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Autore: Komadocchi    17/08/2011    4 recensioni
Kagura, la ragazza dalla testa dura e Okita, il ragazzo più sadico della terra (Takasugi è fuori classifica causa età) si incontrano mentre Kagura si trova sotto un potente temporale e lui si offre di accompagnarla a casa. Cosa succederà mai?
"I ciliegi erano stati rovinati dalla tempesta, notò Kagura quando ripassarono di fronte al parco dal quale era scappata di corsa.
Non si era salvato nemmeno un singolo fiore.
Era triste, ma con un sorriso si ritrovò a pensare che aveva fatto bene ad uscire per ammirarli. Non aveva solo visto quegli splendidi boccioli, ne aveva trovato anche uno da tenere tutto per se." OkitaxKagura
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagura, Okita Sogo
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kagura si svegliò quando il sole era già alto nel cielo. Accanto a lei c'era un vassoio con la colazione. Una colazione per cinque persone.
Almeno sa quanto mi piace mangiare.
Concluse fra sé e sé.


Si lanciò sul vassoio pochi secondi prima che Sogo entrasse nella stanza.
“Buongiorno, principessa delle dormiglione, sono le dieci della mattina.”
Un'espressione di puro orrore si formò sul viso della ragazza.

Le DIECI della MATTINA? Ho dormito per tutta la notte qui? Gin mi farà a pezzi, si sarà di sicuro accorto che sono uscita di casa.

Ingurgitò la colazione più in fretta che poteva, mentre Sogo la osservava attentamente.
Una volta sazia, si voltò a fissare il ragazzo.
“Cos'hai da guardare, mai vista una ragazza che mangia?”
“Oh, che mangia si, che mangia completamente nuda no.”
Kagura si infilò in fretta e furia sotto le lenzuola, mentre lui la raggiungeva gattonando sul letto. La baciò sulla fronte.
“Non capisco perché ti nasconda, non è nulla che non abbia già visto. Comunque i tuoi vestiti sono asciutti. Te li vado a prendere?”
“Si, grazie.”
“Te li vado a prendere solo se mi lasci guardare mentre ti rivesti.”
“Da quando sei un maniaco?”
“Da quando ti amo.”
Kagura intrecciò le braccia dietro il suo collo e lo attirò a se, concedendogli qualche bacio.
“Permesso accordato. Ma mi devi promettere di accompagnarmi subito a casa una volta rivestita.”
“Accidenti, sei peggio di un avvocato difensore quando si accorda sul patteggiamento. Va bene, accetto.”

I ciliegi erano stati rovinati dalla tempesta, notò Kagura quando ripassarono di fronte al parco dal quale era scappata di corsa.
Non si era salvato nemmeno un singolo fiore.
Era triste, ma con un sorriso si ritrovò a pensare che aveva fatto bene ad uscire per ammirarli. Non aveva solo visto quegli splendidi boccioli, ne aveva trovato anche uno da tenere tutto per se.

“Siamo arrivati.”
Sogo scese dall'auto e fece il giro per aprire la porta a Kagura. Lei lo ringraziò con un bacio.
“Quando ci vedremo ancora?”
Lui le allungò un bigliettino con il suo numero del cellulare.
“Quando vuoi. Spero non ti dispiaccia, ma per caso potrei passare di qui qualche volta e sentire un'improvvisa mancanza di voglia di lavorare. Se volessi passare un po' di tempo con te, mi ospiteresti?”
“Quando vuoi.”
“Perfetto. Ora scusami, ma devo andare a farmi cazziare da Hijikata. Spero che prima o poi muoia.”
Kagura rise e rimase a guardarlo fino a che non svoltò per una strada laterale.
Corse dentro casa, poiché non poteva restare oltre sotto il sole.

Gintoki, Shinpachi e Sadaharu erano in casa. Gin stava sbraitando al telefono e Shinpachi stava facendo dei segni su una mappa.
“Dovete averla vista da qualche parte, insomma, è una piccola peste con manie distruttive! E' difficile non not... Oh.” Gintoki rimase a fissarla, la cornetta appoggiata sull'orecchio e lo sguardo... beh, il solito sguardo da pesce lesso.
Sadaharu le saltò addosso nello momento in cui Shinpachi si alzò per correrle incontro. Il ragazzo finì schiacciato sotto le zampe del gigantesco cane.
“Ahahhahaha, dai, basta leccarmi Sadaharu, mi fai il solletico!” Rise felice Kagura.
“Hai idea di quanto fossimo preoccupati? Insomma, ti avevo detto di non uscire con quel tempo!”
“Scusa Gin, ho trovato un'amica per strada e sono andata la lei. Mi sono dimenticata di avvisare.”
“Un'amica... quindi non c'entra nulla il fatto che sei stata scaricata qui da un'auto della Shinsegumi? Dimmi almeno che non hai combinato casini.”
La ragazza arrossì fino alla punta dei capelli.
“Non ho fatto niente, davvero. Mi hanno dato solo un passaggio fino a casa.”
Gintoki sorrise con l'aria di chi la sa lunga.
“Ah, i giovani... comunque ho una cosa per te.”
Si abbassò dietro la scrivania e riapparve con in mano una bellissima piantina bonsai. Un ciliegio bonsai.
“Visto che sei scappata per vedere i ciliegi, o almeno così sembra, ho pensato di regalartene uno tutto per te. Sei in grado di prendertene cura?”
Il ciliegio aveva un solo bocciolo.
“Dicono che per farle crescere bene, le piante debbano avere un nome.”

Kagura sorrise.
“Non ti preoccupare, ne ho già uno in mente...”
Gintoki sospirò, grattandosi la testa.
“Ah, l'amore...”







Note: EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! GIOIA, TRIPUDIO! E' LA FF PIU' LUNGA CHE ABBIA MAI SCRITTO! Offro da bere a tutti! BARISTA, DACCI DENTRO COL LATTE ALLA FRAGOLAAAAA! Anzi no, ritiro. Non ho abbastanza soldi. E wow comunque, anche se non ho indugiato sul sesso. E' quello che fa vendere. In ogni caso, il conto del brindisi lo lascio a voi *fugge verso nuovi lidi*


Non so se ve ne siete accorti, sono un po' fissata con i cilegi.

   
 
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