Film > La principessa e il ranocchio
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Autore: Pseudonimo Letty    14/08/2011    1 recensioni
Ambientata dopo il film "La principessa e il ranocchio".
Tra le vie di New Orleans, le vicende di Tiana e i suoi amici si mischiano a quelle di una ragazza con un grande sogno nel cassetto.
Tra una canzone jazz e l'altra, la magia ritorna a percorrere le strade della città mezzaluna
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Come va la vita? Finalmente ritorno con una nuova storia e questa volta è una fanfiction su "La principessa e il ranocchio", classico Disney del 2009.

La storia è liberamente ispirata al film "Matrimoni e Pregiudizi", adattamento cinematografico in stile Bollywood di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen.

 

Jazz & Prejudice

 

Pelle dorata

 

L’estate a New Orleans  si prospettava calda e serena. Il sole fece capolino tra i comignoli spenti delle case, illuminando con i suoi primi raggi dorati le deserte strade della città.
Quel giorno, Tiana si era alzata di buon’ora e piena d’energie si era subito recata al ristorante.
Un’ora più tardi, cuochi e camerieri cominciarono ad arrivare, pronti anche loro per una giornata di lavoro.
Le finestre vennero spalancate, rivelando il bellissimo salone con grandi tavoli puliti.
Le cameriere, indossate le divise, cominciarono ad apparecchiare a dovere i tavoli e i cuochi in cucina accesero i fornelli, preparando i cibi basilari per la prima colazione.
In poco tempo, tutta la città si svegliò; per la strada si potevano vedere già tante persone che si apprestavano ad andare a lavorare ed i primi bambini si avviavano verso la scuola.
In poco tempo, il ristorante fu pieno di gente, in attesa di fare una colazione coi fiocchi.
 
Verso le dieci arrivò anche Naveen.
“Ben alzato dormiglione” lo salutò sua moglie con un bacio.
“Ci sono rimasto malissimo quando non ti ho travata a dormire stamattina, temevo che qualcuno ti avesse rapita” disse lui sorridendo dolcemente.
“Se mi avessero rapita, tu mi avresti già liberata, no? Coraggio, i clienti si rilasseranno ancora di più se suoni qualcosa” disse Tiana afferrando un cestino e avviandosi verso l’uscita.
“Dove vai?” domandò Naveen.
“Vado a comprare frutta e verdura. Abbiamo finito quasi tutto” spiegò lei uscendo velocemente.
 
Le strade si erano riempite ancora di più di gente.
Le madri ormai libere dai figli potevano uscire a fare spese con le amiche oppure a fare la spesa come lei.
Ad un tratto, lo sguardo le si posò su una vetrina di un negozio.
All’interno, fiocchi rosa e blu decoravano culle di legno e seggioloni per neonati.
La donna sorrise, accarezzandosi l’addome e fantasticando sul suo futuro.
Ad un tratto, il riflesso di un individuo alle sue spalle la fece balzare in aria…
Il riflesso dell’Uomo Ombra le sorrideva malignamente.
“Bonjour, Tiana” la salutò lui chinando leggermente la testa, tenendosi il cappello.
Tiana si voltò di scatto, era paralizzata dalla paura.
“Tu… C-Come puoi essere ancora vivo?” domandò lei con un filo di voce.
“è una storia complicata” disse lui con tono indifferente “diciamo che; se volessi fare un breve riassunto, sono riuscito a convincere i miei amici dell’Aldilà a lasciarmi andare…” finì fissando la donna negli occhi.
“Comunque, mi congratulo per il lavoro che avete fatto tu ed il tuo principino…” disse con un lieve sorrisetto, per poi scomparire in una nuvola di fumo viola.
“Lavoro? Ma di cosa parlava??” si domandò lei…
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Davanti al suo riflesso, cupi pensieri le fiorirono in testa.
Non sono bianca, ma neppure nera” pensò la ragazza.
La gente chiama persone come me Sanguemisto, Meticcio, Mulatto
Premette le sue mani dorate contro il vetro, fissando i coloratissimi libri al suo interno.
Quanto avrebbe voluto comprarne uno nuovo. I pochi libri che aveva letto ormai li aveva imparati a memoria ed era desiderosa di conoscere altre storie, vedere descritti posti nuovi, vivere nuove storie…
“Hey tu! Fuori dai piedi, Meticcia!” gridò un uomo baffuto e grasso sull’uscio della libreria.
La ragazza si staccò immediatamente dalla vetrina, fissando intensamente l’uomo.
“Stavo solo guardando” rispose sincera.
Anche volendo, non avrebbe avuto i soldi per comprare neppure una pagina.
“Bene, allora torna solo quando avrai i soldi per comprare qualcosa” rispose lui brusco.
La ragazza si voltò e se ne andò a passo svelto.
Odiava le persone che la giudicavano soltanto per il colore della sua pelle.
Ma doveva pur collaborare con qualcuno. Era scesa in città con il preciso scopo di trovare un lavoro…
Ma di certo non lo andrò a chiedere a quell’uomo” pensò infastidita.
Si fermò improvvisamente davanti all’entrata di un pub, attirata dal suono di una radio su un tavolo vicino all’entrata.
Dal piccolo aggeggio di legno usciva una canzone nuova.
Come ammaliata, la ragazza si appoggiò allo stipite della porta, captando tutte le note di quella canzone così dolce e melodica.
Avete ascoltato LOVE dello straordinario NAT KING COLE” disse una voce starnazzante quando la musica sfumò.
Ebbe appena il tempo di sentire quelle parole, che qualcuno la chiamò all’interno del pub.
“Emerald! Cara! Come stai?” domandò una donna paffuta e dal viso dolce.
“Buongiorno signora Smith” disse cordialmente la ragazza entrando e accennando un sorriso.
“Sono venuta per sapere se aveva bisogno di una cameriera oggi” finì fissando la donna.
“Oh grazie cara! Sei capitata giusto in tempo. I nuovi camerieri non si sono fatti vivi e c’è un sacco di lavoro da fare” spiegò la donna accennando ai tavoli occupati.
“Va bene, mi metto subito a lavoro allora” rispose la ragazza, ma prima che potesse fare un altro passo, la donna la prese per un polso lievemente.
“Aspetta” disse lei mettendole in mano una busta “vai a cambiarti e mettiti questo”.
Emerald aprì leggermente la busta, osservando la stoffa del vestito.
“Ma non doveva signora” disse lei lusingata.
“Non sono stata io… è Katy che mi ha pregata di cucirti questo vestito. E poi ascolta, sei una ragazza bellissima, non puoi indossare una salopette come un uomo!” protestò la donna premendo tra le braccia della ragazza la busta e dirigendosi verso le cucine.
Emerald sorrise alla donna, per poi scomparire nel retro del pub.
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“Naveen! Naveen!” gridò Tiana spalancando la porta del ristorante.
“Che succede?” domandò preoccupato suo marito andandole incontro.
Tiana aveva il fiatone per la corsa che aveva fatto, ma dopo alcuni secondi riuscì a parlare.
“Lui…. L’Uomo Ombra…” disse tra un respiro e l’altro “… L’Uomo Ombra è vivo” finì con un volo di voce.
Naveen spalancò gli occhi, non riusciva a credere che quello stregone vodoo fosse riuscito a tornare in vita.
“Vieni, sediamoci” disse prendendo sottobraccio la donna.
Ma dopo alcuni passi, Tiana si sentì mancare improvvisamente.
Naveen riuscì a prenderla al volo in braccio.
“Tiana!” la chiamò insistentemente, ma lei non si mosse: era svenuta.
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“Wow, Emy! Sei stupenda!” urlò Katy entrando nel pub e vedendo subito l’amica.
Le guance di Emerald si tinsero di un tenue color rosa; il vestito azzurro le arrivava fino al ginocchio e le risaltava la pelle dorata. Inoltre aveva trovato assieme al vestito anche un paio di scarpette nere molto comode ed infine aveva legato i capelli neri in uno chignon.
“Ti devo ringraziare, Katy” disse lei sorridendo “Mi piace davvero tanto questo vestito” finì abbracciando la castana.
“Sono felice, così almeno non ti vestirai più con quella salopette così maschile”
“Katy! Per pagaiare devo per forza indossare quella salopette” protestò lei.
“Negativo! Tu oggi indossi questo vestito e domani riavrai la tua amata salopette” scosse la testa l’amica.
“Va bene” sospirò rassegnata Emerald.
“Ehm… E poi…” aggiunse Katy avvicinandosi all’orecchio dell’amica “Se non l’hai notato, quel gruppo di ragazzi non fa che fissarti da quando ti sei cambiata” disse facendo un cenno con la testa, puntando un tavolo vicino alle finestre occupato da alcuni ragazzi sulla ventina.
Emerald osservò il gruppo per pochi secondi;
“Uff, non mi interessa ciò che pensano in questo momento… piuttosto, sai dove sia Emily?” domandò.
“Aveva detto che oggi sarebbe uscita con Mark” la informò Katy.
“Mmm… Lo ripeto, non mi convince quel tipo” commentò Emerald ripensando al ragazzo della sua amica.
“Come mai? Stanno così bene insieme! Quanto mi piacerebbe anche a me trovare il principe azzurro” sospirò Katy. Emerald fece spallucce, pensando a quanto fosse irrimediabilmente romantica l’amica.

 

A.A.: Spero di ricevere tanti commenti (vi preeeeeeego!) anche per sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo. Lo so, è un tantino insipida ancora, ma presto renderò questa storia un piatto saporito e aromatizzato a dovere.

Un saluto, a presto e... Buon Ferragosto! ;-D

 

Piccola Letty =]

   
 
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