le
parti che scriverò saranno i momenti più importanti che accadono alla
nostra protagonista, trascrivere il primo episodio era quasi
obbligatorio, ben presto troverete le scene più succose, modificate
ovviamente.
La terra, un bellissimo pianeta che ospita la vita, ma da molti anni gli umani la sfruttano, portando a l'estinzione di altre specie viventi.
Ero
riuscita ad invitare Mark ad una mostra sugli animali in via
d'estinzione, ero al settimo cielo e non vedevo l'ora di andarci con
lui.
–Ichigo,
non pensi che sia ora di alzarsi?
–alzarmi?
Per cosa?– dissi mentre fantasticavo tra le coperte sulla giornata
di oggi.
Poi mi venne un brivido freddo, spalancai gli occhi e
seduta sulla punta delle ginocchia c'era Kanna, che mi guardava con i
suoi grandi occhi neri, scese subito mentre io mi sparai fuori dal
letto.
–ora
devo vestirmi in tempo record.– dissi tutta seria –perché non mi
hai svegliato prima.– Kanna non rispose.
–perché
sono rimasta sveglia fino a tardi?!!!– urlai mentre scendevo
rapidamente le scale.
–ciao
a tutti– dissi mentre passai davanti al salotto e la cucina.
–e
la colazione?– chiese mia mamma? –non ho il tempo di farla!–
Kanna mi salutò con con la mano dal cancello.
Corsi per la strada
pensando al fatto che fossi riuscita a prendere appuntamento con il
ragazzo più bello della scuola, non mi importava che il cuore mi
battesse forte, ero contenta.
Arrivai camminando nel luogo
d'incontro e quando Mark si accorse di me, mi salutò con un grande
sorriso.
–che
bella giornata!– esultai.
–si,
oggi fa proprio bello– disse con uno splendido sorriso sulle
labbra.
Prendemmo la metropolitana, e per tutta la durata del
viaggio non riuscì a trovare un argomento per fare
conversazione.
–Ichigo?–
sentì la sua voce pronunciare il suo nome, quindi alzai lo
sguardo.
–si?
–siamo
arrivati– diede un'occhiata fuori e poi uscì.
–ah!–
era come se mi fossi appena svegliata, uscì di corsa e le porte si
chiusero subito dietro di me.
Mentre facemmo la fila all'ingresso
della mostra, mi raccontò quanto si fosse stupito che sia stata
proprio io a chiedergli di venire e prima che mi potesse uscire dalla
bocca, che mi ero informata sui suoi gusti deviai la conversazione,
chiedendo cosa poteva essere l'oggetto che si trovava in cima
all'entrata della mostra.
Una voce ci augurava una visita
piacevole.
Leggevo un dépliant, Mark mi chiamo a guardare con
attenzione una foto di gatto selvatico giapponese.
–è
bello, peccato che ci siano così pochi esemplari– parlammo ancora
tanto sulla mostra, lui lo faceva proprio in maniera esemplare,
mentre io cercavo di stargli dietro sull'argomento, ci facemmo fare
una foto ricordo, cercai di fare una faccia la più bella
possibile.
Fuori, camminammo ancora un po' per i prati del
parco.
–grazie
per avermi accompagnata.
–ma
figurati, sono proprio stato bene oggi.– si mise le mani dietro la
testa. Ero contenta che gli fosse piaciuta.
Poi ci
fermammo.
–Ichigo,
è da parecchio tempo che ci sto pensando.– mi stava parlando
dritto negli occhi.
Come, tutto così all'improvviso, pensai che
volesse baciarmi, chiusi gli occhi.
–tutto
bene?– e in un attimo mi ricomposi.
–è
che ho una gran sete.– disse arrossendo.
–aspetta
qui, vado a prendere una bibita.– e lo vidi allontanarsi.
Non
riuscii a trattenermi, stavo uscendo con il ragazzo più bello della
scuola.
Nello stesso istante in cui mi persi nei miei pensieri
adolescenziali una violenta scossa fece tremare la terra.
Vidi i
bidoni ribaltarsi e tanta gente preoccupata.
–un
terremoto, Mark!– esclamai preoccupata.
Una strana luce mi
attirò a guardare un vistoso edificio, dalla punta risplendeva una
luce rossa.
Poi guardai in basso ai miei piedi, stupita di vedermi
brillare.
–ma
cosa? Dove sono?– la luce calda mi avvolgeva.
–ma
quello è il gatto selvatico che abbiamo visto alla mostra.– mi
dissi mentre apparve dal nulla.
Lo presi in braccio. E dopo
esserci guardati negli occhi il gatto mi scivolò dalle mani e mi
salto dentro.
–mi
sento strana e allo stesso tempo serena.– dissi quando un altro
fascio di luce calda mi avvolse.
Quando mi risvegliai nell'erba,
Mark mi informò che avevo dormito tre ore.
La mia giornata era
finita, e lui era stato così gentile ad aspettarmi, mi accompagno a
casa.
Il giorno dopo ne parlai con le mie amiche, ovviamente mi
sgridarono.
–lo
so, forse è meglio che ritorni a dirli scusa!– presi le mie amiche
per le braccia e le guardai negli occhi.
–so
dov'è a quest'ora, ha gli allenamenti di kendo.– e corsi via come
un razzo.
Eravamo arrivate tardi, c'erano già tutte le sue
ammiratrici che urlavano entusiaste del punto che aveva appena
fatto.
–avete
sentito? Il maestro parlava della nazionale.– mi disse la mia
amica.
–mettiti
l'animo in pace, non ti ricapiterà una situazione come quella di
ieri.
Non mi interessava cosa stesse dicendo, perché in mano
avevo le nostre foto.
–cos'hai
in mano, fai vedere.– le stavo per mostrare il mio tesoro, ma una
ragazza si sbilanciò e sbatté contro di me.
Le foto mi
scivolarono di mano.
Allora io presto mi gettai per riprenderle,
ma quando le presi mi accorsi che stavo cadendo.
Senti le grida
delle ragazze ed il vento che mi premeva sul viso.
Senza
rendermene conto veci una capriola e per magia atterrai sulle mie
gambe, illesa.
Guardai le mie amiche e l'altezza da cui ero
caduta. Un filo di preoccupazione mi salì in gola.
In piena pausa
pranzo mi ritrovai sul tetto della scuola.
“questa
mattina avevo un sonno tremendo, poi mi sono sentita piena di energie
ed ho pure addentato un pesce senza neanche accorgermene!” mi
ritornò in mente il sogno con il gatto.
Dopo le lezioni mi recai
quasi inconsciamente al parco dove avevo avuto il sogno.
Era
stupido, si era messo a piovere, proprio come avevo detto alle mie
amiche.
Poi un senso di stordimento mi colpì.
“da
quella parte” e mi misi a correre curiosa di ciò che percepivo.
Mi
fermai quando vidi Mark, “che ci fa qui, È venuto a cercarmi?”
gli stavo venendo incontro.
Quando attraverso una nebbia strana,
vidi un mostro lanciarlo lontano.
–aaah!
Mark!– mi precipitai temendo che fosse ferito, ma la bestia si
lanciò tra di noi.
Mi stava per mangiare quando qualcuno, un
bellissimo ragazzo mi portò su un ramo, in salvo per qualche
istante.
–Ichigo,
ora va e uccidi quel mostro.
–come
fai a conoscere il mio nome?
–non
c'è tempo da perdere.– era vero, per poco mi ero dimenticata che
Mark era stato preso di mira da quella bestia mostruosa.
Qualcosa
in me si accese.
Una mano mi spinse ne vuoto e quando atterrai
senza farmi nulla, il ragazzo che mi aveva salvata mi lanciò
qualcosa.
Sentii come un contatto tra me e l'oggetto.
Mi
spuntarono orecchie e coda, con in più un vistoso vestito
rosa.
–cos'è
questo?!– dissi vedendo che c'era un fiocco con campanello
attaccata alla coda.
Ma non ebbi tempo di pensare ad altro perché
proprio mentre mi sentivo il più confusa il mostro alzò una zampa
per colpirmi.
Schivai il colpo, lanciandomi in aria.
Un oggetto
apparve nelle mie mani, una specie cuore con all'interno una piccola
campana.
Il mostro mi attaccò ancora e io scansai di nuovo
l'attacco fulmineo.
Mi trovavo a volteggiare nell'aria, intravidi
Kanna tra i cespugli.
Gli feci perdere l'equilibrio e lui fece
sprofondare alcune cose. Quando mi ritrovai in volo alle sue spalle
gli dissi che era ora per la rivincita.
–brutto
mostro adesso ti insegno io a fare del male a qualcuno!
E una luce
scaturì dalla campana che colpì il mostro facendolo scomparire.
Il
ragazzo si complimentò con me mentre io accorsi per vedere in che
stato era Mark.
–che
cos'è questa storia? Esigo una spiegazione!– gli urlai, ma il
biondo si limitò a prendermi il viso tra le mani.
–tu
sei la prescelta.
–stai
tranquilla, ti spiegherò tutto, mi occupo del tuo amico intanto, fra
poco si risveglierà.– le parole gentili provenivano da un' uomo
vestito in maniera sobria.
–sei
molto gentile.
–Il
piacere è tutto mio, sono Kyle e lui è Ryan.– mi fece il
baciamano e io non riuscii ad impedirmi di arrossire.
–devi
trattarla meglio Ryan, o non conquisterai la sua fiducia.
–allora
andiamo?– disse lui cominciando ad allontanarsi.
–andare
dove? E mi volete spiegare come ho fatto a trasformarmi in gatto?
un
grazie a chi avrà la pazienza di rivivere la storia e vederla
deformarsi. spero che non mancheranno le vostre opinioni.
mi rimetto interamente a voi.