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Autore: sushiprecotto_chan    11/08/2011    3 recensioni
[Zazie & Connor] La mattina in cui Connor entrò per la prima volta nell’edificio, Zazie era sugli spalti, accanto ad un altro gruppetto di portalettere che stavano aspettando la chiamata del direttore per poter ricevere un nuovo incarico.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Connor Culh, Zazie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come s’incontrarono.

 
 
 
Quando Connor entrò nell’ordine dei letter bee, Zazie vi era dentro ormai da sette mesi. Zazie aveva completato la sua prova per diventare portalettere in una settimana, mentre Connor in due mesi, facendo tutto molto lentamente.
La mattina in cui Connor entrò per la prima volta nell’edificio, Zazie era sugli spalti, accanto ad un altro gruppetto di portalettere che stavano aspettando la chiamata del direttore per poter ricevere un nuovo incarico.
“Ehi, ragazzi, ce n’è uno nuovo!”
Molti di quelli del gruppo si voltarono. Zazie fece finta di niente e continuò ad osservare Wasiolka che si puliva le zampe.
“Eh?”
“Ma dai, ne è stato preso un altro?”
“Sì… dicono che abbia completato la prova in due mesi.”
“Che lento!”
Qualcuno ridacchiò.
“A me pare simpatico.”
“Ehi, sta guardando in questa direzione!”
Tutti si protesero un poco sull’inferriata per osservare meglio, ed anche Zazie si voltò un poco per osservare.
Dopo un attimo di sorpresa, Connor prese a salutarli sorridente con la mano. Anche gli altri fecero lo stesso, e Zazie seppe che quello strano ragazzino cicciotto con un bavoso cane marrone in spalla aveva già catturato le loro simpatie.
Nei giorni seguenti, Connor ebbe modo di conoscere un po’ tutti al Bee Hive e, chissà come, anche senza essere più stato al centro dell’attenzione dopo la sua prima comparsa al quartier generale, riuscì a diventare in poco tempo un ottimo informatore. Andava semplicemente in giro mangiucchiandosi la sua pizza con patate e funghi e di tanto in tanto si fermava a parlare con quelli che incontrava per la sua strada. Nessuno gli negava delle informazioni semplici come il modo di procurarsi un carretto per fare le consegne più lontane o che strade era meglio fare nei dintorni di Yosaka, perché la sua presenza era talmente semplice e disarmante che nessuno ci pensava troppo.
Nel periodo seguente, Zazie fu chiamato a fare una missione che durò più del necessario, perché frenato da un nido di Gaichuu che aveva trovato nei pressi della sua consegna.
Al suo ritorno gli sembrò tutto esattamente come prima, solo che un portalettere di nome Jeremy lo informò che non era del tutto vero, perché al Bee Hive erano arrivate delle reclute di un paio d’anni più di loro che si davano delle gran arie e che si permettevano di fare il buono ed il cattivo tempo con quelli più giovani quando una missione gli era andata male. Il fattaccio che gli diede prova di questo accadde proprio tre giorni dopo.
Le tre reclute se ne stavano per i fatti loro in uno dei corridoi vicino alla direzione. Sembravano essere tutti spaventati ed arrabbiati per qualcosa, anche perché erano tornati proprio la sera prima da una missione che avevano fallito – era la terza su cinque missioni.
Tutti gli altri portalettere gli avevano evitati per tutto il giorno, in parte per non avere guai ed in parte perché non gli importava. Zazie si ritrovò a vagare per quel corridoio per caso, e puntualmente evitò di andare vicino al trio, lanciandogli solo un’occhiata scettica. Non gli interessavano questo genere di cose, e se i tre avevano paura d’essere buttati fuori dall’ordine dei letter bee, che il direttore Lloyd lo facesse. Degli inetti del genere non servivano a molto come portalettere.
Aveva appena finito di formulare questo pensiero quando vide qualcosa – beh,qualcuno– che andava verso di loro, tranquillo. Era Connor che, con la sua solita faccia da ebete bonario e felice, sembrava aver intenzione di andare a parlare proprio al trio.
Zazie cercò di trovare un modo per evitare il disastro, ma proprio quando stava per chiamare il nome di Culh per attirare la sua attenzione, Connor era ormai arrivato al fianco dei tre.
“Salve.” Fece, sorridendo placidamente. “Mi chiamo Connor, e voi…?”
Il primo, un certo Diar Jankey, lo squadrò dall’alto in basso, poi fece una smorfia.
“Ma come osa rivolgerci la parola?” questo era il secondo, ma Zazie non ricordava il suo nome – non era neppure cosa che gl’importasse.
“Che razza di ciccione.” Disse il terzo.
Zazie vide il sorriso placido di Connor svanire gradualmente.
“Stai mangiando una pizza, ciccione?” ed il secondo prese il trancio di pizza dalla mano di Culh, portandogliela in alto, dove lui non poteva arrivare.
“Ehi, la mia pizza…!”
“Su, ragazzi, facciamo a chi la lancia più in alto?” fece il terzo, malignamente.
“E perché non facciamo a chi becca l’altro prima con i suoi proiettili, razza di idiota?” Zazie non si era riuscito a trattenere, ed ora li guardava tutti e tre fissi negli occhi, puntandogli addosso il suo fucile sparacuore. “Ti assicuro che con la mia Aotoge ti ritroverai a stare a letto sentendoti uno schifo per un’intera settimana.”
I tre ora lo guardavano titubanti. Poi il secondo si tirò su le maniche e venne verso di lui. “E perché non a pugni, piccoletto?” Zazie, con espressione impassibile, gli puntò addosso l’arma.
“Al tre comincerò a caricarla.” L’ulteriore arrivo di Wasiolka risolse tutta la situazione. Il trio si dileguò dalla scena in meno di quattro secondi.
“Ehm… grazie.” Gli fece Connor, che ormai aveva recuperato il suo trancio di pizza.
“Figurati. Io sono Zazie, comunque.”
“Lo so. Io sono Connor, Connor Culh.”
Zazie rimise a posto il suo fucile e gli strinse la mano.
“Beh, Connor Culh, dovresti stare un po’ più attento a chi dai confidenza.”
Connor accennò ad un’alzata di spalle, poi sorrise. “Eh sì, lo so.”
“Ma tu non ce l’hai, una pistola sparacuore?” gli fece il moro.
“No, perché la mia arma è l’Esplosione Gialla! Guarda…” e gli mostrò due dischi gialli con sopra disegnata un’ape. “Metto un paio di questi nella terra nei punti dove sotto c’è il Gaichuu – in questo mi aiuta Gas –, e poi li faccio esplodere, così lo faccio tornare in superficie. È grazie al suo odorato che Gas riesce a trovare i Gaichuu – sai, Gas è bravissimo in questo, riesce persino a sentire l’odore del forno della città vicina.”
Zazie osservò il pigro cane di Connor, che intanto sonnecchiava accanto ai piedi del suo padrone. Non avrebbe mai detto che quel dingo fosse così abile.
“Ah, ma tu hai una pantera!”
Zazie fece un mezzo sorriso. Andava ancora fiero del modo in cui era riuscito a conquistarsi l’amicizia e la fiducia di quell’animale – un felino! Lui adorava i felini.
“Si chiama Wasiolka.”
“Fantastico…”
Andarono avanti a parlare così per un po’, spostandosi pian piano al di fuori dell’edificio.
“Senti, ma ti piace proprio tanto la pizza?” Connor aveva appena finito il pezzo che Diar Jankey e gli altri gli avevano preso pochi minuti prima ed ora aveva tirato fuori un altro trancio, questa volta alle olive.
“Ah, sì!” gli rispose, prendendo il primo boccone. “E poi qui a Yuusari ne fanno una buonissima, è seconda solo a quella che c’è nel paesino dove abita Lag!”
“Lag?”
“Lag Seeing. Un mio amico. Anche lui diventerà un portalettere, un giorno.”
“Sarà.”
“Zazie, tu com’è che sei diventato un letter bee?”
Di solito Zazie preferiva non rispondere a quella domanda. La rigirava o cambiava discorso. Ma l’aspetto tranquillo e sincero di Connor ebbe la meglio.
“Quando ero piccolo… i miei genitori un giorno sono incappati in un gaichuu, e questo ha divorato loro tutto il cuore.” Mentre parlava, la rabbia ribolliva dentro di lui. “Ho deciso di diventare letter bee per vendicarmi di quel gaichuu.”
Connor lo osservava con gli occhi sgranati. “Oh… mi dispiace tanto.” Sembrava essere un po’ doloroso anche per lui.
“Tu, invece, Connor?”
“Oh, io semplicemente ho scelto di fare questo per portare un po’ di soldini a casa.” Il suo modo di parlare era semplice e sincero. “La mia famiglia non se la cava male, ma ho pensato che ora fosse il mio turno di fare qualcosa per loro. Sai, ho quattro fratelli.”
Zazie lo guardò sorpreso. “Così tanti!”
“Non sono poi così tanti…”
“Beh, sì, ma per me sono tanti… io sono figlio unico.”
“Anche Lag lo è…”
“Di nuovo questo Lag.”
Connor sorrise. “È solo che pensavo che un giorno magari lo conoscerai anche tu. È una bella persona, mi trovo bene con lui.”
“Tu sembri trovarti bene praticamente con tutti.”
“Sì, però creare un legame è un’altra cosa.”
Anche Zazie gli sorrise.
“Arrivederci, Connor Culh.”
“Oh, ciao, Zazie.”
Mentre scendeva le scalinate del Bee Hive con Wasiolka per tornare verso casa, sentì Connor dire a Gas “Oh, no, hai di nuovo mangiato la mia pizza!”.
Nei giorni seguenti, segnati da altre missioni ed altri doveri da portalettere, fu qualcosa di fin troppo facile per Zazie ritrovarsi sempre affianco a Connor durante le pause al Bee Hive. Da quel giorno la cosa successe sempre più spesso.
E fu così che Zazie e Connor diventarono amici.
 
 
 
 
 
***
 
Ancora una fanfiction moooooooolto semplice e su Zazie. Vi siete mai chiesti come mai due persone così diverse come Zazie e Connor siano diventate amiche? Perché si conoscevano già quando Lag ha superato la prova per diventare portalettere, ed erano già tanto in confidenza che Connor sapeva che perché Zazie aveva deciso di diventare un letter bee. Io me lo sono domandato – anche perché mi piace la loro amicizia – e, sì, questo è il risultato. XD
By the way, nella storia ho cercato di inserire qualche accenno e qualche citazione fatta da entrambi – più che altro, però, ho utilizzato la serie animata più che il manga. Ah, il fatto che Connor abbia quattro fratelli è una cosa del tutto inventata (che abbia una famiglia no, invece - almeno lui! XD).
Ovviamente la fiction non ha nessuna pretesa. Grazie a chi è arrivato fin qui a leggere!
   
 
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