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Autore: loralichiario    22/07/2011    0 recensioni
E' la mia quarta fan fiction. Questa parla delle storie d'amore nate all'interno della classe 1° A. Soprattutto fra Alice e Lorenzo, Mario e Chiara e Ginevra e Giorgio. Spero vi piacerà. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CHIARA

-A Capodanno che famo?- Mario chiede. Siamo a casa di Giorgio tutti insieme.

-Possiamo stare qui. Invitiamo gente e mettiamo un po’ a posto qui per rendere il tutto un po’ più carino e festivo.- propone Giorgio.

-Si perché no? Possiamo comprare luci, festoni, candele e tutto quel che ci serve!- dice Alice

-Usicrà proprio una bella festa!- dico io.

-Tutte le feste a casa Gambino sono state fighissime.. figuratevi quella dell’ultimo dell’anno!- dice Ascanio.

-Capodanno organizzato. E ora che facciamo?- chiede Lorenzo.

-Andiamo a pattinare sul ghiaccio?-  chiede Alice con aria sognante.

-Oddio no..- le risponde Veronica.

-Ma come no? Sisi andiamo!- decide lei. Così ci obbliga tutti ad andare.

 

Arriviamo e facciamo la fila per prendere i pattini. Per fortuna non c’è molta gente. In poco tempo prendiamo i pattini, li infiliamo ed entriamo in pista.

Riesco in poco tempo a mantenere un giusto equilibrio e a staccarmi dal recinto. Volteggio al centro della pista tranquillamente. Ma mi rendo conto che Mario non è dietro di me. Non è neanche in pista.

Guardo verso l’entrata e lo vedo fermo lì davanti. Immobile che guarda fisso il pavimento di ghiaccio.

Mi avvicino preoccupata.

-Oh che hai fatto?- gli chiedo facendogli spostare lo sguardo sul mio.

-No niente..-

-Entra dai! Cosa fai fermo lì impalato?-

-Sisi entro..-

Non entra.

-Oh?! Entri si o no?-

-No no io non entro!- dice ed esce velocemente dalla pista come se avesse visto il diavolo.

Lo inseguo trabballante a causa dei pattini ai piedi.

-Perché non entri?- gli urlo dietro.

Lui si gira, mi guarda e aspetta che io mi avvicini a lui.

Avvicina la sua bocca al mio orecchio.

-Ho paura- mi sussurra.

Cerco di non ridere ma non mi riesce.

-Ecco lo sapevo! Non dovevo dirtelo!-

-No no! Dai ti insegno io.. andiamo!-

-No ho paura!-

-Non ti lascio mai la mano!-

-Promesso?-

-Promesso!-

Gli prendo la mano e entriamo in pista.

Piano piano si abitua e riesce anche a staccarsi dal recinto.

-Dai andiamo al centro!- gli dico.

-Piano oh!-

Lentamente andiamo al centro della pista ma quando siamo quasi arrivati lui perde l’equilibrio. Sta per cadere ma io lo afferro per le braccia con la mia poca forza ma che riesce ad evitargli la caduta.

Mi abbraccia. Ma non perché vuole farlo ma perché ha paura di ricadere di nuovo.

Si stringe a me.

Mi guarda negli occhi.

-Ti amo Chià!- mi dice.

-Ti amo anche io Mario- gli rispondo.

 

ALICE

Capodanno è arrivato. Siamo appena state dai genitori di Mia per trucco e capelli e ora siamo a casa di Giorgio e ci stiamo vestendo.

-Ragazze pronte?- chiedo io. Indosso un semplice abito nero che arriva fino a metà coscia, Chiara ha optato per leggins neri e una maglia lunga bianca con delle scritte nere, Ginevra invece porta pantalone stretto nero e canotta con paittes, abbiamo provato a far vestire Veronica elegante ma non ci siamo riuscite molto: ha deciso di mettere un jeans con una maglietta poco più elegante sopra e rigorosamente scarpe basse.

Usciamo dalla stanza e ognuna si dirige dai rispettivi fidanzati.

Vedo subito Lorenzo e mi avvicino a lui.

Quando mi vede gli viene un colpo, sbarra gli occhi e corre ad abbracciarmi.

-Oh sei scemo?- gli chiedo.

-Sei troppo bella e troppo scollata meglio far vedere a tutti che già sei occupata!-

-Okay si. Sei scemo!- gli dico e poi cerco un suo bacio che lui subito mi fa ricevere.

 

Le ore sono passate velocissime, la casa è piena di gente ma la situazione ancora non degenera.

Sono fuori vicino alla piscina da sola a pensare all’anno appena passato. Un anno duro. L’arrivo di Lorenzo in classe, l’amicizia con Camilla, i litigi con questi ultimi, papà e mamma che perdono il lavoro, la casa che stava per essere venduta, la gita a Viareggio e la cosa di quest’anno che non dimenticherò mai è quando Lorenzo è corso alla stazione da me dicendo che mi amava e che voleva solo me, finalmente liberi di amarci, liberi da tutto e tutti e ci siamo baciati nel sottopassaggio della stazione come se avessimo bisogno per vivere l’uno dell’altra, come se le nostre bocche unite ci consentivano ossigeno. Poi ci siamo amati in una stanza di albergo.

 

Una forte presa alle spalle mi fa spaventare.

-Amore..- il suo sussurro mi passa fra i capelli provocandomi brividi assurdi.

Mi giro verso di lui e gli cingo il collo.

-Sai a cosa pensavo?-

Scuote la testa.

-Pensavo a quando ti sei fatto mezza Arezzo correndo per venire da me!-

-Cosa non si fa per amore!-

-Ti voglio…- gli sussurro. Da quella sera non l’abbiamo ancora mai fatto. Ha paura ma io mi fido ciecamente di lui, so che non mi farebbe mai del male.

-Sei sicura?- mi chiede dolcemente. –Io non voglio forzarti!- continua lui.

Annuisco e lo bacio. Mi prende la mano e mi porta nella camera degli ospiti.

Mi fa stendere sul letto e continuiamo a baciarci. Gli sbottono la camicia. Lui si sfila i pantaloni e rimane in boxer.

Mi sfiora la pancia delicatamente e poi mi tira su la maglia.

Chiude gli occhi alla vista dei miei lividi ancora flebilmente visibili.

Lo bacio per farlo concentrare su di me e non farlo pensare.

Mi sfila i pantaloni.

In un attimo anche l’intimo vola sul pavimento della camera.

Sfiora i miei lividi e le mie cicatrici come se con un suo tocco loro scomparissero, con il suo tocco dimentico tutto.

Lentamente entra dentro di me. I ricordi però riafforano e una lacrima riga il mio volto.

Prontamente la raccoglie con le sue labbra.

Raccoglie subito dopo anche l’altra e un’altra, un’altra e un’altra ancora.

Esce subito da dentro di me.

Pensa che mi sta facendo male.

Scuoto la testa e gli dico di riniziare. Entra di nuovo dentro di me.

Mi aggrappo alla sua schiena e rimango stretta a lui.

 

Sentiamo in lontananza lo scandire del tempo.

Arriviamo il nuovo anno.

10…9…8…7…

-…6…5…4…3…2…- mi sussurra mentre è ancora dentro di me.

-..1!- sussurriamo insieme. Iniziamo a baciarci e a continuare ad essere una cosa sola.

-Auguri amore mio..- gli dico tra i gemiti.

-Buon anno! Ti amo!- ricambia lui.

 

GIORGIO

La situazione sta degenerando. Spumante ovunque. Ragazzi e ragazze ubriachi fradici.

Cerco Ginevra e la vedo completamente aggrappata ad un ragazzo. Mi avvicinco ancora di più.

Il sangue mi arriva al cervello.

Le vene mi pulsano sul collo violentamente.

Ginevra che bacia un altro ragazzo.

È visibilmente ubriaca.

Mi viene il vomito, vorrei spezzare le gambe a lui. A lei non riuscirei mai a far del male.

Tiro un pugno in faccia al ragazzo cercando di non prendere Ginevra.

Il ragazzo si accascia a terra con il anso sanguinante. Ginevra mi guarda sconvolta.

Tutti si sono girati a guardare la scena.

-LA FESTA è FINITA!- urlo. – HO DETTO CHE è FINITA! COSA CAZZO FATE IMPALATI? ANDATE VIA!-

Vedo Ascanio e Mario correre verso di me.

-O che è successo?-

-Fate andare tutti via e anche questa zoccola…- dico dispregiamente guardando Ginevra che piange.

Corro in camera e mi riunchudo lì fin quando tutti non se ne sono andati.

 

Dopo un’ora buona torno in sala. Non c’è più nessuno. Regan il caos. Bottiglie buttate ovunque, fazzoletti, festoni, palloncini bucati che intralciano il passaggio.

Sul divano ci sono solo loro. Loro che ci sono sempre stati.

Mi siedo in mezza a loro, nessuno dice una parola.

Loro che ci sono stati sempre.

Ascanio, Lorenzo, Alice, Veronica, Mario e Chiara.

E lei non c’è. Quello che pensavo fosse la cosa più bella che mi sia capitata mi ha appena rovinato la vita.

Il mio viso intanto è completamente bagnato da lacrime salate piene di dolore.

  
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