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Autore: UlquiorraSegundaEtapa    16/07/2011    2 recensioni
Aizen è finalmente sconfitto, eppure un male ancora più grande di lui sta per abbattersi sul mondo intero. Ichigo e compagni dovranno affrontare nuove battaglie:inaspettati alleati, nuove sorprese, nuove e più appassionanti stoire, di guerre e di problemi quotidiani, e una nuova potentissima Brigata farà la sua comparsa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti i miei lettori!!

Ultimamente avevo perso la voglia di scrivere e volevo pubblicare in fretta, ecco perchè gli ultimi capitoli erano così schifosi XD.

Ma ora che l'ho ritrovata vi propongo un bel capitolo. Dopo aver assistito alla cura di tutti i feriti, Ichigo parte con Maer e Daraki verso la residenza del re, dove farà la conoscenza del regnante in persona-e vi assicuro che molti di voi si stupiranno XD.

Inoltre, delle news su Kuchiki Enna.

Buona lettura!!

CAPITOLO 9:LA RESIDENZA DEL RE, UNA SORPRESA INASPETTATA

 

 

 

Ichigo insistette per far visita ai feriti, prima di poter proseguire con Maer e Daraki verso il palazzo reale.

Maer acconsentì, seppur controvoglia. Una volta ottenuto il suo permesso, lo shinigami corse immediatamente alla caserma della Quarta Brigata, dove il Capitano Unohana e la sua squadra stavano prestando le apposite cure alle decine di shinigami feriti.

Dai vetri dell'edificio, erano ben visibili le catene nere che avevano bucato il cielo, le catene degli Avaler.

Ichigo si chiese se esistesse un modo per distruggerle:le parole di Enna lo avevano turbato, ma il suo piano per distruggere i due mondi lo aveva fatto in maniera ben peggiore.

Si avvicinò al Capitano Unohana, che in quel momento stava prestando le sue cure ad uno shinigami ferito.

«Unohana-san, come sta Byakuya? »le chiese Ichigo.

«Ha subito una brutta ferita, ma si riprenderà. Ora sta riposando, ma ricorda:ci sono cose ben più importanti di cui dobbiamo preoccuparci, Kurosaki-san. »disse con voce calma, come sempre, senza staccare gli occhi dal ferito.

Ichigo si passò una mano fra i capelli. «Nah...hai ragione tu. È solo che non capisco perchè uno shinigami vorrebbe voler distruggere sia la Soul Society che il mondo reale.

Non capisco:che benefici potrebbe trarne? »

Unohana parve rattristarsi; Ichigo se ne accorse. «Tu...ne sai qualcosa, Unohana-san? »gli chiese.

Lei sospirò. «Questa è una storia molto antica, che risale alla fondazione dell'Accademia per gli Shinigami, oltre mille anni fa.

Enna è stato-e a quanto pare è tutt'ora-il primo reggente della famiglia Kuchiki. È stato il primo Capitano della Sesta Brigata, e ricordo che a quei tempi era un guerriero nobile e giusto, e la sua persecuzione alla giustizia era seconda solo a quella del Capitano-Comandante.

Con Enna è iniziata la dinastia dei Kuchiki: venne considerato da molti-e non posso negarlo perfino da me-come il capitano più potente in tutta la Soul Society.

Ma nonostante la sua fierezza e il suo profondo senso della giustizia, Enna era un uomo turbato, molto turbato: il fatto di voler dimostrare di essere il migliore in tutto ciò che faceva, il suo bisogno di imporre il suo controllo su tutto e tutti, e il suo desiderio di conquista, lo spinserò a mettere in ombra perfino i suoi compagni, e a rifiutare l'aiuto della sua stessa famiglia».

Unohana fece una breve pausa, per riprendere un po' di fiato, poi proseguì: «Tuttavia, in mezzo al caos che pervadeva la sua mente, c'era qualcosa che ancora gl'impediva d'impazzire: l'amore di sua moglie, Sakura Kuchiki* (*Ho messo come nome Sakura perchè vuol dire "ciliegio" in giapponese, e poichè la famiglia Kuchiki è fissata con i ciliegi, non perchè l'ho copiato da Naruto).

Sakura era una donna che sapeva vedere comunque la bontà in fondo all'animo di Enna, e tentava ogni volta di rincuorarlo, quando era assillato dai suoi tormenti.

Ma poi, un giorno, tutto cambiò: sua moglie venne uccisa da un gruppo di Hollow mentre era in missione con altri shinigami della Sesta Brigata.

Quando Enna venne a sapere della morte della sua amata compagna, prima uccise il messaggero, e poi si occupò di giustiziare i suoi compagni di squadra, accusandoli di non averla saputa proteggere.

Quando il Capitano-Comandante venne a sapere di questo fatto, convocò subito Enna, e s'infuriò con lui, ma l'altro prese a sparlare e a dire frasi senza senso. ».

«In che senso "sparlare" ? »la interruppè Ichigo, confuso.

«Affermava che tutti gli Shinigami erano degli esseri meschini, inutili, dei "falsi dei", come sosteneva, e che era colpa loro se sua moglie era morta. Ricordo ancora l'espressione che aveva negli occhi quella sera: era uno sguardo folle e assetato di sangue e carico di pazzia.

E quando il Capitano-Comandante gli ricordò che anche lui era uno Shinigami, Enna rispose: "No, io non sono uno Shinigami. Io sono un dio! ".

Ed era vero, purtroppo. Enna è probabilmente il più forte comandante in tutta la storia della Soul Society, persino più forte del Capitano Yamamoto.

Quella notte, lui scrisse il destino della Soul Society. Quando il Comandante mandò delle guardie e per sicurezza anche un altro Capitano a prenderlo per poterlo rinchiudere, lui se n'era già andato.

Ma non era sparito. Quella stessa notte, lui dichiarò guerra agli Shinigami: da solo, attaccò il Tempio, distruggendonè una metà. Fu necessario l'intervento di tutti i Capitani inclusa me per fermarlo.

Fu un vero e proprio massacro: Enna uccise ben 500 Shinigami, tra cui tre capitani, scatenando contro di loro il potere devastante del suo Bankai.

Il Comandante ci ha quasi rimesso la vita, e le ferite sulla sua schiena sono la prova. Enna ci aveva quasi sconfitti tutti, quando accadè l'impensabile: mentre era sul punto di finire il Capitano Yamamoto, qualcosa bloccò la sua mano.

Dalla parte opposta del tempio, vide comparire sua moglie Sakura: la felicità di rivederla e la triste consapevolezza che comunque non poteva essere reale, lo spinserò per un attimo ad abbassare la guardia.

E quando ciò accadde, quando fù così incauto da disattivare il suo Bankai, che combina attacco e difesa, uno Shinigami sconosciuto lo trafisse alle spalle. Si dice che prima di morire Enna abbia sentito un rumore come di vetri infranti, mentre le lacrime gli si congelavano in viso, e ogni traccia di umanità scompariva definitivamente.

Questo fatto, è accaduto poco dopo il tradimento dei Vizard: quello Shinigami, considerato da tutti un'eroe, da Tenente fu promosso a Capitano, e fù riconosciuto da tutti come un salvatore, prima, e come traditore, poi. Penso che tu abbia capito chi sia, dico bene, Kurosaki-san? ».

Ichigo era rimasto senza parole e senza fiato: «Ah...ah...Non dirmi che...quello Shinigami era... ».

Unohana abbassò lo sguardo, un'espressione di velata tristezza in volto: «Si, era Aizen».

Le sue parole cadderò sulla stanza come macigni: chi se lo immaginava che Aizen Sosuke, il re dei traditori, fosse stato in realtà il salvatore della Soul Society, per poi trasformarsi nel suo freddo esecutore e fautore di rovina.

Unohana tirò un sospiro stanco: «Ecco, ora sai la storia di Enna e della Famiglia Kuchiki. Il padre di Byakuya-san è stato ingiustamente perseguitato ha causa di un legame di discendenza con Enna, e così suo padre prima di lui, e tutti gli altri reggenti fino a quello attuale, quando la persecuzione si è ormai interrotta».

«Solo una cosa non mi spiego, Unohana-san»le disse Ichigo.

«Cosa? ».

«Se dici che Enna è stato ucciso, allora perchè oggi è tornato vivo e vegeto? ».

Effettivamente era una situazione un po' illogica: solo gli Arrancar riuscivano a reincarnarsi, ed Enna non era nè un Espada nè un Vizard.

Unohana abbassò di nuovo lo sguardo: «Credo che questa sia una risposta che potraì avere solo dal nostro Re. Anzi, è meglio che ti affretti, Kurosaki-san: sarebbe da maleducati far aspettare il nostro sovrano».

Ichigo annuì, e si passò una mano dietro i capelli, alquanto stressato: forse non era stata una buona idea tornare nella Soul Society.

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Uscito dalla residenza della Quarta Brigata, Ichigo era più abbattuto di quando vi era entrato. Immerso nei suoi pensieri, rifletteva sulle parole del Capitano Unohana: ora sapeva di dover affrontare qualcuno ben più potente di Aizen, molto di più.

«Mi sembri piuttosto preoccupato, Ichigo! »fece una voce alle sue spalle. Ichigo si voltò: sul tetto della caserma c'erano Maer e Daraki, il primo seduto con la gamba destra ripiegata e il braccio destro su di essa, e quella sinistra a penzoloni, e l'altro in piedi.

«Si, può essere. »gli rispose Ichigo. Maer balzò giù seguito da Daraki: «Possiamo andare o c'è ancora qualcosa che hai dimenticato? »gli chiese perentorio.

Ichigo volse il suo triste sguardo verso la caserma, dove riposava Byakuya, ferito dal suo stesso avo. Stava per rispondergli, quando si presentò sulla scena Rukia. «Ichigo, anf anf»tentò di dirgli, ansimando per la corsa: l'amico provava ancora un certo disagio a vederla coperta da un haori.

«Stai andando via? »gli chiese.

«Si, ma conto di stare via per poco tempo: stà tranquilla. »le fece mostrandogli un sorriso rassicurante.

Ma lei continuava a mantenere un'aria implacabilmente seria: «Ichigo, promettimi solo che staraì attento. Anche se andraì alla reggia, anche se saraì con il Re in persona, promettimi che terraì gli occhi aperti: non voglio che tu finisca come Nii-sama! ».

Ichigo era rimasto alquanto sorpreso da tutte le raccomandazioni di Rukia, ma le promise che sarebbe stato attento, e si voltò per seguire i due Shinigami: «Va bene, e ora andiamo: abbiamo perso fin troppo tempo, e al Re non piace aspettare».

Detto questo, con uno schiocco di dita, Maer aprì un varco nella realtà, al cui centro v'era una strada bianca che scompariva nel vuoto. «Aspetta un attimo Maer: dove sono Grimmjow e Ulquiorra? »lo fermò Ichigo, accorgendosi di questo particolare, mentre loro si erano già avviati.

Il Tenente si fermò: «Temo che non li vedraì per un bel pezzo, Ichigo: e ora muoviti. »gli rispose dandogli le spalle, poi riprese a camminare, invitandolo con quel semplice gesto a seguirlo.

Ichigo sospirò, poi si fiondò anche lui nel varco, che subito si richiuse alle loro spalle, lasciandoli immersi nel buio.

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Il viaggio nel vuoto fu breve, ma a dir poco allucinante: nient'altro che buio e silenzio per circa mezz'ora, oppure anche di più.

La strada era l'unico punto di riferimento, poi non si poteva distinguere più niente: quel buio copriva perfino i suoni, come se fosserò nello spazio ovattato.

Ichigo non provò nemmeno a parlare, consapevole che non ci sarebbe riuscito: piuttosto si chiese come facesserò i due davanti a lui a sopportare quel silenzio opprimente.

Forse erano abituati: avendo molto tempo per pensare, Ichigo ebbe modo di accorgersi che anche Daraki portava la fascia da Tenente.

Si chiese come fosse possibile, visto che sapeva che per ogni Brigata poteva esserci un solo Tenente.

Si appuntò mentalmente la domanda e decise che l'avrebbe rivolta al Re in persona: si chiese anche che tipo fosse il Re.

Magari un vecchio burbero e scontroso, che doveva essere lì da circa l'alba dei tempi. Ebbe il tempo di ragionare un'altro po', che la strada s'interruppè: Maer aprì nuovamente il passaggio, e si ritrovaronò fuori dal vuoto.

Ichigo tirò un sospiro di sollievo, ma ebbe subito un forte fastidio alle orecchie come conseguenza per aver passato del tempo là dentro: gli fischiavano da impazzire.

Ma quando si accorse di dov'era capitato: rimase a bocca aperta: quel luogo sembrava un immenso deserto di roccia, completamente oscurato da una tempesta di sabbia che si abbatteva su di esso; il sole non brillava in quel luogo, lasciando tutto nella più completa oscurità.

In lontananza, sull'orizzone, si distinguevano i profili di spaventose creature, fiere neanche lontanamente somiglianti agli Hollow, che pure possedevano forme orribili.

«E quelli che diavolo sono?! »esclamò Ichigo, facendo correre subito la mano sull'elsa della zampakuto.

«Tranquillo, non ci attaccheranno. »lo tranquillizzò Maer. «Guarda, siamo arrivati».

E detto questo, il Tenente gli indicò qualcosa che lo lasciò sbalordito: da una montagna lì vicino affiorava un gigantesco castello di roccia nera, che sembrava fosse fuso con la montagna e sbucasse direttamente da essa.

Sembrava realmente fuso a quella parete di roccia frastagliata, mentre la base poggiava su aguzze pendici: aveva innumerevoli e imponenti torri, e sembrava una rocca roveresca, in stile medievale.

Un enorme portone rappresentava l'entrata. «Bene Ichigo, e ora ti prego di non vomitare. »gli fece Maer.

«Uh, e perchè? »chiese Ichigo, a quella strana affermazione. Maer ghignò, prima di schioccare le dita: in un attimo i loro corpi si deformarono, come risucchiati da un vortice, che donava loro contorte forme a spirali.

«Uhuhuhuuuuuuh, uh-aaaaahhhhhhh!! »urlò Ichigo, mentre veniva risucchiato. Con uno scatto, tutto tornò normale, e i tre si ritrovarono all'interno di un corridoio simile a quelli dei castelli di epoca rinascimentale, con il tappetto rosso, le grosse finestre con enormi tende, i vari lampadari sul soffitto e le pareti bianche.

«Ma che diamine mi avete fatto maledetti?!! »sbraitò Ichigo, che esigeva giustamente una risposta.

Che stavolta arrivò da Daraki: «Calmati, Sostituto: il castello è praticamente impenetrabile dall'esterno, è protetto da uno speciale Kekkai che disintegra qualsiasi forma di vita vi entri in contatto.

Ecco perchè abbiamo dovuto creare un portale attraverso la barriera: ora sei contento o preferisci lamentarti ancora? ».

Certo che quando ci si metteva Daraki era davvero petulante: a Ichigo ricordava veramente Ikkaku, sia per il cranio calvo, sia per l'espressione da bastardo, sia per i modi di fare.

Ichigo fece segno di aver capito, poi intervenne Maer: «Ichigo, il nostro signore ti attende aldilà di quel portone. »e detto questo indicò un gigantesco portone di forma quadrata, diviso da delle linee in quattro quarati precisi, e ornato con decorazioni in oro che richiamavano delle linee serpentine che ne percorrevano il perimetro.

Ichigo si era meravigliato di non aver notato prima una cosa come quella. «E voi non entrate? »disse, rivolgendosi ai due.

«No, il re ha richiesto espressamente di vederti da solo. Ora vai! »rispose Maer. Ichigo prese un bel respiro, poi spinse l'enorme portone, che incredibilmente si aprì senza che lui dovesse fare troppi sforzi.

Una leggera pressione bastava ad aprire un coso come quello. là dentro veramente nulla era come sembrava.

Con un possente cigolio, il portone accompagnò la sua entrata in quella sala: «Ehm...è permesso? »chiese Ichigo, passandosi una mano dietro ai capelli.

Con uno scatto improvviso, il portone si richiuse alle sue spalle, producendo un rombo assordante: Ichigo si voltò di scatto, impaurito.

«Ahhh lo sapevo: brutti bastardi, mi avete chiuso dentro! »sbraitò Ichigo. Comincio a battere i pugni sul portone: «Maledetti, fatemi uscire: allora dove sarebbe questo vostro fantomatico re, eh?! ».

«Veramente sono proprio qui. »fece un'anonima voce alle sue spalle. Con un "ihhh" di stupore e spavento, Ichigo smise all'istante di battere i pugni, di muoversi e per un attimo perfino di respirare.

«Chi...chi ha parlato? »chiese, voltandosi prudentemente. Solo allora potè notare delle scale che sbucavano dal pavimento, e che portavano ad un trono che sembrava sospeso in aria.

Su di esso, vi era seduta una figura, che alzò le mani: «E va bene confesso, sono stato io: io mi sono concesso il dono della parola e l'ho messo in pratica, allora mi dica agente, a quanti anni sono condannato? »fece con voce affatto ironica.

Ad Ichigo prese un tick nervoso, mentre iniziava a tremare: «Ma...ma mi stai prendendo in giro?!!! »esclamò.

Non gli importava se era il re o anche una divinità, non aveva fatto tanta strada o si era quasi fatto uccidere solo per parlare con un presunto pagliaccio.

Quello si affrettò a scusarsi: «Va bene, va bene, calma: ehi, stavo solo scherzano amico, dovresti imparare a ridere sai, ridere è una buona cosa».

E mentre aveva detto questo era già di fronte a Ichigo, che indietreggiò per lo stupore: «Ma, ma come diavolo ha fatto? »si chiese, mentre indietreggiava strisciando.

Quello si avviò molto comodamente verso di lui, con le mani nelle tasche: solo allora Ichigo potè notare un particolare che lo lasciò sconvolto.

«E...e tu saresti il Re? »chiese, più sconvolto che mai. E mentre lui aveva già superato un minuscolo triangolo di stanza illuminato dalla luce che veniva da una fonte anonima all'esterno, il presunto regnante si fermò proprio in quel punto: e quando Ichigo potè finalmente osservarlo non riuscì a proferire parola, neanche ad aprire la bocca.

Illuminato dalla luce, Ichigo distinse un volto giovane, dagli occhi azzurri come il cielo più limpido, dei capelli dalle tonalità dell'oro, con un acconciatura identica a quella di Toshiro Hitsugaya; e con indosso un'hakama bianco simile a quello degli Espada, pantaloni color porpora simili a jeans, e una zampakuto con l'elsa a forma di corona, gli si presentò-invece di un vecchio scorbutico-un ragazzo, che non doveva avere più di quindici anni.

Alzò una mano in segno di saluto, mostrando anche un mezzo sorriso: «Ciao, sostituto: io sono Kyle».

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Dopo moltissimo tempo-su consiglio di dragonball z-ho postato il mio nuovo capitolo. Chissà quanti di voi lo stavano aspettando-seeeh XD.

Scommetto che il re proprio non ve l'aspettavate eh? Be v'informo che l'idea è venuta da dragonball z, quindi per favore ringraziate anche lui.

E io ringrazio Mendoza95 e MugiFlame92 per le loro recensioni: caro Mendoza, mi sa che la risposta alla tua domanda potrà dartela solo Enna, un po' più avanti, ma nel frattempo vediamo cosa ci riserverà la fic^^.

Nel prossimo capitolo: Ichigo si farà una chiacchieratina col Re, e apprenderà un paio di cose sugli Avaler. Nel frattempo, alla Soul Society, Ukitake, in qualità di nuovo Capitano-Comandante, decide di mobilitare il Gotei 13 e di mandare i Capitani nel Mondo Umano per neutralizzare gli Avaler.

Ma viene prontamente fermato dalla comparsa di ben due Capitani della Brigata Zero, che gli comunicherannò le direttive di sua maestà in persona.

Arrivederci a tutti!!

  
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