Vampiri... Creature malefiche che agiscono nell'ombra... Tutti, tranne uno u_u Cosa ci riserverà questo misterioso vampiretto che ancora non sa controllare i suoi istinti? Scopritelo leggendo questa fic! ^o^
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Ero sulla soglia della porta di casa mia. Aspettando il momento giusto. O forse, aspettando la giusta dose di coraggio per staccarmi dallo stipite di quella porta alla quale sembravo incollata.
-Allora, ti vuoi sbrigare??- era la voce di Yumi, la mia amica.
-S-Sì! Arrivo!- coraggio. Dovevo soltanto contare fino a tre… Uno… Due… Tre! E forza, staccatiiiiiiiiiii!
-Uff… Tu e la tua timidezza! Ci farete arrivare tardi! Andiamo!
Mi presento. Mi chiamo Ami e abito in Giappone. Più precisamente a Sapporo, Hokkaido. Non sono nata lì, ma mi ero trasferita dall’America. E quella è la mia amica Yumi, che abita a Sapporo da circa un anno. Prima abitava a Tokyo. Avevamo entrambe quattordici anni, e io mi stavo preparando psicologicamente ad affrontare il giorno più duro della mia vita: il mio primo giorno di scuola all’Alpine Junior High, l’istituto dell’Hokkaido. C’era soltanto un piccolo problema… E cioè che io sono timidissima e se devo affrontare situazioni come questa comincio ad agitarmi e non riesco più a muovermi o a pensare lucidamente. Fortunatamente, o quasi, Yumi era lì e cercava di convincermi in tutti i modi. Ma non sapevo se quella sarebbe stata esattamente una splendida giornata… Hayden
Delle urla. Ecco da cosa fui svegliato.
-Uff… Fratellino, ma devi proprio urlare così..?
Il ragazzo dai capelli grigi vicino al mio letto sbuffò e si portò le mani ai fianchi.
-Fratellone, siamo in ritardo!!!
Guardai l’orologio. Erano le sette e quarantacinque e tra un quarto d’ora saremmo dovuti essere a scuola. Alzai le spalle.
-Embé? Tu ti preoccupi troppo! E lasciami dormire in pace…
Mi misi la coperta girandomi verso il muro. Lui sospirò. Calò il silenzio…
E, con mooolta cautela, mi prese per il colletto e mi trascinò a prepararmi. Io, troppo assonnato e rimbambito per controbattere, mi sono lasciato trascinare, anche se per poco mio fratello non mi faceva sbattere la testa contro lo stipite della porta.
Noi? Chi siamo? Beh, i nostri nomi sono Hayden, che sono io, e Shawn. (Modestamente, il mio sì che è un gran nome!)