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Autore: Alhia    25/07/2011    7 recensioni
Da quel punto di vista non sembrava stesse piangendo... Le lacrime potevano facilmente essere scambiate per gocce di pioggia.
Che sciocca, si disse mentalmente.
«Sciocca», mormorò.
Come poteva anche solo sperare di avere una chance.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Everything L'angolino dell'autrice:

Ho una sola parola: boh!
So solo che ero partita con l'idea di scrivere una drabble da aggiungere alla raccolta "Momenti" di Naruto, e poi... ascoltando Everything dei Lifehouse ho scritto questo.
Quindi, boh! XD
Non sono nemmeno sicura che Naruto potrebbe mai dire cose come queste che leggerete. Tuttavia ho pensato "Diamine! Ma crescerà un pochino anche lui no? Forse non sarà sempre così maturo, ma magari in queste situazione potrebbe darsi che...si reffi , insomma! Naruto è uno che mette passione in quello che fa, no? Quindi perché non dovrebbe pure in campo amoroso?" . Per la miseria che pensiero lungo ho fatto! D:
Poi, forse, penserete che Hinata è stata davvero sciocca a prendersela per una cosa del genere. Però... Hinata è Hinata. L'insicurezza fatta a persona. Dio quanto le assomiglio... Sarà per questo che la capisco.
Vabbè, comunque sia, liberi di non essere d'accordo. Anzi, se pensiate sia il caso di dare una ritoccata agli avvertimenti, fatemelo sapere.
Beh, che dire ancora?
Buona lettura!
Se volete farmi sapere un vostro sapere, sapete dove cliccare XD.
Un bacione
Allhia

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Everything



Flash.
Tuono.

Hinata sobbalzò nel buio della sua camera, ancorata alle sue gambe in un abbraccio disperatamente e inutilmente consolatorio.
Erano passate due ore da quando se n'era andata, ed era scoppiato un violento temporale.
Ovviamente, piove sempre sul bagnato.
Singhiozzò un'altra volta, prima di alzare il capo e osservare la pioggia abbattersi ferocemente sulle ampie vetrate.
Osservò il mondo esterno da quella sua piccola, grande finestra.

Buio.

Solo i lampi improvvisi schiarivano la notte, delineando appena i profili delle case.
Con gli occhi bianchi e vuoti si soffermò sulle gocce d'acqua, che lente scorrevano sulla liscia, trasparente, superficie.
Un'altro lampo.
Fu allora che Hinata mise a fuoco la propria immagine riflessa.
Buffo, pensò.
Da quel punto di vista non sembrava stesse piangendo... Le lacrime potevano facilmente essere scambiate per gocce di pioggia.
Che sciocca, si disse mentalmente.
   «Sciocca», mormorò.
Come poteva anche solo sperare di avere una chance.
Fu un attimo e la mente riportò alla luce scene che sperava di sotterrare il più presto possibile.
Scosse la testa, cercando di scacciar via quei pensieri. Ma fu inutile.
Ora che Naruto era diventato l'Eroe, era naturale che ricuotesse successo fra la gente... Fra le donne.
Ma non l'aveva mai considerato un potenziale problema. Sapeva che Naruto l'amava - non faceva altro che dirglielo -.
O almeno così credeva.
Ma allora, perché quando quella ragazza - più simile ad un polipo - gli si era gettata addosso baciandolo davanti a tutti - davanti a lei -, anziché scansarla era... arrossito?
Poi lui l'aveva guardata... E non aveva detto nulla. Non la fermò nemmeno quando lei, incurante della voce di Ten Ten che la chiamava, o delle urla di Sakura nei confronti di lui, aveva preso le sue cose ed era scappata via dalla festa.
Un tuono, più forte dei precedenti, la fece tremare.
Come aveva fatto a cascarci davvero?
Come poteva essere così stupida ?
Era troppo bello per essere vero. Decisamente un sogno.
Si strinse maggiormente nel suo abbraccio, ascoltanto lo scrosciare dell'acqua, senza accorgersi del rumore di alcuni passi.
Un altro bagliore, ed Hinata notò la figura in piedi dietro di lei.
Sgranò gli occhi e si alzò di scatto, indietreggiando verso il vetro.
Naruto, completamente fradicio e grondante d'acqua, la fissava con sguardo...triste?
Perché? Lui non doveva essere triste!
Lui era l'Eroe. Lui ora poteva divertirsi come, quando e con chi più gli aggradava, giusto?
Che ci faceva a casa sua? E soprattutto...
   «Come hai fatto ad entrare?!
».
Le labbra di Naruto si distesero in un sorriso amaro.
   «Non sarei un ninja se mi bloccassi davanti ad una porta chiusa...
».
Hinata spalancò la bocca, trattenendo un grido. Ma il ragazzo l'anticipò.
   «E comunque sono entrato dalla finestra del bagno, che era aperta. Tranquilla, il portone di casa tua è incolume
».
Hinata si rilassò momentaneamente, prima di irrigidirsi ancora.
   Lo guardò, sprezzante. «Ad ogni modo si chiede il permesso, prima di fare irruzione nelle case altrui!
».
Naruto ghignò per pochi secondi. «Vale anche per le case delle fidanzate arrabbiate?
».
Hinata strinse gli occhi a due fessure. «Specialmente
», sibilò, cercando di trattenere un singhiozzo.
Non sapeva nemmeno lei da dove provenisse quella strana forza d'animo che improvvisamente l'aveva impossessata... Ma intuì che non sarebbe durata a lungo.
Se avessero continuato, lei sarebbe scoppiata nuovamente a piangere. Del resto, lei non era forte, né tantomeno sicura di sé. Era un dato di fatto.
Che altro poteva pretendere da se stessa?
Con tra ampie falcate superò Naruto - che non si mosse -, e raggiunse la porta della camera.
   «Per favore, esci. Torna a casa, Naruto
».
Fu allora che Naruto si voltò verso di lei, con un ghigno stampato sul volto.
Incrociò le braccia al petto, la fissò negli occhi e disse: «No
».
Hinata boccheggiò, presa in contropiede.
   «C-Co...No!
», esclamò.
Fu il turno di Naruto di strabuzzare gli occhi.
   «No? No, cosa?
».
   «No, nel senso che non accetto il tuo no!
».
Naruto la fissò alzando un sopracciglio, prima di mettersi a ridacchiare.
   «Sei adorabile quando cerchi di arrabbiarti
», le disse con un sorriso.
   «Smettila!
».
Il sorriso di Naruto si spense, ma continuò a fissarla con occhi seri.
Hinata si morse il labbro inferiore, ricacciando le lacrime indietro e prendendo un profondo respiro.
Quindi tornò ad affrontarlo.
   «Te l'ho chiesto per favore... Esci da casa mia
», mormorò con voce tremante.
   «E io ti ho risposto... No. Finché non mi avrai ascoltato e non avremo chiarito, io non mi muoverò di qui
».
Hinata lo fissò sconvolta. Quindi gettò lo sguardo a terra e annuì.
   «Molto bene
», sussurrò, uscendo dalla stanza a passi veloci.
Scese rapidamente le scale, afferrando con una mano il cappotto appeso alla parete dietro la porta.
   «Dove pensi di andare con questo tempo??
», domandò Naruto con un po' di allarmismo nella voce, scendendo le scale.
Hinata non rispose. Non lo guardò. Aprì la porta, la sbatté dietro di sé e corse in strada. E corse, corse, corse. Corse veloce come il vento, fino a sentire i muscoli delle gambe dolerle. E corse ancora, cercando sollievo della pioggia che ormai le aveva inzuppato i capelli e i vestiti.
Raggiunse una collinetta, che dava sul Villaggio e si appoggiò al tronco di un albero. E pianse. Pianse tutte le lacrime che aveva. Lasciò che un urlo liberatorio le uscisse dalla gola.
Perché è impossibile contenere tutta la sofferenza per il resto della vita, anche per  la persona più mite del mondo.
Prima o poi il dolore, la frustrazione, la rabbia, devono uscire.
E così fece Hinata. Per la prima volta, lasciò che le emozioni uscissero senza freni, senza nessuna maschera a trattenerle.
Respirò a fondo, mentre gli ultimi singhiozzi la scossero.
S'impose di calmarsi e cominciò a regolare i respiri.
Sapeva che lui era lì, dietro di lei.
Sentiva il suo sguardo puntato addosso.
Ma non si voltò.
   «Vattene
», disse, con voce rotta dal pianto.
   «E lasciare te in questo stato? No. A costo di sembrare un disco rotto, no!
».
 Hinata non rispose. Chiuse gli occhi, soffocando un altro singhiozzo con un respiro.
Sentì che lui le si era avvicinato.
Quando li riaprì era davanti a lei. La fissava con quei suoi grandi occhi azzurro cielo, così pieni di vita.
Non come i suoi, spenti, vuoti. Aveva sempre invidiato i suoi, così limpidi.
Ma quando gliel'aveva fatto notare la prima volta, lui l'aveva zittita con una frase: «Forse quando tu guardi i tuoi occhi vedi il Niente... Ma quando li guardo io, vedo Tutto. Ti vedo, Hinata
». Poi l'aveva baciata.
Pff. Chissà perché aveva ripensato a una cosa simile, in un momento come quello.
Avevano continuato a fissarsi tutto il tempo, incuranti della pioggia sempre più fitta.
Ad un tratto, lui spostò lo sguardo in basso, sulla mano sinistra di lei. Rise.
   «Non ti sei nemmeno messa la giacca
», le fece notare, mentre appoggiava la propria mano su quella di lei.
Hinata tremò impercettibilmente, ma Naruto se ne accorse.
Strinse la mano di lei e le si avvicinò, cercando sempre lo sguardo di Hinata, che però non riusciva a sostenerlo a sua volta.
Naruto avvicinò la mano libera alla guancia di lei, lentamente.
La ragazza lo fissò mentre compiva quel gesto e si scostò quando lui cercò di accarezzarla, quasi impaurita.
Ma Naruto, testardo com'era non demorse.
   «Non avere paura di me
».
Hinata finalmente lo guardò dritto neglio occhi.
   «Sono io. Sono qui
», continuò il ragazzo.
Lei lo fissò incerta.
   «Sicuro di essere davvero tu?
», chiese a bassa voce lei.
Naruto sfiorò la guancia di lei con le dita, lasciando poi scorrere il palmo. L'accarezzò col pollice e restrinse maggiormente le distanze fra i loro visi, senza toccarla.
Hinata fissò ancora i suoi occhi, nuovamente tristi, e restò in attesa.
Naruto fece un bel respiro profondo.
   «Hinata...
».
   «Sei arrossito... Sei arrossito mentre ti baciava. Non hai provato a fermarmi. Hai lasciato che passassero due ore, prima di venire da me!
», singhiozzò lei, tutto d'un fiato.
Naruto strinse la presa sulla mano di lei.
   «E' vero. Sono arrossito, perché non me l'aspettavo. E' vero. Non ti ho fermata, perché ero troppo sconvolto nel vedere la tua espressione, nel vederti piangere e nel vederti scappare via. E' vero, ci ho messo troppo tempo... Ma sai, dopo che tu te ne sei andata è scoppiato il delirio. Primo, ho dovuto staccare le ventose di quel polipo. Secondo, ho voluto mandarla a quel paese con un bel discorso. Terzo, ho dovuto tenere a bada Sakura che stava per uccidermi. Quarto, Sasuke ed io abbiamo dovuto entrambi tenere a bada Sakura che stava per uccidere l'altra. Quinto... Non sapevo con che faccia presentarmi da te. E questo ha impiegato la maggior parte del tempo, a dire il vero...
».
Hinata fece per rispondere, ma Naruto la bloccò.
   «E se ti sto dicendo tutto questo non è per cercare delle scuse, né per cercare di "rabbonirti". Non offenderei mai la tua intellingenza, Hinata. Ma so anche...che tu hai bisogno di  tutto questo. So che hai bisogno di certezze, perché ti conosco e so che la tua insicurezza ti porta a cedere. Ma ti chiedo di fidarti ancora di me. Adesso e in futuro. Ti chiedo di essere forte. Io non smetterò mai di ripeterti quanto ti amo ma... Non voglio più che la tua fiducia nei mei confronti vacilli per un'oca che si getta fra le mie braccia. Non devi temere mai il confronto con le altre perché...
», fece un altro respiro «...perchè sei tutto ciò che voglio. Sei tutto ciò di cui ho bisogno. Sei Tutto. Tutto, Hinata».

Non appena terminò di parlare, Naruto si spaventò nel vedere Hinata sgranare gli occhi e scuotere la testa in segno di diniego.

L'aveva persa? Per un episodio come questo?
Al solo pensiero si sentì morire.

Scostò la mano dalla guancia di lei, tremante, sconvolto.
Naruto sentì un groppo alla gola. Cercò di parlare, ma qualcosa glielò impedì. Un singhiozzo.
Stava piangendo? Sì... Alla sola idea di perdere la cosa più importante per lui.
Arretrò di un passo.
   «Hinata...
», la chiamò .
Lei non rispose.
   «Ti prego... Ho bisogno di sentire la tua voce
».
Hinata finalmente lo guardò negli occhi, e scosse piano la testa, ancora una volta.
   Naruto boccheggiò guardando a terra.
   «Non serve più a niente parlare
», disse Hinata.
Naruto alzò lo sguardò su di lei giusto in tempo per vederla fiondarsi fra le sue braccia e baciarlo con una passione che nemmeno lei credeva di avere.
Dopo un attimo di smarrimento, Naruto la strinse forte fra le braccia e rispose al bacio.
Si baciarono tante e tante volte. Ogni tanto si staccavano per riprendere fiato e guardarsi negli occhi.
Nient'altro.
Non c'era davvero più bisogno di parole.
   Un altro tuono.
Si staccarono, guardandosi ed entrambi alzarono gli occhi al cielo scuro, mentre la pioggia bagnava i loro visi sorridenti.
   «Andiamo a casa
?», suggerì il biondo, con un ghigno.
Hinata ci pensò su. Quindi lo guardò negli occhi.
   «No
», sentenziò.
Naruto la fissò sbigottito, ed Hinata rise della sua espressione.
   «Non ancora
», aggiunse poi.
Naruto sorrise a sua volta.
Si chinò su di lei e ripresero da dove avevano interrotto.

Perché era tutto ciò che volevano.
Era tutto ciò di cui avevano bisogno.
Era Tutto.
Tutto.


The End
  




























   
 
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