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Autore: Steee__    15/07/2011    3 recensioni
‘aiutami’ fu l’unica parola che riuscì a sussurrare per poi svenire tra le braccia del suo idolo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva sperato di vederlo tutto il giorno era stata fuori dall’hotel per delle ore intere solo per vedere loro, i Motley Crue e Sixx: A.M. erano finalmente in città, finalmente tenevano un concerto li, in quel buco dimenticato da dio, ma lei non aveva neanche i soldi per comprarsi il biglietto, non aveva neanche 50 $ per vedere le sue band preferite, tutto per colpa di quel demone che aveva reso schiavi anche i suoi idoli in un passato non troppo lontano, la ragazza dagli occhi dorati era la sua migliore amica, era diventata la sua compagna di vita ormai, non riusciva a farne a meno, e anche in quel momento sentiva di averne bisogno sentiva la sua voce nella sua testa, era diventata sua schiava ormai, era la sua puttana.
Stava pensando a tutte quelle cose quando vide uscire dalla porta sul retro dell’hotel Nikki Sixx con uno che lavorava nell’hotel tutto tirato a lucido nel suo completo blu scuro con una camicia azzurrina.
‘ Mi dispiace signor Sixx non posso accontentarla’
‘Perché no mi serve solo sapere la zona non un nome di un locale o di un posto preciso solo la zona’
‘Non posso, mi creda, farebbe meglio ad accantonare l’idea’
‘No’ ripetè lui testardo ‘I’m trying to find the most drug-infested part of town (*)’
Credette di aver capito male, stava davvero cercando quella parte di città? Perché? Il concierge rientrò nell’hotel lasciando il bassista  da solo con i suoi pensieri.
Prese coraggio e si avvicinò a lui ‘Nikki’ disse con voce bassa, l’uomo si girò e rimase a fissarla per qualche secondo, si poteva pensare si fosse trasportata direttamente dagli anni 80, capelli neri corvini cotonati esattamente come li aveva lui, pantaloni di pelle e una maglietta ormai logora dei Motley Crue, la cosa che colpì di più l’uomo, però erano i suoi occhi pesantemente truccati, li osservò attentamente…quegli occhi nocciola una volta brillanti ormai spenti e tristi.
 ‘Hey’ disse dopo qualche secondo
‘io… ero lì e… ho sentito quello che hai detto… vuoi davvero andare…’
‘si’ rispose lui deciso ‘tu come…’
‘Nikki, guardami. Penso che meglio di te nessuno possa capire… come faccio a conoscere quei posti, guardami… ci sono dentro, sono invischiata in quella merda fino al collo… non mi voglio fare i cazzi tuoi, però solo una cosa, devi andare la per comprare?’ chiese lei subito a bruciapelo.
‘No io sono riuscito a uscirne e non ho intenzione di ricascarsi, è una sorta di esperimento ’
‘Ok volevo sentire solo questo, ti ci porto, però sai come sono quei posti, non sarà facile, per te soprattutto, sei famoso Nikki e in quell’ambiente anche a distanza di anni mantieni comunque la tua fama, sei ancora abbastanza conosciuto. Sei convinto?’
‘Si…’
‘Bene, ci troviamo qui a mezzanotte’
Salutò l’uomo e se ne andò a un altro appuntamento, un appuntamento a cui non voleva andare, ma ne sentiva il bisogno e così andò a gettarsi tra le braccia della persiana.
Arrivò a mezzanotte all’hotel barcollando, si era stonata tutto il pomeriggio ed era riuscita a mettersi in piedi solo pochi minuti prima, arrivò alla fine della strada e si accasciò a terra aspettando che arrivasse Nikki. Non dovette aspettare molto, dopo pochi minuti ecco uscire dalla porta, si guardò intorno accendendosi una sigaretta, non l’aveva neanche vista, si era lasciata andare vicino a dei sacchi dei rifiuti e guardando com’era conciata, si mimetizzava bene tra la spazzatura.
‘Sixx’ disse debolmente cercando di alzarsi, lui si girò nella sua direzione, vederla così per colpa di quella merda lo fece star male, si avvicinò a lei e l’aiutò ad alzarsi in piedi.
‘Hey stai bene? Hai passato tutto il pomeriggio a farti non è così?’ chiese senza mezzi termini, conosceva bene lo sguardo che aveva la ragazza, era la sua fotocopia di quando aveva 28 anni, ma lei era molto più giovane
‘Conosci la risposta Nikki, c’è da camminare un po’ qui siamo in centro, i tossici stanno in periferia, è una vecchia fabbrica vicino al cimitero’
‘Sei venuta a piedi piccola?’ le chiese passandole un braccio sulle spalle anche per aiutarla a stare in piedi.
‘Nikki pensi che io abbia i soldi per una macchina, ti ricordi Jason vero? Comprasti la Harley che tanto voleva solo per fargli vedere che tu potevi permettertela… Nikki io sono come Jason…solo che a differenza sua non spaccio ’ fece strada fino a quel rifugio per tossici, era una giungla, gente  svenuta per terra tra cucchiai incrostati, siringhe usate e macchie di sangue, ragazzi che si stavano facendo una dose proprio in quel momento, nessuno faceva caso a loro, Nikki riuscì a scattare alcune foto e provò a fare alcune domande, senza ricevere risposte all’infuori di grugniti e versi simili nel frattempo la ragazza senza farsi vedere comprò una dose.
Decisero quindi di tornare indietro quando s’incontrarono a pochi metri dall’hotel con James e Daren, si liberò dalla presa del bassista che la aiutava a tenersi in piedi, salutò i ragazzi e se ne andò, ma non molto lontano, tutto successe in pochi secondi si ritrovò contro il muro con una mano che le stringeva il collo.
‘Guarda chi c’è qui, la piccola tossica, cosa ci facevi alla fabbrica con quello?’ le chiese con un tono ironico stringendo la presa sul suo collo ‘ che cazzo ci facevi con Sixx la a fare foto poi? Oh si lui è il tuo idolo vero? Cosa dicevi l’anno scorso ‘ Nikki è un bassista con i controcazzi e io prima o poi imparerò a suonare come lui, diventerò come lui’ strinse maggiormente la mano intorno al suo collo e rise insieme al ragazzo che c’era con lui ‘oh sei diventata come lui… si una tossica’ rise nuovamente lasciando andare la presa e facendo finire la ragazza a terra ‘e guarda qui cosa c’è…abbiamo appena fatto scorta vero?’ fece per prendere quel piccolo sacchettino ma lei lo strinse tra le mani ‘guardala attaccata alla sua dose… vorresti farti vero? Vorresti sentire l’ago bucare la tua pelle ed entrare nella tua vena’ rise nuovamente ‘sei proprio come lui, farai la sua stessa fine prima o poi ma tu…a differenza sua…dopo 3 minuti rimarrai un cadavere.’ Le tirò un calcio e se ne andò insieme al ragazzo lasciandola lì a terra, sentì due braccia rimetterla in piedi alzò il viso e si ritrovò difronte Nikki, fissò i suoi occhi verdi come in trans per alcuni secondi, si perse in quegli occhi, erano vivi, brillanti non come i suoi… le scattò una scintilla, le tornarono in mente i ricordi dell’anno prima lei che continuava a suonare il suo thunderbird seguendo il cd di Girls Girls Girls si ricordò cosa sentiva quando sfiorava le corde, le sensazioni che provava, lo fissò per alcuni interminabili secondi poi uscì da quella trans
 ‘aiutami’ fu l’unica parola che riuscì a sussurrare per poi svenire tra le braccia del suo idolo.
Si risvegliò quando ormai dalla finestra filtrava già la luce del sole, si guardò in giro e lo vide seduto sulla poltrona con il Mac sulle gambe, alzò gli occhi e la vide lì con i capelli ancora più disordinati rispetto alla sera prima, trucco colato e occhi ancora annebbiati, spense il computer e andò a sedersi sul letto vicino a lei.
‘Ben svegliata, come ti senti?’ chiese scostandole una ciocca di capelli dal viso.
‘Completamente rincoglionita, la testa mi fa malissimo e…’
‘…e vorresti farti’ concluse per lei
‘Sì, ma anche no… io ieri…’ abbassò la testa e si mise a fissare quelle lenzuola.
‘Ieri sera mi hai detto una cosa, una sola parola, mi hai detto “aiutami” ne sei sicura?’
Alzò lo sguardo e fissò gli occhi dell’uomo ‘ si Nikki voglio uscirne’ rispose ferma.
A quelle parole sul viso del bassista si allargò un sorriso ‘bene ora vai a farti una doccia, faremo colazione e poi chiamerò un mio amico, lavora in un centro di recupero, se per te va bene, ti parerai e poi sistemeremo le cose va bene piccola?’ la ragazza non rispose, gettò le braccia intorno al collo del bassista.
‘Nikki non so come ringraziarti’ gli diede un bacio sulla guancia e andò a fare la doccia.
L’acqua scorreva sul suo corpo, sulle sue braccia, le vene ormai erano quasi collassate, sfiorò i piccoli buchi all’incavo del gomito e vedendoli si lasciò andare in un sorriso… quelli sarebbero stati gli ultimi buchi sulle sue braccia.
 
(*) questa frase venne dette da Nikki ed è scritta  nel suo libro  This Is Gonna Hurt
   
 
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