-Innanzitutto grazie a Vy,per avermi fatto conoscere il meraviglioso mondo di Black Friars...
-Un grazie particolare va anche a Ross Granville,personaggio del quale mi sono perdutamente innamorata *_*
-E grazie a tutti i personaggi del Gioco di Ruolo: Megan,Axel,Hule,Gareth,Cain,Selina,Julian,Sophia,Bryce,Adrian,Ashton, Belladore,e gli altri...xD Grazie di cuore ragazzi!...
"LE DOLCI NOTE DELL'AMORE"
Altri
giorni,tutto ciò che desideravano sembrava sfumare
velocemente sotto i loro
sguardi,come fosse una folata di vento,destinata sin da subito a
giungere al termine
in pochissimo tempo. Cosa ormai alquanto solita,dati gli ultimi
avvenimenti…
Altre volte,invece,non si poteva immaginare cosa sarebbe
accaduto,ogni
cosa rimaneva nascosta nel dubbio,provocando ansie o gioie
inspiegate,delle
quali si veniva a scoprirne il motivo solo dopo un tempo
indefinito… Quella
volta si trattava di quest’ultima circostanza…
Era
un giorno come un altro, stranamente tranquillo.
Ultimamente nella Vecchia Capitale non si faceva altro che parlare di
Belladore
e della sua triste fine,per quanto triste potevano ritenerla. Ross
Granville si
trovava alla Locanda della Luna Piena,in compagnia dei suoi amici. Il
suo
sguardo indulgente vagava di tavolo in tavolo,alla ricerca delle sue
cugine,per
controllare che si stessero comportando in modo consono. Ovviamente non
vi
erano tutte,data l’età di alcune che ancora non si
erano potute iscrivere al
Collegio di Aldenor. Ross fu riportato alla realtà dalla
domanda pungente di
Axel,che ora lo stava fissando negli occhi.
-“Potresti
ripetere? Non ti stavo seguendo.” Quella
fu la scarsa risposta,nonché domanda,che gli rivolse. A quelle parole Axel
alzò gli occhi al
cielo,come a sottolineare la sua disattenzione.
-“Sai
almeno di cosa stavamo parlando?”
-“Sinceramente
no. Ero troppo impegnato a tenere
sott’occhio le mie cugine.” Ammise Ross,abbassando
lo sguardo per posarlo sulle
sue mani intrecciate sopra la superficie liscia del tavolo.
-“Si
può sapere cosa diamine ti sta succedendo?”
replicò l’altro,alzando il tono di voce quel tanto
che gli bastava per
risultare più secco. “Quasi non ti riconosco in
questi giorni.”
-“Non
lo so,Axel.” Rispose Ross,avvicinando il volto
a quello del Princeps,per poterlo scrutare meglio e sostenerne lo
sguardo. “Mi
sento strano in questo periodo.” Sussurrò,per non
farsi sentire da orecchie
indiscrete. Bryce,che percepì la frase, ripose la propria
attenzione su quella
conversazione,assumendo un espressione preoccupata,ma al punto giusto.
Nel
frattempo Gilbert era intrattenuto in una discussione con i fratelli
Eldrige,che parlavano animatamente e senza pensieri che li gravassero
sulla
coscienza. In quel momento fece il suo ingresso Eloise, con le sue
amiche al
seguito. Lara Degret attirò l’attenzione di Gil
non appena mise piede nella
Locanda. Megan era intenta a parlare con Eloise ed un'altra ragazza.
Quest’ultima doveva essere una nuova Scholara,visto che
nessuno di loro la
conosceva. Nessuno tranne uno,cioè Ross.
-“Puoi
scusarmi un attimo?” Axel si alzò elegantemente
dalla sedia,intento a
raggiungere colei che gli aveva rubato il cuore,nonostante sembrava
decisa ad
ignorarlo per il resto della sua esistenza,dopo ciò che era
successo. Così Ross
si ritrovò con la testa tra le mani,cercando di capire cosa
mai gli stesse
accadendo. Bryce,che si accorse della sua debolezza,gli propose di
uscire un
attimo per prendere una boccata d’aria,al che lui
accettò di buona volontà.
-“Ragazzi,noi
andiamo un attimo fuori.” annunciò
Vandemberg. Gli altri annuirono come se nulla fosse. Poi i due amici
abbandonarono i loro posti per dirigersi sulla strada della Cittadella.
Entrambi si abbandonarono sugli scalini della Locanda.
Bryce,però,si sedette
solo dopo aver spolverato delicatamente la loro superficie con un
fazzoletto di
stoffa.
-“Ora
va decisamente meglio.” Disse,prima di
prendere posto di fianco a Ross, facendolo sorridere brevemente. Quando
sorrideva non c’era più la sua solita luce ad
illuminargli il volto,e Bryce non
si lasciò sfuggire quel particolare.
-“Allora,come
mai ti senti strano? C’è una causa
dietro?” gli domandò,cercando di non risultare
troppo serio,temendo di turbarlo
più del lecito.
-“Non
lo so. Non c’è un vero motivo.” Vederlo
così
insicuro di sé stesso era insolito, troppo insolito.
-“Ma
c’è qualcosa che ti turba?” insistette
Bryce,posandogli una mano sulla spalla. Granville era in preda ad una
lotta
interiore,nella sua mente una moltitudine di pensieri si accavallavano
tra
loro,simili a pezzi di puzzle. Non sapeva se era il caso di dirgli la
verità,temeva di apparire come un falso amico per il
semplice fatto che, non
essendosi dichiarato prima, avrebbero dubitato della sua fiducia e
della sua
amicizia. Non riusciva a vedere il lato positivo nel confessarsi,anche
se era
sicuro che ci fosse.
-“Sai
che ti puoi fidare di me come di Axel.” Cercò
di confortarlo,ma con scarsi risultati. Il nominato apparve,sbattendo
la porta
del locale,come se fosse stato richiamato dalla pronuncia del suo nome.
Anche
lui si lasciò ricadere sugli scalini di peso,scuotendo la
testa.
-“Uno
peggio dell’altro.” Mormorò il fratello
minore,guardando i due amici completamente sconsolato. “Ti ha
rifiutato
un'altra volta?” Quell’improvviso cambio di
argomento diede vantaggio a
Ross,che ne approfittò per riflettere meglio sulla sua
situazione. Nel mentre,
Axel annuiva con un cenno del capo,portandosi una mano a coprirgli
metà volto.
-“Sono
sicuro che con il tempo la mia sorellina ti
perdonerà.” La sua voce risuonava pacata e
risolutiva. In quell’istante Lara e
Megan uscivano impettite dalla Locanda,a testa alta e con lo sguardo
fiero,ma
allo stesso tempo divertito,dal loro comportamento intuirono che Gil si
era
guadagnato un altro no.
-“Lady
Lara,sa mica dirmi se Lady Alicia è ancora
dentro?” domandò Ross, senza pensare prima di
aprir bocca. Infatti,non appena
ebbe formulato quella frase,gli occhi dei fratelli Vandemberg si
posarono su di
lui,interrogativi.
-“Si,è
ancora dentro.” A rispondere non fu
l’interpellata,ma Megan. Poi,entrambe se ne andarono,facendo
risuonare i loro
risolini nell’aria circostante,riempiendola di allegria
fanciullesca. Anthony
trasse un sospiro di sollievo,poi quando si voltò verso gli
amici,li trovò con
un espressione stupefatta in viso.
-“Lady
Alicia? Si può sapere chi è?” chiese
Axel,facendo
trapelare la sua impazienza nel suo tono di voce improvvisamente acuto.
Ross si
era intrappolato da solo,e non aveva vie di fuga
possibili,così optò per dire
la verità una volta per tutte. La speranza che lo
capissero,e forse che lo
aiutassero in qualche modo,lo confortava quel poco che gli bastava per
dargli
coraggio.
-“È
quello di cui dovrei parlarvi.”
Cominciò,cercando di mascherare al meglio il suo timore.
“Lady Alicia è una
nuova Scholara,come avrete immaginato. È qui da circa una
settimana. Non le
piace stare in luoghi affollati,infatti stasera sono rimasto stupito di
vederla
qui. Non chiacchiera molto con le persone,Eloise ed io siamo gli unici
con cui
lei ha instaurato un rapporto.”
-“Eri
con lei quando ci davi buca?”
-“Si,Bryce,ero
con lei. La prima volta che l’ho
incontrata era sola,seduta sugli scalini del Collegio,intenta a leggere
un tomo
più grosso di lei,poi ha cominciato a guardarsi intorno
confusa. Sembrava così
indifesa… così mi sono avvicinato e le ho chiesto
se aveva bisogno di qualcosa.
Quando le ho rivolto la parola pareva spaventata. Fatto sta che
l’ho convinta a
fare una passeggiata,abbiamo scambiato due parole,e si è
aperta con me. Mi ha
colpito il suo modo di fare così naturale e spontaneo. Mi ha
affascinato sin
dall’inizio. E da quel giorno l’ho trovata sempre a
leggere sugli scalini,alla
stessa ora. Era quasi come un appuntamento silenzioso.” Ross
era perso nei
ricordi. Quei ricordi che gli facevano battere forte il cuore,tanto da
fargli
credere che sarebbe volato via da un momento all’altro. I
fratelli ,non sapendo
cosa ribattere, rimasero in silenzio. Poi Axel ruppe
quell’atmosfera priva di
alcun suono.
-“Perché
non ce l’hai detto prima? E poi,non trovo
niente di strano in questo.”
-“Non
ve l’ho detto perché temevo un vostro
giudizio. E la cosa strana è che non capisco cosa provo nei
suoi confronti. È
così poco che la conosco,ma mi sembra di averla sempre
conosciuta. Non
capisco…” Ross scosse la testa,come per liberarsi
di quella confusione che
alloggiava nella sua mente.
-“Amico,cosa
c’è da capire? Lei ti piace,si vede da
come ne parli. E se si è aperta con te vuol dire
che,forse,anche tu piaci a
lei. Ma se non ti fai avanti e non glielo chiedi,non potrai mai
scoprirlo.”
-“È
così…inspiegabile ciò che provo,Axel.
Come se i
miei sentimenti si accavallassero uno sopra l’altro. Quando
la guardo,non vedo
altro se non il suo volto. Non mi è mai successo.”
-“Cosa
ci fai ancora qui a parlare con noi?” Sbottò
Bryce,spazientendosi appena. “Và da lei!
Su!” A quelle parole Granville si alzò
di slancio,rischiando di non mantenersi in equilibrio. Poi,sotto gli
sguardi
divertiti dei Vandemberg,aprì il portone del locale con
tanta enfasi da
sembrare l’azione che gli avrebbe cambiato il resto della sua
vita. Quando
entrò alla Locanda perquisì tutta la sala,fino a
scorgerla seduta nell’ombra di
un tavolo,al fianco di Eloise. Le raggiunse a passo
svelto,riscoprendosi
impaziente di parlarle. Le due fanciulle alzarono nello stesso istante
gli
occhi su di lui,curiose e timide contemporaneamente. Quando il suo
sguardo
incontrò quello di Alicia,gli parve di trovarsi in un'altra
dimensione,della
quale non ne conosceva l’esistenza sino a quel momento. La
ragazza arrossì
debolmente,mentre un colorito più vivace le imperlava le
guance prima candide.
-“Lady
Eloise.” Si inchinò davanti a loro.
“Potreste
lasciarmi solo con Alicia per qualche attimo?”
cercò di sembrare il più cortese
possibile,ma la sua bramosia lo tradiva.
-“Si,certo.
Ma non rubatemela per troppo.” Disse
sorridendo e allontanandosi dal loro tavolo. Nello stesso istante lui
si
sedette al fianco della fanciulla,senza smettere di guardarla
estasiato. I suoi
capelli,color dell’ebano,le ricadevano dolcemente sulle
spalle in grandi
boccoli complicati. I suoi occhi,quasi dorati,lo scrutavano timorosi,
risaltando sulla carnagione pallida. Dalla sua espressione,Ross
intuì che stava
aspettando un qualche accenno da parte sua,una frase,una semplice
parola.
Qualcosa. Ma lui era incapace di proferir anche un complimento od un
saluto. Si
sentiva imprigionato nei pensieri,senza riuscire ad emetterli a voce.
Non
sapeva come agire, non sapeva niente. Alicia continuò ad
osservarlo
attentamente,rimanendo ammaliata dalla bellezza che Ross emanava
inconsapevolmente.
-“C’è
qualcosa che vi turba Lord?” domandò dopo qualche
momento, cominciando a preoccuparsi.
-“No,milady.
Cioè…non lo so. Il problema è che non
riesco ad esternare i miei sentimenti.” Sperava che con
quella frase lei ci
arrivasse da sola,ma pretendeva troppo. Lei era
umile,dolce,sensibile,non
maliziosa da capire la vera intenzione di quelle parole. Più
la guardava e più
si sentiva annegare nelle dolci emozioni che solo lei riusciva a
provocargli. Il
suo sguardo si posò erroneamente sulle labbra rosee della
fanciulla,attirandolo
verso di loro. Senza rendersene conto si avvicinò alla
ragazza,prendendole
delicatamente il volto tra le mani. Si sentiva come se avesse appena
toccato un
tesoro inestimabile,del quale si stava innamorando pian piano. La
fanciulla,sorpresa,rimase immobilizzata sul posto,con il fiato corto. I
loro
sguardi erano ancora incatenati,quando le loro labbra si incontrarono
per la
prima volta. Il bacio,inizialmente casto e a fior di labbra,divenne
sempre più
passionale. Alicia aveva sognato quel momento già tante
altre volte,nei suoi
sogni più intimi e remoti. Ed ora non si trattava di un
sogno,ma della semplice
realtà. Le sue mani gli sfioravano il viso,imparandone a
memoria i
tratti,mentre quelle di lui la stringevano a sé,afferrandola
per i fianchi. I
loro respiri si mescolarono fino a divenire una cosa sola,e
più passava il
tempo più si facevano affannati. Le dita di Alicia erano
andate ad intrecciarsi
tra i capelli di Ross,attirandolo ancor di più verso di
sé. Alla fine il
respiro diventò irregolare ad ambedue,e furono costretti a
separarsi
lentamente.
-“Mi
sto innamorando di te.” Le sussurrò. Il
contatto appena accennato delle sue labbra sul suo orecchio la fecero
rabbrividire piacevolmente. Quelle parole appena sussurrate erano pura
musica
per lei. La sua voce continuava a rimbombarle nella testa,senza crearvi
alcun
fastidio.
-“Anche
io.” Disse Alicia,sorridendogli dolcemente.
Parte della sua timidezza parve scomparire,così come le
accadeva ogni volta che
era con lui. Poi ripresero a baciarsi.
Le
dolci note che l’ amore appena dichiarato suonava,
aleggiavano tutt’intorno a
loro. La musica che nasceva da esso era come una magia troppo bella e
straziante per essere ascoltata o vista dagli altri. Solo loro potevano
udirla
e solo loro potevano vederla. Solo
loro…