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Autore: _YeongWonhi_    01/08/2011    1 recensioni
"C’erano dei giorni in cui tutto pareva andare alla perfezione,non c’era una cosa fuori posto,tutto sembrava coincidere con i loro voleri…
Altri giorni,tutto ciò che desideravano sembrava sfumare velocemente sotto i loro sguardi,come fosse una folata di vento,destinata sin da subito a giungere al termine in pochissimo tempo. Cosa ormai alquanto solita,dati gli ultimi avvenimenti...
Altre volte,invece,non si poteva immaginare cosa sarebbe accaduto,ogni cosa rimaneva nascosta nel dubbio,provocando ansie o gioie inspiegate,delle quali si veniva a scoprirne il motivo solo dopo un tempo indefinito… Quella volta si trattava di quest’ultima circostanza…"
[Introduzione]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di lasciarvi alla lettura ci tengo molto a fare alcuni ringraziamenti...
-Innanzitutto grazie a Vy,per avermi fatto conoscere il meraviglioso mondo di Black Friars...
-Un grazie particolare va anche a Ross Granville,personaggio del quale mi sono perdutamente innamorata *_*
-E grazie a tutti i personaggi del Gioco di Ruolo: Megan,Axel,Hule,Gareth,Cain,Selina,Julian,Sophia,Bryce,Adrian,Ashton, Belladore,e gli altri...xD Grazie di cuore ragazzi!...





"LE DOLCI NOTE DELL'AMORE"


C’erano dei giorni in cui tutto pareva andare alla perfezione,non c’era una cosa fuori posto,tutto sembrava coincidere con i loro voleri…                                        

Altri giorni,tutto ciò che desideravano sembrava sfumare velocemente sotto i loro sguardi,come fosse una folata di vento,destinata sin da subito a giungere al termine in pochissimo tempo. Cosa ormai alquanto solita,dati gli ultimi avvenimenti…                              
Altre volte,invece,non si poteva immaginare cosa sarebbe accaduto,ogni cosa rimaneva nascosta nel dubbio,provocando ansie o gioie inspiegate,delle quali si veniva a scoprirne il motivo solo dopo un tempo indefinito… Quella volta si trattava di quest’ultima circostanza…

Era un giorno come un altro, stranamente tranquillo. Ultimamente nella Vecchia Capitale non si faceva altro che parlare di Belladore e della sua triste fine,per quanto triste potevano ritenerla. Ross Granville si trovava alla Locanda della Luna Piena,in compagnia dei suoi amici. Il suo sguardo indulgente vagava di tavolo in tavolo,alla ricerca delle sue cugine,per controllare che si stessero comportando in modo consono. Ovviamente non vi erano tutte,data l’età di alcune che ancora non si erano potute iscrivere al Collegio di Aldenor. Ross fu riportato alla realtà dalla domanda pungente di Axel,che ora lo stava fissando negli occhi.

-“Potresti ripetere? Non ti stavo seguendo.” Quella fu la scarsa risposta,nonché domanda,che gli rivolse.  A quelle parole Axel alzò gli occhi al cielo,come a sottolineare la sua disattenzione.

-“Sai almeno di cosa stavamo parlando?”

-“Sinceramente no. Ero troppo impegnato a tenere sott’occhio le mie cugine.” Ammise Ross,abbassando lo sguardo per posarlo sulle sue mani intrecciate sopra la superficie liscia del tavolo.

-“Si può sapere cosa diamine ti sta succedendo?” replicò l’altro,alzando il tono di voce quel tanto che gli bastava per risultare più secco. “Quasi non ti riconosco in questi giorni.”

-“Non lo so,Axel.” Rispose Ross,avvicinando il volto a quello del Princeps,per poterlo scrutare meglio e sostenerne lo sguardo. “Mi sento strano in questo periodo.” Sussurrò,per non farsi sentire da orecchie indiscrete. Bryce,che percepì la frase, ripose la propria attenzione su quella conversazione,assumendo un espressione preoccupata,ma al punto giusto. Nel frattempo Gilbert era intrattenuto in una discussione con i fratelli Eldrige,che parlavano animatamente e senza pensieri che li gravassero sulla coscienza. In quel momento fece il suo ingresso Eloise, con le sue amiche al seguito. Lara Degret attirò l’attenzione di Gil non appena mise piede nella Locanda. Megan era intenta a parlare con Eloise ed un'altra ragazza. Quest’ultima doveva essere una nuova Scholara,visto che nessuno di loro la conosceva. Nessuno tranne uno,cioè Ross.

 -“Puoi scusarmi un attimo?” Axel si alzò elegantemente dalla sedia,intento a raggiungere colei che gli aveva rubato il cuore,nonostante sembrava decisa ad ignorarlo per il resto della sua esistenza,dopo ciò che era successo. Così Ross si ritrovò con la testa tra le mani,cercando di capire cosa mai gli stesse accadendo. Bryce,che si accorse della sua debolezza,gli propose di uscire un attimo per prendere una boccata d’aria,al che lui accettò di buona volontà.

-“Ragazzi,noi andiamo un attimo fuori.” annunciò Vandemberg. Gli altri annuirono come se nulla fosse. Poi i due amici abbandonarono i loro posti per dirigersi sulla strada della Cittadella. Entrambi si abbandonarono sugli scalini della Locanda. Bryce,però,si sedette solo dopo aver spolverato delicatamente la loro superficie con un fazzoletto di stoffa.

-“Ora va decisamente meglio.” Disse,prima di prendere posto di fianco a Ross, facendolo sorridere brevemente. Quando sorrideva non c’era più la sua solita luce ad illuminargli il volto,e Bryce non si lasciò sfuggire quel particolare.

-“Allora,come mai ti senti strano? C’è una causa dietro?” gli domandò,cercando di non risultare troppo serio,temendo di turbarlo più del lecito.

-“Non lo so. Non c’è un vero motivo.” Vederlo così insicuro di sé stesso era insolito, troppo insolito.

-“Ma c’è qualcosa che ti turba?” insistette Bryce,posandogli una mano sulla spalla. Granville era in preda ad una lotta interiore,nella sua mente una moltitudine di pensieri si accavallavano tra loro,simili a pezzi di puzzle. Non sapeva se era il caso di dirgli la verità,temeva di apparire come un falso amico per il semplice fatto che, non essendosi dichiarato prima, avrebbero dubitato della sua fiducia e della sua amicizia. Non riusciva a vedere il lato positivo nel confessarsi,anche se era sicuro che ci fosse.

-“Sai che ti puoi fidare di me come di Axel.” Cercò di confortarlo,ma con scarsi risultati. Il nominato apparve,sbattendo la porta del locale,come se fosse stato richiamato dalla pronuncia del suo nome. Anche lui si lasciò ricadere sugli scalini di peso,scuotendo la testa.

-“Uno peggio dell’altro.” Mormorò il fratello minore,guardando i due amici completamente sconsolato. “Ti ha rifiutato un'altra volta?” Quell’improvviso cambio di argomento diede vantaggio a Ross,che ne approfittò per riflettere meglio sulla sua situazione. Nel mentre, Axel annuiva con un cenno del capo,portandosi una mano a coprirgli metà volto.

-“Sono sicuro che con il tempo la mia sorellina ti perdonerà.” La sua voce risuonava pacata e risolutiva. In quell’istante Lara e Megan uscivano impettite dalla Locanda,a testa alta e con lo sguardo fiero,ma allo stesso tempo divertito,dal loro comportamento intuirono che Gil si era guadagnato un altro no.

-“Lady Lara,sa mica dirmi se Lady Alicia è ancora dentro?” domandò Ross, senza pensare prima di aprir bocca. Infatti,non appena ebbe formulato quella frase,gli occhi dei fratelli Vandemberg si posarono su di lui,interrogativi.

-“Si,è ancora dentro.” A rispondere non fu l’interpellata,ma Megan. Poi,entrambe se ne andarono,facendo risuonare i loro risolini nell’aria circostante,riempiendola di allegria fanciullesca. Anthony trasse un sospiro di sollievo,poi quando si voltò verso gli amici,li trovò con un espressione stupefatta in viso.

-“Lady Alicia? Si può sapere chi è?” chiese Axel,facendo trapelare la sua impazienza nel suo tono di voce improvvisamente acuto. Ross si era intrappolato da solo,e non aveva vie di fuga possibili,così optò per dire la verità una volta per tutte. La speranza che lo capissero,e forse che lo aiutassero in qualche modo,lo confortava quel poco che gli bastava per dargli coraggio.

-“È quello di cui dovrei parlarvi.” Cominciò,cercando di mascherare al meglio il suo timore. “Lady Alicia è una nuova Scholara,come avrete immaginato. È qui da circa una settimana. Non le piace stare in luoghi affollati,infatti stasera sono rimasto stupito di vederla qui. Non chiacchiera molto con le persone,Eloise ed io siamo gli unici con cui lei ha instaurato un rapporto.”

-“Eri con lei quando ci davi buca?”

-“Si,Bryce,ero con lei. La prima volta che l’ho incontrata era sola,seduta sugli scalini del Collegio,intenta a leggere un tomo più grosso di lei,poi ha cominciato a guardarsi intorno confusa. Sembrava così indifesa… così mi sono avvicinato e le ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa. Quando le ho rivolto la parola pareva spaventata. Fatto sta che l’ho convinta a fare una passeggiata,abbiamo scambiato due parole,e si è aperta con me. Mi ha colpito il suo modo di fare così naturale e spontaneo. Mi ha affascinato sin dall’inizio. E da quel giorno l’ho trovata sempre a leggere sugli scalini,alla stessa ora. Era quasi come un appuntamento silenzioso.” Ross era perso nei ricordi. Quei ricordi che gli facevano battere forte il cuore,tanto da fargli credere che sarebbe volato via da un momento all’altro. I fratelli ,non sapendo cosa ribattere, rimasero in silenzio. Poi Axel ruppe quell’atmosfera priva di alcun suono.

-“Perché non ce l’hai detto prima? E poi,non trovo niente di strano in questo.”

-“Non ve l’ho detto perché temevo un vostro giudizio. E la cosa strana è che non capisco cosa provo nei suoi confronti. È così poco che la conosco,ma mi sembra di averla sempre conosciuta. Non capisco…” Ross scosse la testa,come per liberarsi di quella confusione che alloggiava nella sua mente.

-“Amico,cosa c’è da capire? Lei ti piace,si vede da come ne parli. E se si è aperta con te vuol dire che,forse,anche tu piaci a lei. Ma se non ti fai avanti e non glielo chiedi,non potrai mai scoprirlo.”

-“È così…inspiegabile ciò che provo,Axel. Come se i miei sentimenti si accavallassero uno sopra l’altro. Quando la guardo,non vedo altro se non il suo volto. Non mi è mai successo.”

-“Cosa ci fai ancora qui a parlare con noi?” Sbottò Bryce,spazientendosi appena. “Và da lei! Su!” A quelle parole Granville si alzò di slancio,rischiando di non mantenersi in equilibrio. Poi,sotto gli sguardi divertiti dei Vandemberg,aprì il portone del locale con tanta enfasi da sembrare l’azione che gli avrebbe cambiato il resto della sua vita. Quando entrò alla Locanda perquisì tutta la sala,fino a scorgerla seduta nell’ombra di un tavolo,al fianco di Eloise. Le raggiunse a passo svelto,riscoprendosi impaziente di parlarle. Le due fanciulle alzarono nello stesso istante gli occhi su di lui,curiose e timide contemporaneamente. Quando il suo sguardo incontrò quello di Alicia,gli parve di trovarsi in un'altra dimensione,della quale non ne conosceva l’esistenza sino a quel momento. La ragazza arrossì debolmente,mentre un colorito più vivace le imperlava le guance prima candide.

-“Lady Eloise.” Si inchinò davanti a loro. “Potreste lasciarmi solo con Alicia per qualche attimo?” cercò di sembrare il più cortese possibile,ma la sua bramosia lo tradiva.

-“Si,certo. Ma non rubatemela per troppo.” Disse sorridendo e allontanandosi dal loro tavolo. Nello stesso istante lui si sedette al fianco della fanciulla,senza smettere di guardarla estasiato. I suoi capelli,color dell’ebano,le ricadevano dolcemente sulle spalle in grandi boccoli complicati. I suoi occhi,quasi dorati,lo scrutavano timorosi, risaltando sulla carnagione pallida. Dalla sua espressione,Ross intuì che stava aspettando un qualche accenno da parte sua,una frase,una semplice parola. Qualcosa. Ma lui era incapace di proferir anche un complimento od un saluto. Si sentiva imprigionato nei pensieri,senza riuscire ad emetterli a voce. Non sapeva come agire, non sapeva niente. Alicia continuò ad osservarlo attentamente,rimanendo ammaliata dalla bellezza che Ross emanava inconsapevolmente.

-“C’è qualcosa che vi turba Lord?” domandò dopo qualche momento, cominciando a preoccuparsi.

-“No,milady. Cioè…non lo so. Il problema è che non riesco ad esternare i miei sentimenti.” Sperava che con quella frase lei ci arrivasse da sola,ma pretendeva troppo. Lei era umile,dolce,sensibile,non maliziosa da capire la vera intenzione di quelle parole. Più la guardava e più si sentiva annegare nelle dolci emozioni che solo lei riusciva a provocargli. Il suo sguardo si posò erroneamente sulle labbra rosee della fanciulla,attirandolo verso di loro. Senza rendersene conto si avvicinò alla ragazza,prendendole delicatamente il volto tra le mani. Si sentiva come se avesse appena toccato un tesoro inestimabile,del quale si stava innamorando pian piano. La fanciulla,sorpresa,rimase immobilizzata sul posto,con il fiato corto. I loro sguardi erano ancora incatenati,quando le loro labbra si incontrarono per la prima volta. Il bacio,inizialmente casto e a fior di labbra,divenne sempre più passionale. Alicia aveva sognato quel momento già tante altre volte,nei suoi sogni più intimi e remoti. Ed ora non si trattava di un sogno,ma della semplice realtà. Le sue mani gli sfioravano il viso,imparandone a memoria i tratti,mentre quelle di lui la stringevano a sé,afferrandola per i fianchi. I loro respiri si mescolarono fino a divenire una cosa sola,e più passava il tempo più si facevano affannati. Le dita di Alicia erano andate ad intrecciarsi tra i capelli di Ross,attirandolo ancor di più verso di sé. Alla fine il respiro diventò irregolare ad ambedue,e furono costretti a separarsi lentamente.

-“Mi sto innamorando di te.” Le sussurrò. Il contatto appena accennato delle sue labbra sul suo orecchio la fecero rabbrividire piacevolmente. Quelle parole appena sussurrate erano pura musica per lei. La sua voce continuava a rimbombarle nella testa,senza crearvi alcun fastidio.

-“Anche io.” Disse Alicia,sorridendogli dolcemente. Parte della sua timidezza parve scomparire,così come le accadeva ogni volta che era con lui. Poi ripresero a baciarsi.

Le dolci note che l’ amore appena dichiarato suonava, aleggiavano tutt’intorno a loro. La musica che nasceva da esso era come una magia troppo bella e straziante per essere ascoltata o vista dagli altri. Solo loro potevano udirla e solo loro potevano vederla. Solo loro…

   
 
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