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Autore: Sgiach    13/08/2011    4 recensioni
Dimenticate tutto ciò che è successo dopo Betrayed. Stevie Rae non ha mai rivisto Zoey e gli altri dopo essere rinata: Neferet l'ha condotta insieme agli altri novizi rossi in un'accademia speciale, parallela alla normale Casa della Notte, in cui i ragazzi potranno imparare a controllare i loro nuovi poteri. Ma se Neferet spera di poter piegare la volontà di Stevie Rae si sbaglia di grosso: una Stevie Rae più combattiva che mai, impegnata a fuggire da quella dannatissima scuola e dall'amore...
Ora cominciavo a ricordare: il mio organismo aveva rifiutato la trasformazione. IL MIO ORGANISMO AVEVA RIFIUTATO LA TRASFORMAZIONE?!!! Questo voleva dire che io ero morta. ERO MORTA?!!!
E Mamy? L’ avranno informata? Oh, poverina, la notizia sarà stata devastante per lei…E Zoey? Avrà pianto a dirotto pensandomi morta e sepolta, mentre io ero qui, a quanto pare viva, ma non altrettanto vegeta, in compagnia di Neferet “la serpe”. Oh per tutti i cowboy, che brutta situazione!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RED VAMPIRES
inspired by House of Night series
I




Arrivammo, dopo circa un ora di cammino, davanti ad un edificio dal profilo imponente che era tutto ciò che riuscivo a distinguere, dovendomi ancora abituare alle luci soffuse dei lampioni: infatti, per tutta la durata del tragitto mi era stato imposto di tenere una benda sugli occhi, impedendomi di rilevare l’ ubicazione del luogo verso il quale i due colossi mi stavano conducendo.
Quando finalmente mi fui abituata alla poca luce riuscii ad avere una prima impressione decente della costruzione che - a giudicare dalle mura ingiallite e dall’ intonaco scrostato, parzialmente camuffati dall’ edera che percorreva l’ edificio quasi per intero - doveva risalire a parecchi decenni prima. Alzando lo sguardo notai anche numerose finestre oscurate, però, da spesse tende di velluto apparentemente bordeaux; quando poi riportai lo sguardo davanti a me notai che ci trovavamo davanti ad un pesante portone in legno, abbellito da rilievi in ferro battuto rappresentanti complicati intrecci di edera e filo spinato. Solo allora, dopo essermi voltata, notai che i due minacciosi individui mi sorridevano sornioni: un sorriso, il loro, davvero inquietante.
Dopo qualche secondo mi scostarono bruscamente e- prima di aprire il portone, che rispose con un insopportabile cigolio- si guardarono complici. Oltre l’ uscio il buio era pressoché totale e solo quando uno dei due accese una candela dalla provenienza sconosciuta riuscii, grazie alla sua luce soffusa, a distinguere il profilo di un’ ampia scalinata, la quale proseguiva poi in direzioni opposte, seguita dal morbido e lucido tappeto nero che la ricopriva. La sala era piuttosto spoglia in quanto al mobilio, ma era ricca di dettagli come quadri dai soggetti inquietanti e vasi di antica fattura che avevano tutta l’aria di aver bisogno di un restauro, piante rigogliose in piena fioritura che sembravano sospese in aria e un lampadario tutt’ altro che sobrio, ornato da numerose e appariscenti gocce di cristallo nero. Devo dire che i miei occhi, però, si erano facilmente abituati all’ oscurità quasi totale della stanza, la quale non mi aveva impedito di scorgere ogni minimo particolare nella sala e- per essere una novizia, morta oltretutto- ciò era molto insolito. Bah!
Le due sottospecie di bodyguard cui Neferet mi aveva affidata avevano voluto, a quanto pare, darmi il tempo di farmi un’ idea del luogo in cui, molto probabilmente, mi avrebbero rinchiusa, perché appena ebbi finito di guardarmi intorno- mi si piazzarono davanti e mi condussero su per la scalinata. Solo in quel momento mi accorsi del busto piazzato nel punto in cui quella centrale finiva e si diramava in altre due laterali: ritraeva senza ombra di dubbio Neferet, il viso perfetto incorniciato dai capelli ondulati, scolpiti così bene da sembrare veri e incredibilmente fluenti, le labbra increspate in un ghigno la cui malvagità era racchiusa tutta negli occhi leggermente socchiusi che parevano concentrati proprio su di me. Fui scossa da un brivido: quel posto era stranamente sinistro…
Seguii, poi, i due omoni su per la scalinata destra e per il lungo corridoio che seguiva. Quest’ ultimo era totalmente spoglio, ma sulla sinistra vi era una fila di porte, dalle quali provenivano sommessi brusii; noi ci fermammo davanti all’ ultima del corridoio, poi le mie neoguardie del corpo aprirono la porta e mi spinsero all’ interno e mi dissero di aspettarle lì, aggiungendo che sarebbero tornate al più presto perché non potevo resistere ancora a lungo. Allora capii: avevano intenzione di portarmi del sangue, per soddisfarne la sete che ormai non riuscivo più a controllare.
Dopo pochi minuti i due tornarono con una dozzina di sacche di sangue, che io trangugiai avidamente. Ah, che sollievo! Eppure avevo la sensazione di poter gustare di molto meglio, ma- appena guardai i due colossi- dovetti archiviare la folle idea che mi era venuta, anche perché uno dei due aveva iniziato a parlare: stava farneticando qualcosa sul doversi riposare. A quanto pare avevo a disposizione anche un armadio e un posto dove passare la notte, al resto avrei pensato il mattino seguente.

***


Quella mattina mi svegliai con il dolciastro e metallico sapore del sangue che, fin dalla sera precedente, si divertiva stuzzicare le mie papille gustative. Ciò nonostante sembravo ancora in pieno possesso delle mie facoltà, perciò potei finalmente osservare più attentamente la stanza in cui mi avevano confinato che- qualche ora prima- mi era sembrata solo un ammasso di ombre.
Ora notavo che era una camera molto semplice: le pareti erano tinte di un rassicurante color crema, al soffitto era applicata una plafoniera dalla linea semplice, per quanto riguarda il mobilio- invece- vi erano un armadio ed un comodino dal design molto lineare ed essenziale, mentre il letto era tutt’ altro che semplice, bensì era uno sfarzoso modello a baldacchino provvisto di tende di velluto bordeaux, uguali a quelle che ornavano la grande finestra dalla parte opposta della stanza.
Poco dopo bussarono alla porta. “Avanti!”, risposi. Intanto avevo avuto il tempo di indossare i tristissimi abiti che avevo trovato nell’ armadio (Santo cielo! Come avrei fatto senza i miei amati Roopers?!...), ovvero un paio di pantaloni neri, una maglietta dello stesso colore ed un chiodo indovinate un po’ di che colore?...Ma nero, ovviamente! Sembrava stessi andando ad un funerale: Orripilante! Tornando a noi…Entrarono i due omoni di Neferet e praticamente mi trascinarono fuori dalla camera. Saranno stati di guardia tutta la notte? Mi permisi di chiederglielo e mi risposero con un grugnito d’ assenso: tutto ciò era davvero angosciante, mi sentivo già oppressa, ed avevo il forte presentimento che questo fosse solo l’ inizio…
I due mi condussero lungo il corridoio che avevo percorso per la prima volta la sera precedente, poi bussarono ad una delle porte. Ne uscì una ragazza molto appariscente- tranne che per i vestiti rigorosamente neri, ovviamente- dall’ acconciatura buffa e altrettanto originale: aveva i capelli ricci cotonati come quelli delle star anni settanta, e tra la capigliatura folta spiccava un ciuffo arancione sgargiante, in netto contrasto con la sua pelle color cappuccino. Non so perché, ma l’ avrei vista molto bene con degli avvitati pantaloni bianchi abbinati ad una maglietta dai colori sgargianti; abiti talmente vistosi da non passare inosservati neppure in un’ affollatissima discoteca, luogo ideale per una tipa dalla personalità apparentemente effervescente come la sua. “Kramisha, fai fare un giro alla ragazza, poi portala in classe. E vedi di farle capire bene come funzionano le cose qui. D’ ora in poi sei sua responsabile, mi raccomando.” le aveva detto uno dei miei due bodyguard, poi entrambi se n’ erano andati. Ora eravamo rimaste solo io e Kramisha, lei aveva un sorriso indecifrabile stampato in volto(era forse compassione quella?!...), mentre io ero completamente spaesata.


Note d'autrice
Allora... Finalmente ho pubblicato il primo capitolo della mia ficcy XD! Spero che questo vi sia piaciuto quanto il prologo (a proposito, ringrazio tutti coloro che lo hanno recensito) che, a quanto pare, vi ha lasciati tutti con il fiato sospeso.
P.s. Moonlight, come vedi ho seguito (forse troppo) alla lettera il tuo consiglio di aggiungere più particolari... Spero che anche a te piaccia il nuovo capitolo. ;-)
  
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