Delfina sghignazza ancora.
Ancora.
E ancora.
Fino ad arrivare in camera sua, e scoppiare nella risata più
divertente e
malvagia.
Si stravacca sul letto divertita e compiaciuta di se stessa.
Mentre la madre si domanda cosa abbia perso in quel giorno.
"Delfina, cosa succede?" chiede stranita da sua figlia.
"Mamma, succede il meglio del meglio. Segundo e Flor chiusi in camera
della cardo" chiarisce Delfina.
Malala spalanca la bocca stupefatta.
"Ma cosa ti prende? Sei impazzita? Quell'idiota spiffererà
tutto alla
cardo su voi due" esclama Malala.
Si alza dal letto.
Furiosa e preoccupata, va avanti indietro per la camera.
E osserva il sorriso di sua figlia.
Il più determinato, tranquillo e soddisfatto che abbia mai
visto.
Egli occhi brillanti di una luce penetrante.
"Mi dici perché sei così contenta?" chiede Malala
completamente
sconcertata.
"Perché Segundo è nelle mie mani. Flor
è nelle mie mani. Ho intenzione di
far soffrire Flor come ho sofferto io" spiega Delfina.
"Con Segundo? Lo sai che è perdutamente innamorata di
Federico"
osserva Malala.
"Sì, lo so..."
Delfina completa la sua spiegazione alla madre.
Malala è divenuta in un secondo la madre più
soddisfatta e fiera del suo stesso
sangue.
Incamera di Flor, tutto è calmo e tranquillo.
Segundo seduto sulla sedia accanto al suo letto.
E lei rannicchiata angosciosamente sulla sedia davanti allo specchio.
Il petto appoggiato sulle gambe.
Il suo mento appoggiato contro le ginocchia.
E tante lacrime che scendono dai suoi occhi.
Lentamente e tristemente.
Segundo è commosso da tutto quello.
Ha avuto modo di osservare Flor, la sua Flor.
E si è reso conto che è sempre la sentimentale,
sensibile, dolce, disponibile,
innamorata e sofferente Flor.
Le si avvicina con cautela.
Le pone una mano sulla spalla.
Flor guarda lo specchio.
Vede dipinto sul volto di Segundo un sorriso malinconico.
Flor lo abbraccia forte.
L'abbraccio che ha desiderato avere da quando la sofferenza l'ha invasa.
In Germania, Olivia è in cantina.
Guarda un baule con il suo nome sopra.
È piccolo e pesante.
Lo apre.
Una miriade di libri sono sparsi per tutto il baule.
Più una lettera.
Gliel'ha inviata Franco sei anni prima.
La legge tutta.
Righe di vero amore.
Righe di tristezza.
Si rende conto che il loro amore ha radici più profonde di
quanto lei pensasse.
Non è attrazione fisica.
E' un amore nato anni prima.
Contrastato dagli altri.
Ma così forte da vivere per altri sei anni dentro di loro.
Una lacrima le bagna il viso.
Appoggia bruscamente la testa contro il muro.
Poi si accascia a terra, chiudendo gli occhi.
Flor è ancora tra le protettive braccia di Segundo.
E' sempre stato quello che l'ha confortata.
Un abbraccio.
Un suo abbraccio.
Anche quando sua madre morì.
Era un pomeriggio piovoso.
Flor era sdraiata sul suo letto con gli occhi gonfi dalle lacrime.
Aveva appena saputo che sua madre era morta.
Aveva smesso di combattere.
Non sarebbe più stata con lei in quella casa.
Non l'avrebbe più contagiata con la sua allegria.
E soprattutto l'aria di quella vecchia casa non sarebbe più
stata amorevole.
L'amore.
Quello che sua madre le riusciva a dare.
Quell'importante ragione che faceva vivere Flor con allegria.
Ora non c'era più.
Per Flor non esisteva nessuna ragione per sorridere, amare e vivere.
Ma in quel momento entrò Segundo.
Avvertì subito la tristezza e la devastazione di Flor.
E non esitò a sostenerla.
L'abbracciò.
Con delicatezza.
Con affetto.
Affetto che Flor percepì.
E fu in quel momento che capì che c'erano ancora tante cose
per continuare a
vivere.
Perché per la prima volta incontrò l'amore
Quello vero.
"Flor, ti va di raccontarmi cosa è successo?" domanda
Segundo.
"Ho perso l'amore, un'altra volta" risponde Flor.
"Ti capisco bene. Molto bene" afferma convinto Segundo.
"Io non credo che tu possa capire. Perché non l'hai mai
trovato. Mai"
contraddice Flor a un Segundo sorpreso.
"Tu lo sai meglio di me che conosco l'amore. Te ne ho dato prova anni
fa" conviene Segundo.
"E' stata soltanto una messa in scena. E niente mi farà
cambiare
idea" continua Flor, più testarda che mai.
Segundo la prende con forza e la stringe a sé.
Flor ammira i suoi grandi occhi neri.
Stracolmi di tante emozioni.
Emozioni che Flor adora.
Perché gli fanno conoscere tante cose di lui.
"Mi credi adesso?" chiede Segundo.
"Sì" risponde Flor, scatenando una forte sensazione in
Segundo.
Forse una fiamma risvegliata dopo cinque anni.
O forse solo semplice attrazione.
Sa solo che ha voglia di darle un bacio.
E così fa.
In Germania, Franco gira furtivamente per la villa di Esteban.
Cerca Olivia.
La sua principessa.
Nota la porta della cantina aperta.
Scende per le scale.
Buio totale.
Fino a quando non vede uno spiraglio di luce.
E sotto di esso il corpo di Olivia.
Si precipita a constatare le sue condizioni.
Respira.
Ma non apre i suoi meravigliosi occhi.
E Franco teme il peggio.
Le accarezza la fronte.
“Olivia, ti prego, non mi lasciare di nuovo”
impreca con le lacrime agli occhi.
“Non voglio lasciarti. Ma devo” dice Olivia,
muovendosi leggermente.
Franco l’aiuta a rialzarsi.
“Che vuoi dire?” domanda serio.
“Ho letto la tua lettera. Mi ricordo di tutto. Tutto. Anche
quello che non
dovevamo fare” sospira affaticata.
“Olivia, è stato solo amore. Vero amore. E ti
prego di non rifiutarlo. Non il
nostro” prega Franco, guardandola negli occhi.
“Mi dispiace…”
Esce dalla cantina con fermezza e freddezza d’animo.
Sensazioni così intense in quella situazione.
Tanto da attanagliare il cuore di Franco.
Chi ora è deciso a cambiare rotta.
Perché non gli resta più nulla nel passato.
Rincorre Olivia.
La prende violentemente per il braccio.
“Io sono stanco. Prima mi lasci. Poi torni da me e mi chiedi
di amarti perché
sei distrutta. Tutto questo mi sta uccidendo. E io non voglio vedermi
così
abbattuto. Finiamola qui, per sempre” afferma andandosene.
Olivia è sconvolta.
Non solo stava tornando da lui per dirgli che ha sbagliato.
Voleva anche dirgli che era ad amarlo.
E lo è ancora.
Ma non lo può più fare.
Perché la determinazione negli occhi di Franco le ha fatto
capire che non c’è
più spazio nel suo cuore.
Sul terrazzo della villa, Franco è distrutto.
Ma sa che è la cosa migliore.
Sta per andarsene.
Però Esteban lo ferma.
“Tu cosa fai qui?!” domanda arrabbiatissimo.
Franco indietreggia impaurito.
Arriva fino alla ringhiera del terrazzo.
“Ti avevo già detto che non voglio che stai
accanto ad Olivia!” preso dalla rabbia,
gli tira un pugno.
Franco precipita giù.
Sotto gli occhi di Elisa e di Olivia.
Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Sono tornata con il sesto capitolo di
questa storia.
Spero che sia di vostro gradimento. Un ringraziamento a tutti i lettori
e a
quelli che recensiscono la mia storia!
Un bacio!