Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: NiNieL82    11/08/2011    2 recensioni
POSTATO IL FINALE
“Non me ne frega niente di questo Orlando Bloom, non so se hai capito, Laura. Di pure al boss che questa me la paga. Non me lo sarei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa simile!” esclamò Edith dirigendosi verso l’entrata del privè, dove avrebbe tenuto l’intervista.
“Ma miss Norton, Orlando Bloom e un attore di fama mondiale, il capo ha affidato a lei questa intervista proprio per questo motivo” rispose una terrorizzata Laura, segretaria personale di Edith, dall’altro capo del telefono.
[Dal primo capitolo].
“Sono lieta di conoscerla, mister Law.”
Jude sorrise e replicò:
“Ti prego, non mi far sentire più vecchio di quello che sono dandomi del lei. Chiamami Jude e tagliamo la testa al toro. Che ne dici?”
Edith sentì le gambe cederle. Certo, se lo avesse raccontato anche a Rachel sarebbe stramazzata al suolo per la sorpresa. Dare del tu a Jude Law mica è cosa di tutti i giorni.
Sorrise, un po' nervosa e disse:
“Ok, Jude!”
Gli occhi azzurri dell'attore ebbero come un lampo. Edith sentì una strana molla allo stomaco.
[Dal capitolo 22].
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Bene! Siamo alla pre fine... Datemi questa libertà di coniare questo nuovo termine. Ero molto indecisa sul finale. Ho tre finali da postare. Uno non credo che lo posterò. Gli altri due sono in lizza. Ho quasi intenzione di metterli entrambi e di renderli i finali alternativi di questa storia.

Scrivere questa fan fiction per me è stato difficile alcune volte.

Ora più che mai. Vi ringrazio, dal momento che mi seguite ancora. E spero di non deludervi con il finale.

Che qua è delineato a grandi linee.

Vi mando un bacio. Ringrazio fede, mitber, Klood e chiaretta che mi hanno recensito. E fede e chiaretta che mi stanno aiutando a scrivere la parola fine ad Almost Famous.

Buona lettura. Niniel.



Capitolo 59: Le mille strade del destino.


Natale 2010.


David, che stava per compiere quattro mesi, era un bellissimo bambinone che batteva le mani guardando le lucette bianche dell'albero di Natale di casa Norton-Law, addobbato sontuosamente e pieno di regali sotto.

Rachel parlava con Lizzy che guardava interessata David sbarrando gli occhi e sbavando un po', mentre Jude richiamava l'attenzione del piccolo per avvicinarlo alla figlia dell'amica.

L'attore dovette presto arrendersi dato che il bambino, continuando a battere le mani, continuava a guardare le luci e ripeteva continuamente:

Papapa!”

Eloise che stava entrando con il vassoio degli antipasti sorrise ed esclamò:

Guarda un po' il nostro principino! Non fa altro che ripetere papa...”

Se quello che stai per dire è la stessa cosa che penso io, mamma, sappi che David non sta dicendo papà!” intervenne Edith con in mano il recipiente della zuppa di zucca, mentre Jessy avanzava con il roast beef. Emma da dentro gridò:

Smettila di trattare male quel sant'uomo di tuo marito. Devo ricordarti che è Natale?”

Edith poggiò la zuppiera sul tavolo e facendo l'occhiolino a Jude rispose alla sorella:

Invece di insegnarmi come mi devo comportare con mio marito, porta il tacchino che io prendo gli sfornati di verdura per i piccoli Law!”

Ehy! Io non sono piccolo...” intervenne Rafferty risentito ma venne bloccato da Jude, Edith, Iris e Rudy che dissero in coro:

Io ho quattordici anni!” e risero tutti mentre Rafferty faceva una linguaccia a Edith che gli rispose nello stesso modo aggiungendo, però, un sorriso e scompigliandogli i capelli.

Dai mangiatore d'erba. Comincia a sederti a tavola che le tue ziastre portano le ultime cose e cominciamo a mangiare!”

Mi stai dando del coniglio, mammastra?” scherzò Rafferty.

Certo!” rise Edith. E indicando il cammino disse: “Ho aggiunto anche la tua di calza!”

Ma io sono grande!” si lamentò Rafferty.

E i grandi sono stupidi perché dicono che Babbo Natale non esiste!” intervenne Rudy serio.

Jude trattenne un sorriso e fece un'occhiataccia al figlio più grande che disse:

Io ho fatto una lista per regali da grandi, non per bambini. Babbo Natale non viene per i ragazzi!”

Jude annuì orgoglioso della spiegazione del maggiore dei suoi figli ed Edith sorridendo aggiunse:

Comunque Babbo Natale ha detto che quest'anno passerà anche per te! Quindi niente storie. E andate a cercare le carote migliori per Ralph, la renna di Santa Clause!”

Quando ci suoni qualche cosa?” chiese Iris saltellando davanti ad Edith.

Edith guardò la bambina e mordendosi il labbro rivolse uno sguardo verso il padre che prendendo meglio David, sorridendo rispose:

Prima si mangia e poi si canta una carola tutti assieme come l'anno scorso, promesso!”

Tutti si misero a tavola ed Edith, prendendo in braccio David si mise a sua volta a sedere vicino a Jude che stava a capotavola, mettendo il passeggino tra loro due.

Rudy che stava in mezzo ai due fratelli, messi vicino a Jude nel lato opposto a quello di Edith, guardò con attenzione David e serio chiese:

Papo! Perché David ha i capelli neri e noi siamo biondi?”

Bambini a parte, nella tavola calò un silenzio imbarazzato.

Jude si schiarì la voce e sorridendo disse:

Non dire stupidaggini! David ha i capelli dello stesso colore di Edith e lei non è bionda come me e i tuoi fratelli!”

Veramente Edith è bionda!” notò Iris.

La tensione, alla tavola della famiglia Law e Norton divenne palpabile. Tutti guardavano Edith e Jude chiedendosi che cosa avrebbero risposto.

Edith stava per rispondere con l'ennesima bugia bianca, quando John intervenne, stupendo perfino Jude. E sorridendo, dolcemente, rispose a Rudy e Iris:

Charlotte non è mia figlia. E per questo non mi somiglia. Ma, nonostante io non abbia i capelli neri, Kevin ha i capelli neri. Alle volte succede. Le cose, quando nascono i bambini, non si possono decidere. David si somiglia ad Ella. Bene. Magari crescendo somiglierà a papà, o a Rafferty, o a Iris oppure a Rudy. Dovete solo aspettare!”

I bambini rimasero un attimo in silenzio e poi annuirono.

Jude, invece, sollevò il calice e sorrise a John che lo aveva tolto da una brutta situazione.

Quella spiegazione, quindi, bastò ai piccoli Law che ripresero a mangiare e la cena andò avanti senza scossoni.

Una volta finito, come promesso a i bambini, Edith si mise al piano e cominciò a suonare le canzoni di Natale, mentre gli altri, attorno, facevano il coro.


Dashing through the snow

In a one-horse open sleigh

Through the fields we go

Laughing all the way.

Bells on bob-tail ring

Making spirits bright

What fun it is to ride and sing

A sleighing song tonight.


Jude si avvicinò a John e toccandogli il braccio gli fece cenno di allontanarsi dal gruppo un attimo. L'uomo lo seguì e Jude, sorridendo, disse:

Non credo che ci siano abbastanza parole per esprimerti la mia gratitudine per quello che hai fatto a tavola. So che Orlando è tuo amico e so quanto ti costi dire bugie su quello che sai essere suo figlio...”

John mise una mano davanti e scuotendo la testa replicò:

Non lo sto facendo per te, Law, sia inteso. Certo! Tu sei un uomo adulto, già padre. Tu sei stato vicino ad Edith nonostante tutto e hai avuto la forza di accettare un bambino che non era tuo, dandogli il tuo cognome. Orlando non lo avrebbe fatto. Avrebbe messo il suo orgoglio ferito prima di tutto. A differenza tua, Orlando è un ragazzino. Non ha avuto un figlio a ventiquattro anni come è successo a te. E trenta non stava per divorziare qualche anno dopo la nascita del terzo figlio... Tu sei maturo Jude. Orlando non lo è! Spero che con la nascita del bambino di Miranda lo diventi un po'!”

Jude aggrottò la fronte.


Jingle bells, jingle bells

Jingle all the way,

Oh what fun it is to ride

In a one-horse open sleigh,

Oh Jingle bells, jingle bells

Jingle all the way,

Oh what fun it is to ride

In a one-horse open sleigh.


Cosa vuoi dire?” chiese Jude.

Io ti difeso. L'ho fatto anche da padre. Ma da migliore amico di Orlando voglio chiederti un favore: anche se non lascerai Edith, promettimi che dirai tutto ad OB! Lo sto chiedendo a te. E sai perché? Edith non solo è arrabbiata con Orlando per tutto quello che c'è stato tra di loro, ma ha paura di perdere tutto quello che ha creato con te in questi mesi. Ed è per questo motivo che non dirà mai ad Orlando che David è suo figlio e non il tuo...” rispose John.

Jude guardò Edith al piano che rideva mentre Ella batteva le mani in braccio a Maggie, la madre dell'attore, e mentre David cominciava a piangere in braccio ad Emma.

Quella era la sua nuova famiglia a cui i suoi tre figli si aggiungevano appena potevano.

Guardò Iris che scostava Rafferty che le faceva un dispetto. Rudy che stava seduto accanto ad Edith.

Mancava Sophia per finire il quadro della sua progenie. Forse quella era una nota dolente. Forse, come gli aveva fatto notare Edith con tutto il suo cinismo, Jude non sentiva per Sophia quello che sentiva per Raff, Iris, Rudy, Ella e David.

Edith! Dai suona 'White Christmas', ti prego!” disse Rudy saltellando sul seggiolino del pianoforte.

Jude sorrise. Aveva ripreso Edith contro ogni previsione. L'aveva sposata quando tutti dicevano che era troppo presto. Guardò sua sorella Natasha prendere in braccio Ella.

John aveva ragione. Appena avrebbe potuto sarebbe stato lui stesso a dire ad Orlando che il bambino che si chiamava David Harry Law era suo figlio.



Jude guardava il soffitto appena illuminato. Avevano chiuso la porta della loro camera e avevano fatto l'amore, dopo aver sistemato i regali sotto l'albero e aver riempito di caramelle e piccoli regali le calze appese al camino.

Edith stava sdraiata sulla pancia, con il seno schiacciato contro il materasso e i capelli un po' sconvolti. Sorrise soddisfatta e mormorò:

Buon Natale Jude!”

L'uomo sorrise e mettendosi su di un fianco cominciò ad accarezzarle la schiena.

Edith si morse il labbro e socchiudendo gli occhi mormorò ancora:

Se vuoi il bis devo dirti che sono anche pronta, ma non so se saremo fortunati anche questa volta!”

Che intendi?” chiese Jude sorridendo.

Edith si avvicinò e gli baciò le labbra e passando la lingua sulle sue, rispose:

I bambini, Law. Ci sono quattro bambini e un adolescente in questa casa. Te lo devo forse ricordare?”

E allora?” chiese Jude sovrastando Edith che cominciò a ridere.

E allora cosa? Si sveglieranno. Anche se ad essere onesta David non mi preoccupa. Mi preoccupano Rudy ed Ella. Ti devo forse ricordare che si presentano in camera nostra per mettersi nel lettone a dormire con noi?” rispose Edith sollevando un sopracciglio.

Jude la baciò con un po' di trasporto e quando cercò di staccarsi sorrise visto che Edith non sembrava, invece, intenzionata a farlo.

Si riversò al fianco della moglie e le fece notare:

Se continui a fare così di certo non mi aiuti a stare nella via della castità!”

I due risero e poi stettero di nuovo zitti. Edith che cominciava a sonnecchiare accanto a Jude; Jude stava sdraiato a guardare di nuovo il soffitto.

E passando una mano sul viso mormorò:

Ho pensato a Sophia stasera!”

Non sentirti in colpa. Quella bambina ha un piccolo difetto per cui tu non puoi fare niente!” rispose Edith con voce assonnata.

Jude aggrottò la fronte e domandò:

Quale?”

Sua madre!” sbadigliò Edith.

I due risero sommessamente ed Edith, sollevandosi appena, cominciò a tempestare di baci il petto del marito che serio disse:

Ho pensato a David!” e notando che Edith schioccava qualche bacio di tanto in tanto aspettando il resto della frase, Jude aggiunse: “Penso che dovresti dirlo ad Orlando. Oppure, se proprio non ce la fai, glielo posso dire io!”

Edith sollevò gli occhi in direzione del viso di Jude e seria disse:

Spero che tu stia scherzando, perché se è così, Jude, non lo trovo affatto divertente!”

Jude sospirò. E deglutendo, guardando la moglie negli occhi ribatté:

Edith... Non possiamo nascondere ai bambini che David non è mio figlio per tutta la vita. Lo hai visto anche tu stasera. Rudy mi ha chiesto come mai David è diverso da lui. Quanto pensi che ci metteranno prima di arrivarci da soli? E devo forse ricordarti che Raff ha quattordici anni e non è uno stupido?”

Edith sospirò e mettendosi a sedere, poggiando la schiena alla testiera del letto e incrociando le braccia sul seno nudo disse:

Lo so perché parli così. Ti ho visto mentre stavo suonando che stavi parlando con John! Cosa ti ha detto? Di costringermi a dire tutto ad Orlando?”

Jude scosse la testa:

Lo stavo solo ringraziando per avermi tolto da un impiccio, ecco tutto. E non mi ha convinto a costringerti a dire tutto ad Orlando se è questo che vuoi sapere...”

Edith sbuffò e disse:

Non me la sento. Non voglio che Orlando sappia nulla. Lo spiegheremo ai bambini. David ha il tuo nome e il tuo cognome...”

E il secondo nome del padre di Orlando!” intervenne Jude con malcelato sarcasmo.

E cosa cambia? Tu non sarai il padre biologico, ma sei quello che lo crescerà. E per il lavoro che hai fatto con i tuoi figli, sono sicura che andrà benissimo!” sorrise Edith avvicinandosi e baciandolo.

Edith!” sospirò Jude mentre lei mordeva dolcemente il collo del compagno.

Ti ho mai detto come sei sexy quando fai il papà?” chiese Edith scendendo a baciare il petto.

Edith! Stiamo parlando!” replicò Jude guardando la compagna.

Fu inutile. Mappando il petto del marito Edith raggiunse il suo obiettivo e mise a tacere Jude che guardando il soffitto, socchiuse gli occhi. Non per dormire.



6 Gennaio 2011.


Orlando quasi non ci credeva. Quel cosino piccolo che teneva tra le sue braccia era la cosa più bella che gli fosse capitata negli ultimi mesi. Lo guardava sbadigliare, sorpreso che non avesse pianto ancora da quando lo aveva preso e sorrise ricordando che aveva provato le stesse identiche emozioni solo una volta prima di quel momento: quando era nata Ella.

Guardò Sonia che sorrideva un po' tirata. Se la madre di Orlando odiava Edith, Miranda, dopo la storia del matrimonio segreto, non attirava certo le sue simpatie. Se solo Orlando avesse potuto sedersi con lei e parlarle come facevano un tempo.

Non pensi che sia meglio che vada a chiamare Edith e le chieda di mandare Ella con tua sorella qua in America?” chiese Sonia guardando il figlio.

Orlando sollevò gli occhi pieni di lacrime e annuì senza rispondere.

E guardando Flynn che dormiva beato si chiese cosa avrebbe pensato Ella davanti ai suoi due fratelli nati da un padre e da una madre differenti dai suoi.



Londra, 20 Gennaio 2011.


Tom! Ti ho detto di no. Posso collaborare con te. Scrivere un'intervista ogni tanto e giuro che mi sembrerebbe già troppo!”

Edith stava al telefono mentre Iris le dava una mano.

No! Non posso. Ad esempio! Oggi ho da scrivere il nuovo capitolo del libro, guardare la sceneggiatura del prossimo film tratto dall'ultimo che ho scritto e -cosa più importante- quattro bambini a cui dare retta!”

Mi risulta che tu abbia un marito al tuo fianco!” rispose sorridendo Tom.

Mio marito è anche un attore affermato. Ti devo forse ricordare anche che ogni tanto, non sempre, lavora?” domandò sarcastica Edith.

Io so che invece è a Londra!” continuò a stuzzicarla divertito Tom.

Sì! A lavorare per portare il pane a casa. Nella lista di cose importanti per Jude oltre me che ha sposato quasi un anno fa, ha una ex moglie da tenere, cinque figli e due case. Ti può bastare?”

Tom rise di cuore e disse:

Il giorno che hai lasciato il giornalismo è stato il più triste per l'umanità intera, Norton!”

Lo so!” scherzò Edith. “Infondo se sono diventata brava lo devo solo a te!”

Tom non rispose e serio disse:

Edith! Davvero. Se ti ho chiesto di tornare a lavorare c'è un motivo...”

Quale?” chiese Edith tutt'altro che intenzionata a cedere.

Tom rimase qualche secondo in silenzio e rispose:

Sto diventando vecchio. E non sono più quello di un tempo. Mi hanno detto di fare un nome per la mia successione. E io ho pensato a te perché ti ho insegnato tutto e perché credo che solo una donna forte come te può guidare il mio giornale. Almeno, solo tu lo puoi guidare come voglio io!”

Edith aggrottò la fronte e seria domandò:

Tom. Quando hai deciso di lasciare la guida del giornale?”

Tom rimase ancora in silenzio e disse:

Sei la prima a cui lo dico. Ho un tumore al pancreas. Non so se lo sai ma ci sono davvero poche possibilità di sopravvivere ad una malattia del genere. Sto facendo la chemioterapia e sto cercando anche di fare un'operazione a New York. Ho persino contattato dei dottori in Svizzera. Questo mi porterà lontano da Londra per un po' di tempo e non ho nessuna intenzione di continuare un lavoro che so da subito mi sarà impossibile portare avanti!”

Edith sbarrò gli occhi. Quasi non ci credeva. Tom per lei era stato più di un mentore in quegli anni. Quando aveva lasciato casa Norton per cominciare a vivere la sua vita da sola, Edith aveva trovato in lui un padre, un uomo comprensivo che le indicava la strada giusta da seguire senza imporle le sue idee.

Gli occhi della giornalista si riempirono di lacrime. Iris, vedendola piangere, disse:

Edith? Cosa è successo?”

Edith passò una mano sulla guancia e sorridendo alla bambina rispose:

Tranquilla. Sto bene. Fammi un favore. Vai a vedere come sta David, se sta ancora dormendo!”

Iris annuì e si allontanò verso la camera di David lasciando Edith da sola. Fu allora che, cercando di essere il più tranquilla possibile, disse a Tom:

Devo parlare con Jude prima di darti una risposta. Non sono più da sola, ormai!”

Edith! Non conosco tuo marito davvero tanto, ma so che non si opporrebbe mai ad un tuo eventuale ritorno al lavoro!” rispose pacato Tom.

Ci sono di mezzo suoi figli e la possibilità che io non stia con loro quando lui lavora...” replicò Edith poco convinta.

Tom tossicchiò e disse:

Onestamente, Norton. Jude Law mi sembra tutto meno che un Savonarola dei giorni nostri. Quindi smettila di cercare scuse. Avvisalo se devi, poi dammi una risposta. E vedi che se devi dirmi di no, voglio almeno che tu lo faccia per un motivo decente!” e salutandola cordialmente chiuse la comunicazione.

Edith sospirò e si guardò intorno.

Che le stava succedendo? Un tempo se le avessero detto che poteva tornare a lavorare e che avrebbe preso la guida di un giornale prestigioso avrebbe toccato il cielo con un dito. Ora, guardando la cucina vuota, sentendo i bambini ridere poco lontano, Edith si rendeva conto che, nonostante tutto, quello che aveva le piaceva e non lo voleva perdere.

Nemmeno per la miglior poltrona da direttore di tutto il Regno Unito.


Posh miagolava affamata sul divano, guardando con aria di rimprovero Edith.

La padrona, che stava rileggendo l'ultima parte del romanzo che aveva scritto per apportarne delle correzioni, si voltò e guardandola sorridendo disse:

Miciona!” e prendendola in braccio, constatando la pesantezza non trascurabile del gatto, Edith esclamò: “Mio dio Posh! Pesi una tonnellata. Pesi perfino più di Ella. E questo è tutto dire visto che Ella ha tre anni. Sto cominciando a chiedermi se questo fa di me una buona padrona oppure una cattiva madre... Non so...” e lasciando che la gatta scendesse dalle sue braccia con un balzo, camminando sinuosa nonostante l'imponente mole, andò in cucina e prese qualche scatoletta che avrebbe messo nella ciotola della gatta.

Le accarezzò la testa e la guardò mangiare. In un attimo, seppur fugace, ricordò quello che era successo con Orlando quando l'avevano trovata. Tutto quello che si erano detti, prima.

Ricordava benissimo che si era appena svegliata e che si era resa conto che Orlando invece di tornare in Inghilterra aveva deciso di pernottare in mezzo al nulla, nella campagna francese.

Forse fu quello il giorno che sancì l'inizio della storia tra Edith e Orlando. Ma è sempre difficile dare un inizio preciso a certe cose. È più facile notare i problemi sempre più grandi, quelli che portano alla fine.

Infondo in una storia si capisce di amarsi, anche se non si può dire con certezza quando si è cominciato, si decide un giorno di stare assieme, considerandolo l'inizio simbolico della propria storia. E se ben ci pensava, Edith, non ricordava con certezza il momento in cui si era innamorata di Orlando o di Jude. Sapeva solo che il primo le era capitato tra capo e collo. Il secondo, beh, nel mondo di donne fortunate come lei, che potevano dire di essere fidanzate con il loro attore preferito ce n'erano poche. Anzi una. E rispondeva al nome di Katie Holmes.

Una cosa di cui era certa, però, era che in entrambi i casi ricordava chiaramente i problemi, il periodo esatto in cui erano cominciati e il giorno in cui erano sfociati in una rottura.

Perché se c'è una cosa triste dell'amore è proprio questa: non ne puoi prevedere l'inizio, ma riconosci il momento esatto in cui sta cominciando a finire.

Orlando e Jude si erano accavallati nella fine di entrambe le storie. Erano stati la causa scatenante di ogni reciproca rottura.

Ed era questo che spaventava Edith. Il sapere che nonostante fosse sposata con Jude, non solo per la presenza di David, ma per tutto quel bagaglio di esperienze che le avevano regalato quegli ultimi cinque anni, Orlando era l'unico uomo che poteva mettere a repentaglio il suo matrimonio. E sarebbe stato lo stesso se al posto di Jude si fosse trovato Orlando.

Sospirò prendendo il bollitore e cominciò a preparare la bustina di tè quando il campanello suonò. Posh, che aveva appena assaggiato il contenuto della sua scatoletta e ora si stava tranquillamente leccando la zampa, sollevò la testa al punto da sembrare anche lei quasi stupita di quella visita inaspettata.

Edith si allontanò dalla cucina e a grandi passi si avvicinò all'ingresso. Aprì e dietro vide l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata di vedere a casa sua.

Sonia!” esclamò stupita.

La madre di Orlando la guardò da capo a piedi. Una cosa che non aveva perso era quel suo carattere altezzoso, anche adesso che le cose tra Edith ed Orlando erano finite.

Posso entrare?” chiese con quello che doveva essere un tono cortese.

Edith si fece da parte e lasciò l'uscio libero permettendo alla donna di entrare in casa. E chiudendo la porta, sistemando il walkie-talkie che stava nella camera di David, con le mani nelle tasche disse:

Stavo preparando il tè. Ho messo un po' di acqua in più. Se vuole...”

Sonia sorrise e rispose:

Un english breakfast con un po' di latte da parte. E qualche biscotto, se non è troppo disturbo.”

-E una fetta di culo al limone la vuoi, Sonia?- pensò sarcastica Edith sorridendo falsa e rispondendo a voce alta: “Ma certo che no!” e andando in cucina pensò se era poi una cattiva idea sputare o no nel tè della ex suocera.

Quando fece ritorno, con latte a parte e qualche biscotto, la madre di Orlando la guardò fisso per un attimo e poi, schiarendosi con enfasi la gola, cominciò:

Immagino che la mia visita in casa tua sia per te inaspettata, vero Edith?”

Edith sollevò le sopracciglia e replicò:

In effetti!”

Sonia fece finta di non aver sentito la ragazza parlare e sorridendo, dopo un lungo sorso di tè, poggiando con un leggero tintinnio della porcellana la tazzina, continuò:

Sono qua per mio figlio!”

Edith la guardò un attimo stranita, non capendo dove volesse arrivare la donna. Visto quindi che non dava il minimo segno di reazione, la giornalista disse:

Sonia... Non vorrei sembrarle scortese, ma io e Orlando ci siamo lasciati tre anni fa e da allora io non posso più fare nulla per lui!”

Sonia aggiunse un altro po' di latte al suo tè e guardando la tazza spiegò:

So che sei sposata con Jude, ma devo parlare con te di quello che sento. Tutti a casa mi hanno dato della paranoica e, onestamente, sto cominciando ad infastidirmi!”

Edith dovette compiere un sforzo stoico per non scoppiare a ridere in faccia alla nonna dei suoi figli e cercando di essere seria disse:

Se la posso aiutare...”

Miranda non mi piace!” confessò tutto di un fiato Sonia.

-E ti pareva!- pensò Edith per niente stupita dall'affermazione. E rivolgendosi a Sonia, nonostante immaginasse i motivi della sua insofferenza verso la nuora domandò: “Per caso è successo qualche cosa, Miranda stessa ha fatto qualche cosa che l'ha irritata?”
“Qualche cosa?!” esclamò sbalordita dal fatto che Edith non sapesse quello che Miranda le aveva fatto. “Quella modellina da quattro soldi, che è diventata famosa posando nuda prima, dopo e durante la gravidanza, non solo si è fatta mettere incinta da Orlando per incastrarlo, ma lo ha anche costretto a sposarsi in segreto ai Caraibi! Ti rendi conto Edith! In segreto. Non c'ero nemmeno io!”

Constatando il fatto che Sonia avesse saltato a piè pari il fatto che per una modella in ascesa la gravidanza è a dir poco deleteria e che probabilmente non rientrava nei programmi di Miranda -al quale si sentiva, per la prima volta dal 2008, solidale- sospirò e rispose:

Lo so. Non c'era nemmeno Ella e questo ha ferito molto anche me. Non meno di un anno fa, quando mi sono sposata con Jude io ho voluto non solo Ella in chiesa, ma anche i figli del mio attuale marito...”

Appunto!” intervenne Sonia. “Quella ragazza sta riempendo la testa di Orlando di sciocchezze. Lo sai che vogliono comprare un pezzo della foresta australiana?”

Beh! È una cosa bella. Infondo c'è stato un grosso incendio qualche tempo fa...” stava dicendo Edith ma venne bloccata da Sonia che strillò:

NO! Non lo è!” e bevendo un sorso di tè disse: “Sai quanti soldi sta buttando via Orlando? Guarda che la crisi la sta cominciando a sentire anche lui!”

Beh! Non esageriamo. Orlando non sta lavorando più come prima, ma non vuol dire che sia sull'orlo del tracollo finanziario!” sorrise Edith che cominciava a pensare che il clan Bloom non avesse poi tutti i torti a pensare che Sonia stesse impazzendo.

Accadrà. E ho paura che farà di tutto per allontanare Orlando da Ella. E questo mi farebbe soffrire!” concluse Sonia.

Quello era troppo. Di una cosa era certa. Miranda adorava Ella. Almeno per quello che aveva potuto vedere prima della gravidanza sia sua che di Miranda. Infatti, da quando entrambe erano rimaste incinte, non avevano più avuto modo di incontrarsi, a parte quella volta in ascensore quando era nata la piccola Lizzy.

Miranda ha sempre amato Ella... Non penso che ora che è nato Flynn...” ragionò Edith ma venne interrotta da Sonia che con un sorriso quasi cattivo disse:

Flynn è suo figlio. Sta in casa con Orlando ventiquattro ore su ventiquattro... Ella no!”

Edith deglutì a vuoto. Immaginò Ella cacciata via da casa di Orlando da Miranda che, stranamente, vestiva i panni della matrigna di Biancaneve. Possibile che quella ragazzina potesse essere così cattiva?

Edith! Voglio che tu parli con Orlando e gli dica che non vuoi che Flynn metta in secondo piano la piccola Ella... E ti prego... Fagli notare che il fatto che si sia sposato da solo, senza nemmeno il suo migliore amico, non lo rende un eroe, ma un vero e proprio idiota!”

Edith stava per replicare quando la chiave girò nella toppa. Ella e Rudy entrarono correndo e ridendo. Entrambi si buttarono addosso ad Edith, che rise divertita. Solo quando si voltò, la piccola vide Sonia ed esclamò:

Nonna!” e si buttò al collo della donna.

In una cosa, Edith, non aveva proprio nulla da ridire. Il viso di Sonia, davanti ad Ella si trasfigurava e diventava una maschera di pura felicità.

Guardò Jude che teneva per mano Iris e sorridendo disse:

Amore. Ti presento Sonia. La nonna di Ella!”

Jude allungò la mano e strinse quella della donna, sorridendo più per circostanza che perché fosse felice di vedere l'ex suocera di sua moglie in casa sua.

Piacere! Io sono Jude!”

Il piacere è tutto mio!” sorrise Sonia.

Jude sorrise ancora e poi disse:

Oh! Che sbadato. Le presento miei figli. Questa è Iris, la principessina di casa. Questo invece è Rudy, il piccolo di casa! Ho anche un altro figlio, Rafferty che il maggiore, ma è andato in gita con la scuola e non è qua...”

Ho visto suoi figli qualche volta sui giornali. Ho visto anche il piccolo David. Meraviglioso. Anche se non capisco a chi somiglia di voi due!” rispose Sonia guardando i due.

Edith quasi si soffocò con il tè e rispose con voce roca, cercando di salvarsi in corner:

Ha i capelli del colore di mio padre, ma somiglia a Jude quando era piccolo!”

Sputato!” esclamò nervoso, sorridendo tirato Jude.

Sonia guardò i due perplessa e coccolando ancora un po' la nipotina, guardò l'orologio e disse:

Che sbadata che sono. Colin mi aspetta e io sono qua a chiacchierare dei vecchi tempi... Mi sa che devo andare!” e alzandosi, porgendo la mano a Jude disse: “Jude! È stato un piacere conoscere il patrigno di mia nipote!”

Caricò la parola patrigno di disgusto. Edith capì che Sonia fingeva anche con Jude.

Sospirò e cercando di mettere fine a quel teatrino disgustoso, disse:

Sonia. L'accompagno alla porta!”

Certo cara!” sorrise la donna e assieme ad Edith si allontanò.

Quando furono fuori dalla porta, mettendo il suo cappello di lana, Sonia ricordò ad Edith:

Mi raccomando... Me lo hai promesso!”

Edith annuì e con suo sommo stupore ricevette un bacio sulla guancia dalla madre di Orlando che seria, senza nessuna inclinazione nella voce, ammise:

Mi mancano i giorni in cui tu stavi con Orlando. Ho scoperto troppo tardi che donna eri... E mi spiace quasi averti messo i bastoni tra le ruote...” e senza aspettare risposta si allontanò lasciando Edith allibita sulla porta.


Jude sbuffò guardandosi intorno. Accidenti. Stare ad una festa senza sua moglie affianco lo annoiava da pazzi. Almeno, con il sarcasmo di Edith che disintegrava tutti i presenti, si faceva sempre quattro risate.

Si guardò intorno. C'erano un sacco di facce conosciute e meno. Star e starlette del piccolo e del grande schermo. Tutta gente insulsa, che lo salutava con calore quando lo incrociava e lo prendeva in giro per il fatto che avesse messo la testa apposto da ormai un anno. Chi lo conosceva meglio, anche solo via tabloid, chiedeva come stava il piccolo David e se stesse crescendo bene. Questo, in particolar modo, rendeva nervoso Jude, che non amava parlare dei suoi figli legittimi e no con perfetti estranei.

Fu girando davanti al banco del rinfresco di quel pranzo di beneficenza a cui presiedevano perfino Kate Middleton e l'ormai futuro marito, il principe William, che Jude vide Orlando parlare con un altro attore.

E con un tuffo al cuore ricordò Edith, con il viso poggiato sul cuscino, mentre accarezzava i ricci di Ella dire:

'La mamma mi ha chiesto di proteggere Orlando. Sembra quasi che tutto e tutti mi stiano conducendo all'inevitabile conclusione di questa storia. Dire tutto ad Orlando e poi...'

'E poi...?' chiese lui con una punta di panico.

Ricordava Edith muoversi appena per non svegliare la bambina e scurendosi in viso rispondere:

'Aspettare quello che mi riserva la vita e il miglior finale per questa pantomima!'

Jude sapeva di rischiare grosso. Ci volevano solo due settimane al suo primo anniversario di matrimonio. Se parlava con Orlando poteva essere la causa scatenante della fine della sua relazione con Edith. E stavolta sarebbe stato per sempre. Lo sapeva.

Con sua grande sorpresa, senza che il cervello mandasse l'impulso ai piedi di camminare, si avvicinò ad Orlando e con un sorriso tirato disse:

Orlando!”


Penso che sia strano che Sonia ti abbia cercato non trovi?” disse Emma che puliva con il bavaglino la bava del piccolo David.

L'ho detto anche a Jude. Sembra quasi che il destino mi stia obbligando a dire ad Orlando la verità. Ma io non voglio. Lo so che le cose con Jude si rovinerebbero. Ma è vero anche che Orlando non merita quello che gli sto facendo!” rispose Edith guardando Ella che sgambettava felice davanti a lei.

Quella mattina Edith si sentiva strana. Ma non una stranezza fisica che sia Rachel -che aveva sentito per telefono per mettersi d'accordo per il ristorante in cui avrebbero pranzato le cinque vecchie amiche- che Emma avevano fatto passare per una gravidanza. Era come un presentimento, quasi che quella mattina dovesse succedere qualche cosa.

Jude ti ama. E tu ami lui. Non credevo nella vostra storia, se devo essere sincera, però devo ammettere che le cose sono andate alla grande in questi ultimi mesi e che Jude ha fatto una grande mossa accettando David come suo figlio naturale!”

Edith sospirò, sempre fissa a guardare la figlia, ma con la testa altrove. Jude era ad un pranzo di beneficenza, una di quelle occasioni a cui partecipano anche i reali, quelle con i bambini delle scuole che portano regali, la stampa che fa qualche foto, le celebrità schierate a favore della causa, resa ancora più nobile dalla presenza aristocratica e più ufficiale dalla presenza di politici. Ma non era di questo che si preoccupava, Edith. Era da quella mattina che si chiedeva quante possibilità potessero esserci per Jude di incontrare Orlando a quel dannatissimo pranzo. E ogni volta che cercava di tranquillizzarsi, pensava ad Orlando e Jude che parlavano. E magari facevano a pugni... No! Jude non era il tipo. E Orlando nemmeno. Almeno per quello che diceva lui qualche anno prima.

Stava pensando a questo quando sentì:

Zia Edith!”

Ella si voltò di scatto e spalancò la bocca estasiata. Edith si voltò con lei e sorrise a Rachel che con Charlotte vicino che teneva per mano Kevin e Lizzy nella carrozzina, salutava dall'altro capo della strada.

Poi tutto avvenne in un attimo.

Ella scappò. Edith la inseguì gridando il nome della piccola.

Una frenata. Un urlo. Uno schianto.


Jude è un piacere!” sorrise Orlando. “Come stai? Ho saputo che il piccolo David sta crescendo bene. Sono felice per te!”

Jude rispose al sorriso. Si sentiva come una belva pronta ad attaccare che scrutava il nemico girandoci attorno, scrutandolo. E Orlando sembrava fare lo stesso.

Ho saputo di Flynn. Auguri!” continuò nella falsa riga dei complimenti Jude.

Orlando sorrise e indicando l'attore con cui parlava, lo presentò dicendo:

Non so se vi siete mai conosciuti. Lui è Sean Bean, un amico di vecchia data!”e indicando entrambi disse:”Sean. Jude. Jude Sean”

I due si strinsero la mano e Sean disse:

Bene! Credo che andrò a cercare qualche cosa da mangiare. Comincio a sentire un po' di fame!” e lasciò i due da soli.

Ben presto le argomentazioni che Jude aveva in testa per attaccare bottone con Orlando sembrarono stupide e banali.

Cercò di parlare del fatto che ci fosse un sacco di gente che aveva visto sì e no quattro volte in tutta la sua vita e Orlando si meravigliò di come i reali potessero mischiarsi con certi elementi tutt'altro che raffinati.

Finito quel discorso di due si guardarono con imbarazzo e Orlando stava cercando una scusa per allontanarsi quando il cellulare di Jude squillò.

Era Rachel.

Orlando vide Jude aggrottare le sopracciglia. Prese il cellulare, si allontanò chiedendogli di aspettare e rispose. Orlando cercò di non darlo a vedere, ma era davvero sollevato che quella conversazione avesse subito un'interruzione seppur momentanea. Poi, però, vide Jude curvare le spalle e dire concitato:

Cosa? Come è stata investita? Ed Ella? Rach... Dimmi come sta Edith!”

Sentendo pronunciare il nome di Ella e di Edith, Orlando si avvicinò appena, nonostante non fosse molto carino. La conversazione non durò a lungo. Jude disse un asciutto:

Arrivo!” e voltandosi con gli occhi pieni di lacrime si trovò davanti a quello che solo pochi secondi prima era un suo rivale, ma che in quel preciso istante poteva capire tutto il suo dolore. E in soffio disse: “Edith è stata investita. È grave...”


Jude ricordava davvero poco di come fosse arrivato all'ospedale. Sapeva che lui ed Orlando avevano preso i loro cappotti, avevano cercato un taxi e saliti sopra si erano diretti all'ospedale che Rachel aveva indicato.

Orlando invece aveva come la sensazione che quello che aveva vissuto fino a quel momento fosse avvenuto al rallentatore. E maledisse il destino che per la seconda volta lo metteva davanti alla possibilità di perdere per sempre Edith.

Per la prima volta da anni si trovarono fianco a fianco, a guardare il vuoto, a pensare ad Edith, alle cose fatte insieme a quelle dette e non dette. Possibile che fosse quella la fine di tutto? Che fossero arrivati al momento dei rimorsi di coscienza, delle cose che avevano lasciate in sospeso con Edith?

Jude si guardò le mani.

Il dottore era stato chiaro. Si preannunciava un'operazione difficile. Emorragia interna e complicanze cardiache.

Edith era appesa ad un filo.

Edith stava morendo. E con lei il segreto di David.

Non aveva senso andare avanti con le menzogne. Guardò Orlando e disse:

Credo che ci sia una cosa che devi sapere Orlando. E riguarda Edith e tuoi figli!”

Orlando aggrottò la fronte. Capiva Ella collegata ad Edith. Non capiva quale fosse il nesso con Flynn.

Jude sorrise e disse:

OB! Edith non ti ha detto tutta la verità. E credo che si arrivato il momento giusto perché tu sappia tutto... David ha qualche cosa che lo lega a te. David è tuo figlio!”

Orlando guardò Jude come se lo vedesse per la prima volta. Sentì il cuore diventare pesante. Gli occhi si riempirono di lacrime. Voleva picchiare quell'uomo che stava di fronte a lui. Ma come lui era distrutto e non lo avrebbe fatto.

E piangendo assieme a lui, lo abbracciò e lo strinse forte.

In quel momento, per uno strano scherzo del destino, Jude era l'unico appiglio nel mondo in tempesta di Orlando. E Orlando lo era per Jude.


   
 
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