Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: _morph_    19/07/2011    5 recensioni
Le emozioni hanno il pregio di sviarci,
il pregio della scienza
è di essere priva di emozioni.
La paura di provare qualcosa spesso arriva a frantumare persino la propria pelle, fino ad essere inghiottiti di rimpianti. Ma quando tutto va fuori da ogni limite, quante possibilità di rimediare ci sono?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Le emozioni hanno il pregio di sviarci,

il pregio della scienza

è di essere priva di emozioni.

Il ritratto di Dorian Grey. Oscar Wilde.

                                                                       I

Prese un ulteriore sorso di the dalla tazzina di porcellana, contemplando per una frazione di secondo il suo recente acquisto adornato di fiori appena visibili, di un color crema. Adagiò la tazza sul piattino, anch’esso di una privilegiata ceramica. Tornò a posare le iridi nere sulle sue «ti piace il mio nuovo servizio da the?» domandò con il consueto sorriso tirato sulle labbra, prevedendo l’affermativa risposta.

«è grazioso» si limitò a dire non accennando minimamente a distogliere lo sguardo dal suo amato quotidiano, unico appello di vita, che lo teneva saldamente ancorato alla vita terrena. La donna sospirò pesantemente, senza fargli notare eccessivamente la sua esasperazione per quell’opprimente silenzio. Trovò in pochi secondi un argomento sufficientemente convincente per poter far decollare –finalmente- la conversazione.

«mio nonno mi ha palato dell’offerta che ti ha fatto» lo informò incolore con la consueta punta garbata nella modulazione della voce.

«l’ho rifiutata» la anticipò stupito che non lo sapesse.

«lo so» la voce era di un controllo disarmante «posso saperne il motivo? Credevo fossi impaziente di dirigere le aziende appartenenti alla mia famiglia».

«era così» tornò a nascondere il viso nelle pagine del giornale, come per coprirsi da quello sguardo attento e inquisitorio.

«e allora?» se solo avesse prestato sufficiente attenzione, avrebbe potuto scorgere un accenno di impazienza nell’accento. L’uomo, preso dall’intolleranza di quel discorso, finì con un sorso il suo caffè mattutino, alzandosi frettolosamente.

«sono il presidente della Daito, non mi servono altri pensieri » si limitò a fornire la più semplice delle spiegazioni fingendosi gentile, baciandole, come ormai faceva sempre, la fronte «ci vediamo stasera» sibilò prendendo il cappotto venendo a conoscenza dei primi fiocchi che stavano già iniziando a tingere la città.

«buon lavoro!» lo salutò rincuorata dalla carezza, per lui insignificante, che le aveva rivolto.

Lei era solo un affare, un contratto, andato a buon fine, che lo vincolava per tutta la vita, nonostante ancora rifiutasse l’idea di indossare la fede, con la scusa della scomodità di quell’oggetto così simbolico. Perché non voleva dirigere le aziende Takamija? Oh, semplice, poiché era un pretesto in più per stare più del dovuto con la sua compagna, e dividere lo stesso tetto gli sembrava già abbastanza penoso per non doversela oltretutto ritrovare ovunque, come se non avesse nessun altro da vedere. Forse il problema era nel fatto che aveva il bisogno impellente di vedere un’altra persona. E, nonostante sapesse perfettamente della intimazione a non vederla più che gli aveva rivolto Maya venuta a conoscenza delle nozze anticipate e del “sì” già pronunciato, non poteva fare a meno di andare a vederla ogni tanto nella sala prove, restando come di consueto nella penombra, sperando che fosse lei, prima o poi, a voltare il capo e scorgere seppur appena, il riflesso dei suoi capelli biondi. Ciò di cui Masumi non si rendeva conto era che, ogni volta che vi era lui, lei si girava, ma come colpito da un esplicito e allo stesso tempo silenzioso invito, faceva un passo indietro, vigliacco come sempre, sfuggendo alla persona che lo richiamava come fosse una calamita, scegliendo un obbligo piuttosto che la libertà. Solo la sera si rendeva conto di quanto stesse arretrando nei suoi confronti e avanzando in quelli di Shiori. Tamponava le ferite aperte e ancora troppo fresche, marchiate a fuoco nella sua anima, ogni sera, crogiolandosi nei ricordi che lo univano a quella ragazzina, di cui, suo malgrado, non riusciva a liberarsi.

 

Commenti dell’autore:

sono cosciente del fatto che si sente la mancanza di Maya anche solo vagamente accennato, ma tranquilli, entrerà in scena nel prossimo capitolo. Mi auguro si sia capito che i soggetti qui sono Shiori e Masumi, se così non fosse lo dico adesso. Sì, lo so, è tragico che si siano sposati, ma l’idea mi è balenata in testa da non so dove.

Marmelade.

   
 
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