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Autore: MissHarvelle    17/07/2011    2 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Era una calda giornata di fine aprile. Elena era in preda ad una forte emozione: era quello il periodo dell’ anno in cui aveva conosciuto la Provenza e la sua vita ne era rimasta sconvolta. La ragazza sentiva la stessa fitta al cuore provata tre anni prima, quando era fuggita.Nonostante i vivi ricordi,era sicura che nessuno l’ avrebbe accolta al suo arrivo. Con in testa questi tristi pensieri scese dall’ aereo e una volta trovati i bagagli si avviò verso la macchina che aveva noleggiato e la mise in moto. Lasciando l’ aeroporto, prese la strada per Arles; presto sarebbe ritornata nella città dove aveva rincontrato Claudio.
Claudio!!!
Un brivido la percorse tutta: per la prima volta da quando aveva lasciato Roma si era lasciata travolgere dai ricordi… possibile che il solo ricordo di quell’ uomo la mettesse così a disagio??? Cercò di scacciare il suo pensiero dalla mente.
Erano le sei quando arrivò ad Arles. Si sentiva distrutta così,non appena arrivò all’ albergo,salì subito in camera a farsi una doccia. Poi si infilò una vestaglia di seta e si sedette comodamente su una poltroncina mangiando qualcosa che l’ hotel molto gentilmente le aveva fornito.
C’ era pace e tranquillità in quel posto e Elena riuscì a rilassarsi completamente.
Non doveva essere così rigida:c’erano pochissime probabilità di incontrare Claudio così,per caso…però voleva essere lei a tenere le redini del gioco ,a condizione che lui, ovviamente,accettasse di vederla…
Ecco che i ricordi tornavano a tormentarla e a renderla triste! Cosa sarebbe accaduto se lui non avesse accettato di incontrarla?? Quello che era certo era questo: a nessun prezzo gli avrebbe confessato la verità.
Si versò una tazza di caffè e la strinse tra le mani giusto per sentirne il calore.
Bisognava che riflettesse bene su cosa dirgli. Il suo racconto doveva essere così lineare e chiaro da non commettere nessun errore.
Si sistemò meglio sulla poltrona e posò la tazza sul piattino.
Dalla borsetta estrasse alcune foto che guardò con molta tenerezza. L’ immagine del bambino che la fissava con tanta fiducia la commosse; sentì un pizzicore sotto le palpebre…stava piangendo. Era da tanto che non lo faceva!!!
“Chissà cosa sta facendo in quel momento il piccolo e se fa il bravo con i nonni ?” pensò la ragazza.
“buonanotte Franceschino mio!” e baciò l’ immagine nella foto.Scivolò dopo qualche minuto in un sonno senza pensieri.


Il mattino dopo fu svegliata dal sole che inondava la camera.
Si vestì velocemente con un paio di blue jeans e una camicetta verde, che si intonava con i suoi occhi.
Soddisfatta di sé, scese in sala da pranzo . dopo colazione raggiunse il centro di Arles per fare una passeggiata.
Aveva deciso di telefonare a villa Rizzo perché non aveva più il numero di cellulare di Cla,ma l’ avrebbe fatto solo all’ ora di pranzo, orario in cui era certa di trovarlo:non voleva assolutamente parlare con i suoi genitori.
La questione riguardava solo lei e lui!
Rifiutò di pensare alle reazioni che avrebbe avuto lui all’ annuncio del suo arrivo. Ormai doveva aver sposato Jaqueline, quella brutta serpe e se teneva fede agli impegni coniugali,non l’ avrebbe di certo rivista.
Quel giorno provò due volte a chiamarlo, ma in entrambi i casi le dissero che il signor Rizzo non era in casa.
scoraggiata, vagò tutto il giorno per le strade di Arles.
Rientrò verso le 21 in albergo.
la passeggiata solitaria le aveva calmato i nervi.
Entrò tranquillamente nella hall dell' hotel; le sembrò che non ci fosse nessuno , ma era quasi arrivata alle scale quando un uomo si alzò di scatto da una poltrona e le sbarrò la strada.
Elena si fermò , poi riconoscendo quella fisionomia indimenticabile improvvisamente pallida.
"buonasera,mia bella Cicerino!" disse Claudio.
Quella voce decisa,unita alla tipica smorfia di scherno le ferì il cuore."Posso chiederti cosa diavolo ci fai qui e che cosa vuoi da me?"
 

Note dell' autrice: spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio già da adesso chi avrà voglia di commentare :)
a presto(spero)! fabi

  
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