Quindici secondi.
Avete mai fatto caso a quanto possano essere lunghi?
Vi è mai capitato di venire interrogati in quella materia che proprio non capite, e fare scena muta per quindici secondi? Non sono un’eternità?
Ascoltando una canzone, invece, quindici secondi sono veloci a passare.
Una Bugatti Veyron passa da zero a cento in 2,5 secondi.
In quindici secondi si possono dire e fare molte cose. Non sempre piacevoli.
E questo Teresa lo sa bene.
Lo sapeva da quando, anni e anni prima, un dottore dell’ospedale le aveva comunicato che per sua madre non c’era stato nulla da fare.
Quindici secondi era il tempo che ci metteva suo padre dall’essere un semplice ubriaco, ad un ubriaco violento.
E crescendo, in quindici secondi si possono fare molte altre cose:
Qquindici secondi la mattina per una preghiera davanti alla foto della madre.
Quindici secondi per prepararsi una tazza di caffè.
Quindici per chiacchierare con Grace, quindici per scherzare con Wayne.
Altrettanti per richiedere muto conforto e sostegno da Kim. E ottenerli con un mezzo sorriso.
Quindici secondi per farsi venire un Mal di Testa da Jane sono più che sufficienti e ce n’è anche d’avanzo.
Quindici secondi la sera per spegnere la luce del suo ufficio e arrivare all’ascensore.
È anche giusto il tempo che ci mette a salire le scale per il suo appartamento.
E da quando apre la porta a quando si butta di peso sul divano.
Sa anche che quindici secondi è il tempo che ci mette Jane a portarle la sua tazza di tè.
E un bacio. Un bacio di quindici secondi con la persona giusta, signore e signori, ti toglie il fiato, ti manda in tachicardia il cuore, ti fa risorgere l’anima.
Così erano i loro baci. E Teresa non avrebbe mai più potuto fare a meno di quei quindici secondi.
 
Quindici secondi possono sconvolgerti la vita, e questo Patrick lo sapeva bene.
Quindici secondi gli erano bastati allora per rendersi conto di cosa ci sarebbe stato oltre quella porta.
E quindici secondi gli sono bastati ora per mettere a fuoco la notizia che Teresa gli aveva appena dato.
 
“Sono incinta”
 
Due sorrisi e quindici secondi.
Tutto ciò di cui hanno bisogno.


                                                                                                                              


Volevo solo dire che oggi, Jisbon day, è anche il compleanni del mio dolce cuginetto che compie un anno!
Quindi la dedico a lui (anche se non lo saprà mai...ma abbiate fede, lo farò diventare uno di noi, appena cresce) e anche alla mia adorata C.
Ti amo piccola