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Autore: Carlos Ray    27/08/2011    2 recensioni
Questa fu la mia prima FF. Ambientata poco dopo Devil May Cry 3.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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14 marzo 2007
Dante era seduto al solito alla scrivania, gambe incrociate e appoggiate al tavolo, il suo amato Metal di sottofondo.
Sulla scrivania un guanto tagliato: ai clienti che chiedevano cosa fosse Dante rispondeva cupo "Un ricordo". Guardandolo, al ragazzo spaccone ed arrogante venivano gli occhi lucidi e di colpo si faceva serio e pensieroso. Quel semplice pezzo di stoffa nera in realtà gli rammentava quanto successo neanche sei mesi prima. La perdita, apparentemente definitiva, di Vergil, suo fratello gemello.
Sembrava passata un'eternità e allo stesso tempo un solo giorno da quando Vergil decise di rimanere nel mondo demoniaco, nonche del defunto padre Sparda. Dante aveva provato a trattenerlo e in quell'occasione il fratello tagliò metà del guanto sinistro che Dante indossava allora. Probabilmente il resto del guanto lo aveva Vergil.
Un rapporto travagliato, il loro, ma non era sempre stato così. C'era un avvenimento che secondo entrambi segnò i loro destini..la morte della loro madre. Umana. Da lei avevano ereditato la fragilità. Anche se non l'avrebbero mai ammesso: orgoglio (che veniva dalla parte di famiglia del padre).
Quando la loro madre morì, i ragazzi avevano 16 anni. Il padre era già morto in battaglia ben 11 anni prima e il suo corpo non era neanche stato recuperato (era morto nel mondo demoniaco). Per svariati motivi, ma in realtà solo per il loro carattere, litigarono violentemente. Finì che Vergil se ne andò sbattendo la porta il giorno dopo il funerale di Ivy (la madre). I due fratelli rimasero soli e presero strade diverse. Mentre Vergil aveva molte amicizie "demoniache" e frequentava le più antiche famiglie di demoni e a volte anche stregoni, il suo modo di pensare divenne molto differente. Era già abbastanza ambizioso, e la cosa peggiorò. Ma soprattutto, divenne ossessionato dal padre. L'idea di raggiungerlo e superarlo divenne un chiodo fisso. In particolare a causa di alcuni suoi incontri.
  
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