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Autore: mamogirl    27/07/2011    2 recensioni
"Se lo ami come dici, sai che questa é la cosa migliore da fare. Vuoi avere sulla coscienza la sua morte? Riusciresti a vivere sapendo che potevi prevenire tutto solamente facendoti da parte?"
A volte, proteggere la persona che ami significa anche allontanarla da te, lasciarla andare anche se, così, se ne va anche un pezzo del tuo cuore.
Ma é davvero la scelta migliore?
"Ho sbagliato. Ho creduto alle sue parole, ho creduto che fosse davvero l'unica soluzione possibile per proteggerti. Ma ho sbagliato. Perché, divisi, é come già essere morti. Ti prego, dammi una seconda possibilità."
"Non posso. Per quanto ti ami, non posso dimenticare così tutto il dolore che mi hai causato."

Non é la solita storia di tradimenti e riconciliamenti. E' una storia contro il tempo, cogliere indizi per scovare chi lo vuole morto e cercare di fermarlo prima che sia troppo tardi.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo



La busta era una semplice e comunissima busta marrone.
L’unica cosa differente era la scritta: grosse lettere, di un rosso che assomigliava molto al colore del sangue, che formavano la parola “urgente”.
Era la prima che recava quella dicitura, le precedenti avevano solamente il nome a cui era destinata e nient’altro.
Il ragazzo moro la prese fra le mani, valutandone il contenuto dal peso.
Era leggera, come sempre.
Schioccando le labbra, si domandò ancora se dovesse prima farla aprire dal vero destinatario ma accantonò quest’idea dopo nemmeno tre secondi.
Era fuori da ogni questione un comportamento del genere.
Avrebbe semplicemente creato panico, ansia e paura ed era una cosa che voleva evitare accuratamente.
Il ragazzo la aprì senza indugi, sentendosi già ribollire il sangue in previsione di quello che vi potesse essere contenuto. L’ultima volta erano state delle foto troppo private per poter essere state fatte da un semplice paparazzo.
Anche perché nessuno, al di fuori della loro cerchia, ne era ancora a conoscenza.
E quelle minacce, poi!
Ecco il motivo per cui non le faceva arrivare alla persona a cui erano indirizzate.
Lui era il maggiore e lui aveva il dovere di proteggere il minore a qualsiasi conto.
Anche mentire, in questo caso.  
Il ragazzo si sedette sulla sedia e tirò fuori il semplice foglio bianco, un comune A4 di quelli usati per stampanti e fotocopiatrici.
Era un’altra foto, osservò con orrore mentre gli occhi verde smeraldo si ingrandivano per lo shock.
Era stata scattata qualche giorno prima e, anche quella volta, in un’occasione troppo privata per poterla  considerare come una coincidenza.
Doveva essere stata fatta in uno dei rari momenti di pausa tra una prova e l’altra, giudicò il ragazzo notando come lo sfondo poteva essere benissimo quello della palestra che veniva utilizzata per provare velocemente le coreografie prima di un concerto.
Un ingrandimento focalizzava tutta l’attenzione su due figure, in una posizione che raccontava oltre alla pura amicizia: il ragazzo più alto, con i capelli biondi schiariti da qualche giornata passata al sole, aveva le braccia strette attorno ad un secondo ragazzo, più basso e con una tonalità di biondo simile al miele, che teneva la testa appoggiata al petto.
Ricordava esattamente quel momento, ricordava come aveva sentito il suo cuore gonfiarsi di felicità nel vedere quella scena, il quadro perfetto della felicità.
Era inutile trovare delle ragioni per quell’abbraccio, bastava osservare l’espressione dipinta sul volto di entrambi per non rimanere colpiti da quanto amore vi si poteva leggere.
Cosa poteva esserci di così spaventoso in quell’immagine?
Era l’esempio lampante di quanto l’amore fosse lo stesso anche se condiviso fra due persone dello stesso sesso.
Tenerezza, dolcezza e complicità erano di immediato impatto.
Se non fosse per...
Già, se non fosse per quella croce rossa tracciata sopra la figura del ragazzo che veniva abbracciato.
DIE.
Tre lettere, una sola parola, una condanna.
Non c’era altro, nessun’altra spiegazione di quella terribile minaccia.
Non serviva.
Le ragioni dietro ad essa erano state spiegate nelle lettere precedenti e non serviva di certo rimarcarle. Frasi e parole che erano impresse nella mente del ragazzo da rivederle continuamente, anche quando cercava di concentrarsi su altro.
Doveva proteggerlo e l’unica soluzione possibile era anche quella che lo avrebbe distrutto completamente.
Dov’era la giustizia in tutto ciò?
Era stato lui a spingere il ragazzo fra le braccia dell’altro, a rincuorarlo quando ogni tentativo veniva bloccato dalla paura di essere rifiutato o deriso.
Ed ora il destino crudele faceva di lui la persona che avrebbe spezzato ogni sogno o futuro progettato.
Era la cosa giusta da fare?
Forse no, forse c’erano altri tentativi, altre possibilità di mettere tutto a tacere senza farli lasciare.
E, fino al giorno prima, era quello che aveva deciso. Aveva considerato quelle minacce semplicemente come delle buffonate, orribili scherzi che non avevano nemmeno la peculiarità di essere divertenti.
Poi... l’incidente.
Un incidente che poteva essere considerato come accidentale da tutti ma non da lui.
Per fortuna, non vi erano state conseguenze, solo un po’ di spavento ed un ringraziamento a qualche stella fortunata che aveva guardato giù e li aveva protetti.
Ma ci sarebbe stata un’altra volta, ed un’altra ancora, fin quando il messaggio fosse stato compreso nel pieno della sua terribilità verità.
Poteva lui davvero mettere a rischio una vita, per giunta di una persona a lui così importante?
La risposta era ovvia nella sua semplicità: no, non poteva.
Ripose la lettera nella sua busta e poi il plico finì in un angolo della sua valigia insieme alle altre. Le conservava tutte, nel caso si fosse deciso ad andare dalla polizia e raccontare tutto.
Purtroppo, in quei casi, la prudenza era l’unica soluzione possibile. Molto spesso, infatti, la polizia non ci andava con i piedi di piombo, nsando che si trattasse solamente di uno dei tanti casi di maniaci che posi si rivelano essere indifese ragazzine.
All’inizio della loro carriera, c’erano stati troppi falsi allarmi affinché ora la polizia gli credesse immediatamente ed incominciasse con ricerche.
O, più semplicemente, aumentare la sicurezza.
L’unica soluzione era quella che lui temeva maggiormente.
Costringere uno dei due a lasciare l’altro, sperando e pregando che entrambi potessero sopravvivere a quella rottura.

 

 

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Sono tornata con una nuova trama! lol

Oh, io ci provo a far qualcosa di semplice ma la mia testolina parte con mille trame, sarà che guardo troppo CSI o Criminal Minds! 

In diretta dalla montagna vi lascio questo veloce prologo, il primo capitolo é quasi terminato ^__^ 

Buona lettura!

   
 
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