Nickname |
EffieSamadhi (EFP),
Pocahontas@Effie (forum) |
Titolo |
“Canzone D’Autunno” |
Genere |
Introspettivo,
Sentimentale, Slice Of Life |
Rating |
Verde |
Pairing / Personaggi |
Lucy Van
Pelt/Schroeder |
Prompt |
Neve |
Avvertimenti |
Flashfic, Het |
NdA |
Come sempre, devo
ringraziare Ray08 per avermi segnalato il contest: nel marasma del forum
questo mi era sfuggito. E ancor di più ringrazio l’organizzazione, che ha
permesso a tante fan scatenate come me di scrivere sul Pairing con la P
maiuscola: Lucy/Schroeder. Non volevo scrivere
una song-fic, ma mi piaceva l’idea di aiutarmi con “Autumnsong”, dei Manic
Street Preachers, che in fondo a che fare con le stagioni. Spero di non aver
scritto una delle mie solite, per dirla alla Fantozzi, “cagate pazzesche”. La storia è scritta
dal punto di vista di Schroeder, e le parole sulla destra sono versi
estrapolati dalla canzone sopracitata (non ho ritenuto necessario fornire
anche la traduzione, ma se ce ne fosse bisogno sono a disposizione). Direi
che è ambientata durante un’ipotetica adolescenza di Lucy e Schroeder, e mi
scuso per l’estrema banalità del titolo. |
Canzone D’Autunno
Wear
your love like it is made of hate,
born to
destroy and born to create.
“Buongiorno,
pasticcino mio.”
Dai, reagisci,
forse riuscirai a cacciarla via. “’ao.”
Tump. Il suo gomito è sul
pianoforte. Mi dispiace, Ludwig, ho
fallito.
“Pasticcino,
non trovi che faccia più freddo del solito?”
Sgrunt. Ma davvero non riesce
a capire che non la vuoi tra i piedi? “Autunno.” Siamo in autunno, stupida ragazzina petulante. È ovvio che faccia
freddo.
“Non
vedo l’ora che arrivi la neve, sai? Per fare una bella battaglia a palle di
neve, oppure un pupazzo di neve, oppure mangiare un gelato di neve, o…”
Sdeng. Hai steccato. Come sempre, quando lei si intromette.
“Sì, ho capito, ti piace la neve” rispondi, un po’ – molto più di ‘un po’’ – brusco.
Silenzio.
Non illuderti, non durerà. “Sai, pasticcino, se non fossi convinta del
contrario, direi che non mi sopporti.”
Tump. Hai chiuso il pianoforte.
Tanto, è impossibile suonare, con lei in giro. “Ma infatti è…” inizi, alzando
lo sguardo deciso, per mandarla – finalmente,
definitivamente – a quel paese.
Ma non ci riesci.
Now
baby, what have you done to your hair?
“Infatti?”
ti incalza la stupida ragazzina,
voltandosi verso di te.
“Ecco,
è… è…” balbetti, in preda alla confusione. Da quando Lucy Van Pelt è così
bella?
“Oh,
pasticcino, sapessi quanto sei dolce quando inizi a balbettare!” esclama,
sorridendo. “Beh, tesoro, adesso devo proprio scappare. Ci si vede!”
Resti
fermo a guardarla allontanarsi, cercando di ricordare quanti autunni sono
passati dalla prima volta in cui il suo
gomito si è appoggiato sul tuo
pianoforte – e sul tuo cuore.
So,
when you hear this autumn song,
clear your
hands and get ready to run.
Ti
alzi, barcollando. Le tue ginocchia sembrano decise a non sorreggerti, come un
cavallo decide all’improvviso di disarcionare un fantino.
Improvvisamente
ti prudono le mani, come se stessi smaniando dalla voglia di fare qualcosa. Di
solito ti accade soltanto quando sei lontano dal tuo pianoforte. Ma le mani ti
prudono adesso, che il tuo pianoforte
ce l’hai davanti.
Non
vuoi suonare.
Vuoi correre.
Scatti.
So when
you hear this autumn song,
remember
that best times are yet to come.
Lucy si
volta di scatto, nel sentire una mano sulla spalla, e con uno sguardo
interrogativo osserva a lungo Schroeder. “Che c’è, pasticcino? Devi dirmi
qualcosa?”
Schroeder
non sa che dire. Lui non sa mai che
dire. È bravo soltanto a suonare.
All’improvviso,
un brivido di freddo sul naso.
Alza
gli occhi, guarda il cielo.
Guarda
Lucy.
“C’è la
neve.”