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Autore: Akira14    25/07/2011    0 recensioni
Ognuno dei personaggi del film - be', tranne lo 'zio Peter' - visto attraverso le parole della bellissima "Exogenesis Part 3: Redemption" dei MUSE, che mi hanno ispirato questa serie di drabble...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let's start over again...



È così stanca, ormai. Esausta.
Il sentiero che l'ha portata fin qui è stato ispido, tortuoso e solitario.
Tanto da farle prendere in considerazione più volte l'idea di rinunciare. Tanto da chiedersi perché non spararsi un colpo in testa. O accoltellarsi.
Eppure non l'ha fatto. Non poteva farlo. Non stava combattendo soltanto per se stessa, ma anche per i suoi figli. Per suo marito, Dom, che ora l'osserva come se fosse lei ad avere perso il senno.
Si ricrederà, quando ricominceranno tutto da capo.
Ne sarà valsa la pena, si ripete, prima di lasciarsi cadere nel vuoto.


Why can't we start it over again?



Era partito per Los Angeles con un'idea ben precisa di come si sarebbe svolto il funerale del padre.
S'era immaginato l'ipocrita elogio funebre, le vuote parole di conforto che gli avrebbero offerto. Loro che neanche conoscevano Maurice Fischer; gente che avrebbe volentieri preso a badilate.
Aveva visto se stesso, impettito ed imperturbabile accanto al tumulo. Supponeva si sarebbe sentito sollevato, allontanandosene, a fine giornata.
Quanto s'era sbagliato: le lacrime scendevano copiose sulle sue guance e non c'era sollievo nell'estremo saluto a quell'uomo. Soltanto rimpianto.
Per aver cercato di essere una sua pallida imitazione. Per non aver cercato di costruire nulla con le proprie mani, finora. Per averlo deluso e non essersi nemmeno potuto scusare.
Posò la girandola sulla tomba, mormorando un tardivo – nonché inutile – 'Mi dispiace'
Perché non potevano ricominciare tutto da capo?

Just let us start it over again



Ne era uscita viva.
Ne era uscita con un compenso vertiginoso, che le avrebbe consentito di vivere di rendita finché non avesse aperto il proprio studio d'architettura.
Il buon senso le diceva che avrebbe dovuto accontentarsi. Che era più di quanto avrebbe potuto anche solo sognare sei mesi fa.
Avrebbe voluto riuscirci. Davvero. Non provare più quell'immenso senso di vuoto, ogni volta che osservava l'immutabilità di ciò che la circondava. 
Se solo le fosse stata concessa un’altra occasione…

And we'll be good



Quest'anno non siamo stati tanto bravi, ma l'anno prossimo lo saremo di sicuro. Mangeremo le verdure e andremo a dormire presto senza capricci. Faremo tutti i compiti e non c'inventeremo più scuse per non andare a scuola quando non ne abbiamo voglia. 
Io te lo posso garantire e James me l'ha promesso e magari lui è un gran rompiscatole come tutti i fratelli ed anche un piagnucolone ma quando fa una promessa la mantiene... 
Perciò, se proprio non puoi ridarci la mamma almeno fa tornare il nostro papà. Lui fa delle cose che non sono tanto buone, come dire le bugie, ma non è un cattivo. Non ha fatto del male alla mamma. Io non ci credo e non ci crede nemmeno James o il nonno. Nonna sì e a volte mi verrebbe da darle un calcio per questo... Però sarò più paziente anche con lei, davvero.
Forse ti abbiamo mandato la letterina troppo tardi, caro Babbo. Forse non ce lo meritavamo, anche perché abbiamo creduto a papà che diceva che non esistevi. Te l'ho detto che dice le bugie, no?
Noi però gli vogliamo bene lo stesso e vogliamo che torni a casa.
Stai a vedere che ce lo meriteremo, il suo ritorno.
Saremo bravi.

This time we'll get it, get it right



Si è trattato senz'altro di un brutto sogno. Di un promemoria del suo subconscio. 
Messo lì giusto per ricordargli, nel peggior modo possibile, che potrebbe non avere infinite occasioni per farsi chiarirsi vicendevolmente.
Lo farebbe già ora, ma Eames non gli rende le cose facili. Fa il prezioso, lui. Non si fa trovare. Né in casa né sul cellulare.
Si trova quindi costretto a rimandare. Ad attenderlo, convinto che tornerà. Perché mai non dovrebbe tornare?

No, non c'è stata alcuna rissa tra ubriachi finita con una bottiglia conficcata nell'addome di un lurido baro – e con tutti i nemici che si erano fatti in anni di onorata carriera, c'erano sicuramente modi più dignitosi di farsi ammazzare, suvvia! - ed Arthur non è uscito dal bar soltanto per trovarlo agonizzante sul marciapiede. Non l'ha sentito irrigidirsi fra le sue braccia. Non ha poggiato le labbra sulla sua fronte, rabbrividendo nell'accorgersi quanto la pelle fosse fredda.
No, nulla di tutto questo è mai successo.

Da un momento all'altro aprirà quella porta ed Arthur gli si getterà al collo e chi se ne importa se è una scena da commediola romantica di quart'ordine.
Avranno un'altra occasione e questa volta... Questa volta non sbaglieranno.

It's the last chance to forgive ourselves



"Devo tornare dai miei figli, il resto non conta." Si dice Cobb, mettendo a tacere la propria coscienza. Il senso di colpa è un lusso che non può permettersi, ora.
"Ho bisogno di soldi per il mio laboratorio. Per i miei sognatori." Si ripete Yusuf, trovando piuttosto soddisfacente l'accordo preso con Cobb. Tutti gli uomini hanno un prezzo, nel loro campo, quindi perché mai dovrebbe farsi degli scrupoli proprio lui?
Non sono perfetto, benché voi vogliate crederlo perché vi fa comodo. Anche io posso sbagliare. Si giustifica così Arthur, dimenticando per un attimo le proprie responsabilità. Potrà anche essere colpa sua, lo sarà sicuramente, ma non è che additargli l'errore commesso ripari la situazione.
"Se qualcuno m'avesse detto che quel mentecatto mi mandava al macello, me ne sarei restato a Mombasa." Prova ad illudersi Eames, ricordando poi di aver sempre saputo che sarebbe finita così. Senza che ciò lo facesse desistere, perché per assistere ad un innesto valeva la pena rischiare la pelle, no?
"Sto salvando il mondo da un monopolio energetico." Ama pensare Saito, cercando di ammantare di nobiltà le proprie azioni. Gli piace pensare di agire per un 'bene superiore'.
"Come posso voltar loro le spalle?" Si chiede Ariadne, ignorando quelle voci che le dicono che in fondo quegli uomini sono perfetti sconosciuti – criminali - e certo non valgono il rischio che correrebbe...
"Sarò il figlio che avresti voluto, papà." Si rammarica Fischer, intuendo solo ora le vere intenzioni del padre. Quasi avesse avuto una rivelazione onirica. "Anche se non posso dirmi dispiaciuto che tu sia morto..."

"
Non ci sarà redenzione. Per nessuno di noi." Constata tristemente Mal, prima che l'ultima lacrima solchi il suo viso. "Abbiamo perso l'ultima occasione di perdonare noi stessi."

  
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