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Autore: Lord_Envy    22/07/2011    0 recensioni
La vita di Fidel, Léonie e Lothar subirà un grande cambiamento quando scopriranno che il loro coinquilino, Brexton, è una spia internazionale. Vittime della sfortuna, i tre ragazzi saranno costretti a partecipare alla missione, per evitare di essere uccisi. Fra amori, amicizie e tradimenti, ecco a voi una piacevole storia estiva.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Die Beste Weg


''Chi sei?'' domandò Lèonie indietreggiando leggermente come di fronte ad un leone pronto a scattare per divorarla.

''Non c'è tempo per spiegare, venite!'' commentò Brexton prendendo la ragazza per il polso ed entrando in un tunnel che si era aperto dopo che aveva pigiato una mattonella in
particolare. ''Voi due, seguitemi!'' aggiunse il ragazzo con voce stanca e stressatae i due ragazzi sgattaoilarono come piccoli criceti in direzione dell'amico.

''Dove stiamo andando?'' domandò Fidel puntando la luce del cellulare per terra: non aveva niente ai piedi e la cosa che più odiava era calpestare siduciume quando era scalzo. Per
fortuna il corridoio si presentava come estremamente pulito ma anche estremamente buio, stretto e stranamente circolare.

''Ve lo dirò quando arriveremo.'' sibilò Brexton nervosamente.

''Ma non ha senso. Perché dovresti dirmi dove stiamo andando solo quando siamo già arrivati?'' domandò Fidel per poi accorgersi che i piedi di Brexton si erano fermati puntando verso di lui. Il ragazzo alzò il cellulare e notò l'espressione assassina sul volto dell'amico ed aggiunse frettolosamente ''Ok, fa niente.'' per poi riabbassare la luce ai piedi.

Il gruppo riprese a camminare ancora per pochi minuti quando Brexton lasciò libera Léonie e spinse una porta circolare.

''Entrate.'' disse con velocità e gli altri tre ubbidirono e si trovarono in una stanza ottagonale dalle pareti bianche coperte di speciali vetrine che contenevano le armi più particolari e di una tecnologia talmente complicata che nemmeno Lothar, l'esperto matematico, riuscì ad identificarne metà.

''Che diavolo...'' commentò Lothar poggiando una mano sulla vetrina e premendovi la fronte per vedere meglio gli oggetti li racchiusi.

''Non toccare. Ora, andate nell'armadio e cambiatevi. Léonie, mi dispiace ma ti dovrai accontentare di vestiti da uomo.'' Ordinò Brexton con aria distratta mentre cercava si avvicinava ad un secondo monitor ed iniziava a digitare una password che gli concedeva l'accesso al computer centrale.

''Non mi vanno!'' protestarono Léonie e Fidel quasi all'unisono.

''Usaite le cinture, cazzo!'' esplose Brexton sbattendo la mano contro la consolle e digitando una sequenza di lettere inleggibili. ''Sentite,- aggiunse dopo aver respirato a lungo- fidatevi ed andrà tutto bene.''

''Credo di aver il diritto di sapere cosa stia accadendo.'' rispose Léonie con un tono eccessivamente calmo. Fidel e Lothar la guardarono sorpresi, erano abituati a vederla andare in escandescenza mentre ora si mostrava tranquilla e paziente.

''Ok, va bene.'' convenne Brexton annuendosi e girandosi a guardarli negli occhi per poi rigirarsi e tornare a maneggiare la consolle. ''Magari più tardi...'' aggiunse con tono febbriciante.

''Brexton!'' protestarono gli altri tre e lui si vide costretto a rigirarsi e a raccontare tutto.

''Evitate i commenti, ok Fidel?'' domandò

''Io non commento mai!'' protestò il ragazzo per difendersi ma poi decise di andare a sedersi poiché aveva notato di essersi contraddetto da solo.

''Sono una spia. Una brava spia e dovevo partire in missione prima che Léonie non mi sputtanasse abbattendo la porta. Ora, se la Wings non v'avesse visto, avrei risolto tutto con una bella chiacchierata ma ora siete costretti a venire come me.'' spiegò con aria desolata.

''
Costretti? Ma per favore, se non lo facciamo che vuoi che succeda?'' protestò Lothar incrociando le braccia.

''Vi ammazzeranno.'' sorrise Brexton innocentemente.

''Quindi, fammi capire bene, o ci facciamo ammazzare in missione con te o ci ammazzano loro?'' domandò Léonie con tono tremante di chi stava per fare una strage. Brexton alzò le spalle.

''Non permetterò che vi accada nulla ma dovete stare ai miei ordini e fidarvi ciecamente. Capito?'' e non andò avanti fino a quando tutti e tre non ebbero annuito.

''Per questo hai detto che siamo reclute allevate da te?'' domandò Fidel con sguardo perso.

''Già.Ora la mia... nostra missione consiste nel sabotare un laboratorio di armi chimiche in Australia.'' spiegò Brexton tornando a digitare qualcosa sulla tastiera.

''Australia? Dietro l'angolo proprio...'' scherzò Lothar.

''Meglio così avrò tempo per addestrarvi durante il viaggio di andata. Una full immersion nel mondo delle armi, del combattimento corpo a corpo e dello spionaggio.'' sorrise Brexton preparando una macchina fotografica.

''Direi FOOL immersion piuttosto...'' commentò Fidel infilandosi una cannottiera nera come quella di Brexton. Quando tutti e tre si furono cambiati, Brexton li sottopose, uno ad uno, alla tortura della fototessera poiché in qualità di spie, spiegò loro, avevano bisogno di un pass.

Léonie, Lothar e Fidel divennero rispettivamente Shot, Glove e Mist.

''Che schifo di nomi...'' rise Lothar guardandosi il cartellino; aveva sempre preso in giro Brexton per la sua mancanza di fantasia e quei nomi erano una miniera di ricatti.

''Bene, ora venite che scegliamo le armi!'' annunciò Brexton dopo aver tirato uno scappellotto all'amico.

''Finalmente!'' saltellò Léonie come una bambina a cui avevano regalato il gioco tanto ambito. Brexton aprì le vetrine e fece posizionare i ragazzi al centro.

''Ora, ce n'è solo un tipo a testa perché questo spogliatoio non è stato concepito per più persone ma ci faremo bastare la armi.'' convenne il ragazzo che ora sembrava più rasserenato. ''Léonie tu prendi queste cinque, Fidel tu quelle altre e Lothar, tu apri quell'altra vetrina e scegline altre cinque.'' spiegò indicando le tre vetrine.

''Perché solo cinque?'' domandò Léonie mentre prendeva quello che sembrava essere un orologio.

''Perché poi non vi raccapezzereste più...'' sorrise Brexton prendendo una penna a scatto. Dopo che tutti presero cinque armi a testa, Brexton li condusse per un secondo corridoio che questa volta dava su una landa sperduta fuori città. Era praticamente buio ma il riverbero delle luci di città arrivava fin lì con il suo giallo allo iodio.

Il ragazzo si piegò sulle ginocchia ed iniziò a palare la terra con le mani. Non sapendo che fare, gli altri tre si scambiarono uno sguardo e, alzando le spalle all'unisono, decisero di imitare l'amico.

''Che state facendo?'' sorrise Brexton guardandoli.

''Ti imitiamo...'' convenne Lothar. Il ragazzo dondolò con la testa e poco dopo premette un pulsante con entrambe le mani dando il via ad un sibilo.

''Che hai combinato?'' domandò Léonie mentre un forte vento si alzava ed il sibilo diventava rumore. Poco dopo Léonie ebbe la risposta alla sua domanda poiché un grosso aereo atterrò in modo veloce proprio davanti alle bocche spalancate dei tre ragazzi.

''Andiamo!'' gli intimò Brexton prima di aprire lo sportello ed entrare.

  
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