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Autore: kutinjiu    29/08/2011    2 recensioni
Anche chi ha sotto di se' un futuro nero come il carbone, può volgere lo sguardo in alto e cercare il più piccolo momento di felicità.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Spazzacamino


Fu svegliato dal solito calcio nella pancia. Era così che i suoi padroni gli facevano iniziare la giornata.
Il Sole stava tramontando, era ora di cominciare il lavoro.
Guardò il crepuscolo, era bello come sempre.
Il cielo era tinto di rosso intenso che gli faceva ardere il cuore.
La natura era sempre lì a confortarlo, nella sua vita di maltrattamenti.
Seguì gli altri ragazzi come lui senza fiatare.
Sapeva che altrimenti l'avrebbero punito.
Parlare non faceva guadagnare soldi a quegli uomini, dunque non lo gradivano.
Giunsero alla loro meta, un quartiere industriale di Londra. Quella notte sarebbe stata terribile.

Sfortunatamente, all'orfanotrofio l'aveva adottato quella grutta gente.
Inoltre gestiva gran parte del mercato degli spazzacamini, quindi avevano sempre lavoro da svolgere.
Perlomeno, essendo tanti i piccoli lavoratori in servizio, veniva picchiato solo per divertimento poche volte.
Lavoravano di notte, per non infastidire i londinesi con il loro aspetto scheletrico e sporco.
Poco importava se qualcuno moriva a causa dell'assenza di luce e dell'altezza alla quale si trovavano.
"Tanto nei camini è buio lo stesso,  anche di giorno non vedreste nulla" dicevano i padroni.
Come tutti lì, la speranza era di accumulare abbastanza sterline per scappare via.
Nascondere il denaro però non era facile e spesso finiva nelle tasche degli uomini.
Lui era a metà strada, qualche altro mese di fortuna e ci sarebbe riuscito.
Mentre pensava a tutto ciò, lo buttarono a terra malamente e gli urlarono dietro.
Si fece forza ed iniziò a lavorare.

Quando risalì dal camino, provò la solita sensazione di libertà.
Certo, era ancora sotto il controllo di quegli esseri meschini.
Era povero, denutrito e senza nessuno a cui volere bene.
Però era sopravvissuto ad un'altra giornata.
Ora aveva qualche minuto di svago prima che lo notassero e lo chiamassero.
Si sdraiò sul tetto a guardare le stelle, ringraziò che fosse notte.
Di giorno avrebbe visto solo fumo nero ovunque.
Chissà perchè la gente voleva arricchirsi, lui non stava così male anche se non aveva un soldo.
Gli sarebbe piaciuto passare la notti al caldo e mangiare di più, ma poi? A che altro serviva il denaro?
Cercò la Luna, eccolà lì, che spuntava per metà.
Spezzava sempre la monotonia del cielo cambiando forma ogni volta.
Si immaginò disegni intricati nel reticolo delle stelle.
Trovò confortante il pulsare della luce che emanavano, come se gli comunicassero: "Io sono qui! Sei l'unico di tutta Londra che mi scruta con quegli occhi brillanti ed ammaliati! Assapora la mia bellezza eterea, tu che la sai apprezzare. Io sarò sempre qui per te, notte dopo notte".
Entrò in sintonia con la natura, come gli accadeva sempre in quello scenario suggestivo.
Riusciva a non pensare più alla sua vita, ma percepiva quella del mondo.
Quel luogo pieno di ingiustizie e violenza che tuttavia trascorreva i suoi giorni con serenità.
La Terra che placava gli animi con la sua dolcezza e donava alla gente, senza volere nulla in cambia, ogni sorta di sostentamento, fosse esso cibo o ispirazione.
Sarebbe stato bello passare tutte le notti così, ma forse sarebbe stato meno speciale, un'abitudine finisce con l'annoiare.
Vedeva persone che desideravano ricchezza o felicità, raggiungevano il loro scopo e poi se ne stancavano.
Probabilmente nessuno guardava il cielo perchè avevano la possibilità di farlo quando volevano.
Lui invece poteva contare solo su quello e non avrebbe potuto immaginare qualcosa di migliore.

Stava per scendere dal tetto quando vide un stella cadente.
Che avvenimento raro e sublime! Ne aveva solo sentito parlare fin ad allora!
Una stella correva rapida nel cielo. Una scia delicata la seguiva e lasciava una traccia evanescente del percorso.
Dopo pochi secondi, era già svanito tutto. Era rimasto solo il ricordo.
Quanta bellezza esisteva in natura! Lui non si sarebbe mai stancato di passare così le notti, ne era sicuro!
Confortato dallo spettacolo, si concesse qualche altro attimo per memorizzare ciò che lo circondava.
Non capita spesso di trascorrere il momento più bello della propria vita.

Dall'altra parte di Londra, un uomo triste e solo aveva visto quella stella cadente.
Desiderava tanto avere un figlio ma era troppo povero per permetterselo.
Allora guardava il cielo di notte, così buio e splendente allo stesso tempo.
Una piccola lacrima gli scese sulla guancia.
Era uno spettacolo grandioso, però una stella era morta per dargli vita.
La scia scomparve dietro a delle imponenti fabbriche.
Si chiese se fosse un segno del destino.
Prese il cappotto ed uscì per una passeggiata.


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Ecco qui una storia che finisce meglio delle altre, anche se è pur sempre malinconica...
Come promesso è dedicata a te, Vera. A dire il vero avevo già pensato ad una storia di uno spazzacamino e di una stella cadente,
però il nostro discorso mi ha ispirato quel minimo per farmela scrivere e non lasciarla un'idea e basta.
Stavolta non ho preso spunti da nulla a parte che da ciò scritto qui sopra dunque mi ringrazio da solo!
Pensateci però, quando qualcuno vi regala un fiore, che lo ha destinato alla morte piuttosto che a vivere felice in un bel giardino.
Sarà un bel regalo però ha anche lui il suo prezzo...
Ok, ora che vi ho traumatizzati sto zitto che è meglio >.>


  
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