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Autore: jinajin    17/08/2011    2 recensioni
Una notte insonne, a rigirarsi nel letto, porta l'agente Dunham alla ricerca di cibo nel mezzo di una Boston addormentata. Ma cosa la farà fuggire a gambe levate a casa, per poi ritrovarsi il mattino dopo a ricordare mele verdi?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~ Olivia. Al minimarket, con una fame da lupi. ~

 


L’aria era irrespirabile. La collega era sparita dietro a una nube di fumo finto e lei, lasciata sola al tavolino con un mezzo Bellini, osservava la gente intorno a sé. Alla fine, insoddisfatta, prese un lungo sorso del suo drink, finendolo tutto.

Aveva promesso di dirglielo...

Persa com’era nei suoi pensieri, non si accorse che qualcuno le si era seduto accanto e le aveva rivolto la parola. Solo quando le venne dato un pizzicotto al braccio, lei si girò verso quella presenza. Astrid sedeva accanto a lei e le stava chiedendo se voleva andarsene.

«No, rimaniamo ancora un poco» disse Olivia, dando un sorriso di circostanza.

«Non mi pare che ti stia divertento, Olivia. Vuoi che chiami Peter?» le chiese Astrid, mentre prendeva il cellulare e lo mise nelle mani di Olivia.

Olivia lo guardò per un lungo attimo e alla fine disse:

«Non credo sia il caso, Astrid.».

Restituì il cellulare ad Astrid e volse lo sguardo da un’altra parte.

Alla fine la serata si chiuse così: entrambe evitarono di parlare sia di Peter che di Walter. Astrid augurò la buona notte ad Olivia. Lei rimase a guardare Astrid che si allontanava fino alla macchina. Quando la donna s’insinuò nella sua auto, Olivia si girò e attraversò la strada, verso il suo SUV nero. Quando entrò nell’auto infilò subito la chiave nel quadro d’accensione, senza girarla.

Domani chiederò scusa ad Astrid per stasera. E’ stata così gentile da invitarmi ed io le ho rovinato la serata con la mia mise...

Quando la luce dell’abitacolo del SUV si spense, Olivia sospirò. Non aveva voglia di tornare a casa, infilarsi a letto per alzarsi domani mattina e affrontare il team Fringe. Uno in particolare le scivolò nella mente, così facilmente che rimase stupita, rievocando con sé un momento in particolare di un paio di giorni fa. Quel momento in cui si era ritrovata da sola, quando era tornata da Jacksonville ed era attannagliata su come poter riaquistare la sua abilità indotta dal Cortexiphan, e Peter l’aveva raggiunta. Ricoradava come lui l’aveva rassicurata, ricordando con maggiore accuratezza il momento in cui lui si era avvicinato per baciarla.

Se la paura non si fosse fatta viva in quel momento... io e Peter...

Un suono elettronico la riportò alla realtà. In preda a un’agitazione -e soprattutto eccitazione- improvvisa, rovistò nervosamente nella tasca del suo capotto, alla ricerca del cellulare. Sul display lampeggiava l’icona del messaggio. Chi poteva essere alle due di notte? Con un veloce gesto delle dita, aprì l’sms e lo lesse. Chi le scriveva a quell’ora era un Peter assonnato che le chiedeva se lei poteva passare l’indomani a prendere lui e Walter per via di un guasto alla vecchia station wagon. Di solito avrebbe risposto subito di sì, ma quella sera non era propensa ad esaudire la richiesta di Peter. Forse stava nel fatto che lei non riusciva, al momento, di stare vicino a Peter e Walter. Il primo per il ricordo di pochi istanti fa. Il secondo perché lo avrebbe spronato a dire la verità al figlio di lui.

Senza indugiare oltre nel SUV, Olivia girò la chiave e s’immerse nel traffico notturno di Boston, mettendo da parte quei pensieri che non facevano altro che agitarla ulteriormente.


~
 

Quella notte per l’agente Dunham si preannunciava alquanto lunga e senza una goccia di sonno. Si era rigirata molteplici volte, senza mai trovare una posizione comoda per dormire. E tutto quel muoversi sotto le coperte le aveva procurato l’aumentare dello stress che già la permeava da tutto il giorno. Decise di alzarsi e fare qualcosa di utile, piuttosto che stare a fissare il soffito per ore. Per prima cosa risistemò il letto, cosa che non faceva mai la mattina per via della fretta che la attannagliava quando era intenta ad andare al lavoro, e sistemò la sfilza di vestiti che troneggiavano sulla sedia e sul pavimento. Dopo aver fatto tutto ciò si diresse verso la cucina. In preda ad una fame improvvisa aprì il frigo alla ricerca di qualche avanzo. Ma non ne trovò. Il frigorifero era totalmente vuoto, a parte i condimenti e il ketchup. Ritornò in camera, cambiandosi con un paio di jeans e una maglietta presi a casaccio dall’armadio, prese le chiavi e uscì di casa alla ricerca di cibo.

 

Trovare un posto dove procurarsi qualcosa da mettere sotto ai denti alle quattro di mattina si stava rivelando un caso abbastanza complicato per l’agente speciale Olivia Dunham. Era ferma ad un incrocio, con il semaforo che brillava di un rosso consumato, e stava riflettendo. Quando il suo sguardo si posò sul navigatore sulla console, Olivia esulò mentalmente dandosi anche della cretina per non averci pensato prima. Lo accese e cercò il primo supermercato/minimarket nelle vicinanze. Quando il navigatore lampeggiò assieme ad un allegro bip, Olivia spulciò l’elenco di risultati cercando qualcosa che non distasse tanto da dove si trovava. Ne trovò uno, un minimarket di quelli aperti 24 ore su 24, che distava solo 800 metri. Rimise in moto il SUV e senza indugio premette a fondo sull’acceleratore. Non le importava di prendere multe. Lei lavorava per il suo paese, salvando vite innocenti da strani casi di scienza di confine. Grazie all’FBI poteva evitare di incorrere contro il codice stradale.

 

Parcheggiò poco lontano dal minimarket. Alla vista del negozio cominciò a correre, fermandosi poco prima dell’entrata. Ma quando dette un’occhiata all’interno si’immoblizzò sul posto.

Perché qui? Con tutti i posti vicino casa loro, quei due vengono proprio qui a fare la spesa?

Tra i piccoli reparti, fra quelli della colazion e i dolci, c’erano Peter e Walter. Walter stava indicando un dolce alla mela verde, di sicuro in preda ad una delle sue voglie strambe ed improvvise, mentre Peter lo tirava via da lì, di sicuro dicendogli di no. E prima che gli occhi di Peter incrociassero quelli di Olivia all’entrata, lei si allontanò da lì, correndo verso il SUV.

Maledette siano le voglie di Walter!

Appena chiuse lo sportello mise in moto l’auto e si allontanò da lì.
 

~

 

Due ore più tardi a casa sua, Olivia si svegliò. Non si accorse della sua mise, la maglietta della Northwerstern e dei jeans, da quant’era assonnata. I momenti di un paio di ore fa le riemersero nella mente, ricordandole di Peter e Walter nel minimarket, della sua fuga a gambe levate e di come si era buttata a letto, ridendo come un’ossessa.

«Chissà cosa diranno Peter e Walter se stamani porto delle mele verdi al laboratorio... ».

   
 
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