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Autore: Seele    13/07/2011    14 recensioni
{Clannad-After Story}
La descrizione del momento in cui Tomoya perde anche sua figlia, oltre che sè stesso.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              (Yuki)

                                                                    -Neve-


Lei, Ushio.

Dorme accanto a te, Tomoya.

Somiglia incredibilmente a Nagisa, alla tua Nagisa.

Tua moglie.

Morta.

Ti fa ancora male pensarci, non è vero, Tomoya? Eppure, se non sei il delinquente di un tempo, lo devi solo a lei. E questa bambina le somiglia in modo incredibile: ha i suoi stessi lineamenti, i suoi stessi occhi, la sua stessa dolcezza.

Hai aspettato per cinque anni questo momento...da cinque anni lei se n'è andata. Sanae-san e il vecchio hanno superato questa terribile faccenda e sono tornati a sorridere già da molto tempo, ma tu, Tomoya...

Al solo ricordare Nagisa non riesci a non piangere. E lei, Ushio...lei è come sua madre. È cagionevole di salute, proprio come Nagisa.

Adesso ha la febbre. È arrivato Dicembre, la temperatura non si abbassa, la sua fronte scotta sempre.

Ricordi, Tomoya? Anche Nagisa stava molto male, prima di mettere alla luce la vostra unica figlia...

Papà.”

Si è svegliata. Forse ha sete.

Dimmi.”

Devo fare la pipì.”

Ti alzi in piedi e l'accompagni in bagno. È così debole da non riuscire a camminare da sola...

Quando tornate a letto, lei trema.

Cosa c'è, Ushio?”, chiedi, premuroso. “Vuoi un'altra coperta?”

La piccola scuote la testa.

Ma hai freddo, non è vero?”

Lei annuisce debolmente.

Per favore, Ushio. Dimmi cosa posso fare.”

Voglio essere abbracciata da papà.”

Solo questo?”, domandi, stupito.

Sì. Voglio essere abbracciata da papà.”

Ti avvicini a lei e l'abbracci. Senti le sue manine sul tuo petto, mentre stringi debolmente quel piccolo corpo. Non vuoi farle male, non la stringi troppo forte.

Buonanotte, Ushio”, mormori.

Buonanotte, papà”, sussurra lei, un attimo prima di addormentarsi.


                                                                                                   ******


Ushio guarda fuori dalla finestra. Sembra pensierosa.

Cosa c'è, Ushio?”

Non risponde.

Vuoi un giocattolo nuovo? O un dolcetto?”

Lei scuote piano la testa.

Allora cosa vuoi?”

Voglio fare la gita con papà.”

Come al solito, ti irrigidisci. Te lo chiede di continuo.

Faremo un'altra gita quando starai bene. D'accordo, Ushio?”, proponi, tentando di convincerla.

No”, risponde lei. “Voglio fare la gita con papà adesso.”

Questo è l'unico desiderio di tua figlia...la quale, però, ha la febbre.

Cosa devo fare?”, ti chiedi, guardando la foto di Nagisa. In effetti, sarebbe più corretto dire che chiedi consiglio a lei.

Tua figlia è triste. Vuole fare una gita con te.

Non sai resistere a quello sguardo abbattuto, ti ricorda Nagisa.

Va bene, andiamo a fare una gita.”

Fuori fa freddo e Ushio è malata, ma devi farlo. Devi avverare il suo desiderio...il suo unico desiderio.

Vuole camminare da sola, nonostante sia debole. La tieni per mano, ma lei sta male, vuoi tornare a casa.

Ogni passo che fa, così lentamente, per te è una tortura. E quando lei cade, sei ormai al limite della sopportazione.

Sto bene”, ti rassicura Ushio, ma sta tremando.

Qualcosa di freddo ti gela il naso.

E poi un'altra cosa.

E un'altra ancora.

Quella cosa fredda è un fiocco di neve.

Sta nevicando”, osserva Ushio.

Ti piace la neve, Ushio?”, domandi.

Sì. E a te piace, papà?”

Il giorno in cui Nagisa è morta nevicava. Se non fosse stato per la neve che bloccava le strade, forse il dottore sarebbe arrivato in tempo, e Nagisa sarebbe ancora viva...

Sì”, rispondi, semplicemente. Quello stesso giorno è nata tua figlia.

La sua manina è gelida.

Lei cade a terra.

Ushio!”, gridi, soccorrendola immediatamente.

Siamo sul treno?”, domanda lei.

Sì, annuisci, terrorizzato. “Siamo già sul treno.”

È tutto buio”, mormora, mentre la stringi a te, “è notte?”

Sì”, affermi di nuovo, piangendo, “siamo in piena notte.”

Tutto è immobile. Solo la neve continua a cadere...i battiti del cuore di tua figlia stanno per cessare.

Papà”, ti chiama lei, mentre sorride debolmente. “Ti voglio bene.”

Anche io ti voglio bene”, dici, senza riuscire a fermare il flusso delle tue lacrime.

Ushio chiude gli occhi. Sulle sue labbra è rimasto un debole sorriso.

Ushio...”, la chiami, con un filo di voce. “Ushio!”, gridi, più forte. Come se la tua voce potesse raggiungerla, abbattendo le barriere della morte.

Nagisa, salvala! Salva Ushio! Ti prego, Nagisa!”

Piangi, preghi, piangi.

La neve continua a cadere, il corpicino freddo e senza vita di tua figlia tra le tue braccia ti gela il cuore.

Se n'è andata anche tua figlia, Tomoya.

Vai con lei.


  
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