Alla
Regina dell'Estate
Non
riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era meravigliosa.
Finalmente si era lasciata andare allo spirito della sua Corte, senza
più freni,
senza più paure.
Il sole splendeva in tutta la sua forza impetuosa. Il Solstizio
d'Estate, il
momento più atteso, l'apice di ogni sforzo fatto quell'anno.
Keenan osservava da un angolo le sue creature che danzavano, ridevano,
abbandonate alla effimera bellezza di quegli istanti. Dopo secoli di
gelo,
finalmente l'Estate era tornata.
Tra le ragazze dell'Estate, la sua Regina brillava come un altro sole.
Sorrideva e i suoi piedi nudi disegnavano vortici sull'erba. Tutto
ciò che
sfiorava diventava rigoglioso, lei stessa emanava luce. Era l'essenza
stessa
della sua Corte.
Il tuo vestito che sfiora il prato
e quella tua dolcezza che si è vestita a festa.
Io l'ho riconosciuta, donna mia.
Ricordava il loro primo incontro. In quel negozio di fumetti
di Huntsdale.
L'avrebbe riconosciuta tra mille.
Come ogni mortale destinata a stare al suo fianco, l'aveva sognata.
L'aveva
cercata, l'aveva ammaliata. Eppure si era dimostrata fin da subito
così diversa
da tutte le altre. Allora ancora non sapeva che Aislinn era dotata
della
seconda vista, e che quindi poteva vedere il suo vero aspetto al di
là della
maschera umana che le aveva mostrato.
Lo temeva ed era attratta da lui. E Keenan era troppo sicuro di
sé per
ammettere che quella ragazza lo affascinava più di tutte
coloro che l'avevano
preceduta.
I suoi occhi lo sfidavano ad ogni sguardo. Poteva sentire il fuoco che
le
scorreva dentro.
Stavolta non c'erano dubbi. Era lei. Doveva esserlo.
Dal sogno il passo è stato breve,
se ti ho seguita non ricordo.
Senza vederti ti ho sognata, donna mia.
Era lei la Regina che aveva atteso tanto a lungo.
Ma era valsa la pena di quell'interminabile attesa. La sua Corte era
viva come
non mai. Tutte le creature dell'Estate scintillavano nella sua scia.
Il lungo Inverno del mondo era finito. L'Estate era tornata, calda e
accogliente. Fiori e frutti nascevano ovunque, riscaldati da quel sole
che
pareva essere stato dimenticato.
Tutti, umani ed esseri fatati, animali e vegetali avevano accolto il
ritorno
dell'Estate con gioia. I festeggiamenti del primo Solstizio con la
nuova Regina
procedevano in modo perfetto. Gli alberi porgevano i loro rami carichi
di doni,
nascosti durante l'Inverno. Aislinn li riceveva radiosa e li offriva
alla
Corte.
Una danza immortale, intessuta di raggi di sole.
Le tue mani antiche si aprono lievi,
mi porgi i tuoi frutti, la tua terra è ricca.
Non ho aspettato invano, donna mia.
Tutto era splendido, meraviglioso. Ma non perfetto. Non
ancora.
Era la Regina dell'Estate. Ma non era ancora la sua Regina. Gli aveva
offerto
il suo aiuto, il suo potere. Ma non il suo cuore.
La forza della Corte era aumentata vertiginosamente dall'arrivo di
Aislinn.
Eppure poteva crescere ancora. Le sue creature lo sapevano e rimanevano
in
attesa, godendosi quella rinnovata forza così a lungo
agognata. Se lei avesse
continuato a negarsi non avrebbero potuto fronteggiare gli altri Regni
Fatati.
Keenan non riusciva a capire il perchè di quella sua
ostinazione. Perchè lo rifiutava...
per lui?
Quel mortale, Seth. Amico dell'Ombra. Era disposta a dimenticare la sua
Corte
per lui.
Eppure sembrava così vicino ad averla. Tante volte si era
trovato ad un soffio
dal farla sua.
Se ti ho seguita non ricordo,
senza fatica ti ho creduto,
senza dolore mi hai voluto, donna mia.
Gli si avvicinò piano, a passo di danza. Gli tese
la sua mano sorridendo.
Nei suoi occhi brillava il sole, sulla sua pelle sbocciavano fiori.
Si inchinò di fronte a lei. Le prese delicatamente la mano e
vi posò un bacio.
Era la Regina dell'Estate. E lui il suo Re.
Si sollevò e la seguì tra le sue creature, che li
osservavano felici, radiose.
Il sole del mezzogiorno brillava su di loro, benedicendo la loro danza,
il loro
mondo.
Strinse Aislinn a sé, danzando con lei a piedi nudi
sull'erba. L'odore di
frutti maturi e fiori si diffuse nell'aria, il bagliore dorato del
grano occupò
l'orizzonte. Una pioggia di luce e scintille di sole
circondò i due sovrani.
I tuoi occhi larghi cancellano i segni,
mi guardi e io non fuggo, mi ascolti e io mi chino.
Non ti ho sorriso invano, donna mia.
Non era tempo di pensare al passato, né
all'incerto futuro. Non era il
luogo per pensieri cupi e mesti.
In quel momento erano l'essenza dell'Estate. Il Re e la Regina della
Corte del
sole danzavano tra le loro creature nel mezzogiorno del Solstizio.
Nulla poteva
eguagliare la perfezione di quell'istante. Nulla poteva interrompere
quella
danza. In quel momento appartenevano l'uno all'altra ed entrambi
appartenevano
all'Estate.
Il viso di Aislinn brillava di luce propria, i suoi capelli
scintillavano di
bagliori infuocati. La sua pelle bruciava come la superficie del sole.
Keenan sapeva che guardandolo la sua Regina avrebbe visto lo stesso in
lui.
Quel calore, quell'indescrivibile gioia. Quella era la Corte
dell'Estate.
Ma niente è andato perduto,
se ho avuto freddo non ricordo.
Senza vederti ti ho toccata, donna mia.
N.d.A.:
la canzone a cui si ispira questa fanfiction è
“Donna mia” di Angelo
Branduardi.