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Autore: visbs88    16/07/2011    6 recensioni
(Lilly e il Vagabondo)
Lilly si accoccolò vicino al fuoco, beandosi del calore delle fiamme e guardando i fiocchi di neve che scendevano lentamente fuori dalla finestra, rendendo ancora più piacevole il tepore della casa e del focolare. I suoi cuccioli erano di sopra a dormire nella camera del pupo dove Gianni caro e Tesoro erano ben contenti di lasciarli riposare.[…]
Scritta per la 150° Challenge, prompt Spaghetti.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BEL PAESE

 
Iniziativa: 150° Challenge (Fanworld.it).
Prompt: Spaghetti.
Titolo: Bel Paese.
Introduzione: Lilly si accoccolò vicino al fuoco, beandosi del calore delle fiamme e guardando i fiocchi di neve che scendevano lentamente fuori dalla finestra, rendendo ancora più piacevole il tepore della casa e del focolare. I suoi cuccioli erano di sopra a dormire nella camera del pupo dove Gianni caro e Tesoro erano ben contenti di lasciarli riposare.[…]
Personaggi: Lilly, Biagio.
Rating: Verde/Per tutti.
Genere: Generale.
Avvertimenti: One-shot, Slices of Life.
Pairing: Lilly/Biagio, penso.
Numero parole (Contatore Word): 1.167.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma di produttori del film e di chi ne detiene i diritti. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
Nota: Ambientata poco tempo dopo la fine del film.
 
Buona lettura.
 
Lilly si accoccolò vicino al fuoco, beandosi del calore delle fiamme e guardando i fiocchi di neve che scendevano lentamente fuori dalla finestra, rendendo ancora più piacevole il tepore della casa e del focolare. I suoi cuccioli erano di sopra a dormire nella camera del pupo dove Gianni caro e Tesoro erano ben contenti di lasciarli riposare. Finalmente, anche Lilly poteva prendersi un po’ di tregua da tutti i suoi doveri di mamma. Voleva bene ai suoi piccoli e ormai comprendeva benissimo i sentimenti che legavano Gianni caro e Tesoro al pupo, ma ogni tanto una pausa era doverosa: quelle piccole pesti a volte la facevano arrabbiare, ma per fortuna Biagio interveniva sempre per calmarla. E tutto finiva in giochi, scherzi e coccole: le arrabbiature di Lilly non duravano mai più di qualche minuto. Era sempre stata dolce di carattere e l’affetto che provava verso i suoi cuccioli era troppo grande per infliggere loro una qualche punizione, non avrebbe mantenuto nessuna promessa minacciosa, lo sapevano tutti.
Proprio in quel momento Biagio la raggiunse. Era andato a controllare i piccoli di sopra, e ora anche lui, come Lilly, reclamava il giusto riposo dai doveri di padre che lo impegnavano molto più di quanto non si fosse aspettato. Si accucciò vicino a Lilly, con aria stanca. Abituato alla sua vita senza responsabilità e impegni, fatta di vagabondaggi da un posto all’altro senza una dimora fissa, si era dovuto ambientare in quella casa e soprattutto aveva dovuto imparare a badare ai suoi quattro piccoli, cosa di cui non aveva mai avuto esperienza. All’inizio era stato un papà molto impacciato e insicuro, ma era stato aiutato da Lilly, Whisky e Fido e passo dopo passo aveva imparato ad accudire i cuccioli senza rischio che si ficcassero nei guai per una sua distrazione.
Biagio sbadigliò vistosamente. Non aveva ancora imparato del tutto le buone maniere di quei quartieri lussuosi, ma d’altronde non gli importava poi molto cambiare il suo modo di essere. Se a Lilly piaceva così, così sarebbe rimasto, era ciò che pensava.
- Biagio – lo chiamò la cagnetta, la testa appoggiata al pavimento e gli occhi chiusi, quasi fosse troppo stanca anche solo per guardarlo – Posso domandarti una cosa?
- Certo, dimmi pure, bimba – rispose lui, malgrado il tono di voce fosse appesantito da un’evidente nota di stanchezza. Forse era anche il calore della casa di Tesoro e Gianni caro a renderlo così incline ad addormentarsi ogni volta che si stendeva su un tappeto. Certo era meglio avere un posto caldo dove stare che dover affrontare il freddo di gennaio là fuori, la neve e tutti i disagi che portava.
- Una volta mi piacerebbe andare a salutare Tony – mormorò Lilly piano. Biagio, sentendo quel nome, rizzò le orecchie. Il suo vecchio amico Tony, e anche Joe. Non li vedeva da molto tempo, non avendo più la necessità di andare al loro ristorante per scroccare qualche avanzo di cibo o un bell’osso. Ricordava bene l’ultima volta che li aveva visti: era stata la serata passata con Lilly, la loro cenetta romantica insieme. Gli venne voglia di ridacchiare al pensiero, mentre ricordava anche tutte le peripezie che era succedute a quella notte. Sembrava tutto così lontano, ora che erano felici insieme senza più nessun problema, ma in effetti erano stati giorni duri.
- D’accordo, bimba. Quando questo freddo finisce andiamo al ristorante di Tony, e magari ci fermiamo a cena un’altra volta lì – disse, di buonumore e più sveglio di prima, facendo l’occhiolino.
- Come si chiamavano quelle cose che abbiamo mangiato? – domandò Lilly, guardandolo.
- Spaghetti con polpette di carne, bimba – ridacchiò Biagio, leccandosi i baffi al ricordo di quanto quel piatto fosse stato delizioso. Eh sì, Tony ci sapeva proprio fare con la cucina.
- Oh, spaghetti… non li avevo mai visti prima. Eppure Tesoro è una brava cuoca – mormorò Lilly, pensierosa.
- Ma è perché Tony non è di qui, viene dall’Italia, e in particolare da una terra chiamata Sicilia – le rispose sicuro l’altro.
- Italia? Sicilia? – ripeté Lilly, stranita. Biagio alzò gli occhi al cielo: la sua compagna era così inesperta del mondo, ma gli faceva tenerezza anche per quello. Si preparò a rispolverare per bene tutte le cose che Tony, mentre cucinava, gli aveva raccontato riguardo alla sua terra d’origine in tutte le numerose sere in cui Biagio gli aveva tenuto compagnia. Tony era un gran chiacchierone, perfino con un cane.
- Sono posti lontani, in un altro continente, bimba – iniziò a spiegarle – Ma sono molto belli.
- Ci sei mai stato? – chiese lei, guardandolo con tanto d’occhi. Quel suo sguardo dolce era sempre stato una delle sua caratteristiche che Biagio amava di più.
- No, ma Tony me ne ha parlato molto – ammise, soffocando l’idea di mentirle per affascinarla. Non gli andava di raccontare bugie a lei; non era mai stato un problema per Biagio raccontare qualche fandonia, ma Lilly era speciale e meritava la sua sincerità, caratteristica che avevano avuto in pochi.
- E cosa ti ha detto?
- Che l’Italia è un Bel Paese – rispose Biagio, con aria quasi solenne – Sì, dice spesso Bel Paese. Che ci sono montagne altissime con tanta neve e colline verdi, e pianure tutte piene di coltivazioni. Che in alcune parti c’è un mare bellissimo. Insomma, che ci sono tanti posti da vedere, città grandi e tanto affollate. Ha detto che l’Italia è piena di storia. Ma soprattutto, sembra che gli stia a cuore la sua cucina.
Lilly lo ascoltava rapita, incerta se credere a quelle descrizioni che avrebbero potuto essere fantasiose invenzioni di Biagio. Tuttavia, le sembrava sincero. Doveva fidarsi di lui, no? Anche se era uno spaccone piuttosto vanitoso, in quel momento non sembrava gloriarsi poi molto.
- Dice che gli spaghetti sono una delle cose migliori dell’Italia – continuò il cane, contento di ricevere tutta quella attenzione dalla cagnolina che prima sembrava tanto stanca – Forse più della pizza.
- Pizza? E che cos’è?
- Ehm… un piatto italiano, nulla di speciale – si affrettò a rispondere Biagio, che in realtà non aveva idea di come fosse una pizza. Aveva solo usato la stessa frase di Tony, prima.
- Pensi che un giorno potremmo andare a vedere questa Italia?
- Beh, è molto distante. Ma forse Gianni caro e Tesoro potrebbero portarci con loro, se mai andranno a farci un viaggio – disse pensieroso il cane, a cui l’idea, in effetti, non dispiaceva.
- Oh sì, sarebbe tanto bello – esclamò Lilly, entusiasta – Ma prima voglio tornare da Tony e Joe e rimangiare gli spaghetti.
- D’accordo, bimba – acconsentì Biagio, pronto ad assecondare ogni capriccio della sua compagna. Lei sembrò molto felice di quella risposta e si avvicinò un po’ a lui, tornando a chiudere gli occhi. Biagio appoggiò la testa sulla sua e la imitò, ed entrambi provarono ad immaginare i paesaggi dell’Italia, senza sapere che l’altro stava facendo la stessa cosa. Forse, un giorno ci sarebbero andati davvero insieme.
Intanto, però, l’importante era fare un pisolino, prima di tornare ad accudire i piccoli che di lì a poco si sarebbero svegliati.
 

Doh, non ci credo, ho davvero scritto una storia seria su Lilly e il Vagabondo x3
Questa cosuccia è talmente semplice e inutile che non mi sembra di dover specificare nulla .-. oh sì, Tony parla con accento siciliano, nel film. Suppongo sia quella la sua terra d’origine, se non vado errata ^^
Ok, è una cosuccia da niente, ma se mi lascerete un commentino ve ne sarò tanto grata <3
Visbs88
   
 
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