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Autore: Caya    11/08/2011    4 recensioni
Ciao a tutti non so bene come introdurre la mia storia diciamo che è un pò il frutto delle canzoni degli FT Island e della voce di Hong Ki e un pò il frutto dei loro video musicali che rispecchiano troppo la mia idea di storia.
Questa storia non fa altro che raccontare come la semplice Minji ha incontrato il ricco e apparentemente sempre allegro Hong Ki, di come la loro vita piano, piano è cambiata fino ad arrivare ad un punto di non ritorno.
L'ambientazione non è quella reale ovvero gli FT Island non sono il famoso gruppo musicale ma semplici ragazzi.
N.B: nella storia sarà presente un tema che potrebbe risultare pesante
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 You’ve fallen for me
(Anno 2009)

 
Dalle vacanze estive erano già passati quattro mesi e il rapporto tra Minji e Hong Ki non era per nulla cambiato, mentre Minji cercava di capire come fosse possibile che si fosse innamorata di uno stupido del genere Hong Ki continuava a punzecchiarla divertendosi nel vederla arrabbiarsi.
Minji si fermò a guardare la neve che scendeva. Com’era bella, pensò, chi sa se anche Hong Ki in quel momento stava guardando la neve, noo probabilmente era già in qualche località sciistica insieme alla famiglia o ai ragazzi. Già a breve sarebbe stato Natale e lei l’avrebbe trascorso da sola. L’immagine di Hong Ki che durante la vacanza estiva le chiedeva se voleva essere baciata le tornò alla mente; scosse la testa a scacciarla. Noo, cavolo, doveva smettere di ricordare quel momento! Se non la smetteva sarebbe diventata pazza. Però le sarebbe davvero piaciuto trascorrere il Natale insieme a lui.
-          Ciao Minji -
-          Oh ci.. ciao Sun –
Sun lavorava con lei presso la pasticceria Chocolaté e subito erano diventate buone amiche.
-          A chi stavi pensando? – le chiese la ragazza prendendola sotto braccio.
-          A.. a nessuno –
-          Ma dai dì la verità chi dei tanti ragazzi che fin’ora ti è venuto a prendere è il fortunato –
-          Ma che dici? Nessuno! Dai sbrigati altrimenti facciamo tardi – fece tirandola nella pasticceria.
Il lavoro consisteva nel vedere dolci fuori dalla pasticceria cercando in oltre di far entrare i clienti ad acquistare qualcos’altro, nonostante il freddo le piaceva lavorare presso quella pasticceria, il proprietario era molto gentile, aveva trovato un'altra buona amica e le piaceva vedere le persone sorridenti che venivano ad acquistare dolci, in quel periodo poi era pieno di coppiette. Quella sera però il turno di lavoro sembrò durare più del solito, chi sa forse era dovuto a quella strana stanchezza che l’accompagnava dal momento in cui si era alzata dal letto alla mattina. Rabbrividì e si portò le mani al viso per soffiarci sopra a riscaldarle.
-          Minji? Che stai guardando? Sembri sconvolta –
Allontanò le mani dal viso e respirò profondamente per cercare di calmare il cuore che dopo un iniziale fitta aveva preso a battere rapidamente. Era da un po’ che non lo vedeva, da quando aveva preso a lavorare alla sospensione dei corsi all’università aveva visto i ragazzi solo perché Jun Hyung ogni sera aveva costretto qualcuno di loro ad accompagnarlo quando andava a prenderla per accompagnarla a casa, ma Hong Ki non era mai stato fra questi, inoltre credeva che quella sera, data la partenza di Jun per Busan, nessuno sarebbe venuto a prenderla e invece ora si ritrovava avanti la persona che più di tutte desiderava vedere.
Lo vide avvicinarsi al bancone e si costrinse a calmarsi.
-          Ma come sei conciata? – fece indicandola, dopo averla squadrata dalla testa ai piedi.
Minji indossava un completo da mamma Natale: vestitino, scialle con cappuccio, calze nere e scarpe nere con un leggero tacco.
Non lo avrebbe mai ammesso ma era davvero carina, aspetta un attimo però, era stata vestita in quel modo tutta la serata? Doveva essersi morta di freddo.
-          Sei tu che non hai buoni gusti. Un sacco di ragazzi mi hanno detto che sono davvero carina –
-          Si immagino. Due sono le ipotesi o ti prendevano in giro o ti volevano rimorchiare –
-          Haha sempre il solito simpatico! E comunque che ci fai qui? –
-          Jun mi ha per modo di dire “chiesto” di venire a prenderti, perciò datti una mossa e vatti a cambiare non ho tutta la serata da sprecare –
-          Puoi anche andartene, so tornare a casa da sola –
-          Ah si? Bene – fece per allontanarsi.
-          Minji ma che fai? Ragazzo aspetta! La mando subito a cambiarsi, tu nel frattempo perché non entri e ti prendi una cioccolata calda? –
-          Sun ma dobbiamo finire di rientrare i dolci e il bancone –
-          Finisco io tranquilla –
-          Una cioccolata dici? Ma si. E tu sbrigati –  le fece la linguaccia e entrò nel negozio
-          Sun -
-          Si capisce lontano un miglio che è lui quello che ti piace quindi vai e diciamo che mi devi un favore – le bisbigliò nell’orecchio prima di spingerla verso l’entrata.
-          Grazie –
L’amica le sorrise e Minji corse a cambiarsi. Si aveva detto ad Hong Ki che poteva anche andarsene ma in realtà era davvero felice che fosse stato lui a venire, desiderava davvero tanto vederlo. Si guardò allo specchio rimettendosi almeno la matita che durante il pomeriggio era colata ma il viso sciupato che vedeva rispecchiato non le piaceva per nulla. Come sarebbe mai potuta piacere una come lei ad Hong Ki? Sospirando si rassegnò e uscì.
Hong Ki l’aspettava seduto ad uno dei tavolini con due cioccolate fumanti davanti.
-          Finalmente, sei lenta anche a cambiarti –
-          I.. io – e
Ecco ci poteva mancare che non avesse qualcosa da ridire, stupida lei che aveva voluto aggiustarsi per lui.
-          Andiamo – fece avviandosi fuori.
Minji salutò rapidamente il proprietario e Sun e lo rincorse.
-          Tieni – fece porgendole la cioccolata.
-          È per me? –
-          Io di certo non mangio queste cose cosi amare –
Era cioccolata fondente, come aveva fatto a ricordarsi che a lei piaceva di più il fondente che il cioccolato al latte? Chi sa forse ogni tanto anche lui la osservava.
-          Grazie –
In silenzio raggiungerò la fermata del bus.
-          Perché con te devo prendere sempre il bus? –
-          Perché? Cos’è volevi la limousine? – fece acido.
-          No è solo che gli altri ragazzi hanno l’auto e.. –
-          Ed è strano che io che sono ricco come loro non abbia nè auto personale nè una con un autista? –
-          I.. io –
Ma ora le leggeva anche nella mente?
-          Un auto ce l’ho ma i miei genitori me l’hanno levata per punizione quando non ho voluto iscrivermi all’università di medicina e mi sono iscritto all’accademia. Non potevo rinunciare all’accademia solo perché loro mi avrebbero levato la macchina –
Giusto, dimenticava sempre che Jong Hoon le aveva raccontato che la famiglia di Hong Ki non era felice della sua scelta di studi.
-          Capisco –
-          Cosa? Non hai nulla da dire oltre al capisco? Non pensi che sia uno stupido? –
-          No anzi una volta tanto hai detto qualcosa di cui poter essere orgogliosi -
-          Ah grazie, dovrei esserne onorato? –
In quel momento Hong Ki aveva una faccia talmente buffa che Minji non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
-          Cosa c’è da ridere? –
La risata fu spezzata da una tosse fastidiosa.
-          Minji, tutto bene? –
-          Si.. si tranquillo, è solo un po’ di tosse –
-          E tu questa la chiami un po’? Vado a prenderti dell’acqua al 7-Eleven* Non muoverti di qui -
Il ragazzo corse al convenience store dall’altro lato della strada e tornò da lei con una bottiglia d’acqua fresca, dopo aver bevuto la tosse sembrò placarsi.
-          Grazie ora va meglio –
-          Pff, ma tu guarda un po’, non solo vengo a prenderti ma come al solito devo farti anche da genitore –
-          Scusa – sussurrò.
Scusa? Oh dio era cosi raro sentirle dire scusa che ora si sentiva in imbarazzo persino lui.
-          Non ce ne bisogno. Aaah ma quando cavolo arriva questo pullman? – fece voltandosi a guardare dall’altro lato per evitare che Minji si accorgesse che era in difficoltà.
Minji non rispose e il silenziò calò di nuovo fra i due finché Hong Ki non sentì la testa della ragazza poggiarsi sulla sua spalla.
-          Ma.. ma che fai? – balbettò voltandosi di scatto a guardarla.
-          Sc.. scusa – balbettò lei rimettendosi dritta.
Ma cosa le prendeva? Perché sembrava cosi stordita?
-          Minji sei sicura di star bene? –
-          Si, si sono solo stanca – rispose cercando di tenere aperti gli occhi.
-          Stanca? Ma tu scotti! – fece portandole una mano alla fronte. – Ora basta! –
Prese il cellulare e chiamò un taxi, dopo non molto un auto venne a prenderli e Hong Ki ordinò di portarli a casa propria.
-          Hon.. –
-          Sta zitta e dormi –
-          Grazie – sussurrò prima di addormentarsi.
Hong Ki le poggiò la testa sulle proprie gambe per farla stare più comoda, una ciocca di capelli le cadde a coprirle il viso e lui dolcemente le accarezzò la fronte per spostarla. Faceva tanto la dura e poi era debole proprio come qualsiasi altra ragazza.
Aaah questa ragazzina mi da solo preoccupazioni, pensò.
-          Signorino Hong Ki! – lo chiamò sconvolto il maggiordomo quando lo vide entrare con una ragazza in braccio – Chi è questa ragazza? –
-          Chi è non ha importanza, ha la febbre alta e non potevo lasciarla a casa sua da sola. La portò nella mia stanza portami acqua fredda con alcool, termometro e medicine –
-          Signorino se i vostri genitori venissero a sapere… -
-          Sono all’estero, no? Non lo sapranno mai se nessuno gli e lo dice. Ora sbrigati ti aspetto in stanza. Ah, fa venire anche una cameriera non posso di certo spogliarla io -
-          S.. si –
La febbre si abbassò solo verso la mezzanotte e nonostante sia la cameriera che il maggiordomo gli avessero detto di andarsi a riposare Hong Ki rimase tutta la notte a vegliare su Minji finché non si addormentò al suo fianco.
 
Il sole iniziò a farsi spazio nella stanza fino a raggiungere il letto dove i due dormivano. Minji riaprì piano gli occhi e si ritrovò il viso di Hong Ki a pochi centimetri dal proprio.
Noo, sto sognando, non può essere, pensò allungando una mano a toccare il viso del ragazzo. Aspetta un attimo, se era un sogno perché riusciva a sentire cosi chiaramente il calore della sua pelle?
-          Aaah! – urlò.
-          Mm cos’hai da urlare? Perché sei cosi rumorosa già di prima mattina? – si lamentò il ragazzo aprendo a fatica gli occhi.
-          Do.. dove sono? – chiese dopo essersi guardata attorno.
La stanza era enorme, e lo stesso letto doveva essere da una piazza e mezzo. Tutta bianca a eccezione delle lenzuola azzurre sembrava più un maestoso salone che una stanza. Oltre al letto c’erano un divanetto, un enorme scrivania con libreria e due chitarre una classica e una elettrica.
-          Datti una calmata, sei a casa mia – fece Hong Ki mettendosi a sedere.
Tese la mano verso la fronte di Minji che istintivamente si fece indietro.
-          E sta ferma –
L’afferrò per un braccio e la tenne ferma, poi portò una mano sulla sua fronte.
-          Sembra che non hai febbre  –
Minji arrossì e Hong Ki sorrise divertito. Si alzò e andò verso la porta.
-          Vado a dire a Nana di preparare la colazione tu resta a letto –
-          Mm – scosse la testa in risposta.
Rimasta sola abbassò lo sguardo su se stessa e si rese cosi conto di indossare solo una leggera camicia.
-          Aaaah! –
Hong Ki corse in stanza.
-          Che succede? –
-          T.. tu.. i.. io – balbettò guardando il suo corpo sotto le coperte.
-          Scema! – urlò arrossendo. Ma cosa andava a pensare? – Ti ha spogliata Nana. E ora non osare più urlare e lasciami fare una doccia in santa pace. A breve Nana ti porterà la colazione –
Minji si tirò su le lenzuola fino al collo e si rinfilò nel letto. Dopo non molto come aveva detto Hong Ki arrivò la cameriera con la colazione.
-          Mangi con calma e poi vada pure a farsi una doccia. Il bagno è dietro quella porta. I suoi vestiti li potrà trovare lì, li ho fatti lavare e stirare –
-          Ma non c’era bisogno di tutto questo –
-          Non si preoccupi è un piacere e poi lei deve essere davvero importante per il signorino, non aveva mai portato una ragazza a casa. La prego si prenda cura di lui, a volte può sembrare antipatico ma è davvero un bravo ragazzo –
-          Lo.. lo so – Oh dio come si sentiva in imbarazzo.
La cameriera le sorrise cordiale e uscì dalla stanza.
Dopo aver mangiato qualcosa e essersi fatta una doccia scese al piano di sotto dove Hong Ki l’aspettava guardando la televisione su un enorme divano di pelle.
-          Ti accompagno a casa – fece alzandosi e dirigendosi fuori.
Minji ringraziò e salutò il maggiordomo e la cameriera che erano venuti a salutarla e lo raggiunse.
-          Hon… - tentò di parlare quando furono in auto.
-          Cosa? Vuoi ringraziarmi? Non basterebbe neanche se lo ripetessi mille volte –
-          Hai preso anche la macchina che ti hanno comprato i tuoi –
-          Appunto –
-          Potevo tornare da sola, io non volevo che tu.. –
-          Ormai quel che è fatto è fatto e comunque sono all’estero fino a domani non se ne accorgeranno nemmeno. E poi non potevo lasciarti tornare con il pullman, la febbre si è abbassata ma devi stare in casa almeno per un paio di giorni –
Minji abbassò la testa imbarazzata.
-          Grazie -
-          Ho detto che non ce ne bisogno! Ah! Non osare andare a dire in giro nulla e sappi che l’ho fatto solo perché se no Jun mi avrebbe ucciso –
-          Non lo dirò a nessuno –
-          Bene –
Hong Ki accese lo stereo e prese a canticchiare. Minji chiuse gli occhi per godersi a pieno la sua voce che su di lei era come un piccolo incantesimo, riusciva a calmarla come nessuna altra cosa al mondo. Hong Ki guardò verso di lei e istintivamente sorrise.
Quando se ne stava tranquilla era davvero carina. Yah ma cosa gli succedeva, non stava iniziando a pensare un po’ troppo spesso che fosse carina? Aaah, basta!
Scosse la testa e continuò a cantare.
-          Ricordati di prendere le medicine dopo pranzo e cena – le porse la busta con i medicinali – Rimani al caldo e se ti senti troppo male chiamami –
-          Agli ordini capo! – fece portandosi una mano sulla fronte a saluto militare.
-          Hahaha fai poco la spiritosa –
-          Scusa – ridacchiò – Allora vado, grazie ancora di tutto. Ciao – uscì dall’auto e sia avviò verso la porta di casa.
-          Ciao.. Ah! Yah non osare andare a lavoro! Anzi vedi di lasciarlo! È normale che ti ammali se stai fuori un intera giornata conciata in quel modo –
-          Tanto appena gli dico che non posso andare per un po’ mi licenziano loro. Era solo un lavoro per il Natale –
-          Meglio cosi. Ora vado, ciao –
-          Ciao – sorrise e entrò in casa.
Il cuore le batteva ancora forte. Non ci poteva credere aveva trascorso la notte a casa di Hong Ki, nel suo letto, al suo fianco. Si sentiva come se qualcosa stesse bruciando dentro di lei ma che fosse per la febbre o meno non le importava. L’emozione di essere stata accanto ad Hong Ki per cosi tanto tempo era cosi bella che non le interessava null’altro.
 
Alla fine Minji trascorse il Natale a letto ma fortunatamente Sun insieme ad una sua amica andò a farle compagnia. Arrivò cosi anche la vigilia di Capodanno e nonostante Sun l’avesse invitata a cena dalla sua famiglia Minji preferì restarsene a casa, Sun non vedeva spesso la sua famiglia e non voleva rovinare quel momento con la sua presenza. Si preparò quindi alla serata fittando una serie di telefilm al video store e comprando tante schifezze da mangiare.
Quando  all’improvviso sentì bussare alla porta quasi cadde dal divano per la sorpresa. Chi poteva mai essere?
-          Ciao –
-          Ci.. ciao – balbettò sconvolta. Cosa ci faceva Hong Ki lì?
Senza aspettare che lei dicesse altro Hong Ki entrò in casa ridendosela sotto i baffi. Doveva essere davvero felice di vederlo se era rimasta imbambolata come una scema.
-          Vuoi rimanere sulla porta o mi offri qualcosa? –
-          Eh? Ah si certo? Vuoi una cioccolata.. aspetta ma chi ti ha dato il permesso di entrare? Si entra così in casa di una ragazza sola? –
-          Eee esagerata definirti addirittura una ragazza –
-          Cosa scusa? –
-          Vatti a cambiare che usciamo – fece porgendole due buste.
-          Eh? –
Minji aprì la busta più grande e vi trovò dentro un vestito azzurro senza spalline con gonna a sbuffo, una collana con ciondolo a forma di fiocco di neve, un paio di orecchini anche’essi a forma di fiocco di neve e un bracciale, tutto in oro bianco; nell’altra busta invece vi trovò un paio di scarpe argentate ricoperte da tanti piccoli Swarovski.
-          Ma.. ma sei impazzito? –
-          Me li ha prestati la sorella di Jae Jin, quindi vedi di non rovinare il vestito o perdere qualcosa –
-          Ma perché ti sei fatto prestare delle cose cosi costose? Come potrei mai metterle? –
-          Si, si lo so che non sono adatte a una come te ma vedi di darti una mossa o arriviamo in ritardo. Ma guarda qua sono le otto di sera e tu ti stavi già imbottendo di patatine, non lo sai che fanno ingrassare? –
-          Tu.. – strinse un pugno per trattenersi dal picchiarlo.
-          Ancora lì sei? Datti una mossa. Ah ho lasciato pelliccia in auto, vado a prenderla  –
-          Cosa? C’è anche una pelliccia? –
-          Mi sembra ovvio. Cos’è vuoi riprendere l’influenza? -
Ormai conosceva fin troppo bene Hong Ki se aveva detto che doveva indossare quell’abito cosi sarebbe stato, gli e lo avrebbe fatto indossare anche a costo di cambiarla lui stesso cosi rassegnata corse in stanza a cambiarsi. Si truccò leggermente con un tocco di celeste e argento, pettinò i capelli e tornò rapida in salotto dal ragazzo. Hong Ki rimase paralizzato sul divano, cavolo vestita per bene e con un po’ di trucco era davvero molto carina.
-          Sono pronta –
-          Bene andiamo – fece cercando di non mostrare alcuna espressione che tradisse cosa stava pensando.
-          Si può sapere ora dove dobbiamo andare? E perché hai l’auto di Jong Hoon?  – gli chiese quando furono in auto.
-          Me l’ha prestata e andiamo ad una cena –
-          Una cena?.. E dove? –
-          Al Son Hotel –
-          Al So.. Son Hotel? –
-          Ma perché devi fare sempre tremila domande? La fase delle domande si passa a due anni, sai? –
-          Ma.. ma è uno dei più grandi hotel della Corea – fece, troppo sconvolta per poter controbattere alla frase del ragazzo.
-          Brava! Non fare quella faccia, è di proprietà del padre di Seung Hyun, non spendiamo un won –
-          Allora ci saranno anche i ragazzi? –
-          Certo che ci sono. Cos’è? Volevi un appuntamento solo noi due? – la guardò malizioso.
-          Sce.. scemo! – arrossì – Certo che no! E guarda avanti – si voltò a guardare fuori dal finestrino. Aaah odiava quando Hong Ki se la rideva sotto i baffi ma questa volta se l’era davvero cercata. Però le sarebbe piaciuto se fossero stati davvero solo loro due.
Arrivati all’hotel entrarono in un enorme salone con piano bar; su un lungo tavolo era servito un sostanzioso buffet e qua e là c’erano camerieri che passando tra la gente servivano su dei vassoi alcolici o stuzzichini. Nella sala oltre ai ragazzi c’erano molte persone, per la maggior parte adulti.
-          Minji! – fece Seung Hyun correndo ad abbracciarla – Sono felice che tu sia venuta –
-          Sono io che devo ringraziare te di avermi invitato –
Seung Hyun sorrise e guardò verso Hong Ki.
-          Devi ringraziare Hong Ki, io credevo fossi tornata a Busan, è stato lui a dirmi che avresti passato il capodanno qui a Soul da sola –
-          Non guardarmi cosi, me lo ha chiesto Jun –
Aaah, cavolo cos’aveva da sentirsi in imbarazzo? Lo aveva fatto davvero solo perché Jun gli aveva chiesto di non lasciarla sola durante le feste, a Natale se l’era scampata perché quella sua nuova amica le aveva fatto compagnia ma stavolta toccava a lui farlo. Ma tu guarda un po’, iniziava a sentirsi un baby-sitter.
-           Oh Hong Ki – lo chiamò un signore avvicinandosi ai ragazzi insieme ad una donna.
-          Buonasera signor Song, buonasera signora Song – fece inchinandosi leggermente.
Minji guardò confusa al signore e imitò subito il gesto di Hong Ki. Wuao non lo aveva mai visto inchinarsi a qualcuno.
-          Oh e chi è questa bella signorina? –
-          Lei è Minji una nostra amica – s’intromise Seung Hyun senza lasciare ad altri il tempo di rispondere.
-          Ah. E dimmi di chi sei figlia? –
-          Dei Kim di Busan – continuò il ragazzo.
-          I Kim di Busan?.. –
-          I proprietari dell’atelier Little British –
-          Avrei dovuto capirlo dallo splendido vestito che indossa – fece la signora.
-          È venuta a studiare a Seoul alla facoltà di lingue occidentali per aiutare la famiglia nel commercio con l’Inghilterra –
-          Una figlia giudiziosa vedo, a differenza di qualcun altro – fece guardando storto a Seung Hyun.
-          Papà –
-          Si.. si, sta tranquillo non dico altro. Godetevi la serata. Signorina Minji è stato un piacere conoscerla, spero di rivederla presto –
-          Il pia. piacere è stato mio – fece inchinandosi ancora una volta imbarazzata. Dannato Hong Ki, lei odiava posti come quello, però avrebbe fatto del suo meglio per non far sentire lui o i ragazzi a disaggio.
-          Fiuu scampata per un pelo – sorrise Seung Hyun.
Il suo sorriso sembrava cosi forzato che una piccola fitta trafisse il cuore di Minji. Vivere in quel mondo cosi lussuoso non doveva essere semplice neanche per loro, non l’invidiava per nulla.
-          Cos’è quel faccino preoccupato? Minji va tutto bene, non ti preoccupare, al massimo se qualcuno ti chiede chi sei ricordi di dire che sei la figlia dei Kim di Busan –
-          Mm –
-          Dai ora basta restare qui, il buffet ci aspetta! – fece prendendola per un braccio e trascinandola all’enorme tavolo imbandito.
-          Che dici andiamo anche noi? – chiese Jong Hoon guardando ad un Hong Ki che a sua volta guardava Minji con un espressione preoccupata.
-          Eh? Ah si –
-          Hong Ki va tutto bene? –
-          Sono solo un po’ preoccupato. Forse non avrei dovuto portarla qui. Insomma guardala, non è per nulla a suo agio, questo è il nostro mondo non il suo –
-          La serata non è neanche iniziata e tu già ti stai facendo tremila problemi? È vero che questo non è solito ambiente con cui interagisce e probabilmente tutto questo ai suoi occhi sembrerà nuovo e strano ma dalle il tempo di adattarsi,  e poi se proprio vedi che continua a non sentirsi a suo agio nessuno ti vieta di portarla via –
-          Mm hai ragione – disse non molto convinto.
-          Hong non è che ti stai innamorando? –
-          Eh?! Chi io? Di quella? Ma stai scherzando? – fece agitato.
-          Sarà, ma allora perché ti agiti tanto? –
-          Beh perché.. diciamo che mi ci sono affezionato, non fraintendere, possiamo dire che per me è come un cagnolino di cui devo prendermi cura, nulla di più. Non potrei mai innamorarmi.. mai. L’hai dimenticato? Io nono sono in grado di amare –
-          Beh allora mi farebbe piacere se lei te lo insegnasse. Credo possa essere la persona giusta, anche se secondo la tua stupida testa appartenete a due mondi diversi. Vedi la mia visione del mondo è un po’ diversa, secondo me esiste un solo mondo e tutti noi ci viviamo insieme, compresi voi due – gli diede una pacca sulla spalla e si avviò al buffet.
A differenza di quanto Hong Ki si aspettasse la serata stava trascorrendo piacevole e Minji sembrava divertirsi,  o per lo meno si stava divertendo più di lui che era costretto a starle dietro dietro per assicurarsi che non dicesse o facesse qualcosa di sbagliato. Ecco appunto detto fatto. Si era allontanato due minuti per andare in bagno e ora eccola che ballava con quell’antipatico di Jung Yong Hwa, si ok non lo conosceva nemmeno e quindi forse non aveva alcun diritto di dire che fosse antipatico, ma solo per il fatto che fosse figlio del presidente della Mnet Media* ritenva fosse un valido motivo per detestarlo. E ora quella stupida di Minji stava addirittura ballando con lui.
-          Ragazzi ma cosa state facendo? – fece avvicinandosi rapido agli amici che seduti ad un tavolo se la ridevano guardando la scena.
-          Stiamo guardando Minji che balla, perché? – chiese Min Hwan.
-          Perché? E a voi sembra normale? –
-          Non c’è nulla di strano in una ragazza che balla con un ragazzo. E poi quando Yong Hwa è venuto Minji era cosi carina, è arrossita come un peperone e ha iniziato a balbettare. Credo che Yong sia il suo tipo –
-          Ma quale suo tipo, è solo perché è lei che è scema, arrossisce di continuo anche con me, non è di certo un motivo per affermare che quel tipo potrebbe piacerle –
-          Hong Ki sei per caso geloso? – gli chiese Jong Hoon divertito.
-          Non dire scemenze. Ho solo paura che possa dire qualcosa di sbagliato –
-          Beh allora se è per quello sta tranquillo è stata brava fino ad ora a fingere non credo che sbaglierà proprio ora solo perché quel tipo le piace –
-          Ho detto che non le piace! –
-          Ma come fai a dirlo? – fece allora Jae Jin.
-          Perché la conosco e lei non è il tipo da innamorarsi del primo che incontra solo perché è carino -
I ragazzi restarono in silenzio a guardalo, si vedeva lontano un miglio che era cotto ma conoscendolo sapevano che era meglio non dire nulla, era fatto cosi aveva bisogno dei suoi tempi e nessuno doveva sfasarglieli, prima o poi ci sarebbe arrivato da solo.
-          Cos’avete tutti da guardarmi in quel modo strano stasera? Aah vabbè vado a prendermi qualcosa da bere - fece allontanandosi innervosito.
-          Hong Ki ricordati che devi guidare – gli ricordò Jong Hoon.
-          Lo so! Prendo dell’aranciata –
I ragazzi si guardarono l’uno l’atro e scoppiarono a ridere. Hong Ki si sarebbe accorto dei suoi sentimenti per Minji molto prima di quanto si aspettassero.
Finito il ballo Minji tornò dai ragazzi portando con sé anche Yong Hwa.
-          Ciao ragazzi, vi spiace se trascorro la serata con voi? Mio padre mi ha costretto a venire ma qui sono quasi tutti adulti e tra i pochi ragazzi che ci sono non conosco nessuno –
-          E proprio con noi dovevi fare amicizia – sussurrò Hong Ki ricevendo subito una gomitata da parte di Jong Hoon.
-          Ma certo che puoi e poi vedo che hai subito fatto amicizia con la nostra Minji –
-          Oh si sembra una ragazza molto simpatica e interessante –
Minji arrossi e Hong Ki le lanciò un occhiataccia. Seung Hyun chiese a Yong Hwa di raccontargli la sua esperienza come cantante e cosi iniziarono tutti a chiacchierare. Minji stessa si ritrovò nel discorso, era la prima volta che succedeva, non capendo nulla di musica con i ragazzi se ne era sempre stata buona ad ascoltarli, ma Yong Hwa la spronava a dare un suo parere su ogni cosa e si fermava a spiegarle le cose che non capiva, ma la musica le era sempre piaciuta e vedersi inserita nel discorso da Yong Hwa era davvero una sensazione piacevole.
-          Yong Hwa – lo chiamò un uomo che per la forte somiglianza doveva essere il padre, avvicinandosi insieme ai genitori di Seung Hyun.
-          Oh vedo che hai fatto amicizia con mio figlio – fece il padre di Seung Hyun.
-          Avrei dovuto farlo molto prima, mi trovo davvero bene con lui e i suoi amici –
-          Mi fa piacere – fece sorridendogli.
-          Yong Hwa perché non ci canti una canzone? In auto hai la tua chitarra, no? –
-          Certo –
-          Ci fosse una volta che non ce l’avesse dietro, lui e la sua chitarra sono inseparabili – sorrise soddisfatto il padre.
-          Allora vado a prenderla e torno. Minji vuoi accompagnarmi? –
-          Certo –
Hong Ki tese il braccio per fermarla ma alla fine ci rinunciò, fatti suoi se prendeva freddo e si ammalava di nuovo stavolta se la sarebbe vista da sola.
Dopo non molto la vide ritornare insieme al ragazzo, cosa aveva da sorridergli tanto? Ma dov’era finita la Minji acida e scontrosa? Possibile che lo fosse solo con lui?
Minji seguì il ragazzo sul divano affianco all’albero di natale e si sedette accanto a lui.
-          Signori un attimo di attenzione – richiamò tutti il padre di Seung Hyun – Ora il figlio di Jung Ji Yong e famoso cantante dei CN BLUE canterà per noi una canzone –
Dopo un applauso generale il ragazzo iniziò a pizzicare la chitarra e ad intonare la sua canzone.
Minji l’osservò con attenzione, aveva davvero una bella voce e sembrava molto bravo anche con la chitarra, ma non le trasmetteva le stesse emozioni che le trasmetteva Hong Ki, sorrise, forse era solo perché le piaceva ma secondo lei Hong Ki aveva la voce più bella del mondo.
 
“ Ti sei innamorata di me.
Tra noi èiniziato tutto per una coincidenza.
In un primo momento, non sapevo se questo fosseamore o fosse solo un mio sogno, ma lo è.
Il tuo cuore continua a fare bum bum.
Continui a sorridermi e inizi ad amarmi senza nemmeno rendertene conto.
Ti sei innamorata di me, innamorata di me, sciogliendoti nel mio dolce amore.
Ti sei innamorata di me, innamorata di me, ipnotizzata dal mio sguardo affascinante.
See my eyes, provi qualcosa per me.
See my eyes, ti sei innamorata di me.
L'amore arriva sempre all'improvviso, come il destino.
Sommerso come da una doccia, non avrei mai detto che fosse amore.
Anche con gli occhi chiusi, mi accorgo di te ogni volta.
Ogni volta che vedi la tua faccia arrossire, significa che ti sei innamorata di me.
Ti sei innamorata di me, innamorata di me, sciogliendoti nel mio dolce amore.
Ti sei innamorata di me, innamorata di me, ipnotizzata dal mio sguardo affascinante.
See my eyes, provi qualcosa per me.
See my eyes, ti sei innamorata di me.
Mi sono innamorato anche io, ora ti confesserò che sono innamorato di te.
Mi sono innamorato anche io, il mio cuore dice che sono innamorato di te.
See your eyes, guardasolo a me.
See your eyes, ti amo.
See my eyes sempre e per sempre anche dopo che il tempo sarà passato.
See my eyes, senza saperlo ti sei innamorata di me. ”
 
Finito di cantare il ragazzo si voltò a guardare verso Minji e le sorrise dolcemente. Si era innamorata di Hong Ki ma se un ragazzo cosi carino e dolce le sorrideva in quel modo non poteva evitare di arrossire.
Ora basta, pensò Hong Ki quando dopo l’applauso la gente tornò alle proprie chiacchiere ma Minji e Yong Hwa non si degnarono di alzarsi dal divano, insomma era stato lui a portarla a quella festa e lei stava passando più tempo con quel tizio che con lui, e poi, e poi, ok non sapeva più cosa aggiungere ma vederla con lui gli dava fastidio.
Irritato si avvicinò rapido ai due e afferrò Minji per un polso costringendola ad alzarsi.
-          È ora di tornare a casa –
-          Dobbiamo già andarcene? –
-          Cosa? Ma lo sai che sono le due di notte? –
-          Davvero? Non me ne ero resa conto –.
-          Lo vedo. Ora saluta e andiamo –
-          Beh allora Yong Hwa ciao e grazie della serata è stato davvero bello conoscerti –
-          Il  piacere è stato mio – fece alzandosi dal divano – Allora ci sentiamo –
-          Certo, aspetto una tua chiamata –
Hong Ki la fulminò con lo sguardo ma lei sembrò non accorgersene. Ancora più infuriato la tirò via e dopo aver salutato rapidamente i ragazzi uscirono dall’hotel.
-          Si può sapere cosa ti è preso? Sei stato scontroso tutta la serata –
-          Io? Cosa ha preso a me? Ma ti sei vista? Dicevi che non sopportavi le ragazze che fanno le ochette e poi appena hai visto quel tipo non hai esitato a comportarti come loro –
-          Co.. cosa?  Io.. non è vero –
-          Ah no? E chi è che non faceva altro che sorridergli? E poi cosa? Gli hai dato anche il tuo numero di telefono? –
-          Ha detto che potevo andare a vedere un suo concerto e cosi gli ho lasciato il mio numero per avere i biglietti –
-          Si, si il concerto. Ma non ti sei resa conto che ci provava con te? –
-          Ma che dici? È solo un ragazzo gentile –
-          Haha gentile. Adesso all’improvviso ti piacciono i tipi gentili? Non pensavo fossi una persona del genere. Sei proprio come tutte le altre, basta che uno sia carino e che faccia il gentile e tu ci caschi come una pera secca –
Ma cosa cavolo gli prendeva? Ora si stava innervosendo anche lei, non le era parso di aver fatto nulla di male. Perché si stava arrabbiando cosi tanto?
-          Come puoi dire una cosa del genere proprio tu? –
-          Perché non potrei? Perché hai una cotta per me? Haha bella cotta, appena trovi un altro carino cambi preda –
-          Pre.. preda? Cotta? –
-          Vuoi forse dire che non è vero? –
Ora basta non ce la faceva più a sopportarlo. Una cotta?  Lei era davvero innamorata di lui e quelle sue parole la ferivano.
Sentì il cuore stringersi in petto, faceva male, tanto male, gli occhi iniziarono a pungerle, ma doveva trattenere le lacrime, non avrebbe dato la soddisfazione a Hong Ki di vederla piangere.
-          È vero. Sono innamorata di te. Non riesco a capire nemmeno io come possa essermi innamorata di uno stupido come te ma è successo –
Hong Ki rimase paralizzato a guardarla, non avrebbe mai immaginato che potesse ammetterlo cosi facilmente, sapeva dei suoi sentimenti ma sentirselo dire era cosi diverso, cosi strano. E poi c’era quel dolore infondo al petto che continuava a infastidirlo, acuendosi minuto dopo minuto. Cos’aveva fatto? Perché aveva detto quelle parole? Gli occhi di Minji erano diventati rossi, probabilmente sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro, come aveva potuto ferirla cosi?
-          Era questo che volevi sentirti dire? Yong Hwa è simpatico e gentile ma non potrei mai innamorarmi di lui, non lo conosco neanche. È vero, ho trascorso la serata più con lui che con te e i ragazzi ma è solo perché volevo provare a conoscere il vostro mondo e lui stava cercando di spiegarmelo –
-          Perché non lo hai chiesto a me? Solo perché lui è famoso credi che ne sappia più di me? –
-          No! – fece esasperata. Perché non riusciva a capire cosa stava cercando di dirgli? – Non l’ho chiesto a te perché tu mi avresti riso in faccia e mi avresti detto che non sono cose che fanno per me –
-          I.. io – la voce gli tremava.
Era vero, di sicuro se lo avesse chiesto a lui avrebbe reagito in quel modo. Cosa mai poteva dirle? Avrebbe dovuto scusarsi? Si era quello che voleva fare ma Minji lo guardava con uno sguardo furioso che sembrava trafiggergli il petto e le parole sembravano non voler uscire.
Mosse le labbra nel tentativo di parlare ma come si aspettava non uscì nulla. Minji scosse la testa, e si allontanò. Provò a muoversi verso di lei ma le gambe non eseguirono gli ordini e ancora una volta si ritrovò costretto a guardare alle sue spalle che si allontanavano.
-          Minji cos’è successo? – gli chiese Jae Jin quando uscito dall’hotel per tornarsene a casa la ritrovò in lacrime seduta in terra affianco alla sua auto.
-          Jae Jin ti prego puoi accompagnarmi a casa? –
-          Ce.. certo –
L’aiuto ad alzarsi e la fece entrare in auto. Per tutto il tragitto Minji se ne restò con il volto rivolto verso il finestrino, Jae Jin poteva vedere di tanto in tanto qualche lacrima solcarle il viso e cosi non oso proferir parola lasciandola in pace.
 
 
 
* “You’ve fallen for me” ost per il dorama Heartstrings cantata da Jung Yong Hwa.
* “Convenience store” negozi di alimentari, cosmetici, giornali, fumetti, accessori di uso quotidiano ecc., con prezzi convenienti, aperti 24 ore su 24.
* “Mnet Media” probabilmente già lo sapete ma è la casa discografica sia degli FT Island che dei CN BLUE.
  
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