Titolo: Pawn
Personaggi: Glen Baskerville, Lacie
Note:
- la Mochizuki, a parte darci due vignette in croce in cui Lacie si vede/non vede, non ci ha detto nulla su di lei, o se lo ha fatto, io me lo sono perso V_V Quindi la Lacie che muovo qui è del tutto inventata. Ho dovuto ignorare le due vignette in cui la mostrano come bambinetta per scrivere questa ficcyna, spero che non mi scanniate per questo ç___ç Io qui l'ho immaginata come uno dei servitori dell'Abisso, come Lottie, Fang e gli altri, e con qualche anno in più. Insomma, non è una mocciosetta.
- ringrazio con tanto effetto la mamy e Xi, che mi hanno aiutata tantissimo <33



« Se fossimo i pezzi di una scacchiera, voi sareste sicuramente il re. »
Glen distolse lo sguardo da uno spartito ancora incompleto e lo portò su Lacie, con fare annoiato. « Ah, sì? »
« Sì. » ribadì lei, mentre teneva tra le dita il povero re che, inerte, si lasciava muovere senza poter fare nulla per impedirlo. « Venite qui! » ordinò poi la ragazza, facendo cenno al suo padrone di avvicinarsi.
Con un lieve sospiro, Glen si costrinse ad alzarsi ed a raggiungerla. Si sedette di fronte a lei, con solo un tavolino su cui era posata la scacchiera a separarli. Erano stati posizionati solo cinque pezzi bianchi, uno per ogni tipo, mentre i rimanenti e quelli neri giacevano ancora nella custodia.
Il re bianco venne riposizionato nella casella che li competeva, e poi fu il turno della regina.
« Questa qui invece è Charlotte. La regina è l’unico pezzo della scacchiera che può muoversi senza restrizioni, in qualunque direzione e per tutte le caselle che vuole. E Lottie è un po’ così, pur di proteggere il suo padrone è disposta a tutto. »
Glen si sistemò con un gomito sul tavolo e la testa sorretta dalla mano, chiusa a pugno. Guardava la scacchiera con le palpebre socchiuse, privo del benchè minimo interesse per quella discussione. Purtroppo sapeva bene che se non le prestava attenzione, Lacie lo avrebbe infastidito per il resto della giornata e anche oltre.
« Fang invece è il cavallo, adesso vi spiego perchè. » proseguì Lacie, imperterrita, afferrando il pezzo dalla scacchiera « Il cavallo rappresenta il corpo militare che combatte a cavallo, e quindi i cavalieri. I cavalieri combattono con la spada, e Fang fa lo stesso. Quindi, lui è il cavallo. »
Rimise cavallo e regina ai loro posti. A quel punto fu il turno della torre e dell’alfiere.
« Doug è la torre, perchè la torre è grande e imponente, esattamente come lui. La piccola Lily è l’alfiere! »
« Perchè proprio l’alfiere? » chiese Glen dopo aver portato lo sguardo su quello di Lacie, e a quella domanda seguì un silenzio piuttosto lungo e imbarazzante per la ragazza.
« L’alfiere è rappresentato come un vescovo, no? Gli uomini di chiesa sono contro la violenza. Lily è una bambina piccola e innocente, e– »
« Sento un rumore. » la interruppe.
Lacie si guardò attornò. Lei non aveva sentito nulla, ma cercava comunque di trovare cosa l’avesse causato. « Che rumore? »
« Quello che provochi quando ti arriampichi sugli specchi. » affermò, con un lieve accenno di sorriso derisorio sulle labbra.
Lacie si imbronciò. « Non mi stavo arrampicando sugli specchi. » borbottò, e anche alfiere e torre tornarono insieme agli altri sulla scacchiera.
« Deduco, per esclusione, che tu sia il pedone. » proseguì Glen.
« Esatto. » disse Lacie mentre prendeva tra le dita il pezzo in questione. « Sono pigra e imbranata. Il pedone si muove di una sola casella e in una sola direzione. Né io né questo piccoletto siamo molto utili alla causa dei nostri re. » concluse, stringendosi nelle spalle, con fare quasi rassegnato.
Glen appoggiò sul tavolo la mano che gli aveva sorretto la testa fino a quel momento, e con l’altra andò a sfilarle il pedone dalle mani, e lo appoggiò nella seconda casella della scacchiera.
« Hai assolutamente ragione. » disse. « Però sai, c’è una cosa che può fare solo il pedone. »
« Davvero? Cosa? » domandò. Non conosceva gli scacchi abbastanza bene da saperlo.
« Se è abbastanza astuto da evitare di farsi mangiare… » cominciò, spostando lentamente in avanti il pedone, una casella dopo l’altra « Quando arriva all’ottava casella diventa regina. »
« Ma c’è già Lottie nel ruolo di regina. » borbottò Lacie.
E di nuovo un sorriso, appena più ampio del precedente, increspò le labbra di Glen.
« Non mi pare di aver mai detto che per ‘regina’ intessi il pezzo di una scacchiera. »