notte:
One Two se la vuole vivere in segreto questa storia e a Bob va
più che bene così, quindi chi è lui
per metterci bocca?
Cookie
“Secondo me
quei due scopano”, lo annuncia allo Speeler, solo le orecchie
di Fred e dei gemelli a sentire. “Ma
chi?”, domanda Fred, buttando sul tavolo una carta dal mazzo
che tiene in mano. “One Two e
Bob, che domande.”
Fred e i gemelli si
guardano un po’ perplessi, più per
l’uscita di Cookie che per l’affermazione in
sé che nessuno mette in dubbio. Insomma, lo sanno anche i
muri che quei due hanno trovato la pace dei sensi l’uno
nell’altro, e forse anche qualcosa di più,
però come cazzo gli è uscito adesso a Cookie? E allora Fred glielo
chiede, “E come t’è venuto in mente
proprio ora, Cook?”, tanto per fare conversazione.
“No,
è che pensavo di farmi dire da Bob il suo segreto, come ha
fatto. Intendo a convincerlo a mettersi con lui.” “Perché,
sei innamorato di One Two pure tu?”, domanda Fred, scoppiando
a ridere subito dopo, seguito dai gemelli e da Cookie stesso.
Però, a
parte gli scherzi, Cookie lo vorrebbe davvero sapere come ci
è riuscito a legare a sé One Two in quella
maniera – proprio lui fra tutti, che si è passato
una marea di donne bellissime e sembrava il più irriducibile
degli scapoli. È che la
riesce a vedere, lui, la bella cosa che hanno e, se esiste una tecnica,
la vuole sapere, non per sistemarsi e mettere su famiglia con marmocchi
e tutto, ma… insomma, la vorrebbe sapere.
Johnny
Se lo sa persino
Johnny Quid che si è fatto cinque settimane in ospedale dopo
che il suo patrigno gli aveva fatto un buco in pancia, e più
di un paio di mesi in un centro di riabilitazione per spurgare il suo
corpo da anni di droghe – e, soprattutto, dalla voglia di
tirare ancora una volta una boccata di crack –, vuol dire che
lo sanno proprio tutti.
Ovviamente Johnny non
li giudica, ci mancherebbe altro, è passato attraverso
troppa merda per non dare valore alla felicità in qualsiasi
forma essa si presenti. E poi, diciamolo pure, One Two ha fatto un
affare con Handsome Bob, poco importa quindi cosa fanno in camera da
letto – o in qualsiasi altro posto consumino il loro
rapporto, però Johnny li pensa come due tipi
tradizionalisti, vecchia maniera, quindi vada per la camera da letto.
È che
quando gli capita di vederli in giro o sentirne parlare, gli cresce
dentro un’invidia che lo fa a pezzi, lo sbrana da dentro come
la bestia bastarda che è. Quel tipo di invidia mista a
dolore che lo aveva portato a sballarsi senza ritorno fino a poco tempo
prima e che adesso lo prosciuga semplicemente. In fondo Johnny non
chiede molto, solo la sua fetta di felicità, simile se non
proprio uguale a quella trovata da quei due.
Archy
Effettivamente non lo
sapevano proprio tutti. Archy lo scopre
perché li vede in giro insieme e il loro comportamento ha
qualcosa di così dannatamente inequivocabile che la
verità gli salta all’occhio – anche se
non saprebbe identificare precisamente la ragione perché, ad
una prima impressione, sembrano soltanto due amici in giro assieme nel
pomeriggio umido di Londra. Forse è stato come One Two ha
guardato la nuca di Bob mentre stavano entrando alla Speeler o il modo
in cui Bob ha sorriso – come gli ha sempre sorriso, a ben
pensarci – o… o non lo sa nemmeno lui.
Però
c’è qualcosa che li tradisce e, dopo un primo
momento in cui una reale sorpresa lo coglie e gli sale alla mente come
si comporterebbe Lenny e cosa direbbe Lenny – anche se Lenny
è morto da un pezzo e lui si sta scrollando di dosso il suo
influsso un po’ alla volta –, gli viene da
sorridere e si accorge di essere rimasto lì ad osservarli
mentre entravano nel locale, fermo dall’altro lato del
marciapiede con un caffè in mano, come se fossero uno
spettacolo inaspettato, un tramonto che sbuca tra cielo e terra dopo
una giornata grigia.
“Che hai
visto?”, domanda Johnny, che arriva alle sue spalle col suo
cappuccino – concessione vezzosa che si regala ogni mattina.
E in realtà Johnny lo sa che cosa ha visto,
perché era uscito dalla caffetteria proprio nel momento in
cui One Two e Bob scendevano dal fuoristrada e One Two lo guardava in
quel modo là e Bob sorrideva in quella certa maniera che
pare stesse sorridendo alla Madonna o a Dio in carne e ossa.
“Perché?”
E Johnny ha un filo di
paura dell’espressione che troverà sul volto di
Archy, ma quando si porta al suo fianco e volta il capo nella sua
direzione, il sorriso di suo zio lo prende alla sprovvista e allora non
può fare a meno di sorridere anche lui.
Handsome
Bob
Bob ha avuto paura. Non lo può
dire a nessuno, nemmeno a One Two, ma quella sera, seduto nella Range
Rover ferma sul ciglio della strada, ha avuto fottutamente paura. Perché un
conto era stare male per non poter avere One Two in quel modo
lì, come lo voleva da anni, e sapere che ci sarebbe sempre
stata una qualche donna che lui avrebbe amato, portato a letto con
sé alla sera; e un conto era vedersi negata anche
l’amicizia della persona a cui daresti entrambi i reni. Però, dopo
aver gridato, buttato all’aria accuse e insulti,
l’amico si era calmato e il battito di Bob aveva smesso di
provare a schizzargli fuori dal petto.
E mica credeva quella
sera che le cose si sarebbero evolute e che One Two si sarebbe
presentato alla sua porta, una notte, ubriaco fradicio e col cuore in
mano e biascicare parole assurde sul fatto che lui non era gay, per
niente, solo che… solo che. Ché la frase mica
l’ha mai finita, però Bob l’ha comunque
accolto nel suo buco di appartamento – che non ha niente a
che fare con la lussuosa casa arredata da un architetto ben noto di One
Two –, gli ha dato un asciugamano per togliere il grosso
della pioggia che si era preso durante la sua non-dichiarazione, e
tolto le chiavi dell’auto dalle mani, perché quel
cretino era arrivato fin da lui con il SUV, guidando per mezza Londra
sfondato di scotch.
One Two
l’aveva baciato allora, su due piedi, mentre Bob era
impegnato a fare il caffè più forte della storia
e credeva che l’altro si fosse addormentato sul divano.
L’ha baciato e gran parte dei loro problemi sono finiti
lì.
One
Two
Ci ha provato, ok? Ci
ha provato disperatamente all’inizio ad uscire ancora con le
donne, solo che non ha funzionato, ecco tutto. La cosa si
può sintetizzare così: non era storia. Ha anche pensato fosse
per via di Stella, ipotizzato che gli mancasse, che lo interessasse
più del previsto, e poi ha gettato la spugna e ha accettato
il fatto che Bob lo ha rovinato.
Che poi dare questa sorta di colpa a lui è facile, ma One
Two sa benissimo che non ci sono colpe né reali danni.
È andata in questo modo e lui è…
felice, o qualcosa del genere.
A dir la
verità, per un certo periodo il rapporto è
rimasto in una fase di stallo imbarazzante, con loro che fingevano di
essere amici, i soliti di sempre e che non fosse cambiato niente,
assolutamente niente, solo che in realtà era cambiato tutto
e in mezzo a loro due c’erano sempre gli eventi di quella
notte, come un terzo incomodo che non li abbandonava mai.
E poi, ormai One Two
poteva vederlo benissimo coi suoi occhi che Bob era
tutt’altro che contento della situazione, non è
che si aspettasse di più – o qualcosa in generale:
a Bob stava bene così in realtà, gli bastava che
ogni tanto l’altro lo portasse con sé ad una
partita di calcio o gli parlasse soltanto –, ma in un certo
senso la situazione era proprio quella, sebbene il pensiero non fosse
di una coerenza mirabile e se ne rendesse pienamente conto da solo.
È che poteva quasi toccarlo, l’amore che Bob aveva
per lui, come se fosse qualcosa di concreto, pesante, palpabile, di una
costanza che avrebbe eroso il tempo stesso.
Quindi, davvero, come
si poteva parlare dell’ultima partita dei Celtic contro i
Rangers o bere una birra in una giornata gelida allo Speeler se Bob lo
faceva sentire così e la sua voce gli riportava alla mente
in ogni istante il sapore della sua bocca, le sue labbra piene ovunque
e le sue mani che gli slacciavano i pantaloni e allentavano
l’elastico dei boxer, per farli scivolare subito dopo lungo
le gambe? Davvero, come?
È stato
proprio mentre si dannava di come tutto stesse andando a rotoli che ha
capito, capito veramente, decifrato il codice, afferrato il punto. E
deciso di prenderla con filosofia – ubriacandosi fino a
morire in un pub qualsiasi per poi finire dritto sparato tra le braccia
di Bob. E chi si è
visto si è visto.