Tomas alzò gli occhi per un secondo dal suo bicchiere vuoto e fece cenno al barista che, prontamente, glielo riempì di nuovo.
Bevve d'un sorso anche quello.
Non ce la faceva più.
La tristezza gli offuscava il cuore esattamente come l'alcool gli stava offuscando la mente.
Era andato in quel bar per svagarsi, per pensare ad altro ma purtroppo non ce la faceva. Tutti i suoi pensieri ritornavano costantemente su di lei.
Gli mancavano i suoi sorrisi radiosi tutti per lui, gli sguardi che si scambiavano di nascosto, quel mix di delicato profumo di fiori e intenso odore di terra che aleggiava intorno a lei.
Gli mancava poterla toccare, accarezzare, baciare.
Si sentiva come una pianta a cui hanno tolto la luce.
Come poteva andare avanti senza il suo sole?
Prese un altro bicchiere e mandò giù il liquido al suo interno.
Basta. Doveva fare qualcosa. Non poteva starsene lì come un ubriacone senza lottare.
Tirò fuori dal portafoglio un paio di banconote e le appoggiò sul bancone.
Barcollando uscì dal bar e si avviò verso l'Ambasciata.
Ad un tratto si rese conto di essere davanti alla porta di Ninì. Le sue gambe lo avevano portato lì senza che la mente, al momento decisamente non troppo lucida, se ne accorgesse.
Bussò.
Ad aprirgli però non fu l'oggetto dei suoi pensieri ma Nicolas.
-Capo, che ci fa qua?- chiese. Il suo solito tono era un po' alterato a causa della stanchezza. -E' successo qualcosa? Cecilia, Chama? Stanno bene?
L'ambasciatore annuì.
-Scusa per l'ora.- disse. -Ninì c'è?
-No. Non c'è. Che voleva dirle?- chiese piegando la testa da un lato e poi dall'altro.
-Forse è meglio così...- riflettè tra sè. Non era nel pieno delle sue facoltà e avrebbe potuto dirle qualcosa di cui poi avrebbe potuto pentirsi.
Ma l'amava e non ci poteva fare niente.
Alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Nicolas, che lo fissavano in attesa di risposta. Per un attimo gli sembrò di coglierci...amore.
Nicolas lo stava guardando nello stesso modo in cui lui guardava Ninì e per di più aveva i suoi stessi occhi verdi, la sua stessa espressione corrucciata...
Forse per l'alcool che aveva in corpo o forse per quell'amore che gli stava divorando l'anima tanto da non fargli capire più niente,Tomas non vide più Nicolas davanti a lui ma Ninì.
Si avvicinò all'autista, che ormai nella sua mente aveva assunto le sembianze dell'amata, e posò le labbra sulle sue.
L'altro non oppose resistenza ed entrambi si lasciarono trasportare da quel bacio.
-Ninì...- continuava a sussurrare lui.
Ninì fu invasa dal panico: possibile che il Pelato avesse capito tutto?
Ma tutte le domande che affollavano la sua mente scomparirono non appena sentì le mani di Tomas scivolare lungo il suo corpo togliendole la divisa da autista.
Lei si tolse la parrucca e la lanciò in un angolo della stanza, lasciando che i lunghi capelli scuri le cadessero sulle spalle.
Si lasciò cadere sul suo letto e subito lui le fu sopra.
Quando si svegliò stretto a lei, la mattina dopo, l'uomo ripensò a quello che era successo. Avrebbe giurato che ad aprirgli la porta fosse stato Nicolas...possibile che la forza del suo amore avesse fatto apparire Ninì al posto del cugino?

FINE

Ciao gente! Come va? Eccomi tornata in questo fandom :) Avevo iniziato a scrivere una long su Ninì ma poi l'ispirazione mi ha chiuso la porta xD Comunque ho deciso di postare questo "esperimento": una TomasXNicolas! Sono andata un po' in crisi con gli avvertimenti: è presente una relazione omosessuale oppure no? xD Spero vi abbia fatto un po' sorridere, in fondo noi, a differenza di Tomas, abbiamo capito quello che è successo... E comunque dopo questa posso vantarmi di essere l'unica ad aver scritto una yaoi che non è yaoi hahaha Fatemi sapere cosa ne pensate di questo parto della mia mente malata xD A presto
ily