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Autore: Blue Flower    14/07/2011    0 recensioni
Marta Halen si sente uguale a tante altre, insipida.
La notte di San Lorenzo chiede a una stella di trasformarla in una bellezza formosa, in qualcosa di totalmente diverso da quello che lei è. Un giorno, quando si sveglierà... non sarà più la stessa e dovrà fare i conti con un corpo che mai aveva pensato di avere.
Genere: Demenziale, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno- Cominciò tutto a San Lorenzo.

 

Ho sempre pensato di essere assolutamente normale. Mi sembrava di non avere niente di più e niente di meno rispetto alle mie compagne di classe. Ero sempre stata nella media, senza nessun particolare che mi distinguesse e mi lamentavo per questo… Volevo essere unica, volevo essere chiamata “quella con gli occhi blu come la notte” o anche semplicemente “quella con un bel sedere”. Quanto mi sbagliavo a desiderare queste cose! Mi trasferii a Roma con i miei genitori quando avevo quindici anni. Mi dissi che avrei avuto un’occasione di risaltare in mezzo alle altre, di diventare qualcuna. Ma le mie speranze iniziarono ad affievolirsi con il passare dell’estate. Chi posso impressionare? Chi mi può notare con il mio aspetto così insulso e banale? Soffrivo di molti complessi, è vero. Ma mai avrei pensato che questi complessi si potessero risolvere con un semplice desiderio.

 

Era la notte di San Lorenzo quando tutto incominciò.

Ero seduta nella veranda con la mia sorellina, quando vidi quel bagliore. Non sembrava affatto una semplice stella cadente: era così lucente e… diversa. Mi riscossi da quei pensieri e feci notare a mia sorella di aver visto la prima stella cadente della serata. “Esprimi un desiderio!” mi incitò lei. Lì per lì, non seppi cosa dire perché ero rimasta paralizzata dalla bellezza di quella meteora tanto da dimenticare qualsiasi cosa alla quale stessi pensando. Poi vidi la mia immagine riflessa nella porta finestra della nostra terrazza e pensai che tanto valeva provare, anche se fino a quel momento ero sicura che i desideri posti silenziosamente ad una stella cadente non si avverassero.

 

Desidero… trasformarmi.

 

Sì, che desiderio inutile. Non si sarebbe mai avverato.

 

Come vuoi.

 

Non ero stata io a pensarlo, eppure quella voce rimbombò nella mia testa con una potenza inaudita, facendomi venire i brividi, forse per la paura, forse per la sorpresa.

Ce ne furono molte altre di stelle cadenti, e a tutte espressi lo stesso desiderio… ma non era la stessa cosa. Era come se la stella lucente mi avesse ascoltato e le altre no.

Quando andai a dormire, quella notte, mi guardai allo specchio: ero sempre la solita Marta, magra come uno stecchino e senza una curva, con capelli di un insulso marrone topo e gli occhiali con una montatura che non mi piaceva per niente.

 

Nel mese successivo, cercai di far avverare da sola il mio desiderio, ma con pochi risultati. Infatti, mangiavo come non avevo mai mangiato in vita mia ma continuavo a rimanere uno stecchino senza un briciolo di seno o di fianchi.

L’unica notizia positiva, arrivò qualche giorno prima il mio primo giorno nella nuova scuola di Roma: non dovevo più portare gli occhiali! Forse, il mio desiderio si era ridotto a questo, ma sempre meglio di niente… no?

Due sere prima della vigilia dell’entrata nella mia nuova scuola, andai a letto rassegnata. Non sarei stata nessuno nemmeno lì.


  
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