Anime & Manga > Letter Bee/Tegami Bachi
Ricorda la storia  |      
Autore: Stray cat Eyes     17/08/2011    3 recensioni
Povera Wasiolka, avere per casa un Bee in fase d’innamoramento non è proprio il massimo per i nervi di un Dingo...
[crack!Zazie, Zazie/Lag]
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le dediche sono un po’ come regali: ci penso e ci ripenso, certa che il contenuto non sarà all’altezza del pacchetto infiocchettato. Ho sempre paura di deludere il destinatario, è per questo che in genere evito – anche quando proprio vorrei.
Stavolta... non è che vorrei. È che proprio voglio.


A sushi e Root,
sperando basti almeno il pensiero. ♥







[Calendario]




Il primo giorno del primo mese fu una vera sorpresa su tutti i fronti. Prima di tutto Connor, che si era messo a dieta e aveva perso trecento grammi nelle prime due settimane, riuscì a reintegrare in un colpo solo sia quelli che un altro chilo e due, dopo essersi pappato un quarto della scorta annua di biscotti della mensa del Bee Hive. Poi il signor Pepper aveva migliorato il proprio record di velocità nelle consegne speciali, diventando ancora più cool, soprattutto nella testa di Zazie. Tra l’altro, quello stesso giorno Wasiolka ebbe la faccia tosta di ingoiare un pollo intero senza lasciargli nemmeno l’ombra di un’aletta.
E in più, sempre nella stessa, gloriosa giornata, Zazie incontrò una specie di bambino un po’ cresciuto, coi lacrimoni perenni, capelli antigravitazionali accuratamente sparati in ogni direzione, il viso dolce e uno splendido occhio. L’unico visibile, eh – non è che fosse un ciclope o chissà cosa.
Ad ogni modo, quello fu un giorno sorprendente davvero.



Il terzo giorno del secondo mese, Zazie si scoprì a ripensarci. Al bambino cresciuto che piangeva spesso e sorrideva ancora di più. E a dirsi che era un caso, che ci stesse ripensando.



Il quindicesimo giorno del mese seguente, Zazie riuscì perfettamente a immaginarselo girare per casa la mattina, tenendosi su i pantaloni con una mano, le scarpe nell’altra, i calzini puliti sulla spalla, un biscotto tra i denti e la camicia penzoloni sui fianchi. Il giorno dopo si ritrovò a pensare che forse, ma giusto forse, era un po’ strano figurarsi scene domestiche nonché intime di un’altra persona, per di più piagnona e dai capelloni adorabili; una rapida indagine – altresì detta sondaggio, altresì detto chiediamo a Connor – confermò la sua tesi. Era un po’ strano, sì.
Allora cominciò a riflettere. E a riflettere. E a riflettere di nuovo.
A sera, ancora riflettendo, giunse alla conclusione che avrebbe semplicemente fatto finta di niente.
E che avrebbe continuato ad immaginarsi cose strane sull’impiegato statale Seeing, in giro per casa di primo mattino, con la camicia penzoloni. Magari senza dirlo a nessuno.



La ventiquattresima notte del mese successivo non gli portò consiglio, ma un sacco di sogni. Sogni in rosa e arancione. Sogni perseguitati da occhi frufru e capelli all’insù. E poi sogni da poter ricordare solo se accompagnati da un adulto – ma quelli furono un po’ meno, anche perché Wasiolka detestava risvegliarsi col suo Bee spalmato addosso, che tentava di abbracciarla nel sonno o magari di morderle un orecchio; e il suo disappunto Zazie se lo ritrovò stampato in faccia in tre sottili scie sanguinolente, proprio sotto lo zigomo sinistro.
Da allora, le sue fantasie divennero un po’ più morigerate.



Il settimo giorno del quinto mese, Zazie stabilì degli orari fissi per non pensare a Lag, portandosi dietro una sveglia anche nelle consegne per non dimenticarsene – perché sì, insomma, la sua mente aveva bisogno di svagarsi, di staccare un po’ la spina da tutte quelle immagini idilliache piene di zucchero, fiorellini, smack! e smooch, che ormai gli stavano riducendo la psiche in poltiglia. Ed era una questione nient’affatto dignitosa per un emerito Letter Bee di prima classe come lui.
E comunque. Il problema era come. Come costringersi a pensare a qualcos’altro. E a cosa diamine pensare, poi.

Una volta decise di contare i denti di Wasiolka; cattiva idea, perché l’ultimo pasto a base di zuppa in scatola le aveva lasciato un alitino niente male.
La seconda volta passò mezzora a recitare, uno per uno, tutti gli indirizzi sulle lettere che aveva nella borsa. Ne imparò a memoria venticinque, poi crollò addormentato. Nel frattempo Wasiolka colse l’occasione per vendicarsi e masticargli il lobo senza troppo impegno, e Zazie non si spiegò mai perché si fosse svegliato con un orecchio dolente e rosso come un peperone.
La terza volta che gli suonò la sveglia, Zazie seppe che era giunta l’ora di dedicarsi all’apprendimento del linguaggio dei fiori; la cosa si rivelò anche piuttosto interessante, ma quando il ragazzo provò a raccoglierne un po’ per studiarli da vicino e Wasiolka gli starnutì qualcosa di verde e viscoso sulla giacca della divisa, pensò che forse era il caso di cambiare hobby. Mai sottovalutare le allergie ai pollini, soprattutto nei felini.

I successivi tentativi di non-pensare a Lag si rivelarono altrettanto fallimentari, sicché Zazie decise che, al diavolo, ci avrebbe pensato come e quanto voleva.



E così arrivò il sesto mese, e la situazione peggiorò. Forse addirittura degenerò.
Il primo giorno, Zazie pensò a lui.
Il secondo giorno si sentì romantico, e pensò a lui.
Il terzo giorno... pensò ancora a lui.
Il quarto giorno pensò ai suoi occhi – o meglio, al suo unico, meraviglioso occhio sano.
Il quinto giorno si svegliò sospirando.
Il sesto giorno si addormentò sospirando.
Il settimo giorno sospirò anche nel sonno, e Wasiolka gli addentò il sedere in segno di protesta.
L’ottavo giorno ripensò a Lag. Poi alle sue mani. Poi al collo. Poi al naso. Poi si beccò un altro morso al deretano, perché inavvertitamente aveva ricominciato a sospirare. Proprio quando stava per arrivare alle labbra, accidenti.


Il tempo passò così, tra un morso e un Lag-pensiero, volando fino a quel giorno di quel mese, in cui – finalmente! – Seeing fece qualcosa di troppo ambiguo per poter rientrare nella categoria Siamo Solo Amici.
Arrossì.
Solo perché le loro mani si erano sfiorate mentre entrambi cercavano disperatamente di cedere all’altro l’ultima porzione di zuppa alla Sylvette.

Zazie trascorse settimane intere a sguazzare, inebetito, nel ricordo di quelle guance rosse, immerso in un totale stato di grazia, deambulando in giro per Yuusari Central con la stessa aria deliziata e allucinata insieme di un ubriaco che abbraccia la propria bottiglia.
L’estasi fu tale che Zazie iniziò a saltellare su e giù per la sua piccola casetta – sotto gli occhi sconcertati di Connor –, baciando una ad una tutte le lettere ancora da consegnare, brindando con le pareti e sbrodolandosi allegramente ogni volta che era costretto a mangiare ancora zuppa. Era così euforico che dovette portarsi la posta a casa e recitare a memoria mittenti e destinatari per potersi addormentare, e a quel punto persino Wasiolka s’impietosì e non ebbe cuore di morderlo. Almeno finché Zazie non ricominciò a sospirare.
Così finì che lui si convinse che la sua dingo avesse sviluppato una qualche psicosi al riguardo.
Eppure quando, pochi giorni dopo, Lag giunse al lavoro sospirando e Zazie corse istintivamente a coprirgli il sedere con ambo le mani, nessuno credette alle sue buone intenzioni.

Oh, beh. Se non altro, Lag era arrossito di nuovo e lui poté tornare a gongolare, anche se con cinque belle dita marchiate a fuoco sulla guancia.













Note.
Io, sì, speravo proprio di riuscire a mettere insieme qualcosa di più sensato, di consistente, di decente, insomma. Poi mi è venuta in mente quest’idea idiota senza capo né coda, e mi sono fatta quattro risate da sola già solo pensandola. XD
L'ho ridotto proprio male quel povero micio, ma conto di trattarlo meglio la prossima volta. <3 OMGcisaràunaprossimavolta?!
Grazie di essere passati di qui! ^^

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Letter Bee/Tegami Bachi / Vai alla pagina dell'autore: Stray cat Eyes