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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    16/07/2011    4 recensioni
Dediata a Hikari93!!! ^.^
Eccomi tornata con IL SEQUEL DI "LA FIDANZATA DEL RAIKAGE!"
Dato che era così piaciuta, ho deciso di regalarvi un piccolo continuo!
In questa parte il nostro Raikage sarà alle prese con il suo futuro matrimonio, ma che dire della moglie?! Sicuramente non avrà vita facile a riguardo, preparazioni ed inconvegnenti compresi!
Che dire, spero vi piaccia ^.^
Bye
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Raikage, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Controversie d'amore del Raikage'
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Eccomi tornata con il sequel!! ^.^
Questa era una ficcy nata come una scommessa con me stessa, praticamente, e per quanto io veda Tsunade soltanto con Dan, in questo caso non ho potuto ignorare il feeling che poteva esserci tra lei ed il Raikage così ho deciso di continuare questo piccolo racconto un po’ romantico e un po’ comico, nella speranza di farvi sorridere ancora e anche un po’ emozionare magari ^.^
Chiedo scusa se lo stile non sarà dei migliori, ma come ho già detto questa ficcy non è seria al massimo anche se la tematica è davvero carina! xD
PS. Il raiting potrebbe diventare rosso, dipende se avrò ancora intenzione di inserire una scena un po’ hard xD Ditemi se l’apprezzereste o meno!
Buona lettura!

 

La Sposa del Raikage!



 
L’alba sorgeva tranquilla e serena, gli uccellini canticchiavano allegri sugli alberi del maestoso giardino mentre il palazzo del Raikage era avvolto da una innaturale quiete, tanto che persino le guardie agli ingressi restavano più attente del solito non udendo le grida del Raikage magari più infuriato del normale.
 
Un silenzio sereno invadeva le stanze dell’edificio mentre alcuni raggi luminosi e tenui penetravano dalla finestra semiaperta della camera da letto del Raikage, dove le tendine non sembravano riuscire a contenere quel calore tiepido: un raggio troppo presuntuoso infastidì il viso di A., il quale aprì gli occhi con nervosismo e mentre una ruga di fastidio si stava già mostrando sulle sue tempie, le sue corde vocali erano pronte ad emettere il primo grido della giornata, dando il buon giorno all’intero paese quando il suo sguardo si posò su di una figura accanto a lui e questo lo calmò immediatamente.
 
Sorrise compiaciuto e felice di rendersi conto che quella donna che sembrava averlo conquistato, la prima in tutta la sua vita, fosse accanto a lui, riparata dalle coperte linde e bianche, felicemente addormentata e con il volto rilassato e perfetto abbandonato alla pace più totale.
 
Con il dorso della mano rugosa le accarezzò quel volto dai lineamenti tanto delicati quanto belli, mentre con lo sguardo percorreva il profilo di quella donna così maledettamente affascinante ed attraente che riposava tranquilla nel suo letto, nonostante non avesse abbandonato certamente la sua determinazione e spirito femminista.
 
“Ora che dorme, potrei quasi…”
Pensò lui con un fare stranamente malizioso e lasciò scivolare il suo braccio lungo la schiena di lei, sino a giungere al gancetto del reggiseno e con un sorrisetto tentò di rimuoverlo quando una mano rapida e forte fermò la sua, bloccandola totalmente e impedendo all’uomo di compiere il suo intento.
 
- Non penserai mica di vincere così facilmente, caro Raikage…-
 
La voce seducente quanto ironica della donna echeggiò in tutta la stanza ed un paio di occhi ambrati si aprirono con un’insolita lentezza, andando a fulminare senza pietà quelli scuri del possente uomo che le stava accanto, come a mettere in evidenza l’ennesima sfida che lei sembrava vincere.
 
A. non poté far altro che sorridere, divertito da quell’ennesima provocazione della donna e incapace di opporsi a quella sua volontà: per quanto stesse giocando “in casa” (sotto tutti i punti di vista), lui restava un uomo di animo nobile e per questo rispettava la volontà di Tsunade di non volersi ancora mostrare totalmente, per quanto entrambi fossero ormai convinti sul da farsi…
 
- Chissà perché non mi giunge nuova quest’affermazione, Hokage…-
 
Disse lui con fare altrettanto adulatorio ed ironico e si avvicinò al volto della donna mentre questa aveva già socchiuso gli occhi, pronta a ricevere quelle labbra forti quanto dolci quando si sentì bussare alla porta con fare moderato quanto apprensivo ed i due furono costretti ad interrompere quel momento di intimità.
 
Tsunade rise divertita da quell’interruzione, quasi come avesse gioito del fatto che lui non avesse raggiunto il suo obbiettivo mentre il Raikage si alzava svogliatamente e andava ad avvicinarsi la porta.
Non appena l’aprì, sulla soglia comparve la figura snella e sorridente della sua assistente, la quale arrossì vistosamente nel notare che l’uomo fosse in soli pantaloncini.
 
- Oh, ciao Samui.-
- B-buon giorno Raikage… Non è forse il caso che si… vesta?-
 
Disse imbarazzata mentre l’uomo sembrava aver abbandonato, almeno momentaneamente, il suo solito tono duro e freddo, per quanto la sua voce apparisse comunque autoritaria.
 
- Mi sono appena svegliato, ma se la cosa ti disturba provvedo.-
 
Disse riassumendo un’espressione più seriosa e composta, come se tutto d’un tratto si fosse reso conto della situazione in cui si trovava ma soprattutto del fatto che non si fosse mai presentato alla sua segretaria in quelle condizioni: era sempre stato impeccabile persino di fronte a lei ed effettivamente andare ad aprire la porta in soli pantaloncini lo metteva leggermente a disagio, per quanto i suoi muscoli possenti potessero permetterglielo senza alcun problema.
 
- Ehm… No, non importa. Volevo chiederle com’era andata l’altra sera, al compleanno dello Tsuchikage.-
 
Il Raikage si lasciò sfuggire un sorriso ironico quanto compiaciuto, riportando alla mente i momenti migliori di quella sera mentre la sua segretaria ricambiava con uno sguardo interrogativo.
 
- Oh molto bene, direi!-
 
Disse tutto soddisfatto, quasi gonfiandosi il petto come ad enfatizzare ulteriormente il fatto che quella serata si fosse conclusa nel migliore dei modi, mentre Samui cercava di capire il perché di quell’atteggiamento piuttosto insolito da parte del suo capo.
 
- E… Ci sono novità?-
- Ehilà, buon giorno Samui!-
 
La voce squillante e decisa di Tsunade echeggiò in tutta la stanza, tanto che il Raikage si scostò un po’ di lato per permettere alla sua segretaria di vedere in faccia la sua “ospite” e ridendo sotto i baffi nel notare la sua espressione: Samui era a dir poco scioccata dal fatto che una donna, l’Hokage in particolare e quindi non proprio l’ultima arrivata, fosse nel letto del suo capo e la stesse salutando tranquillamente con un gesto della mano, mentre sul viso aveva un’espressione divertita quanto ancora assonnata.
 
La segretaria guardava la bionda con gli occhi sgranati mentre questa sembrava piuttosto divertita dalla scena e lasciava che un sorriso le solcasse il viso perfetto.
 
- Ma… Ma cosa… Lei-
- Oh stia tranquilla Samui, abbiamo ancora i vestiti addosso! -
 
Disse Tsunade abbandonando le coperte e prendendo tra le mani un soprabito quasi trasparente appoggiato su una sedia poco distante da lei, facendo sì che la segretaria potesse notare il fatto che indossasse sia reggiseno che mutante e, in un certo senso, potesse tranquillizzarsi… Anche se ovviamente l’intenzione della maliziosa Hokage era quella di metterla in imbarazzo e divertirsi nel vederla così stralunata da quella visione.
 
- …Più o meno!-
 
Aggiunse, notando il proprio abito che lasciava intravedere buona parte delle sue forme e avvicinandosi al Raikage, il quale le cinse rapidamente la vita come a impedirle di avanzare ulteriormente e dimostrare al proprio orgoglio maschile che quella donna fosse effettivamente “sua”.
 
Samui dovette sbattere le palpebre un paio di volte prima di mettere a fuoco la scena: fissò il Raikage, poi Tsunade, poi ancora A. ed infine si arrese ad osservarli insieme, lei appoggiata al petto muscoloso di lui e quest’ultimo leggermente sorridente e felice di averla affianco.
Dopo un momento di stupore improvviso, la segretaria tossì leggermente, cercando di riprendere un minimo di contegno per quanto quella situazione a imbarazzasse.
 
- Ehm… dunque… Ecco Raikage, ci sono alcune carte che… dovrebbe firmare… e poi anche…-
- Sta tranquilla, Samui. Questo pomeriggio ripartirò per Konoha e non dovrai più sentirti in imbarazzo.-
 
Disse tranquillamente Tsunade, dato che si era benissimo resa conto dell’imbarazzo della segretaria nel dover elencare i doveri e gli impegni del kage in quella situazione, per di più con una donna mezza nuda che restava abbracciata al suo capo come non era mia accaduto.
 
- Ci sentiamo dopo, Samui. Dobbiamo cominciare i preparativi per qualcosa di molto importante.-
 
Disse il Raikage con voce più forte e determinata, come a voler riacquistare quell’autorità che con Tsunade sembrava aver momentaneamente perso.
A quelle sue parole, la bionda accennò ad un sorriso che parve più sincero che ironico, mentre la segretaria non riusciva a comprendere quelle parole.
 
- E di cosa si tratta?-
 
A questo punto, il Raikage sorrise e rivolse il suo sguardo più in basso leggermente di lato, tanto che incrociò gli occhi ambrati e sereni della donna accanto a lui che gli si era ulteriormente avvicinata e lo guardava con una dolcezza che sembrava quasi innaturale, da parte sua.
 
- Un matrimonio, naturalmente.-
 
A quelle parole, A. fece per avvicinare le proprie labbra a quelle di Tsunade come a volerla baciare per coniugare quel momento perfetto quando un tonfo li interruppe nuovamente: i due mossero lo sguardo verso la porta ma non videro nessuno, tanto che rimasero stupiti.
Dopo qualche secondo abbassarono il loro sguardo verso il basso e videro una Samui svenuta a terra, probabilmente per lo shock di quella notizia assolutamente inaspettata, soprattutto da parte del suo capo freddo che non si era mai innamorato.
 
Tsunade sbuffò sonoramente e fece per abbassarsi e svegliarla in qualche modo, dato che era un medico, ma la mano forte del Raikage glielo impedì e, dopo aver chiamato il dottore di palazzo affinché rianimasse la segretaria, chiuse la porta davanti a sé e si concentrò sulla donna che ancora stringeva tra le braccia, sorridendole.
 
- Ora abbiamo ancora la nostra intimità, se non sbaglio…-
- Già… Dove eravamo rimasti, Raikage?-
 
Disse la donna con fare malizioso mentre le forti braccia dell’uomo le cingevano la vita e la schiena, pronte ad abbracciarla con fare affettuoso anche se il Raikage non doveva pensare a contenersi riguardo alla sua forza muscolare dato che Tsunade possedeva quell’incredibile potenza e sarebbe stata in grado di reggere la sua particolare stretta.
 
Stavano nuovamente per baciarsi quando la finestra della stanza si ruppe in mille pezzi e prontamente i due si separarono, scattando dalla parte opposta della stanza e pronti a reagire ad un qualsiasi attacco quando si resero conto che l’invasore era nientemeno che Killer Bee, chitarra elettrica alla mano e un sorriso enorme sul viso.
 
- Eccomi qui, sono Killer Bee!-
 
Il Raikage cominciò ad innervosirsi e mentre una vena di nervosismo si dipingeva sul suo viso già teso, il suo sguardo era basso e faceva dei respiri profondi nel tentativo di calmarsi.
 
- Allora, Bee, mettiamo in chiaro un paio di cosettine… Tu NON PUOI entrare nella mia camera quando ti pare, NON PUOI rompere la mia finestra e fare come vuoi e inoltre-
 
Alzò il viso di lato, cercando lo sguardo complice di Tsunade ma non la vide, così si interruppe un attimo stupito e quando la sua attenzione si rivolse in avanti, vide suo fratello nuovamente spiaccicato contro il muro e l’Hokage infuriata che lo teneva per la gola, esattamente come era accaduto qualche giorno prima…
 
- Allora, caro Killer Bee o come diavolo ti fai chiamare! Tu NON PUOI entrare nella nostra camera quando ti pare, NON PUOI rompere tutte le finestre di questo palazzo come fossi Tarzan e inoltre-
- Sempre la stessa storia, avete proprio una paranoia!-
 
Killer Bee fece il grave errore di interrompere una Tsunade piuttosto irritata e questa cominciò ad assumere un colorito rosso rabbia, tanto che dovette intervenire il Raikage per impedirle di strangolare il fratello.
 
- Lascialo perdere, Tsunade, gli insegnerò io la lezione appena mi sarò preparato…-
 
Disse A. fulminando il fratello con lo sguardo, mentre la donna con grande sforzo frenava la sua ira e si avvicinava al futuro marito.
 
- Dunque voi vi sposate, e per la festa che fate?-
 
Chiese Bee in rima, riprendendo faticosamente fiato dopo che le sue vie respiratorie erano state ostruite per una seconda volta: se avesse continuato così, di lui non sarebbe rimasto molto considerando che l’Hokage non sembrava avere una maggior pazienza rispetto al fratello maggiore…
 
Il Raikage si calmò ulteriormente e prese a parlare con tono autoritario ma più moderato, mentre Tsunade teneva le braccia incrociate sotto il seno prosperoso e guardava il futuro cognato con sguardo omicida.
 
- Faremo una cerimonia solenne, naturalmente, ma prima l’Hokage dovrà annunciarlo al suo villaggio e partirà questo pomeriggio, quindi avremo il tempo di discuterne con calma, fratellino.-
 
Bee fingeva di ascoltarlo mentre da sotto gli occhialini neri, la sua attenzione era attratta solamente dalle forme prosperose della donna, le quali erano evidenti sotto il soprabito particolarmente trasparente.
A. si accorse soltanto dopo un paio di minuti che l’attenzione del fratello era completamente da tutt’altra parte e questo gli fece riacquistare altro nervosismo.
 
- Ma insomma Bee, mi stai ascoltando si o no?!-
- Certamente, tu sei il migliore degli amici, ma della sposa gnocca che mi dici?-
 
Chiese ingenuamente il fratello minore mentre il suo sguardo ora era completamente rivolto in avanti, verso la figura di Tsunade la quale, esattamente due millesimi di secondo dopo aver udito quelle parole, gli si scaraventò contro e con un pugno degno di nota lo scaraventò fuori dalla finestra già rotta, mentre questo borbottava qualche rima nella caduta.
 
- E non osare mettere più piede in questa stanza, se ci tieni alla vita!!-
 
Sbraitò la donna dalla finestra, esasperata e terribilmente irritata, quando la mano pesante del Raikage le si appoggiò sulla spalla nel tentativo (vano, ovviamente) di calmarla.
 
- Ti ho detto di lasciarlo perdere, Tsunade, con lui non serve arrabbiarsi.-
 
Lei si liberò della sua mano con un gesto sgarbato e lo fissò negli occhi con una luce determinata nelle pupille ambrate, mentre anche lui aveva un’espressione piuttosto seriosa ed autoritaria.
 
- Ho detto che non devi dirmi cosa devo o non devo fare!-
- E’ mio fratello e per quanto lo riguarda decido io!-
- Non sta né in cielo né in terra che io non possa punire una sua insolenza!-
- Mi darai ascolto invece!-
- Sono una donna libera e faccio quello che mi pare!!-
 
I due presero a guardarsi in modo piuttosto aggressivo e minaccioso: i loro orgogli più testardi sembravano farsi avanti nel peggiore dei modi mentre avevano già preparato i pugni, pronti per uno scontro alla pari delle loro incredibili forze quando A. non poté che rimanere affascinato dalla forza e determinazione di quella donna e, per quanto la sua voce fosse ancora dura, il tono parve più addolcito e quasi adulatorio.
 
- Siete maledettamente provocante quando vi arrabbiate, Quinto Hokage…-
 
La donna si lasciò sfuggire un sorrisetto malizioso e approfittando della sua momentanea distrazione lo immobilizzò contro il muro, tenendogli bloccato un polso con una presa salda e forte mentre il braccio di lei era posizionato con forza sul suo collo muscoloso.
 
- Non pensiate di potermi conquistare così facilmente, Quarto Raikage…-
 
Disse lei con voce altrettanto ammaliatrice mentre uno sguardo malizioso le dipingeva il viso perfetto ed i loro sguardi complici quanto contrastanti si infiammavano di rabbia e passione allo stesso tempo.
 
- Vorrà dire che userò le maniere forti…-
 
Si liberò di quella presa con un gesto forte e rapido e sfruttando la sua elevata velocità le si posizionò alle spalle, costringendola contro il muro e tenendole le mani bloccate dalle sue dietro la schiena: sapeva di poter utilizzare tranquillamente la sua forza con lei, dato che la donna avrebbe sopportato senza difficoltà le sue “maniere forti” considerata la sua risaputa potenza fisica, così non si sforzava di contenersi e certamente lei non lo pretendeva, dato che entrambi per tanto tempo avevano ricercato una persona forte alla loro pari.
 
- Vi ho in scacco, Principessa delle Lumache…-
 
Disse con tono malizioso ed avvicinò lentamente il suo viso al collo della donna, con l’intento di prendersi la sua rivincita ma lei, nonostante il suo sorriso malizioso e piuttosto divertito da quella situazione, non aveva alcuna intenzione di perdere quella sfida…
 
- Dovrà impegnarsi di più, caro A…-
 
E gli rifilò una forte gomitata nello stomaco e cercò di liberarsi ma lui le bloccò il polso all’ultimo momento e nel tentativo di avere la meglio l’uno sull’altro, entrambi finirono sdraiati sul letto, lei sopra di lui mentre si tenevano le mani con tanta tenerezza quanta forza: le dita incrociate ed i visi a pochi centimetri di distanza, mentre gli occhi ambrati e maliziosi di lei si immergevano in quelli sicuri ed innamorati di lui.
 
- Mi sembra di aver vinto, Raikage… Ed ho anche giocato fuori casa.-
 
Disse con una risata divertita ma contenuta mentre non poteva che godere del contatto del suo corpo con quello muscoloso dell’uomo, mentre questo si lasciò sfuggire un sorriso di contentezza nonostante lo smacco subito.
 
- Siete tremendamente e maledettamente attraente, oltre che irritante, Tsunade…-
 
Lei si avvicinò ulteriormente a lui, lasciando che le sue rosee labbra fossero ad appena qualche millimetro da quelle del Raikage, il quale fremeva a quel contatto tanto dolce quanto bramato.
 
- Oggi mi sento particolarmente generosa, forse vi concederò di condividere con me questa vittoria…-
- Quale immenso onore, Hokage…-
 
Si lanciarono uno sguardo malizioso entrambi: lei con occhi furbi ma dolci allo stesso tempo mentre lui sembrava apparentemente aver abbandonato il suo immenso orgoglio per lasciare spazio a quel briciolo di sentimentalismo a cui non si era mai lasciato, se non con quella donna che l’aveva letteralmente spiazzato sotto ogni punto di vista.
 
Le loro labbra tentarono di toccarsi per l’ennesimo volta quando, ancora una volta, il loro momento romantico venne interrotto da una voce familiare quanto terribilmente spiacevole, in quel momento.
 
- Ehi, sono il tuo fratellino! Mica fare il biricchino!-
 
Tsunade si era già innervosita all’ennesima potenza, tanto che aveva digrignato i denti e la sua classica vena di rabbia le stava spuntando sul viso perfetto e fece per alzarsi ed andare ad uccidere/sbriciolare Killer Bee quando il Raikage, assolutamente contrario a quell’ennesima interruzione, fermò la donna e con rapidità la costrinse sotto di lui, mentre il suo corpo muscoloso aderiva perfettamente al seno prosperoso di lei, sdraiata sotto di lui: A. le cingeva i fianchi con forza e delicatezza allo stesso tempo, mentre questa volta sembrava essere lui a prendere una decisione definitiva in quella controversia.
 
- Eh no, questa volta decido io il finale!-
 
Disse con fare superiore e lei inarcò un sopracciglio come a voler mettere in dubbio le sue parole e provocarlo, per l’ennesima volta, mentre un sorriso soddisfatto le si dipingeva sul viso e finalmente le labbra del Raikage toccarono quelle della donna, lasciando che entrambi venissero coinvolti in un bacio colmo di passione e vero sentimento: dopotutto, quell’ennesima sfida era finita in bellezza per entrambi, ad esclusione di Bee che invano bussava alla porta mentre i due non sembravano degnarlo della minima attenzione, considerando l’ardore che li infuocava in quei momenti in cui i loro animi ed i loro corpi erano avvinghiati in un bacio appassionato.
  

  
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