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Autore: Agapanto Blu    05/08/2011    3 recensioni
Questa è una one shot dei pensieri di Grace lupa e di come, secondo me, lei e Sam si sarebbero potuti rincontrare alla fine della sua prima trasformazione.
Dal testo: Sam si allontanò per portare i vestiti alla baracca e io entrai, lentamente, nella casa.
Salii al piano di sopra scrollandomi di dosso la pelle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Allora… questa mini storia è dal punto di vista di Grace… Mi è venuta in mente vedendo il numero 5 delle storie su Shiver… Siate buoni e non offendetevi se non è all’altezza della Stiefwater… Recensite!!!
Lady Catherine
 

Basta fare la brava ragazza!

 
Guardavo con attenzione la casa bianca a due piani con la veranda.
 
Ero sul retro.
 
Ero tra gli alberi.
 
Ero nel bosco.
 
Ero Lupa.
 
Da quanto lo ero non lo sapevo.
 
Ricordavo solo gli occhi gialli di Sam.
 
Avevo cercato a lungo tra i membri del branco quegli occhi, ma non li avevo trovati.
 
E ora ero lì, a guardare quella casa che non riconoscevo ma che mi ispirava una strana sensazione di…
Rancore.
 
Sì, era rancore quello che mi attaglianava il cuore e mi spingeva a scoprire i denti ogni volta che una delle due figure dentro l’edificio compariva ad una delle finestre.
 
Non ringhiavo.
 
Quella strana sensazione non era che un’eco lontana appartenente ad un altro corpo e non poteva certo avere la meglio sul mio istinto di lupo.
Già era contro natura che stessi così vicina agli uomini, non potevo attirare la loro attenzione.
 
Il vento fece muovere appena l’altalena che cigolò attirando la mia attenzione.
Guardai le catene muoversi avanti e indietro.
Avanti e indietro.
 
Un flash della mia vita da umana mi colse all’improvviso.
 
Io, bambina, attaccata dai lupi e salvata da un lupo con gli occhi gialli.
Il volto del lupo cambiò all’improvviso per diventare quello di un bambino e poi di un ragazzo.
Un ragazzo con uno sguardo dolcissimo.
 
Indietreggiai ululando poi mi voltai e corsi via.
Non volevo, non ora.
Il mio tempo da lupa era il tempo che io dovevo passare senza ricordare! Senza pensare!
 
Mentre il cervello di lupo prendeva il sopravvento un’altra volta, entrambe le parti di me fecero una promessa.
Insieme: la lupa grigia e la ragazza castana.
 
Adesso basta fare la brava ragazza!
 
Diventata umana non mi sarei più avvicinata ai miei… Sarei tornata a casa di Beck, da Sam…
I pensieri si trasformarono in un groviglio di immagini finché l’unica cosa che vidi fu la terra che correva sotto le falcate potenti delle mie zampe…
 

Qualche settimana dopo…

 
Mi avvicinai con calma alla piccola casetta di legno, anche se non era quella il mio obiettivo.
Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi gialli stava portando qualcosa fuori.
Il mio naso mi disse che si trattava di vestiti, probabilmente per il lupi che sarebbero tornati umani.
Lo guardai muoversi in modo meccanico, senza espressioni sul bel viso.
 
Non mi aveva sentita nonostante le zampe…
 
Ormai pensavo come un umana, mancava poco…
 
Sam si allontanò per portare i vestiti alla baracca e io entrai, lentamente, nella casa.
 
Salii al piano di sopra scrollandomi di dosso la pelle.
 
Presi la mia maglietta con il polipo dal letto di Sam, sapevo che l’avrebbe conservata, e il paio di jeans di riserva che avevo portato con me dopo la fuga dai miei…
Osservai le mie dita che accarezzavano il tessuto e mi guardai allo specchio mentre mi vestivo.
 
Scesi e mi diressi in cucina…
Presi il materiale dal frigo e iniziai cucinare la torta salata per far passare il tempo.
 
Lo sentii quando rientrò e sorrisi.
Potevo quasi vedermelo mentre fiutava l’odore del cibo nell’aria e sapevo bene l’espressione che aveva sul viso: la sua espressione confusa.
Lui si avvicinò alla cucina ed entrò per poi paralizzarsi sulla soglia.
 
Solo allora mi voltai.
 
I suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi gialli, mi fissavano sgranati e andavano riempiendosi di lacrime di gioia.
Sam si avvicinò, un passo alla volta, con lentezza come se avesse paura di farmi fuggire via.
 
“Sto preparando la torta salata…” dissi con non curanza.
 
E lui rise.
Rise e corse verso di me.
Mi afferrò per la vita e mi alzò facendomi girare nella piccola cucina.
Quando mi posò, mi baciò.
 
Entro poco sarebbero arrivati anche Cole e Isabel ma in quel momento c’eravamo solo noi.
 
Sam e Grace.
 
Niente lupi, niente umani.
 
Solo due innamorati.
  
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