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Autore: loralichiario    27/07/2011    1 recensioni
E' la mia quarta fan fiction. Questa parla delle storie d'amore nate all'interno della classe 1° A. Soprattutto fra Alice e Lorenzo, Mario e Chiara e Ginevra e Giorgio. Spero vi piacerà. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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GINEVRA

-Riassunto delle precedenti 24 ore, plaese!- dico io svegliandomi.

È la mattina dopo capodanno, sono a casa di Mia, ho dormito con lei.

Come risposta mi arriva una cusinata in testa non molto delicata.

-Oh ma che ho fatto?- chiedo.

-Cosa hai fatto? Tu mi stai chiedendo cosa hai fatto ieri?-

-Ehm… si!-

-Non ti ricorda niente?-

-Ehm… no!-

-Ora te lo dico io cosa hai fatto. Hai pomiciato con uno sconosciuto tutta la sera fin quando Girogio non vi ha visto e ha spaccato il naso al ragazzo e ti ha cacciata di casa!- sputa fuori queste parole urlando.

Non posso crederci.

-Non è vero-

-Prova a chiamare Giorgio allora!-

-é…è vero?- balbetto io.

-Si sei stata una deficiente!-

-Oh madonna santa…-

Mi ributto all’indietro sul letto e caccio fuori le lacrime.

 

GIORGIO

Sono passati tre giorni da capodanno ma sembra sia passato un secolo. I minuti non passano mai, per non parlare delle ore poi. Ogni sera ho l’istinto di prendere il cellulare, digitare il suo numero e sentire la sua dolce voce prima di addormentarmi. E invece ora ogni sera prima di addormentarmi l’immagine di lei avvinghiata ad un altro mi fa rabbrividire di disprezzo e dolore.

Mi chiama, mi manda messaggi ma io non rispondo. Non ho voglia di sentirla.

Sento il campanello suonare.

Chi è all’una di notte? Sono anche solo a casa.

Mi avvio titubante verso la porta e guardo dalla spioncino.

Due occhi da cerbiatto color nocciala appaiono davanti a me. Apro la porta. Ginevra rimane lì impalata.

-Ti ho aperto solo perché è l’una di notte e non voglio che tu vada in giro da sola- le dico spostandomi dalla porta per farla entrare.

-Scusa..- sussura debolmente.

-Scusa eh?-

-Non so che dire davvero… ero completamente ubriaca! Non ero in me… sai quanto ti amo! Non avrei mai fatto nulla del genere…-

-eh guarda un po’ l’hai fatto!-

-Non ero in me- ripete lei.

-Mi hai fatto passare i giorni più brutti della mia vita…-

-Anche io li ho passati fidati!-

-Almeno tu non hai visto il tuo fidanzato baciarsi con un altro!- gli rispondo aspramente.

-Scusami.. scusami! Mi scuserò anche cento volte.

-..Mi ami?- gli chiedo a bruciapelo.

-Si- lei risponde subito senza quasi pensarci, come se fosse un’ovvietà il fatto che mi amasse.

-Anche io. E solo perché ti amo tantissimo, più della mia stessa vita oserei dire, che ti perdono!- vedo che sul suo viso nasce un sorriso smagliante.

Noto anche che una lacrime le solca il viso.

-Perché piangi?- le chiedo.

-Perché sono felice di avere te!- mi risponde.

Si avvicina a me e mi abbraccia.

Cerca le mie labbra, glielo faccio subito trovare e le avviciniamo. Prima di baciarci mi scanso.

-Ti sei lavata i denti almeno 50 volte, si?- le chiedo.

-Per l’esatezza 167 volte! Le ho contate!-

-E allora la potrei quasi quasi baciare!-

-Te lo do io il quasi quasi!- dice e mi attira a se.

 

CHIARA

-amò hai fatto i compiti delle vacanze?- chiedo a Mario. Siamo a casa mia, è impossibile uscire in questi giorni, fa troppo freddo.

Tossisce.

-Non hai fatto nulla giusto?-

-Ehm.- risponde sorridendo.

-Okay. Domani vengo da te facciamo latino, il giorno dopo si fa matematica, poi facciamo greco e poi..-

-E poi basta!- finisce di dire lui.

-Cretino non sto scherzando! Devi studiare.. non voglio che ti bocciano!-

-Sennò come fai senza di me in classe, eh?- dice pavoneggiandosi.

-Sei proprio un cretino! Vieni qua!- lo faccio stendere vicino a me. Poggio la testa sul suo petto e mi avvolge la spalle con il suo braccio.

-Se penso a un paio di mesi fa non mi sarei mai immaginata di stare con te in un futuro. Ti vedevo solo come un amico, insomma il mio migliore amico. Poi invece in un giorno, in pochissimo tempo ho capito e forse tu mi hai fatto capire che eri qualcosa di più. Sono felice di averlo capito perché con te sto proprio bene. Sono stabile e soddisfatta.- dico io felice.

-Io ti ho sempre amata.. quando mi hai detto che anche tu provavi quello che provavo e provo tutto ora anche io, il mio cuore è scoppiato di felicità. Eri il tassello che completava per me la vita idiliaca. Ora la mia vita è completa, non posso chiedere di meglio.-

-Ti devo far vedere una cosa!- dico io. Vado vicino al comodino e prendo una grande scatola. La apro e ne estraggo una foto ingrandita e gliela porgo.

La foto ritrae me e lui seduti sulla riva vicini, io con la testa appoggiata sulla sua spalla che guardiamo il mare che stava tramontando.

-è bellissima!- dice lui rapito dall’immagine.

-Ti ricordi? Quando andammo tutti insieme al mare.-

-Che bella giornata! Ma da dove l’hai ripresa?-

-Me l’ha portata l’altro giorno Susanna… siamo proprio belli!-

-Mbè si devo dire di si!- dice lui nascondendo con la mano me nella foto e facendo rimanere solo lui -..siamo proprio belli!-

-Sei proprio cretino!-

-La smetti di chiamarmi cretino?-

-Quando tu smetterai di fare il cretino!-

-Ma io non faccio il cretino!-

-Hai ragione! Tu sei cretino!-

Così inizia a famri il solletico. Inizia una vera e proprio lotta che però finisce con un tenero bacio a fior di labbra.

  
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