Phone Sex

Dean non ricordava più come quella quasi-relazione aveva avuto inizio.
Era iniziato tutto per caso, avevano seguito solo “il naturale corso degli eventi", così l'aveva definito una sensitiva del Connecticut, ma Dean era più propenso a definirla come una “sacrilega relazione con un angelo”.
Era strano per Dean trovarsi tra le braccia Castiel e baciarlo. Si sentiva come un essere mostruoso che sporcava con i suoi desideri un entità tanto pura e celeste.
Anche se di puro e celeste Cas aveva solo gli occhi. Non avrebbe scommesso nemmeno un centesimo su Cas attivo, ma beh, la vita ci sorprende sempre, e a Cas bastava dare tanto così per accendergli, letteralmente, un fuoco dentro. Un fuoco che scoppiava e bruciava lentamente, consumando anche la mente di Dean.
Quando Castiel andava via, nel petto di Dean si apriva una voragine talmente grande che dubitava avesse un fondo. Ma questo non lo avrebbe mai detto a Cas, o anche solo a Sam. Continuava a recitare la parte del duro quando invece era fragile e rotto e necessitava solo dell'uomo che amava.
Poco importa se l'uomo in questione è un angelo del signore.

Quando Cas si era accorto dello sguardo triste che Dean assumeva ogni volta che dovevano salutarsi, si era impegnato a trovare una soluzione.
Non era molto, lo sapeva, ma sempre meglio di mesi interi fatti di silenzi e preoccupazioni.

Dean amava sfruttare a suo favore ogni situazione, così decise che se il telefono era l'unico modo per avere contatti con il suo uomo, allora era giunto il momento di insegnare a Cas cosa fosse il sesso telefonico.