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Autore: Red Moon    14/07/2011    1 recensioni
Un'epidemia ha reso mostri assetati di sangue la maggior parte della popolazione mondiale, rendendo i sopravvissuti fuggiaschi pronti a tutto per guadagnare un'ora di vita in più. Nelle strade di città ormai disabitate i predatori più pericolosi non sono quelli che attaccano ferocemente la propria preda, ma quelli che si celano nell'ombra in attesa del momento giusto per colpire.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina come le altre. La luce filtrava da una finestra sul soffitto della casa che aveva scelto come rifugio per quella notte. Guardò in alto. Il sole era pallido, sembrava malato, quasi che quell'epidemia avesse contagiato anche lui. Si alzò e sbirciò da una finestra. Niente. Le strade erano deserte. Bene, poteva arrischiarsi ad uscire. Uscì e scese le scale che conducevano al vialetto, poi s'incamminò circospetta lungo la strada. La sua meta era il parco che si trovava nel centro della città . Forse ci avrebbe trovato qualche anatra. Di questi tempi trovare cibo non era cosa facile. Era da più di un mese che non incontrava altri sopravvissuti ed era affamata. Arrivata ad un incrocio svoltò a destra senza pensarci troppo: non possedeva una cartina della città e perdere tempo era l'ultima cosa da fare. Passò davanti ad un vecchio cartellone pubblicitario, sopra c'era la foto di una coppia sorridente che in una stupenda giornata di sole giocava a palla con la figlia. Sotto c'era la scritta “Vacanze in paradiso”. Peccato che ora quel posto assomigliasse più all'inferno. « Chissà se posso fare domanda di rimborso...» , si chiese mentre scavalcava un'automobile rovesciata. « Probabilmente no...» , pensò con un sorriso amaro sulle labbra. Due anni prima quella malattia si era diffusa in tutto il mondo in pochi mesi. Nessuno era riuscito ad individuarne con certezza l'origine e i casi d'infezione erano aumentati ogni giorno in maniera così esponenziale da cancellare ogni traccia del focolaio iniziale. Il rapido decorso e l'alto tasso di contagio non avevano permesso ai medici di preparare un vaccino efficace o una terapia adeguata. In più tutti i contagiati erano morti nel giro di poche ore. Poco dopo che il loro cuore si era fermato i neo defunti avevano iniziato a risvegliarsi. Questo era successo al cinquanta per cento della popolazione mondiale. Ma non solo. Alcuni degli infetti erano stati seppelliti nei cimiteri e non si sa come il virus si era trasmesso a tutti i corpi precedentemente inumati. Perciò il numero dei necrofagi era aumentato a dismisura. Ad un certo punto il virus aveva cessato di diffondersi per via aerea e i contagi erano cessati. Inoltre, poiché questi “morti viventi” si nutrivano esclusivamente di carogne, gli stati abbassarono la guardia e ridussero i fondi destinati all'eliminazione del virus e all'abbattimento dei contagiati. Nonostante ciò l'opinione pubblica si oppose in quanto affermava che quegli esseri non potevano essere pericolosi per i cittadini e che ucciderli sarebbe stata una crudeltà. Quando durante una conferenza internazionale il rappresentante delle Nazioni Unite aveva precisato con una battuta che tecnicamente gli infetti non sarebbero stati uccisi perché già morti le tensioni esplosero. Ci furono manifestazioni di associazioni animaliste ed ecologiste che organizzarono cortei in difesa dei non morti sostenendo che anche loro avevano diritto ad un posto nel mondo. Proteste simili esplosero in tutto il mondo e le già esigue forze di polizia in caricate di riunire e distruggere i contagiati erano state richiamate per riportare all'ordine le folle di manifestanti. Insomma, un casino. Ma non era che l'inizio. A tre mesi dallo scoppio dell'epidemia il virus era mutato ancora una volta. Tutti quei docili cadaveri ambulanti si erano trasformati in creature assetate di sangue. Inizialmente avevano aggredito solo animali, ma non ci era voluto molto perché iniziassero ad attaccare anche gli esseri umani. Era stato il caos. Una strage. Le stime erano state disastrose. Del cinquanta per cento dei sopravvissuti alla prima pandemia il trenta per cento venne divorato vivo, il quindici per cento venne ferito e si trasformò nelle creature dalle quali fuggiva, dimostrando che così che ora il contagio si trasmetteva attraverso i fluidi corporei: saliva, sangue, liquido lacrimale, etc. Del rimanente cinque per cento il quattro per cento sopravvisse in comunità più o meno grandi e l'uno per cento si dimostrò immune al contagio. Sfortunatamente non immune ai denti di quelle cose.

Era passato un anno da quegli avvenimenti.

Finalmente raggiunse un altro incrocio e trovò l'informazione che cercava, anche se un po' sbiadita, sul cartello era ancora leggibile la scritta “Centro di Los Angeles. 2 miglia”. Aumentò il passo, ma proprio quando stava per svoltare l'angolo colse un movimento con la coda dell'occhio e si voltò verso il viale alberato che costeggiava la strada principale. Tra due automobili un cane la fissava. Quando si accorse che lei lo aveva individuato si voltò e fuggì. Lei non perse tempo e si gettò all'inseguimento.

  
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