Nota bene: Seconda fan fiction e se possibile sono ancora più terrorizzata di quando postai la prima. Però avendo visto che EFP ricominciava a prendere vita in questa categoria, ho voluto dare il mio contributo. E' molto breve e non è niente di particolare, ma quando l'ispirazione chiama non sono certo io a non risponderle. Le critiche sono sempre ben accette, sono qui anche per imparare!

I personaggi citati non appartengono a me, e la mia storia non è a scopo di lucro.

Piangeva, come una bambina, Teresa Lisbon piangeva.
Seduta per terra, gambe portate al petto e strette nella morsa delle braccia, piangeva.
Le lacrime le solcavano il viso, come navi veloci sul mare e suoi singhiozzi erano come una dolce melodia. Piangeva, come non aveva mai fatto, come aveva sempre desiderato fare.
Non sentiva altro che il mondo comprimersi intorno a lei. Piangeva.
Ogni singola fibra del suo corpo era impegnata a liberarla dal dolore lancinante della sua anima. Piangeva. Nelle vene non sentiva sangue, ma lamiere che laceravano la sua carne. Piangeva.
Rinchiusa in se stessa, come in una prigione. Piangeva.
Quel pianto disperato era un grido d’aiuto di una donna giunta al limite di sopportazione umanamente concesso. Quella melodia creata dai suoi singhiozzi, fu l’ultimo suono che un uomo udì, prima che un’iniezione letale si facesse largo tra sue membra. 
Piangeva.