Scusate, non so
com'è potuto succedere, forse un problema di publicazione, ma il
capitolo era già finito. Non avevo ricontrollato per via
dell'orario improponibile nel quale ho postato, perdontemi e abbiate la
cortesia di rilleggerlo.
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UN CENTIMETRO
DI TROPPO!
Amarini
inchi
Non
riusciva a capacitarsene, era un incubo. Non solo doveva sopportare di avere
una taglia minore a quell'idiota o che lui fosse più famoso e con una foto
molto più normale della sua, ma adesso anche questo.
"Oh, non farne un dramma è solo di un numero!" esclamò Chopper
scendendo dalla sedia.
"Non è questo il problema...è una questione di principio" proclamò di
rimando il cuoco scendendo dalla pedana. "E che diamine sono anche più
grande di lui!" esclamò tra se e se andando in cucina con un nodo alla
gola. Naturalmente il fatto che fosse solo un numero non cambiava nulla,
ma questo non valeva se si parlava di Zoro. "Non lo sopporto, non lo sopporto e non
lo sopporto!" sbraitò scaraventando la porta dell'infermeria contro il
muro, prima di entrare in cucina, oltre a stritolare la povera sigaretta appena
accesa.
"Ehi cuoco!....potresti evitare di rompermi la nave!" aveva
gentilmente fatto presente il carpentiere seduto sul divano con accanto Rufy e
Usop. Sanji lo guardò con occhi di fuoco dicendogli tacitamente di non
rompergli le scatole. Era già nero di suo se poi ci si metteva pure lui e la
SUA nave, andava a finire che Sanji non avrebbe più risposto di se stesso.
"Invece di rompere, vai in infermeria.....Chopper ti aspetta!" disse
il cuoco dirigendosi al piano cottura. Era l'unica maniera per rilassarli dopo
quella caduta in basso. Per lui cucinare era la creme della creme, dove poteva
fantasticare sul cibo e le sue dee.
"C'è qualcosa che non va?!" chiese Nami entrando in cucina seguita da
Robin e guardando il biondo cucinare come un ossesso.
"Attenta...può mordere!" esclamò Franki scomparendo dietro la
porta dell'infermeria. La cartografa fisso il carpentiere come una che non
aveva capito nulla, ma conoscendo il cuoco doveva centrarci qualcosa Zoro.
Dopotutto sapevano tutti della relazione, guerra/amore, tra i due e quindi era
sicuro che se Sanji era arrabbiato a livelli stratosferici, come adesso, la
colpa era di Zoro.
"ZORO...A RAPPORTO, IMMEDIATAMENTE, IN CUCINA!" urlò cercando di
farsi sentire per tutti i meandri della nave. Ovviamente lo spadaccino era
sempre al solito posto, in cima all'albero maestro ad allenarsi o a
sonnecchiare. "ZOOOROOOOOOO!" urlò più forte facendo cadere Rufy dal
divano dove stava tranquillamente sdraiato insieme ad Usop.
"Che diavolo hai da urlare strega?!" chiese lo spadaccino
massaggiandosi il fondo schiena, causa caduta mentre dormiva per via dell'urlo.
Appena entrato in cucina un occhiataccia da parte di Sanji lo trafisse, metaforicamente
parlando, al cervello. Il cuoco si poteva definire una specie di gatto
arrabbiato con tanto di pelo ritto e pronto all'attacco. Dal canto suo, Zoro
non capiva perché Sanji ce l'avesse con lui, quel giorno non gli aveva ancora
dato noia e anche la sera prima non gli sembrava di avergli fatto male o
averglielo imposto. Era vero che non avevano ancora fatto la solita scazzottata
pomeridiana, ma non ne vedeva la necessità visto la bella giornata di sole. In
ogni caso non ebbe il tempo di perdersi nei meandri della sua mente che gli
arrivò un pugno in testa da parte della cartografa.
"COME MI HAI CHIAMATA?!" chiese in versione squalo a diecimila denti
tenuta a stento da Robin mentre scalciava e muoveva le mani in preda a una furia
omicida. Nel mentre Zoro faceva la faccia da ignorante e se andava a sedere al
bancone con la schiena di Sanji davanti e sempre quella sensazione di sguardo
letale addosso da parte del cuoco.
"Suvvia Nami, non è per questo che l'hai chiamato qui!" cercò di
calmarla Robin. In fin dei conti Nami aveva chiamato lo spadaccino perché, da
quanto aveva intuito, doveva essere la causa del mal umore del cuoco a
differenza che lo sapesse o meno. Dopotutto tutti sapevano che se Sanji era di
pessimo umore il cibo, seppure ottimo come sempre, poteva essere poco
equilibrato o addirittura ridotto rispetto a quanto ne mangiasse Rufy,
quindi ne andava della loro sopravvivenza con un lupo di mare a bordo.
"Giusto...!" disse calmandosi "Zoro! Chiedi scusa a Sanji per
qualsiasi cosa sia successa!" ordinò verso lo spadaccino. Il verde fece
uno sguardo scettico come uno che guarda un idiota in una casa di riposo dire
cose assurde. "Non guardarmi così....Sanji sembra avercela con te e
quindi, a meno ché tu non voglia digiunare ti conviene farlo!"
"Non ci penso nemmeno!" esclamò secco. A quel punto Zoro si vide
arrivare una padella in piena faccia riuscendo ad evitarla, per miracolo,
grazie ai suoi riflessi sopraffini. "Ma sei impazzito torciglio del
cavolo...era bollente!" protestò Zoro guardando il cuoco, il qaule non
aveva più un occhio normale era diventato una fiammella ardente che bruciava a
temperature altissime. "Spiegami che ti ho fatto!?" chiese
cominciando ad evitare ogni cosa Sanji gli tirasse contro. Per Zoro era come
trovarsi davanti una moglie isterica dopo aver scoperto un tradimento del
marito, cosa tra l'altro impossibile, Zoro non si sarebbe mai sognato di
tradire Sanji sia a letto che in battaglia a bordo.
"A questo posso rispondere io!" proclamò Chopper uscendo con Rufy, entrato
dopo Franki e poi Usop durante il casino, dall'infermeria. I presenti si
girarono verso il medico curiosi di sapere il motivo dell'arrabbiatura del
cuoco verso Zoro. "Questo pomeriggio vi ho sottoposto alla solita visita
mensile, ma a differenza delle altre volte, vi ho anche misurato in altezza!
Ebbene.. è venuto fuori che Zoro è più alto di Sanji di un centimetro!"
sospirò sedendosi al tavolo.
"Davvero?" chiese Usop al medico
"Si...Zoro è alto 178, mentre Sanji 177!" specificò leggendo le
cartelle che aggiornava a scadenza mensile. Ovviamente faceva ciò per rendere
più sicura la navigazione e addirittura, due volte l'anno, faceva anche i
prelievi per evitare malattie o roba di altro genere. Era il suo lavoro, nulla
da obbiettare, ma quella volta aveva preferito anche le altezze per capire se
qualcuno sulla nave fosse sotto o sovrappeso, escludendo Franki e Brook per
ovvi motivi. Il solo problema era saltato fuori quando Sanji aveva scoperto che
lo spadaccino era più alto di lui, nessun dramma era solo un centimetro, ma
Sanji ne aveva fatto una storia greca.
"HAHAH HAAHAHAHAHAHAHHAHA!" cominciò a ridere lo spadaccino. Sanji a
quelle risare prede una padella e cominciò ad avvicinarsi allo spadaccino con
passo felpato e arrivato alla testa verde del suo compagno colpì con tutta la
forza che aveva nel braccio.
"Prova a ridere di nuovo, e il tuo letto sarà peggio del deserto dei
tartari per il prossimo millennio!" rosicò tra i denti Sanji disintegrando
la terza sigaretta della giornata.
"Beh, però Zoro ha ragione! Dopotutto è solo un numero!" constatò
Nami pensando all'assurdità della cosa.
"Vero! E poi, se ci pensiamo, è anche meglio...." sorrise Robin.
"Perché?!" chiese Rufy stralunato con il mento appoggiato al tavolo
in cerca di cibo.
"È sempre un bene che la moglie sia più bassa del marito, no?!"
spiegò con un sorriso disarmante Robin. Una risata generale fece eco nella
stanza e non mancò di far imbufalire Sanji. Il cuoco buttò tutti a calci fuori,
tranne Robin e Nami ovviamente. "Non ti devi arrabbiare..l'altezza non
conta!" cercò di tirarlo su l'archeologa. Il cuoco parve riaversi
dall'arrabbiatura, ma non guardò Robin negli occhi e neanche Nami.
"Non è il fatto di essere più basso.....il problema è che adesso mi
tratterà peggio di quanto non facesse prima!" esclamò sconsolato.
"Ma dai...vedrai che Zoro non sarà così idiota!" decretò Nami. Questo
è quello che aveva detto,
ma.........................................................................................
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"Hai bisogno di una
mano.....non ci arrivi tesoro?!" chiese ironico Zoro guardando Sanji
cercare di raggiungere, a fatica e in punta di piedi, la ciotola per
l'insalata. "Perché non usi la sedia?!" propose sorridendo. Il cuoco
tremò a quella frase, era convinto che Nami potesse aver ragione. Sarebbe stato
contento di poter sbagliare, una sacrosanta volta, sul possibile comportamento
del verde, ma no, doveva avere ragione anche quella volta. In ogni modo non
aveva voglia di una lite coniugale proprio in quel momento e quindi preferì
soprassedere.
"No grazie, ce la faccio!" esclamò cominciando a tagliare l'insalata
lasciando perdere la ciotola per quel momento. Zoro allora si alzò dalla sedia
e arrivando dietro a Sanji gli prese la ciotola senza fare nessuno sforzo.
"Ecco tieni piccolo mio!" rise sotto i baffi Zoro appoggiando la
suddetta sul tavolo lavoro di Sanji. Il cuoco non ci vide più, tremava dalla
rabbia e fumava quasi dalla vergogna, prese la ciotola tirandola verso Zoro, ma
colpì per sbaglio Usop che cadde in mare. Zoro ci divertiva, non perdeva
occasione per rinfacciargli il fatto che fosse più alto. Certo un centimetro
non era una differenza tanto pesante da sopportare, ma il vedere come Sanji si
accanisse per quell'assurdo motivo poteva considerarsi esilarante. Lo
spadaccino decise di divertirsi con Sanji per, almeno tutto il giorno: lo
aiutava a prendere i vari utensili troppo in alto, in magazzino gli prendeva
gli ingredienti che servivano e robe simili. Naturalmente a Sanji questa cosa
non andava giù, il fatto di dipendere dallo spadaccino per un ridicolo
centimetro di troppo era snervante, sopratutto contando che, fino a quel
momento, non ne aveva mai avuto bisogno. Anche se pensandoci a desso era sempre
così, quando Sanji aveva bisogno di una mano in cucina c'era sempre Zoro con
lui, ma la sua presenza era diventata talmente naturale da non farci più caso.
Ad ogni modo doveva fare qualcosa, non poteva farsi aiutare in continuazione
dallo spadaccino con la fine di sentirsi inferiore. "Usa la sedia....ma
sei sordo?!" chiese Zoro stufo del comportamento del cuoco. Era vero che
fosse divertente vederlo accaparrarsi in certe cose, ma il gioco è bello quando
dura poco.
"Ce la faccio anche senza!" rispose risoluto e cocciuto.
"Guarda che ti fai male....usa la sedia!" protestò il verde vedendo
il precario equilibrio in qui versava il biondo. La gamba destra tesa con il
piede in punta e la mano destra da stabilizzatore sul piano lavoro, accanto il
ginocchio sinistro appoggiato al piano lavoro come molla per alzarsi e la mano
sinistra protesa verso l'alto a palmo aperto. "Io ti ho avvisato...ci vediamo
dopo!" salutò uscendo dalla cucina. Ovviamente non si allontanò, era
preoccupato per il cuoco, sapeva della sua cocciutaggine, ma sperava che
capisse dopo un po'
"Zoro! Com'é Sanji?!" chiese Robin divertita da quel gioco.
"Diciamo che se non la smette lo allungo a suon di pugni! È da due minuti
che tenta di raggiungere una tazza troppo in alto perfino per me!" spiegò
riportando alla donna anche la posizione degli arti del cuoco.
"Ma non si farà male?!" chiese Nami ascoltando la conversazione.
"È quello che gli ripeto da prima, ma lui è cocciuto" rispose
scendendo le scale fino al ponte erboso .
"SANJI SCENDI IMMEDIATAMENTE DA LI!" urlò il medico dentro al cucina.
"È PERICOLOSO....STA ATTENTO!" Lo sentirono tutti il grido del medico
e tutti sentirono anche il tonfo e la caduta di padelle per
"Te l'avevo detto di stare attento!" proclamò Zoro mentre il
medico andava a verificare come stesse il loro cuoco "Speriamo solo che tu
non ti sia rotto nulla!" sospirò Zoro accovacciandosi vicino al cuoco che
divenne rosso.
"Ma no, non mi sono rotto nulla, mica sono fatto di burro!"
protestò Sanji soffocato dalle continue prediche di Zoro e Chopper. Tentò di
alzarsi sotto lo sguardo apprensivo e severo della ciurma, ma appena provò a
fare forza con la caviglia destra per alzarsi una stiletta lo colpì facendolo
ricadere a terra con il sedere.
"Ah, ah! Mi sa che ti sei storto una caviglia!" diagnosticò Chopper.
"Vedi che succede a voler fare l'idiota!" lo rimproverò Franki. Sanji
gonfiò le guancie a mo di bambino di tre anni, mentre Zoro lo prese tra le
braccia per portarlo in infermeria.
"NAAAAA, LASCIAMI!" urlò il cuoco tentando di svicolare da Zoro.
"POSSO CAMMINARE DA SOLO!"
"Smettila..oppure sarà il tuo letto a essere peggio del deserto dei
tartari!" ringhiò scrutando Sanji in modo severo tipo genitore apprensivo.
Il cuoco si zittì trovando rabbia mista a disappunto negli occhi di Zoro e si
lasciò trasportare fino in infermeria.
La diagnosi fu di due settimane a letto e poi riabilitazione forzata per
un'altra settimana. "La prossima volta usa la sedia!" proclamò lo spadaccino
sedendosi sul letto, dove Sanji se ne stava bello comodo sorretto dal cuscino
per non restare sdraiato.
"La prossima volta vedi di abbassarti!" sputò Sanji. Zoro rise a
quella frase con il suo solito tono strafottente "Poi mi dici che ci trovi
da ridere!?" domandò ironico incrociando le braccia sul petto.
"Il fatto che chiedi cose assurde! Come anche la tua natura assurda"
spiegò avvicinandosi a Sanji per dargli un leggero bacio a fior di labbra.
"Guarda che non mi sciogli!" sbuffò il cuoco
"Oh, andiamo! Guarda che un centimetro non è nulla crescerai!"
"Si, il problema è neanche tu ti fermerai nel crescere idiota!"
"Questo è vero....però guarda il lato positivo, potrei essere più alto di
te di almeno dieci centimetri e non avresti più la frustrazione del numero
uno!" esclamò sorridendo per poi tornare a baciare Sanji.
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"ZOROOOOO.....VIENI
QUI CHE TI UCCIDO!" urlò Sanji uscito dalla cucina con una padella di
acciaio inox in mano.
"E adesso che c'è?!" chiese Nami esasperata
"Non avrai di nuovo misurato le altezze?!" domandò incerta Robin a
Chopper.
"Beh, ho dovuto farlo, dopotutto sono passati due anni!" spiegò il
medico
"E allora di quanto si sono alzati?!" domandò Usop, mentre Franki
tentava di fermare Sanji dal distruggergli la nave appena ripartita dopo due
anni di ferma. Nel mentre Zoro si era appena messo davanti a Sanji il quale
corse verso di lui con la padella al vento
"Dunque...." rifletté Chopper andando a leggere le cartelle
".....Zoro è alto 184, mentre Sanji è arrivato a 179*!" finì di leggere sorridendo nervosamente
lasciando pietrificati suoi tre interlocutori. Intanto Sanji aveva preso a
rincorrere Zoro per tutta la nave, finché Zoro stufatosi lo prese per un
braccio e se lo portò vicino, alzandogli il viso e baciandolo, mentre la
padella finiva in mare solo per il gusto di farlo incavolare ancora di più.
Una cavolata alle undici della sera, quando il
cervello dovrebbe essere a nanna, ma mentre rileggevo Yellow di One Piece mi è
capitato di leggere le altezze della ciurma. Ora considerando che
*
Lo so forse è troppa la differenza, ma altrimenti non veniva la fine
perdonatemi e soprassedete.