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Autore: kloe2004    10/04/2006    8 recensioni
L'eterna storia d'amore in sospeso tra Sam e Jack trova finalmente una fine... con l'aiuto di una piccola bambina!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam continuava ad andare su e giù per i corridoi senza sosta da più di un ora. Aveva ricevuto un messaggio attraverso lo stargate da parte di suo padre il quale diceva che sarebbe arrivato tra poco. Alla fine Sam stava aspettando da quasi un ora e si chiese che senso avessero le parole “tra poco” per suo padre. Già… suo padre…. Erano passati quattro anni da quando era diventato un Tokrà e il loro rapporto era nettamente migliorato… se solo ripensava a quanto odio c’era stato tra loro. A causa della morte di sua madre lei si era completamente estraniata dalla vita di suo padre e così aveva fatto anche lui da quella di suo figlia. Se non lo avesse rincontrato a quella cerimonia neanche sarebbe più vivo… e dire che la voleva convincere in tutti i modi a cambiare lavoro, anche “ricattandola” dicendole che era l’ultimo desiderio di un uomo che stava per morire… e poi era stato proprio il suo lavoro a salvarlo e a salvare il loro rapporto!

Era poco più di un anno che non lo rivedeva e molte cose erano successe da allora.. la morte di Jenet, il suo rapporto con Pete che era finito poco prima del matrimonio per un rapporto che non avrebbe mai potuto esistere. Già! Ecco un altro dei suoi problemi negli ultimi tempi: Jack. Ormai da tempo entrambi avevano capito che quello che gli univa non era solo un semplice rapporto di amicizia, ma d’altronde non poteva essere altro, né mai lo sarebbe diventato.

Con questi pensieri nella mente Sam non si accorse che lo Stargate aveva ricevuto una chiamata in entrata. Quando finalmente se ne accorse corse nella sala di imbarco aspettando con ansia che arrivasse suo padre. Finalmente arrivò, lei gli corse incontro con un enorme sorriso stampato sul viso mentre gli si gettava letteralmente addosso:

Jacob: piano bambina mia, non sono più giovane come una volta!

Sam: è che sono contentissima di vederti…. È così tanto che ti aspetto!

Jacob: stai tranquilla per un po’ credo che resterò qui a farti compagnia… sempre che tu voglia la compagnia di un vecchietto!

Sam: papà tu non sei affatto un vecchietto….

Jacob: sì và bé lasciamo stare…. A proposito mi ha molto sorpreso quello che mi hai scritto nel messaggio: qual è quella cosa di cui non mi potevi parlare e alla quale non potevo mancare?

Sam: a già me ne ero dimenticata anche io!

Jacob: a volte mi chiedo da chi hai ripreso…

Sam: anche io… credevo di aver ripreso dal più testardo della famiglia! Comunque c’è un motivo serio per cui ti ho chiesto di venire qui…

Jacob: e sarebbe che…? Dai Sam non mi tenere sulle spine!!

Sam: ok… ti ricordi Kathy?

Jacob: sì la tua migliore amica nonché moglie di tuo fratello William… è successo qualcosa?

Sam: sì…. È incinta!!

Jacob: che bello! E così diventerò nonno per la seconda volta! Quanti anni ha ormai Christy?

Sam: ha quattro anni ed è meravigliosa… anche se ha il tipico carattere dei Carter…

Jack: cioè parla a ruota libera finché non gli si impone di fermarsi, sta dalla mattina alla sera a studiare ed è stupenda?.... Salve Jacob è un piacere rivederti… di chi stiamo parlando?

Sam (arrossita per l’ultima affermazione di Jack): di mia nipote Christy, la figlia di mio fratello William…

Jack: allora tolgo il fatto che sta dalla mattina alla sera sui libri… spero!

Sam: no… non si preoccupi il problema è che è molto sveglia e sua madre e mio fratello aspettano il secondo figlio e non sanno come tenerla buona. Mio fratello mi ha chiesto gentilmente di tenere Christy un po’ con me perché tra le nausee mattutine e gli sbalzi d’umore di Kathy e i disastri che continua a combinare Christy non sa per quanto la sua sanità mentale possa ancora durare….

Jack: fammi capire…. Tu vorresti portare tua nipote qui alla base?!

Sam: sempre se lei mi dà il suo permesso… e poi, generale, non ci sono pericoli almeno per un altro mese perché a causa di quella revisione interna del pentagono sulla tecnologia dello stargate finché non hanno finito non potremmo usarlo….

Jack: Jacob tu che ne pensi?

Jacob: bé mi dispiace ammetterlo però non conosco così bene mia nipote come la conosce Sam… le poche volte che l’ho vista era ancora in fasce e da allora quando venivo sulla terra mi era proibito uscire dalla base…. Però se assomiglia a sua zia, a quel che mi ricordo di quando Sam aveva la sua età, dovrebbe avere un bel caratterino!

Jack: ok Sam puoi farla venire ma vedi il modo che non scopra troppe cose sullo stargate… i bambini sono famosi per dire cose sconvenienti nei momenti meno opportuni!!

Sam: và bene grazie generale non si preoccupi…. Papà vieni con me? Andiamo a prendere Christy?

Jacob: ok basta che al ritorno io guido e tu stai dietro con il terremoto!

Sam: umpf…

Jacob: cosa c’è da ridere?!

Sam: anche a me mi chiamavi terremoto da piccola… orso!!

Sam e Jacob partirono dalla base e arrivarono davanti a casa di William qualche ora dopo. La casa era bellissima e da dentro si sentivano chiare le urla dell’adorata nipotina che, a quanto pare, si stava facendo rincorrere per tutta casa dal suo povero papà.

Jacob: a quanto pare ho fatto bene a soprannominarla terremoto…

Sam: io non ho mai fatto così…

Jacob: o no…. Tu ti arrampicavi per ore intere su di un albero quando non ti andava di fare qualcosa e a me mi ci volevano delle ore per farti scendere da lassù…. Non ho mai capito come William e James ci riuscissero sempre!!!

Sam: caramelle papà… caramelle! D’altronde avevo quattro anni…

Jacob: ricordami di fare la scorta perché ho la vaga impressione che con terremoto ce ne vorranno molte…

Jacob e Sam scesero dalla macchina e si incamminarono verso la casa. Non appena il campanello suonò la porta fu aperta da Kathy;

Kathy: ciao Sammy! Salve Jacob!

Jacob: salve Kathy… ottima forma

Kathy: sempre spiritoso come sempre… è un piacere rivederti Sammy!

Sam: anche per me… basta che la smetti di chiamarmi con quel nome…

Kathy: scusa non l’ho fatto apposta è che è troppo tempo che ti chiamo così e come sai… le abitudini sono dure a morire

Sam:… specialmente per una come te! Dove sono Christy e William? Ancora a correre per la casa?

Kathy: sì ma tu come….

Sam: si sentivano le urla di fuori…

Kathy: ahhhhh…. William!!! È arrivata tua sorella!! Christy c’è la zia e il nonno!!

Jacob: Brrrr…

Sam: che c’è hai freddo?

Jacob: non è che mi fa ancora parecchia impressione essere chiamato “nonno” ma penso che mi ci dovrò abituare in fretta..

Dalle scale scese di corsa una bambina piccola, con occhi verdi, lunghi capelli lisci biondi e un gran sorriso da piccola peste in viso. Dietro di lei scese anche William, il fratello di Sam: era un uomo abbastanza alto con dei capelli corti scalati castani e, Sam dovette riconoscerlo, veramente un bel fisico. William aveva sempre fatto parte della squadra di football sia al liceo che al college e questo, oltre che a far urlare di gioia tutte le ragazze che lo vedevano, gli aveva regalato anche una splendida forma.

Christy: zia Sam! Nonno!

E detto questo si lanciò tra le braccia di quest’ultimo che, nonostante quello che aveva detto in precedenza, si ritrovò a pensare quanto era stupendo stringere quell’esserino fra le braccia. William si avvicinò a Sam:

William: ciao sorellina è tanto che non ci vediamo! Come stai? Come và il lavoro?

Sam: ciao Will (abbraccio) sai non sono venuta a trovarvi di recente perché ho avuto veramente molto da fare… io sto bene il lavoro tutto ok….

William: e a ragazzi?

Kathy: tesoro che domande fai?

William: solo sete di sapienza….

Sam: non ti preoccupare… per ora voglio solo dimenticare una certa persona che conosciamo bene tutti e tre e che suppongo ti abbia già raccontato tutto quindi non è il caso che lo faccia di nuovo io…

William: sì so tutto di come è finita tra te e Pete… il problema è che non so perché sia finita… eravate una coppia stupenda!

Kathy: tesoruccio mio mi sa che è il caso se inizi a farti un po’ di cavoli tuoi… mentre io vado su a preparare le cose di Christy tu vai da tuo padre e tua figlia a sentire se vogliono qualcosa da bere…

Detto questo Kathy prese Sam per un braccio e si diresse su per le scale. Arrivate in cima entrarono in una piccola stanza con le pareti rosa con le rifiniture celesti: la stanza di Christy. Era strapiena di giocattoli e la scrivania straripava di foto di quando suo padre, lei e Kathy erano giovani.

Kathy: sai è molto curiosa… tutte le sere sceglie una foto e io le racconto di quando ce la siamo scattata e cosa è successo dopo…

Sam: immagino che ormai sia diventata un esperta riguardo alle nostre vite!!

Kathy: abbastanza… ma non è di questo che volevo parlarti. Volevo farti una domanda ma voglio che tu mi risponda con sincerità anche perché lo sai che me ne accorgo se menti: pronta?

Sam: dimmi pure

Kathy: sei innamorata vero?! E non dirmi di no perché te lo leggo negli occhi… avanti chi è?

Sam: non lo conosci è un uomo che lavora alla base con me… è stupendo, comprensivo, protettivo e molto dolce…

Kathy: e il problema quale sarebbe allora? Non ti ama forse?

Sam: non è quello il problema: è che lui è un mio superiore e come forse sai tra colleghi non ci possono essere altri rapporti oltre a quello tra ufficiale e ufficiale.

Kathy: al diavolo quelle stupide regole del governo! Sam la vita è breve e la dimostrazione è al piano di sotto…

Sam: cioè?

Kathy: tuo padre

Sam: vuoi dire che dovrei dirglielo prima che accada qualcosa a uno dei due come è successo a mio padre con mia madre?

Kathy: esattamente… Sam la cosa che tu non sai è che un paio di anni fa quando ricorreva l’anniversario della morte di tua madre tuo padre venne a casa nostra….

Sam: questo non lo sapevo…

Kathy: non mi sorprende, ci fece promettere che non te l’avremmo mai detto. Comunque, quella sera era ubriaco e quando arrivò qui iniziò a parlare con William. Al momento che gli lasciai da soli per andare a mettere a letto la piccola sentii tuo padre che piangeva e che diceva a William che tua madre gli mancava sempre di più e di quando si sentisse solo senza di lei.

Sam:…….

Kathy: non l’avresti mai immaginato eh? La vostra lite è iniziata proprio per questo motivo no? Perché tu reputavi tuo padre colpevole dell’incidente di tua madre ma lui ci soffre ancora… ma il succo non è questo… con il lavoro che fate tu e il tuo uomo del mistero

Sam: si chiama Jack…. Generale Jack O’Neill

Kathy: ok per il lavoro che fate tu e Jack non ti sembra il caso di dirglielo ciò che provi per lui? Almeno avrai una risposta chiara non perdere più tempo di quanto tu non abbia già perso… carpediem Samantha!!

Sam: mi sa che cercherò di seguire il tuo consiglio però non è una cosa facile… sai un po’ di tempo fa non sarebbe stato un problema però ora… quando lui mi sta vicino mi sento totalmente imbranata e inizio a parlare a ruota finché lui non mi ferma e così assumo un’aria da perfetta imbecille finché lui non mi “congeda”… però non lo raccontare a nessuno perché se si viene a sapere passeremo dei grossi guai…

Kathy: ok ok ho capito! comunque quel comportamento è normale… io l’avevo con tuo fratello quando mi accorsi che mi piaceva… non ti preoccupare non lo racconterò a nessuno però fammi sapere come è và a finire…

Sam: ok ora prendiamo le cose di Christy e andiamo che si sta facendo buio e non vorrei tornare tardi alla base.. abbiamo organizzato una cena con il resto della squadra per far conoscere Christy a quei ragazzi!

Kathy: che bello gli avete fatto anche la festa di benvenuto!

Sam: ma certo!

Kathy: e ci sarà anche il tuo Jack?

Sam: credo di sì… d’altronde l’idea è stata sua!

Kathy: però io ti avverto: Christy ha un carattere uguale a suo padre e quindi anche a te! E, come sai, non è un carattere molto calmo!

Sam: sì… credo di aver capito il concetto!

Le due amiche presero la valigia con le cose della piccola e scesero al piano di sotto dove videro Jacob, William e Christy in cucina mentre ridevano di gusto. Venne il tempo dei saluti e la piccola salutò molto triste la mamma e il papà anche se era molto felice di poter finalmente trascorrere un po’ di tempo con la zia e con il nonno. Salirono in macchina: come previsto Jacob guidava mentre Sam e Christy dietro cantavano una canzone dei cartoni animati che era in un cd appositamente preparato da Sam per l’arrivo della piccola. Arrivarono alla base che erano circa le sei. Sam e Christy andarono a prepararsi per la cena nella stanza di Sam, nella quale era stato aggiunto un letto mentre per Jacob era stata preparata una stanza al piano di sopra. Sam e Christy uscirono dalla stanza un’ora dopo pettinate e vestite. Christy si era messa un paio di jeans con sopra una canottiera nera e, sopra il tutto, uno spolverino bianco, scarpe da ginnastica e i capelli sciolti con una piccola ciocca legata con un nastro bianco dietro al capo. Aveva insistito affinché anche Sam si levasse “quel brutto vestito blu” (come lei chiamava la sua uniforme da lavoro) e si mettesse qualcosa di più carino. Alla fine aveva optato per i pantaloni di pelle con una camicetta di raso bianca, un paio di scarpe con il tacco basso, un tocco di profumo e via per la cena. Arrivarono nella sala della mensa alla sette e mezzo; nella sala c’era solo Daniel seduto ad un tavolo: la cena infatti iniziava alle otto. Daniel stava leggendo un libro così Sam decise di non interromperlo dimenticandosi però di chi aveva accanto. Christy infatti, vedendo che la sua zia fissava quel ragazzo chiese ad alta voce:

Christy: zia conosci quel ragazzo lì?

Daniel si girò di scatto e fissò prima la bambina e poi Sam infine si alzò e si diresse verso le due.

Daniel: ciao Sam questa deve essere tua nipote… sai che vi somigliate? Ciao piccola io mi chiamo Daniel!

Christy: ciao Daniel io mi chiamo Christy Carter, abito in…

Sam: tesoro qui non siamo a scuola basta che dici solo il nome…

Jack: tanto anche se non dici il cognome si capisce che sei una Carter… basta guardarti… siete stupende stasera (facendo l’occhiolino a Christy) però tu lo sei di più… comunque io mi chiamo Jack

Christy: e io Christy…

Jack: ciao Christy… ah Sam mi sono scordato di dirti che stasera Teal’c non viene…

Sam: perché signore?

Jack: perché dal momento che lo Stargate sarà inutilizzabile di qui a un mese e dato che tra poco nascerà suo nipote ha deciso che sarebbe andato da Rya’c e da sua moglie per assisterli in questo ultimo mese… comunque vi manda i suoi saluti… ah! E per favore Carter domani vai da Siler e spiegagli come disattivare quel nuovo programma di protezione che hai messo al computer dello stargate...

Sam: sì signore!

Christy: devo chiamarti anche io Signore, Jack?

Sam, Jack, Daniel e Jacob, arrivato nel mentre iniziarono a ridere di gusto mentre la piccola continuava a guardarli per capire cosa avesse detto di tanto buffo finché si mise a ridere anche lei, anche senza capire bene il perché. Jack si girò verso Christy:

Jack: no tesoro tu mi puoi chiamare come vuoi!!

Christy: perché io ti posso chiamare come voglio mentre mia zia ti deve chiamare Signore e tu la chiami Carter e non Sammy?

Jack: cosa??! Sammy?

Sam: tesoro chi ti ha insegnato…

Christy: ho sentito la mamma che ti chiamava così quando tu sei arrivata e credevo che ti piacesse di più… a me piace di più e la mamma mi ha raccontato che è stata la nonna la prima a chiamarti con quel nome… se non mi sbaglio il nome completo era Principessa Sammy…

Sam: tesoro alla zia piace di più se la chiami zia o Sam… ma non ridire mai più quel nome per favore ok?!

Christy: ok zia Sam

Jack: Carter potresti spiegarmi cosa significa quel nomignolo?

Sam: mi chiamava così mia madre quando ero piccola… mi chiamò così la prima volta che andai vestita ad una festa di halloween dove mi vestii da principessa…

Daniel: mi dispiace che quel nome di susciti brutti ricordi… era veramente un bel soprannome…. Principessa Sammy…

Sam: lo so e piaceva tanto anche a me però non … veramente preferisco che mi chiamate Sam… non prendetevela non è un fatto personale però è da quando mia madre è morta che nessuno mi chiama con quel nome

Jacob: è vero… a tua madre piaceva moltissimo chiamarti così e tu ridevi sempre quando lo faceva… lo adoravi

Sam stava per replicare quando un tremendo botto richiamò l’attenzione della squadra verso la cucina. Appena si girarono videro Christy vicino ad un cumulo di piatti rotti e la bambina che si guardava attorno con un aria mista di imbarazzo e furbizia. Tutti i presenti si misero a ridere mentre Sam si precipitò a vedere come stava Christy preoccupata che la valanga di piatti avesse provocata qualche danno fisico alla bambina.

Sam: Christy stai bene? Ti sei fatta male?

Christy: stai calma zia và tutto bene…

Sam: me lo potevi dire che volevi un dolce e te l’avrei preso io… anche se prima di cena non mi sembra una buona idea…

Christy: zia non volevo il dolce…

Sam: e allora perché…?

Chiese Sam guardandosi attorno e poi tornando a posare lo sguardo sulla bambina di fronte a lei.

Christy: perché quando mamma mi ha raccontato del tuo soprannome mi ha anche detto quanto tu diventi triste quando parli della tua mamma… e io non voglio che diventi triste…

Sam abbracciò quella tenera bambina, tanto dolce quanto furba; Kathy non sapeva quanto aveva ragione quando diceva che quella bambina era uguale a lei.

Sam e Christy tornarono insieme sorridenti al tavolo per iniziare la cena e quel discorso fu abbandonato lì… per sempre.

Durante la cena Sam si divertì moltissimo e lo stesso fu per gli altri membri dell’Sg – 1e Christy. Daniel e Jack trovavano molto divertente la bambina e il suo comportamento. Era una bambina allegra e di buona compagnia, non come altre che erano tutte riservate e schizzinose, no lei era diversa e, in qualche senso, a Jack quella bambina ricordava moltissimo Sam. Non l’aveva mai vista ridere così di gusto, era radiosa.

Verso le undici Christy dormiva e Daniel, Sam, Jack e Jacob parlavano allegramente intorno ad un tavolo ricordando gli eventi più divertenti delle loro missioni come quando Jack, per salvare la terra da un impatto devastante con un asteroide, era andato a parlare con l’alto consiglio Asgard facendo sfoggio di tutta la sua “non – diplomazia”, o quando Daniel era misteriosamente scomparso durante una missione per aver guardato fisso un manufatto di cristallo a forma di teschio (“ma può un essere sano di mente andare a imbambolarsi davanti a tutto quello che gli capita sotto mano” esordì Jack a proposito “ci sarà pur stato un motivo per cui era fatto a forma di teschio!”). Poi ci fu quella volta in cui Jack e Teal’c furono costretti a rivivere le stesse 10 ore all’infinito finché non riuscirono a bloccare il dispositivo che rimandava indietro il tempo ad ogni attivazione dello stargate. A Jack non piaceva molto quella storia perché era sempre riuscito ad evitare, malgrado le continue pressioni da parte degli amici, di raccontare i particolari di ciò che aveva fatto durante quella solita giornata ripetuta all’infinito… si fece una lista mentale per ricordare meglio quale fosse stata la più piacevole:

· aveva lanciato le palline da golf su Chulack (nuovo record se non fosse che non lo poteva dire a nessuno visto e considerato che il programma Stargate era un programma top secret!!)

· aveva costruito vasi di terracotta

· aveva imparato a tradurre una strana lingua incomprensibile per aiutare Daniel nella traduzione di una tavoletta che, in seguito, avrebbe fermato quel ripetersi infinito della stessa giornata

· era andato in bicicletta per i corridoi della base

· aveva dato le dimissioni e baciato Sam cinque secondi prima che il giorno si riavvolgesse

Bhé doveva ammettere che l’ultima di quelle cose che aveva fatto era la migliore… anche se lei non ne era a conoscenza e sapeva che mai l’avrebbe saputo, visto che lui era l’unica persona sulla faccia della terra a saperlo. Mentre era preso dai suoi ragionamenti Jack vide Daniel, che quella sera aveva decisamente bevuto un po’ troppo vino, prese la parola e disse, ridendo come se quella fosse la battuta più divertente del secolo:

Daniel: E vi ricordate di quando Sam ha passato tre mesi vivendo nel suo laboratorio cercando un modo di far tornare Jack a casa dopo che era rimasto intrappolato in quel pianeta e poi quando ci riuscì Jack disse a quella donna del pianeta che non era felice di tornare a casa perché ormai la sua casa era quella?!!

Al tavolo si creò un silenzio imbarazzante che era rotto solo dalla risate di Daniel. Ad un certo punto, vedendo la situazione che si era creata e sua figlia che era sull’incavolato andante, Jacob disse:

Jacob: forse è l’ora di portare la bambina a letto… che ne dici Sam?... Sam??

Sam: sì ok

Jacob: e Jack, forse è meglio se accompagni Daniel nella sua camera… sai non lo vorrei ritrovare qui domani mattina!

Sam prese Christy in collo e si diresse verso il suo alloggio accompagnata da suo padre mentre il generale O’Neill scortava il suo “caro” amico nel suo letto… certo che non aveva mai pensato che i ragazzi avessero sentito ciò che lui aveva detto a quella donna. Avrebbe dovuto parlare al più presto con Sam, almeno per spiegarle la situazione e per scusarsi. Non sapeva quanto tempo, e quanti sforzi Sam avesse impiegato per trovare una soluzione e anche se molte cose erano cambiate da quando era successo quell’incidente Jack capì di non averla mai ringraziata abbastanza per tutto ciò che aveva fatto e questa, si disse Jack, era una cosa che andava fatta al più presto.

Jack mise a letto Daniel e si assicurò che il ragazzo stesse bene anche se, dopo quello che aveva combinato, si augurò che la mattina dopo avrebbe avuto almeno un tremendo mal di testa. Uscito dalla stanza dell’amico si diresse verso la stanza di Sam, augurandosi che fosse ancora sveglia, anche se non sapeva cosa gli avrebbe detto, sentiva solo il bisogno urgente di parlarle.

Sam arrivò nella sua stanza e, facendo molta attenzione a non svegliare la piccola, le fece indossare il pigiama e la mise nel suo letto. Ripensò a ciò che aveva detto Daniel. Dopo gli ultimi avvenimenti e dopo tutte le volte che Jack aveva rischiato di morire, si era dimenticata di quanto aveva sofferto quella volta. Si ricordò di quanto fosse in pena per lui e la cosa aumentava se pensava al fatto che non ne poteva parlare con nessuno. Quando aveva scoperto invece che lui si era quasi “scordato” della sua vera casa un profondo senso di sconforto l’aveva invasa. Comunque, come aveva già detto, molte cose erano cambiate da allora: loro due si erano avvicinati sempre di più e questo anche grazie alle situazioni difficili in cui si erano venuti a trovare entrambi. Ricordò di quando lei era rimasta imprigionata in un pianeta con un super soldato di Anubis che le dava la caccia… lui quando l’aveva trovata (perché era sempre lui che la trovava) non le aveva detto niente… si era solo seduto accanto a lei e l’aveva tenuta stretta a se finché non se l’era sentita di tornare a casa. Lui era sempre accanto a lei quando ne aveva bisogno anche se non gli poteva parlare chiaramente… e questo sentiva di doverglielo dire perché, se lo conosceva bene, e di questo ne era sicura, in questo momento lui si sentiva in colpa per ciò che aveva detto Daniel. Così decise di andare da lui sperando che non fosse già a letto.

Uscì dalla stanza e si diresse verso la stanza di Jack.

Jack camminava a passo spedito ed a testa bassa mentre pensava a ciò che avrebbe potuto dire a Sam se l’avrebbe trovata ancora alzata al suo arrivo. Quando svoltò l’angolo che portava alla stanza di Sam si scontrò con una persona ed entrambe caddero a terra. Mentre si scusava e porgeva la mano all’altra persona si accorse che quella persona era proprio Sam.

Sam si ritrovò a terra improvvisamente e il suo fiume interno di pensieri fu interrotto. Quasi non si accorse che la persona che gli stava porgendo la mano per rialzarsi era “lui”. Ma allora era vero che quando aveva bisogno di lui, lui c’era sempre!!

Jack: scusa Sam non volevo… non stavo guardando dove andavo!

Sam: non si preoccupi generale nemmeno io guardavo avanti più di tanto

Jack: ah sì? Comunque ero venuto a cercarti perché ti devo parlare…

Sam: anche io… ma non qui non è… come dire…

Jack: appropriato?

Sam: sì… esattamente

Jack: andiamo da te?

Sam: bhé da me c’è Christy che dorme e non vorrei svegliarla…

Jack: allora andiamo da me… è una zona tranquilla perché non ci sono altre camere oltre la mia

Sam: lo so… è dove stava prima il generale Hammmond

Jack: ci sei già stata?

Sam: sì.. mi mandò a chiamare una sera il generale perché voleva sapere come stava mio padre… poco prima di portarlo dai Tokrà

Jack: capisco… bene andiamo?

Sam: sì

Durante il percorso nessuno dei due parlò e una domanda assillava la mente del Colonnello Carter: “perché mai ho deciso di andare con lui?!”. Quando finalmente giunsero davanti alla stanza del Generale O’Neill quella domanda era diventata assillante. Jack aprì la porta della sua stanza e lasciò che Sam vi entrasse per prima.

Sam vide Jack che gentilmente le faceva segno di entrare e così fece. Lui la seguì e subito chiuse la porta. Sam cominciò a guardarsi attorno; non aveva mai visto la camera di Jack nemmeno quando lui non era ancora colonnello ed ora era lì. La stanza era molto accogliente. Il letto era stato sistemato accanto alla parete opposta a quella dove c’era la porta, poi c’era l’armadio e accanto ad esso un piccolo comodino dove erano poggiate delle scatole; nel mezzo della stanza invece c’era un divano con davanti un tavolino di vetro e nell’angolo accanto al divano vi era un mini frigorifero. Quello che più stupì Sam fu una collezione di foto del generale e della squadra; una foto la colpì in particolare: si vedevano solo i loro visi ma lei non ricordava né in quale occasione l’avessero scattata né tanto meno chi. Era comunque una foto stupenda.

Jack fissava Sam che studiava la sua camera per notare qualche cambiamento nella sua espressione o qualunque cosa gli facesse capire che cosa provava in quel momento. La vide che, dopo essersi guardata in giro, fissò lo sguardo su una foto appesa al muro.

Jack: è bella vero?

Sam: sì… ma quando è stata fatta? E soprattutto… da chi?

Jack: è stata fatta alla festa per il compleanno di Danny e, se non ricordo male, fummo proprio io, te e Teal’c a regalargli la macchina fotografica.

Sam: sì ora ricordo… era talmente felice che gliel’avessimo regalata… se non sbaglio la sua si era rotta in una missione… ma perché non me l’hai mostrata prima?

La foto ritraeva Jack e Sam seduti sul divano in casa di Jack, dove si era tenuto il compleanno di Danny, che parlavano; o meglio, Jack parlava e Sam rideva… un bellissimo e radioso sorriso;

Jack non sapeva se era il caso di rispondere sinceramente ad una domanda del genere, ma non gli veniva in mente niente come scusa da usare ed era troppo stanco per inventarne una.

Jack: ti ricordi quando sei rimasta intrappolata con il Prometheus nella nebulosa? E noi per un mese non abbiamo avuto tue notizie?

Sam: sì signore lo ricordo abbastanza bene

Jack: bè vedi… è un po’ difficile da spiegare… però… mi mancavi

Sam: …

Jack: mi mancavi, Daniel se n’accorse e mi diede questa foto dicendomi che presto ti avremmo rivista… e infatti dopo due giorni sei tornata… ecco perché non ti ho mai fatto vedere quella foto

Sam: perché altrimenti avrebbe dovuto spiegarmi come mai non me l’aveva mai fatta vedere

Jack: esattamente

Sam: signore posso farle una domanda?

Jack: sì dimmi pure

Sam: perché ha deciso di mostrarmela proprio stasera?

Jack: vedi Sam è anche per questo che volevo parlarti; Daniel aveva ragione stasera quando ha detto che in quell’occasione, e magari in molte altre, mi sono comportato come un insensibile. Ti ho trattato solo come un militare che fa il suo dovere

Sam: ma io SONO un militare

Jack: lo so Sam e sei anche molto capace nel tuo lavoro ma io dimenticavo che anche se sei un militare hai dei sentimenti e che io, tuo superiore o no, non ho nessun potere di ferirli.

Sam: ma tu non….

Jack: aspetta fammi finire (Sam fece un cenno di assenso con la testa) vedi come ti dicevo prima quando non ebbi più tue notizie per un mese andai nel panico più completo e mi accorsi di quanto ero in pena per te e di quanto tu mi mancassi; ma soprattutto era grande il rimorso di non avertelo mai detto… e io non voglio rimorsi… specialmente verso di te; è per questo che quando Daniel ha detto quelle cose mi sono sentito morire dentro… io sono stato senza di te per un mese mentre tu sei stata senza avere mie notizie per tre! Non so come tu abbia fatto a non odiarmi quando mi hai sentito pronunciare quelle parole ad una persona che conoscevo soltanto da tre mesi…

Sam: io non ti potrei mai odiare… sai anche a me le parole di Daniel hanno fatto riflettere… però quella è passato e da quel giorno le cose sono cambiate; mentre ripensavo a quando mi sono trovata in difficoltà ho ricordato che lei era sempre presente quando avevo bisogno di lei… è sempre stato lei il primo a trovarmi, a darmi consigli o a capire che comunque qualcosa non andava. È sempre stato pronto a confortarmi… e non mi venga a dire che l’ha fatto da militare a militare altrimenti esco da quella porta e me ne vado!

Jack: no… non lo fare, lo so che sono sempre stato io il primo a trovarti ma sono sempre stato io il primo a metterti in situazioni di pericolo!

Sam: non è vero… per esempio quando ero bloccata in quel pianeta con il super soldato non fu colpa sua ma lei mi trovò lo stesso e…

Jack: sì ti trovai… me lo ricordo come fosse ieri; eri distrutta fisicamente e psicologicamente. Avevi tagli dappertutto e non riuscivi a parlare… però non hai pianto (l’ultima frase uscì come un sussurro)

Sam: non l’ho fatto perché c’eri tu lì con me ma quando ho visto che il soldato si rialzava ho pensato veramente che sarebbe stata la mia fine.

Jack: ti prego siediti (indicandole il divano); vuoi qualcosa da bere? Abbiamo aranciata, coca cola, acqua, birra…?!

Sam: quello che prende lei và bene

Jack: allora due birre in arrivo!!

Jack si diresse verso il divano, si sedette accanto a lei e le porse la birra. Lei la prese e insieme bevvero un sorso. A quel punto Jack prese la birra di Sam e la poggiò con la sua sul tavolino e disse:

Jack: sai qual è stato il mio più grande errore quando ti rividi dopo che eri tornata dalla missione con il Prometheus?

Sam: quale?

Jack: quando venni a trovarti in infermeria e ti vidi lì quasi non mi sembrò reale che tu fossi tornata… a quel punto avevo delle cose da fare: la prima… questa

Jack prese gentilmente il viso di Sam tra le sue mani e la baciò con un misto tra dolcezza e passione; dal canto suo anche Sam ricambiò il bacio anche se non capiva bene cosa stava accadendo. Ad un certo punto Jack si fermò la guardò e disse:

Jack: numero due: ti amo Samantha, ti ho sempre amato e ti amerò per sempre e non me ne frega niente se il regolamento non lo permette: al diavolo il regolamento!

Sam: anche io ti amo Jack…

Jack: mi piace quando mi chiami per nome; non so però sembra che il mio nome diventi più bello quando viene pronunciato da te!

Sam: e il numero tre?

Jack: quale numero tre?

Sam: bè hai detto, o meglio fatto, il numero uno, hai detto il numero due… di solito c’è anche un numero tre!

Jack guardò Sam e disse:

Jack: prima devo sapere se è andato bene il numero due!

E la baciò di nuovo, stavolta però stendendola sul divano e adagiandosi accanto a lei; continuarono a baciarsi per un po’ fino a quando lui si fermò di colpo e disse:

Jack: ora che so che il numero due è andato bene (la prese per mano e la tirò su dal divano) allora per la numero tre (si incamminò con lei verso il letto) abbiamo tutta la notte!

Entrambi si misero a ridere mentre Jack cominciò a baciarla di nuovo… ma stavolta durò più a lungo… molto più a lungo.

Il mattino gli sorprese abbracciati l’uno all’altro mentre un tenue raggio di sole illuminava i loro visi. Jack fu il primo a svegliarsi; quando la vide lì accanto a lui capì che quello che era successo non era solo uno splendido sogno ma qualcosa di reale… estremamente reale. La guardò mentre dormiva… era così dolce; nessuno avrebbe pensato al suo carattere così forte se l’avesse vista dormire. Stette a fissarla un paio di minuti quando anche lei aprì gli occhi e, senza aspettare che lui dicesse nulla, lo baciò teneramente sulle labbra. A quel punto, con il sorriso sulla labbra disse:

Sam: Buongiorno… Generale!!

Jack: buongiorno anche a lei… Sergente Colonnello! Dormito bene?

Sam: splendidamente… e tu?

Jack: la miglior notte della mia vita

Sam: e adesso cosa facciamo? Cioè voglio dire dobbiamo uscire insieme e rischiare la corte marziale oppure teniamo tutto nascosto da ora a quando non smetteremo di essere soldati?

Jack: sinceramente non lo so… comunque c’è ancora una speranza per noi due

Sam: e sarebbe?

Jack: vedi ieri quando ero…

Sam: porca miseria!!

Jack: che succede?

Sam: ho lasciato tutta la notte Christy da sola e se per caso ha pianto mio padre è andato nella mia stanza e…

Jack: niente panico ora vestiamoci e andiamo a vedere nella tua stanza se Christy dorme ancora…

Lasciarono entrambi la stanza di Jack cinque minuti dopo e si diressero, sperando di non essere visti (considerato che lei era sempre vestita come la sera prima!), verso l’alloggio di Sam.

Pochi minuti dopo erano davanti alla porta; Sam socchiuse piano la porta cercando di non fare rumore ma la sorpresa fu grande quando trovò la piccola a sedere al tavolo che disegnava e che, non appena la vide, la salutò con un grandissimo sorriso.

Christy: ciao zia… buongiorno Jack!

Jack: buongiorno a te piccola!! Allora visto che sei vestita che ne dite di andare a fare colazione?

Christy: sì… io ho tanta fame

Sam: và bene due minuti che mi cambio i vestiti e andiamo

Jack entrò dentro e chiuse la porta e andò a sedersi accanto a Christy che continuò con il suo disegno mentre spiegava a Jack:

Christy: questa è la zia questa sono io, questo sei te, questo è il nonno e qui c’è quel ragazzo bello di ieri sera

Jack: quale ragazzo bello? Daniel?!

Christy: sì… lui è bello!!!

Jack: sentito Sam… abbiamo un’altra vittima del fascino del nostro Danny!!

Sam: (ridendo) andiamo bene!!! Chri non ti sembra un po’ troppo grande per te?

Christy: ma io cresco e poi diventiamo della stessa età così lo posso sposare…

Jack&Sam: ah ah ah

Jack: e dov’è che siamo?

Christy: al luna park… io, la zia e il nonno dobbiamo andarci oggi pomeriggio, vero zia?

Sam: sì tesoro

Jack: che ne dici di chiedere a quel ber ragazzo se viene con voi?

Christy: perché non venite tutti e due e lasciamo a casa il nonno? Così siamo pari!!

Jack: in che senso siamo pari? E poi povero nonno perché lo vuoi lasciare a casa?

Christy: così facciamo un’uscita a quattro… io e Daniel e te e la zia…

Jack: ma chi te le ha insegnate certe cose?

Christy: la mamma e la zia!!

Sam: tesoro io non c’entro niente è tua madre che ti ha parlato delle uscite a quattro perché oltre che con me voleva uscire anche con tuo padre e quindi per far venire lui a me mi appioppava sempre dei ragazzi che non conoscevo e organizzava le uscite a quattro!! Uno diverso ogni volta!!

Jack: interessante.. e quante uscite a quattro avete fatto?

Sam: accidenti come è tardi… dobbiamo andare a fare colazione o faremo tardi all’appuntamento con il nonno… e poi dobbiamo chiedere a Daniel se viene!

Christy: no! Io chiedo a Daniel se viene e voi mi aspettate fuori!!

Sam prese la piccola per la mano e si diresse fuori dalla stanza… mentre passava accanto a Jack lui le sussurrò nell’orecchio:

Jack: prima o poi dobbiamo riparlare di quelle uscite a quattro!!

Sam: geloso?!

Jack: di te? Sempre amore mio

E detto questo le sfiorò una guancia con un bacio, chiuse la porta e tutti e tre si diressero verso la mensa. Lì trovarono anche Jacob seduto ad un tavolo che gli aspettava per la colazione.

Jacob: buongiorno terremoto! Hai fatto dormire la zia stanotte? Buongiorno anche a voi due ragazzi

Sam: buongiorno papà!

Jack: buongiorno Jacob

Christy: veramente ho dormito tutta la notte a diritto e anche la zia… abbiamo dormito veramente tanto!!

Jack e Sam ringraziarono mentalmente la bambina per non aver detto niente sul fatto che Sam non aveva mai dormito lì quella notte e che era stranamente rientrata la mattina con Jack.

Si misero tutti a tavola ed iniziarono a fare colazione. Quando ebbero finito Jacob si alzò dal tavolo e disse:

Jacob: allora Chri sei pronta per andare al luna park?

Christy: sì… però prima devo chiedere a Daniel se viene con noi e poi viene anche Jack

Jacob: ah sì? E perché vuoi che venga anche Daniel?

Christy: perché sì!!

Detto questo la piccola si diresse verso l’ufficio di Daniel chiedendo ai militari di passaggio delle informazioni. Nel mentre Jacob chiedeva aiuto alla figlia per capire cosa fosse successo.

Jacob: Sam ma cosa è successo stanotte?

Sam: eh sapessi!!!... ma niente papà stavo scherzando soltanto che Christy si è presa una bella cotta per il nostro Daniel ed è sicura di sposarlo

Jacob: upfm ora è tutto chiaro…

Sam: eh sì proprio chiarissimo!!

Jacob: sì certo perché io ci sono abituato a queste botte di testa… almeno tua nipote non ha preso una cotta per il suo professore di matematica delle elementari!!

Jack: e chi…?

Jacob: bhè Sam quando era in terza elementare si innamorò perdutamente del suo professore di matematica… non studiava altro; dopo un po’ questo professore mi chiamò a casa perché non sapeva più come fare con lei…

Sam: possiamo cambiare argomento? E poi è stata una fortuna visto che piega hanno preso i miei studi grazie a quel professore!!

Jack: oh sì… veramente una gran fortuna…

Sam: cosa vorrebbe dire signore?

Jack: niente… niente… a proposito dove è finita Christy?

Sam: è andata ad invitare Daniel… l’ho vista che chiedeva indicazioni a Siler

Jacob: io vado a vedere come se la cava… ci vediamo alla macchina tra dieci minuti ok?

Sam: ok

Rimasti da soli Jack disse:

Jack: sei una continua scoperta Samantha Carter… prima le uscite a quattro, ora i professori in terza elementare cos’altro devo aspettarmi? Che hai fatto la giocoliera in un circo?!

Sam: no… quella mi manca!! Però facevo parte della squadra delle cheerleader al liceo…

Jack: cosa? Le cheerleader? E che ruolo avevi?

Sam: ero il capitano… mi hanno eletta per sbaglio perché io non mi ci sono mai iscritta, lo fecero le mie amiche al posto mio…

Jack: e dopo ci hai preso gusto!

Sam: veramente sì… e poi se eri una cheerleader ti invitavano a tutte le feste!

Jack: e tutti i ragazzi ti venivano dietro… hmm dovrei farci una chiacchierata con le tue amiche per farmi raccontare altri particolari come questo! È otto anni che ti conosco e non avrei mai immaginato che fossi stata una cheerleader… tanto meno il capitano!!

Sam: se le interessa la mia migliore amica ha sposato mio fratello…

Jack: i genitori di Christy?

Sam: sì

Jack: ecco perché la piccola sa tante cose su di te! Forse dovrei fare un discorsetto anche con lei!

Sam: …

Jack: che c’è?

Sam: niente è che mi piace

Jack: cosa?

Sam: quando parliamo così… dovremo farlo più spesso…

Jack: se vuoi possiamo farlo stasera dopo cena in camera mia…

Sam: non aspetto altro!

Jack: ora andiamo che è tardi, tuo padre ci starà già aspettando su

Guardarono che in giro non ci fosse nessuno, poi Jack prese il viso di Sam fra le sue mani e la baciò dolcemente. Dopo, senza dire niente, si avviò verso l’ascensore.

Nel frattempo Christy aveva raggiunto lo studio dove Daniel studiava i reperti che venivano riportati dalle varie missioni.

Christy entrò dentro cercando di fare meno rumore possibile, e a quanto pare ci riuscì poiché quando comparve davanti a Daniel e gridò “Buongiorno!”, all’archeologo prese un infarto.

Christy: ciao Daniel

Daniel: ciao Christy, dormito bene?

Christy: sì tutto bene! Senti io, il nonno, mia zia e Jack andiamo al luna park… vuoi venire con noi?

Daniel: non lo so… sai ho tanto da fare!

Christy: dai ti prego! Altrimenti io non mi diverto..

Daniel: ma ci sono gli altri con te!

Christy: bhé il nonno è vecchio e poi la zia e Jack stanno sempre insieme… anche stanotte la zia non è stata a dormire con me ed è rientrata stamattina insieme a Jack… al nonno non ho detto niente però sono sicura che a te posso dirlo! Vero?

Daniel: non ti preoccupare non lo dirò a nessuno però nemmeno tu non lo devi dire più a nessuno, promesso?

Christy: io non lo dico a nessuno se te vieni al luna park con noi…

Daniel: và bene vengo al luna park con voi!!

Christy: andiamo..

Jacob: allora Daniel… Christy ti ha convinto a venire con noi?

Daniel: sì… quando vuole sa essere molto persuasiva..

Jacob: ne ho una vaga idea… comunque ho detto a Sam e Jack che ci saremmo visti davanti alla macchina tra dieci minuti…

I tre uscirono dall’ufficio di Daniel e si diressero verso l’ascensore. Arrivati davanti alla macchina vi trovarono Jack e Sam.

Sam: allora Christy è riuscita a convincerti!

Daniel: Jack, Sam posso parlarvi un attimo? Jacob intanto accendi la macchina… è questione di due minuti!

Jacob: ok… Christy sali in macchina!!

Jack: di cosa ci devi parlare?

Daniel: che cosa avete fatto stanotte?

Jack: ma che razza di domande fai?

Daniel: ok vi spiego perché vi ho fatto questa domanda. Poco fa è venuta Christy nel mio ufficio e mi ha detto che dovevo venire anche io al luna park perché sua zia sta sempre attaccata a Jack… e mi ha anche detto che stanotte Sam non ha dormito nel suo letto ed è rientrata stamattina con te Jack… allora devo farvi le congratulazioni?

Jack: scusa se non te l’abbiamo detto prima però lo sai… non possiamo…

Daniel: lo so che non potete e non vi preoccupate non sono arrabbiato con voi però in futuro siate più prudenti!

Sam: grazie Danny per non aver detto niente

Daniel: no ragazzi grazie a voi… non ce la facevo più a vedervi in quello stato… negli ultimi tempi evitavate persino di sfiorarvi… c’era una tensione che si tagliava a fette… e poi io e Teal’c l’abbiamo capito prima di voi quello che stava accadendo e credo che quando tornerà sarà felice di sapere che tutto si è risolto per il meglio!!

Sam: ok… ora andiamo sennò si insospettiscono!!

Daniel: volete stare accanto in macchina?!?!

Sam prese Daniel sottobraccio e Jack gli tirò un affettuoso ceffone in testa. Nella macchina Jacob e Jack erano davanti mentre Daniel, Sam e Christy erano dietro.

In una mezz’ora arrivarono al luna park dove, dopo aver parcheggiato la macchina si incamminarono. Jacob incontrò un suo vecchio amico che faceva la guardia al luna park e che un tempo era stato a fare il militare con lui, così chiese scusa ai ragazzi e gli disse che si sarebbero rivisti all’uscita mentre lui faceva due chiacchiere con il vecchio amico.

Entrati nel luna park Christy presse Daniel per mano. Il ragazzo si voltò perplesso verso Sam e Jack che erano dietro e Sam gli sussurrò “è innamorata di te” accompagnando il tutto con un grande cuore dipinto per aria. Daniel rise e si rigirò verso Christy. A quel punto Jack si fece coraggio e prese Sam per la mano. Sam si girò verso di lui e gli disse “Ti amo” e lui rispose “Anche io ti amo”.

  
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