I
personaggi di cui scrivo non mi appartengono e non ho contatti con loro. Non
pretendo di descriverli come sono in realtà, né di descrivere situazioni
realmente vissute da loro.
Quanto
scrivo non è a scopo di lucro.
Le
mie sono opere di fantasia e rivendico i miei diritti su esse solo in quanto
sono state partorite dalla mia immaginazione.
La
canzone è Insatiable di Darren
Hayes… forse se vi dico che è l’ex cantante dei Savage Garden vi si schiariscono le idee. Se non l’avete
ascoltata, vi consiglio di ovviare alla mancanza quanto prima.
I
diritti appartengono ai legittimi proprietari.
Questo
scritto contiene accenni a scene di sesso e/o erotiche, omosessuali. Se certi contenuti ti possono offendere, fammi e
fatti un favore:
non leggerli.
In
ogni caso non perdere tempo a scrivermi lamentandoti perché ho altri problemi che
meritano la mia attenzione. Arigatou!
Legenda:
Questo carattere corsivo in blu = testo della canzone
Questo carattere in nero = Kai’s PoV
Questo carattere in viola = Reita’s PoV
Insatiable ( Insaziabile )
Crolli su di me raggiunto l’orgasmo e scivoliamo tutti
e due sul materasso.
Respiri affannosi, mani che si cercano, si
intrecciano, si stringono.
Stai attento che la mia testa arrivi al cuscino, stai
attento ad appoggiarti a me solo per metà… come sei
stato molto attento che fossi io il primo a raggiungere l’apice.
Esci da me con delicatezza. Ci siamo addormentati una
volta che tu eri ancora dentro e mi sono svegliato di soprassalto dal dolore
quando nel sonno sei uscito.
Ci
sono errori che si fanno una sola volta nella vita, non devi sentire male,
mi hai informato quando, mentre ti scusavi, ti ho detto che non importava se
fosse risuccesso.
Sento il tuo naso premere contro la mia nuca,
strusciare piano e fermarsi.
Sono a malapena in grado di respirare.
La casalinga che è in me, battuta che mi perseguita da
quando vi siete resi conto che sono perfettamente autosufficiente, mi
suggerisce che dovremmo proprio cambiarlo, questo letto. Sento umido da per
tutto.
Dovremmo proprio chiudere quella finestra…
se non altro perché… perché? Boh, non lo so.
Resta aperta.
E’ assurdo che abbia pensieri del genere dopo aver
fatto l’amore, il problema… se così si può definire,
è che da quando ci siamo messi insieme che non lo cambio…
e sono pochi i momenti che non abbiamo passato fra queste lenzuola.
Da quanto stiamo insieme? Un giorno? Due? Una
settimana? So che ci siamo messi
insieme il 26 dicembre, ciò che non so
è quanto tempo è passato. Quante lune ho visto da quando sono entrato qui
appiccicato alle tue labbra? Ho perso completamente la cognizione del tempo, dello
spazio, di tutto ciò che non risponde al nome di Ryo Suzuki!
Credo che tu abbia detto una gran verità: è come se
dovessimo recuperare anni in un tempo limite che non abbiamo neanche stabilito… ma meno è, meglio è.
Incamero aria in un sospiro, la tua mano libera dalla
mia scivola dolcemente sotto di me cingendomi la vita e mi stringi di più.
Ok, obiettivamente, in fondo qual è il problema?
Andiamo a fare l’amore da un’altra parte. Nella doccia
funziona bene, già appurato… poi sul divano, sul
tavolo di cucina… ora che ci penso c’è anche una
camera per gli ospiti… toh, un altro letto.
Sorrido. Ho buttato il buon senso del leader e il
senso di vergogna in generale nel cesso e ho tirato la catenella.
Reita, se mi avessero raccontato una cosa del genere
sarei morto al solo pensiero.
Ancora non ci credo.
Sei mio.
Mio.
Sono anni che sbatto la testa contro il muro del “Non
sarà mai mio” e…
«Stai bene?» mi chiedi improvvisamente.
C’è da chiederlo?
When moonlight
crawls along the street ( Quando il chiaro di luna striscia per le strade )
Chasing away
the summer heat (
Scacciando via il calore estivo )
Footsteps outside
somewhere below ( I passi fuori
da qualche parte di sotto )
The world revolves, I
let it go ( Il mondo gira,
lo lascio andare )
We build our church
above this street ( Costruiamo la nostra chiesa sopra questa
strada )
We practice love
between these sheets ( Facciamo l'amore
tra queste lenzuola )
The candy sweetness
scent of you ( La dolcezza del tuo
profumo )
It bathes my skin, I'm
stained by you ( Bagna la mia
pelle, sono macchiato da te )
And all I have to do is
hold you ( E tutto ciò che devo fare è stringerti )
There's a racing
in my heart ( C'è una corsa
nel mio cuore )
I am barely touching you ( Ti sto
sfiorando a malapena )
Il tuo sospiro mi strappa dal torpore.
Stavo quasi per addormentarmi, non sia
mai. Chissà che ore sono… c’è di nuovo la luna in
cielo.
Con la mano libera scivolo sulla tua
schiena, incontro il fianco e la incuneo fra la tua pancia e il materasso,
riuscendo ad abbracciarti.
Ti sono sdraiato mezzo sopra, ma è
troppo poco.
Abbiamo cominciato la nostra relazione
in maniera esplosiva.
Sto scoprendo una resistenza che non
credevo di avere.
Sto scoprendo una parlantina che non
avrei mai pensato di avere.
Da quanto non facciamo altro che
toccarci, parlare e fare l’amore?
Quanto tempo fa abbiamo lasciato gli
altri nel backstage del Tokyo Dome dicendogli che ci saremmo fatti sentire noi?
Com’è che solo ora me lo chiedo?
Com’è che non me ne frega un benemerito
cazzo?
«Stai bene?» ti chiedo improvvisamente.
Ho solo bisogno di sentire la tua voce,
poi ti lascio riposare.
«Divinamente.»
Silenzio.
Grondante di parole.
Sospiri.
Gemiti.
Sussurri.
Li sento ancora.
Non riesco a staccarmi da te. Neanche
per andare in bagno.
«Reita?»
«Dimmi.»
«Ripetimelo.»
«Ti amo.»
Sento il tuo sorriso. Sono mesi che li
studio appena posso con un’attenzione tutta nuova…
per fortuna sorridi spesso… parlando in questi giorni
ho scoperto che sorridevi anche quando avresti voluto piangere.
I tuoi sorrisi fanno rumore Kai, un
rumore che è diventato assordante per me. Te l’ho detto, mi sembra.
Dio, ti ho detto così tante cose che
pensieri e parole stanno cominciando a confondersi fra quelli che sono usciti
dalla bocca a quelli che sono ancora fermi nel cervello.
«Te l’ho detto che i tuoi sorrisi fanno
rumore?»
«Sì. Mi hai anche promesso che ci faremo
una foto dove ridiamo tutti e due.»
Ecco, questo non me lo ricordavo.
«Appena riallacciamo i contatti con il
mondo, facciamo un elenco di cose da fare.»
Ti sento ridere appena, «Ok.»
Chissà perché ho la certezza che hai gli
occhi chiusi.
Ti sento rilassato e tranquillo.
«Sei felice?»
«Come non lo sono mai stato in vita mia.
Sai che si è avverato il mio desiderio di fine anno?»
«Con un certo anticipo anche.»
«Mh, direi di no. Sono tre anni che sei
sempre tu il mio desiderio.»
Sussulto staccandomi appena da te, ma
torno di corsa dove mi trovavo serrando la stretta.
«Cosa? Sono tre anni che tu…??»
Annuisci. «Va bene così. Apprezzi di più
se ottieni cosa vuoi dopo averla desiderata.»
Rimango in silenzio.
Io ho capito di desiderarti tre mesi fa… e non mi sono posto alcun problema a prendermi cosa
desideravo appena ho potuto.
Turn the lights down
low ( Abbassa le luci )
Take it off ( Spegnile
)
Let me show ( Lascia che
ti mostri )
My love for you ( Ii mio amore per te )
Insatiable ( Insaziabile )
Turn me on ( Accendimi )
Never stop ( Non fermarti mai )
Wanna taste every drop ( Voglio assaporare ogni goccia )
My love for you ( Del mio amore per te )
Insatiable ( Insaziabile )
Il
tuo silenzio improvvisamente cambia.
Apro
gli occhi. «Cosa?»
«Io
ti ho desiderato per molto meno tempo prima di ottenere tutto questo.»
«E
quindi?»
Altro
silenzio.
Ok,
puzza di senso di colpa da distanze siderali.
«Per
fortuna sei molto più deciso di me in queste situazioni.»
Ti
sento rilassarti.
«Potremmo
spegnere la luce ormai» mi informi.
«E’
già notte?»
«Mh-mh» strusciatina di naso contro la mia nuca.
Ora
capisco perché lo tieni nascosto sotto quella fascetta, maledetto te, è un’arma
impropria.
Improvvisamente
sento la tua lingua sulla mia spina dorsale.
Ho
letto da qualche parte che i fulmini sono fra le scariche elettriche più
devastanti del pianeta… dovranno credermi sulla
parola perché non permetterò mai che qualcun altro testi la mia affermazione:
tu sei molto più potente.
Rabbrividisco
quasi accartocciandomi in posizione fetale.
Sento
che ti allontani di nuovo… e proprio non va bene.
«Ti
ho fatto male?» chiedi preoccupato.
«Ho
appena scoperto di essere particolarmente sensibile sulla spina dorsale…» ti informo sforzandomi di suonare rassegnato.
La
tua risatina mi informa che non sono suonato convincente.
«Mica
solo lì…» ribatti sfacciato.
Ridacchio
anche io.
«Tu
come stai?» ti chiedo.
Ancora
non mi sono girato verso di te.
«Bene.
Ho fame, ma sto bene.»
«Fame??
Oh cielo, da quanto non mangiamo??»
«Bella
domanda… adesso però non ho voglia di alzarmi.»
Mi
avvolgi e mi ribalti, letteralmente.
Mi
trovo, gli dei soli sanno come, comodamente appiccicato al tuo fianco con il
tuo collo lì già pronto ad accogliere il mio viso.
La
luce si spegne.
«Ora
va meglio…»
«Ti
dava noia la luce?»
«Mmmmhhh… no… ma così va meglio.»
«Ok»
chiudo il discorso affondando il viso contro il tuo collo e praticamente ti
salgo addosso… adesso sono io sdraiato per metà sopra
di te.
Scoppi
a ridere.
Rido
anche io.
Una
tua mano comincia a muoversi lungo la mia spina dorsale.
Hai
appena scoperto un mio punto debole e già intuisco che te ne approfitterai.
Va
benissimo così.
«Ti
spaventi se ti dico che ricomincerei?» mi chiedi in un sussurro. Roco.
«No,
non mi spavento.»
Un
battito di ciglia e sono di nuovo ribaltato.
Stavolta
però voglio guardarti. Alla luce della luna.
C’è
una luna che fa specie stanotte. Mi sembra di poter contare i tuoi capelli.
Chiudo
le gambe intorno ai tuoi fianchi tirandoti giù per baciarti e ti sento gemere.
«Stai
comodo così?» ti chiedo.
«Come
se fossi a casa.»
The moonlight plays upon your skin ( Il chiaro di luna gioca sulla tua pelle )
A kiss that lingers takes
me in ( Un bacio che indugia mi trascina dentro )
I fall asleep inside of you ( Mi addormento dentro di te )
There are no words ( Non ci sono parole )
There's only
truth ( La verità è una sola )
Breathe in breathe out
( Inspirare, espirare )
There is
no sound (Non c'è un suono )
We move together up and down ( Ci muoviamo insieme su e giù )
We levitate our bodies soar ( Facciamo levitare i
nostri corpi, ci innalziamo )
Our feet
don't even touch the floor
( I nostri piedi non toccano neppure il pavimento )
And nobody knows you like I do ( E nessuno
ti conosce quanto me )
The world doesn't understand ( Il mondo non capisce )
But I grow
stronger in your hands ( Ma
io divento più forte nelle tue mani )
«Sembri trasparente alla luce della luna. Sembri brillare.»
Non ti ho sentito muoverti… sei di
nuovo di fianco accanto a me dopo l’ennesimo amplesso, ma ti sei allontanato e
stai sollevato su un avambraccio.
«Davvero?»
«Mh-mh… sembri una perla.»
Siamo quasi diventati fiochi a furia di parlare, gridare i
nostri nomi durante l’amplesso… no, gli amplessi… ma che sembro una perla non me lo
aveva mai detto nessuno.
«Già che siamo a parlarne… come ti è
venuta questa?»
Sono genuinamente curioso di capire come funziona il cervellino
di un leader in contesti come questo.
«Ti stavo guardando e mi è venuto in mente che sembri una
perla.»
Sorrido.
Ecco il tono di una mamma alle prese con il bimbo turbolento.
«Guarda che non stavo cercando scuse per prenderti in giro. Mi
hai fatto un complimento.»
Ti sento muoverti, mi trovo la tua testa appoggiata sul torace,
ti sei sdraiato a pancia in sù.
Le nostre mani si cercano e si intrecciano.
Mi hai detto che ti sono sempre piaciute le mie mani.
Ah, ecco cosa volevo dirti da qualche mese.
«Sai che mi piaci di più con i capelli lunghi?»
«Davvero?»
«Davvero. Sono stato contento quando ho visto che ti sei rimesso
le extensions… certo non sono come quelle di prima, però…»
Ti sento ridere, «Ti accontenti??» chiedi incredulo.
Rido anche io.
«Sono noiose da mantenere Reita» ti lamenti…
e io immagino quella bocca imbronciata. «Il tour è finito e…»
«Ti aiuto io…»
Silenzio.
«Ok, le tengo ancora un po’.»
«Grazie. Saprò ripagare il tuo sforzo.»
Ridiamo tutti e due.
Ti rigiri e cerchi la mia bocca.
Quando sento il mio corpo reagire sono il primo a non crederci.
Tu indugi con la lingua contro la mia.
Mi scivoli addosso approfondendo il bacio. «Ti scoccia stare
sotto stavolta?» soffi.
Apro bocca ma ho perso il dono della parola.
Sono di nuovo pronto. Non ci credo.
Semplicemente, non ci credo.
Scuoto la testa, sperando che tu capisca.
«Ottimo… perché non so da quanto ma sei sempre tu sopra…
così ti riposi un po’…»
Rido.
Rido perché non ci credo.
Non credo che tu sia davvero qui con me da non so quanto a fare l’amore, a parlare, a circondarmi con tutto
quello che mi mancava e non capivo cosa fosse.
Ti ho sciolto la coda praticamente subito e, ringraziando di
averlo già fatto, affondo le mani fra i tuoi capelli e ti tiro giù per
baciarti.
Mi chiedo se potrò mai dire di essere sazio.
Non mi sono mai sentito così… forte.
We never sleep we're always holdin' hands ( Non dormiamo mai sempre a tenerci per mano )
Kissin' for
hours talkin' makin' plans ( Baciandoci per ore, parlando, facendo progetti )
I feel like a better man ( Mi sento un
uomo migliore )
Just being in the same
room (Semplicemente stando nella stessa stanza )
We never sleep there's
just so much to do ( Non dormiamo mai
c'è troppo da fare )
Too much
to say ( Troppo da dire )
Can't close my eyes when
I'm with you ( Non posso chiudere gli occhi quando
sono con te )
Insatiable the way I'm loving you ( Insaziabile il modo in cui ti amo )
Forse
ho capito: non dormiamo perché abbiamo paura del risveglio.
Di
non trovarci qui.
Siamo
crollati addormentati solo una volta, da che ricordo, relativamente ancora
vicino alla fine del concerto e del ciclone emotivo che ne è scaturito… ma il risveglio mi ha assolutamente convinto che
avevo Reita vicino.
Quanto
abbiamo dormito? Da quanto non mangiamo?? Da quanto siamo qui, coscientemente
reclusi e testardamente ignoranti del mondo?
Sono
domande che si stanno facendo rimbombanti.
La
luce dell’alba mi sorprende.
Sono
abbarbicato addosso a Reita.
«Kai,
sei sveglio?»
«Sì… sto cominciando a pensare che abbiamo paura di
dormire.»
«Potresti
aver ragione. Credo sia il caso di chiudere la finestra.»
«Mh,
non so quanto tempo fa ma è venuto in mente anche a me di chiuderla…
poi però mi sono distratto e non ho trovato più una motivazione valida.»
«Senti
questa: fa freddo.»
Rimango
di sasso!
Siamo
a dicembre, maledizione, ecco perché volevo chiudere la finestra‼
Balzo
in piedi senza pensare e corro a chiuderla.
Se
Reita si ammalasse non me lo perdonerei mai!
«Sono
le 5.00.»
Reita
nel frattempo è arrivato ad un orologio.
Ok.
«Senti,
cambio il letto, ci facciamo una doccia e preparo la colazione?» propongo.
A
questo punto sono preoccupato che Reita non abbia mangiato a sufficienza vista
tutta l’attività fisica. Diciamo pure che sono
certo che non abbia mangiato abbastanza.
«Ti
aiuto. Alla fine dovremmo anche riuscire a stabilire che giorno è» mi fa
presente.
Sorrido.
«E’ vero.»
Faccio
in tempo ad andargli vicino che mi trovo avvolto e stretto a lui.
«Riaprire
le porte al mondo non cambierà le cose Kai. Ciò che ci siamo detti e ciò che ci
diremo non è che l’inizio. Intesi?»
Annuisco
riconoscente. «Intesi.»
Ci
scambiamo il bacio del buongiorno.
In
pochi minuti mi aiuta a disfare il letto e andiamo in bagno.
Reita
entra sotto la doccia mentre carico la lavatrice, lo raggiungo e tanto per non
smentire le ultime affermazioni del mio ragazzo facciamo l’amore.
Usciamo
rigenerati, so che sembra assurdo perché dovremmo ottimisticamente strisciare
in terra, e faccio partire la lavatrice.
Presto
a Reita dei boxer, una maglietta e il sotto di una tuta e ci dirigiamo in
cucina, mano nella mano.
Ci
teniamo sempre per mano e il pensiero quasi mi fa librare in aria.
Essere
innamorati è bellissimo… ma essere innamorati e ricambiati…
Il
mio sguardo incontra la sveglia accanto ai fornelli…
e il cervello mi va in stasi.
Turn the lights down
low ( Abbassa le luci )
Take it off ( Spegnile )
Let me show ( Lascia che ti
mostri )
My love for you ( Ii mio amore per te )
Insatiable ( Insaziabile )
Turn me on ( Accendimi )
Never stop ( Non fermarti mai )
Wanna taste every drop ( Voglio assaporare ogni goccia )
My love for you ( Del mio amore per te )
Insatiable ( Insaziabile )
L’espressione di Kai si fa a dir poco sbalordita quando
superiamo la soglia della cucina.
Non capisco come mai fino a quando non inquadro l’orologio
digitale accanto al piano cottura… che ci informa che
sono le 5.30 di mattina del 7 gennaio 2011.
Ci guardiamo senza parole.
Abbiamo saltato in blocco l’ultimo dell’anno.
Come è possibile che mia madre, mia nonna e mia sorella
non mi abbiano cercato? Senza contare che anche Kai ha una madre e una nonna
all’attivo. Senza contare Uruha, Aoi e Ruki.
Le nostre famiglie e i nostri amici non ci sentono da più
di una settimana… diciamo quasi due.
Decidiamo senza parlare di rimandare la colazione.
Corriamo a recuperare i nostri cellulari.
Ovviamente si sono spenti, rimasti accesi per chissà
quanto, e Kai ha staccato il telefono di casa… non
pensavamo certo di… di…
insomma, di riuscire ad andare avanti per tredici giorni‼!
Kai mi presta il suo carica batterie (perché abbiamo
comprato il cellulare insieme e rigorosamente identico) e, appena lo accendo,
si illumina come un albero di Natale.
Uruha, da quello che vedo, ha cominciato a cercarmi dopo due… no, quattro giorni.
«Oh Dio Reita, che disastro…»
gemi.
«Ma figurati. Ascoltami. Se fosse successo qualcosa di
grave sarebbero venuti alla porta a bussare.»
«Mia madre sarà sull’orlo del collasso! Non è mai
successo che non mi sentisse per così tanto tempo!»
«Chiamala.»
L’occhio mi cade su un sms di Uruha, risale ad una
settimana prima.
Ha detto tutto lui a mia madre, ovviamente sull’orlo di
un esaurimento nervoso perché sono sparito… e anche a
quella di Kai.
Porto il cellulare sotto il naso di Kai che legge e
sbianca.
«A… a te va bene?» chiede in un
pigolio.
«Cosa?»
«Che… beh, che tua madre sappia
che…»
«… che ho finalmente iniziato una relazione stabile? Sicuro.»
Finalmente riacquista colore e sorride.
Me lo trovo appeso al collo.
«Ti amo. Reita, ti amo da morire.»
Gli rendo l’abbraccio e il mio stomaco si sveglia in quel
momento, dando un borbottio degno della scala Mercalli.
Kai con un salto si stacca da me e mi fissa, «Lo vedi che
hai fame??»
«L’avevo anche…» faccio due
calcoli approssimativi, «ieri, probabilmente… ma sono
fuori dal letto solo ora!»
«Io chiamo mia madre, tu pensa anche agli altri. Usa il cordless,
non ho una batteria di riserva anche per te. Nel frattempo preparo una
colazione sostanziosa, che tu finirai,
intesi?» ordina mentre già si avvia verso la cucina.
L’istinto del leader è l’istinto del leader, non c’è
verso.
Mi piace quando da ordini a destra e a sinistra.
«Sì amore.»
Lo vedo inchiodare e tornare indietro.
Mi schiaffa un altro bacio e sparisce in cucina.
Faccio partire la prima telefonata.
«Pronto?» risponde cauta mia nonna.
«Nonna, sono io.»
«Ryo, finalmente! Ora, va bene che tu e Yutaka dovevate
stare un po’ da soli, ma non vi sembra di aver un po’ esagerato? Se non ci
fosse stato Kouyou che ha spiattellato tutto…!»
Scoppio a ridere.
Sono fortunato, non ce n’è.
Parlo anche con mia madre e le giuro che le racconto tutto… ovviamente con le dita incrociate, ci tengo a questa
donna‼
Entro in cucina che Kai sta coccolando sua madre.
Mi fermo a guardarlo, dimentico mia madre, la sua, Uruha,
Ruki, Aoi… no, lo so già.
Io non sarò mai sazio di quest’uomo.
Kai mi vede, mi fa l’occhiolino e mi sorride.
No. Mai.
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NOTE:
Giusto per farvi sapere che sono qui, ci sono.
Fra poco sono in ferie, tranquille.
Dando un’occhiata al forum ho visto un sacco di nomi nuovi. Benvenute.
Questa l’ho scritta di getto, tanto l’insonnia regna sovrana e si sa
che se non puoi vincere il tuo nemico… ti unisci a
lui!