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Autore: Cincilla    20/07/2011    4 recensioni
Se chiudeva gli occhi e prestava attenzione riusciva a sentire, oltre al caos esterno, un fastidioso tintinnio di campane che si acuiva ad ogni suo anche impercettibile movimento.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'ossimoro del gatto

United States of Ichigo







Prologo:



Campanello d'allarme.




Era un classico temporale autunnale.
La pioggia batteva costante come un martello sui tetti di tegole mentre il vento, impetuoso, scuoteva le fronde degli alberi e si infrangeva sulle finestre con assordante frastuono. In lontananza si udivano gli antifurto delle auto e i latrati insistenti degli animali randagi e, di tanto in tanto, qualche fulmine abbagliava il grigiore notturno dando l'impressione che fosse già giorno inoltrato.
Alla luce del sole nessuno avrebbe fatto caso ad un simile baccano ma i rumori, di notte, sono sempre più intensi e sinistri.

Nel momento esatto in cui si infilò sotto le coperte, Ichigo capì che non sarebbe riuscita ad addormentarsi.
I suoi "sensi felini" percepivano quegli schiamazzi molto più distintamente di quanto avrebbe potuto un orecchio normale e a nulla serviva coprirsi la testa con un cuscino. Anche il suo letto le parve improvvisamente più scomodo : le coperte, benché di leggero cotone, ora sembravano tremendamente soffocanti e il materasso, quasi fosse cosparso di lame acuminate, le pizzicava la pelle liscia della schiena.
Se chiudeva gli occhi e prestava attenzione riusciva a sentire, oltre al caos esterno, un fastidioso tittinio di campane che si acuiva ad ogni suo anche impercettibile movimento.

Din-din

All'ombra della fioca luce lunare distingueva a malapena i contorni degli oggetti: se si sforzava poteva scorgere i bordi della scrivania, la lampada da lettura e persino le copertine colorate di alcuni libri.
Poi, al centro della camera, un ombra più grande delle altre oscurava quasi completamente il letto. Assottigliando lo sguardo, Ichigo cercò di mettere a fuoco quella figura estranea all'arredamento della camera, ma,allo stesso tempo, così familiare nella sua memoria.
Strofinandosi un po' gli occhi, si accorse che i lineamenti di quell'ombra ricalcavano alla perfezione quelli di un uomo, alto abbastanza, con le spalle molto larghe e gli occhi di un castano dorato che sembravano fari nel buio.
<< Ichigo.>>


 Il cuore cessò un battito al suono di quella voce, che riecheggiava come un eco nella sua testa. L'uomo fece un passo avanti e il suo volto divenne più chiaro alla luce della luna.
"Mark." Pensò, tirandosi su con la schiena. Il trillo si fece più forte.

Din-din.


 "Perché sei qui? Come sei entrato?"Avrebbe voluto chiedergli. Ma ogni parola, ogni suono emesso dalle sue labbra veniva coperto dall'incessante scapanellio.
Più Mark le si avvicinava, più una strana sensazione di malessere le pizzicava la schiena, attraversandole la spina dorsale come una scarica elettrica.
Ichigo rabbrividì.  Quello non era il suo fidanzato, anche se apparentemente con le stesse fattezze. Il suo sguardo era freddo e vacuo come quello di un vecchio guardiano dimenticato dal mondo.
<< Ti amerò per sempre.>> disse atono.
La sua voce, al pari delle sue movenze, era diversa e raccapricciante.

Din-din
.

<< Ma non posso più stare con te.>>
No, quello non era decisamente Mark. Lui non sarebbe mai entrato in camera sua nel cuore della notte per lasciarla senza motivo.


"E allora perché sto piangendo?"si chiese, quando si accorse delle lacrime che le bruciavano sugli occhi e che le rigavano il volto.
Voleva alzarsi, mandarlo via, urlargli che non gli credeva, ma il suo corpo, così come le sue labbra restarono immobili.
Un lampo squarciò il cielo e grazie a quel breve momento di luce, Ichigo notò una piccola pozzanghera sul pavimento. "Sono state le mie lacrime a farla?" si domandò, dandosi della stupida un attimo dopo anche solo per aver pensato ad una assurdità del genere. Un gocciolone proveniente dal soffitto si infranse sulla sua fronte nello stesso istante in cui un altro fulmine, più intenso degli altri,illuminò a giorno la stanza.
In un attimo Mark era sparito e ciò che Ichigo vide riflesso in quello specchio d'acqua non era più il suo volto, ma il muso di un gatto con un campanellino al collo.




Si svegliò di soprassalto con il battito accelerato e la fronte imperlata di sudore. Si guardò attorno turbata e si tastò il viso con le mani.
-Era solo un sogno.- si disse, felice di aver ritrovato finalmente la voce. Ma il sollievo non durò che pochi secondi.
Si sarebbe voltata e avrebbe ripreso a dormire tranquilla, ma appena ebbe richiuso gli occhi, si accorse con orrore che qualcosa non andava.
Sentiva ancora le campane.

Din-din.








Bla bla bla...




Chi come me quest'anno ha affrontato il "mostro sacro", noto sulla carta come "esame di stato", sa bene che la fine del liceo/istituto ricorda un po' l'ultimo dell'anno. Ci si lascia entusiasmare dall'idea di una vita nuova, dall'opportunità di ricominciare da capo, incontrare nuove persone, diventare adulti e i buoni propositi germogliano come funghi nelle foreste conifere. Ma, come spesso accade, l'anno nuovo si rivela deludente e i buoni propositi vengono gettati nello sciacquone del water, così riponiamo le nostre speranze in quello successivo e in quello dopo ancora.
Analizzando il problema alla radice, sono giunta alla conclusione che è meglio liberarci delle aspettative che si annidano nel cervello come insetti parassiti e iniziare finalmente a pensare a quello che possiamo fare "oggi" invece di rincorrere le illusioni del domani.
Il nuovo è sopravvalutato a spese del confortevole e rassicurante vecchio. "Vecchio" non è sempre sinonimo di "peggiore".

In mezzo a tutto questo "futuro" ho sentito il bisogno di fare un bel tuffo nel "passato" e, devo ammetterlo, mi pento solo di non averlo fatto prima.
Le fanfiction hanno rappresentato il mio "passato", ora saranno il mio "presente" e (mi concedo un ultimo proposito) spero siano anche il mio "futuro".


Stappate il vino più vecchio che avete : Clow è tornata.

Halleluja, Halleluja.

Nota : Sebbene il mio inserto filosofico vuole essere un encomio al "passato" , il presente non sarebbe presente se non apportassi qualche cambiamento. Ecco perché ho deciso di cambiare il mio nick (dal prossimo capitolo) in "cincillà" e di cancellare alcune storie che ormai non sento più mie o che semplicemente non ho più l'ispirazione per continuare.

Inoltre, ho deciso di sfruttare il potere pubblicizzante del web creando una pagina facebook dove troverete spoiler, immagini e gongolamenti vari dell'autrice : http://www.facebook.com/pages/Cincill%C3%A0/172314486167111?sk=page_getting_started#!/pages/Cincill%C3%A0/172314486167111?sk=wall

Ma devo avvisarvi che sono una frana con le nuove tecnologie =)

Alla prossima.

Cincillà



 
   
 
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